Commento al Vangelo di domenica 24 Giugno 2018 – ElleDiCi

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LA โ€œCORSAโ€ DEL BATTISTA VERSO CRISTO

Ci limitiamo a commentare la 2ยช lettura (At 13,22-26), che fa parte del discorso di Paolo ad Antiochia di Pisidia (vv. 13-52), rivolto ai Giudei, ai quali era necessario annunciare prima di tutti la Parola di Dio (v. 46). Ma essi respingono la predicazione di Paolo, il quale allora annuncia loro: โ€œEcco, ci rivolgiamo ai paganiโ€ (v. 46). Israele perde cosรฌ il suo ruolo di primaria importanza: i pagani sono chiamati alla fede senza passare per il giudaismo. Questo principio รจ ripetuto ancora due volte negli Atti (18,6; 28,28). Con questo discorso paolino si attua una svolta nella storia dellโ€™annuncio della salvezza cristiana.

Giร  nel discorso di Paolo erano contenuti gli elementi di relativizzazione della fede giudaica e di apertura universalistica ai pagani che provocarono la reazione di rifiuto dei Giudei, i quali presi da gelosia, contraddicevano alle cose dette da Paolo, bestemmiando (v. 45). Infatti Paolo, nel suo discorso, mostra come la promessa di Dio ai padri giunga fino al Battista che preparรฒ la venuta del โ€œSalvatore per Israele, Gesรนโ€ (v. 23), rifiutato dagli abitanti di Gerusalemme e dai loro capi e condannato perchรฉ essi non compresero le Scritture, le quali pure si adempirono in lui (v. 27). Gesรน รจ veramente il Figlio di Dio, di cui Davide era soltanto una prefigurazione; Davide infatti โ€œsโ€™addormentรฒ, fu sepolto coi padri suoi e vide la corruzioneโ€ (v. 36), mentre Gesรน, โ€œcolui che Dio ha risuscitato, non ha visto la corruzioneโ€ (v. 37). La svolta assolutamente inaspettata e nuova si รจ compiuta con Gesรน morto e risorto, non piรน โ€œpossessoโ€ dei Giudei come la Legge, ma principio unico e normativo di salvezza per tutti. Gesรน โ€œchiudeโ€, in certo senso, la storia giudaica dellโ€™Antico Testamento. รˆ ciรฒ che provoca la reazione violenta, piena di bestemmie, dei Giudei.

Il discorso di Paolo era profondamente rivoluzionario per i Giudei, disegnando una storia divinamente salvifica culminante e centrata su Gesรน che essi hanno respinto, condannato e ucciso. In questo grandioso contesto di teologia della storia salvifica va collocata la pericope della festa liturgica della nativitร  di Giovanni Battista.

Suscitamento di Davide/Gesรน

Il nostro testo liturgico comincia (v. 22) col presentarci il re Davide con unโ€™espressione sintomatica: โ€œDio suscitรฒ per Israele come re Davideโ€. Il verbo usato (in greco โ€œegeรญrenโ€) richiama la stessa espressione adoperata nei seguenti vv. 30.37 a proposito della risurrezione di Gesรน. Se poi ammettiamo che nel v. 23 ricorra lo stesso verbo โ€œegeรญrenโ€ invece di โ€œรฉgagenโ€ (trasse), avremmo un perfetto parallelismo: Dio suscitรฒ Davide come re; dalla sua discendenza Dio suscitรฒ come loro salvatore Gesรน.

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Comunque si risolva la questione di critica testuale, dal contesto risulta chiaro che la โ€œpromessaโ€ del successore fatta a Davide si realizza con la risurrezione di Gesรน: โ€œLa promessa fatta ai padri, Dio lโ€™ha adempiuta per noi, loro figli, facendo risorgere Gesรนโ€ (v. 33). Si tratta della promessa di cui parla 2 Sam 7,14. โ€œSuscitato da Dio per essere il re di Israele, David in questo modo diviene la figura del Cristo risuscitato da Dio per essere il Salvatore dโ€™Israele. La salita al trono di David diviene un presagio della risurrezione del Cristo e della sua elevazione alla destra di Dioโ€ (J. Dupont).

Il fatto che poi da Davide si passi direttamente a Gesรน rivela unโ€™intenzione particolare di Paolo: egli non vuole tanto tracciare una storia, in senso cronologico, del popolo di Israele, quanto mostrarne la logica interna di tendenza e il punto focale verso il quale lโ€™Antico Testamento รจ tutto proiettato e da cui riceve senso e pienezza. Mi pare quindi che qui Davide rappresenti lโ€™Antico Testamento in quanto รจ promessa della regalitร  messianica, in concreto della risurrezione di Gesรน.

Di qui si comprende anche lโ€™idealizzazione fatta di Davide, โ€œuomo secondo il mio cuore, che eseguirร  tutti i miei voleriโ€ (v. 22), senza che sia fatto cenno alcuno ai peccati del re. Davide rappresenta qui per Paolo la linea storica di salvezza operata da Dio, che culminerร  nella risurrezione di Cristo. รˆ una storia che, per quanto riguarda Dio, non conosce infedeltร . Le citazioni scritturistiche addotte in appoggio alla dimostrazione che la risurrezione di Gesรน adempie la Scrittura (cf vv. 33.34.35) intendono svelare la tendenza energetica finalizzata dellโ€™azione salvifica di Dio che nellโ€™Antico Testamento รจ โ€œpromessaโ€ e con Gesรน diviene novitร -compimento. Lโ€™espressione โ€œeseguirร  tutti i miei voleriโ€ (v. 22) รจ presa da Is 44,28 ove รจ riferita a Ciro, ma essa qui serve a Paolo per tracciare una figura perfetta di โ€œservoโ€ cui si possa applicare ciรฒ che si dice di Cristo. Lโ€™altra espressione: โ€œho trovato Davideโ€ รจ presa dal Sal 89,21. La formula โ€œun uomo secondo il mio cuoreโ€ si rifร  a 1 Sam 13,14. Davide รจ figlio di Iesse, come viene ricordato in 1 Sam 16,10ss.

In conclusione, Paolo mostra a partire dalla risurrezione (v. 33) che Gesรน รจ il Messia atteso e preannunciato, promesso ai padri. Egli รจ il Salvatore per Israele e ciรฒ appare soprattutto dalla risurrezione. Egli รจ il discendente davidico salito sul trono di Davide, cioรจ intronizzato Messia con la sua risurrezione (cf At 5,31). Le Scritture mostrano il carattere messianico della risurrezione, che viene cosรฌ considerata come il centro e il culmine di tutta la Scrittura o del piano salvifico di Dio. I testi veterotestamentari illuminano il fatto cristiano, ma anche il fatto cristiano rivela la profonda portata dellโ€™Antico Testamento. Gesรน morto e risorto illumina di sรฉ tutto lโ€™Antico Testamento. โ€œEgli dร  un senso alle Scritture, il loro senso, perchรฉ egli le realizzaโ€ (J. Dupont).

Giovanni Battista, il precursore

In due testi degli Atti che fanno menzione del Battista (10,37 e 13,24ss) questi รจ inserito entro lo schema del kรฉrygma che proclama la morte-risurrezione di Gesรน di Nazaret. Ma anche in 19,4 Paolo spiega il senso della missione di Giovanni come pedagogia alla fede cristiana: โ€œGiovanni battezzรฒ con un battesimo di penitenza, dicendo al popolo che occorreva credere a colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioรจ in Gesรนโ€.

Per il Vangelo di Luca e gli Atti, Giovanni Battista appartiene al tempo della promessa e non al tempo del compimento. Egli รจ il piรน grande tra i nati di donna, ma โ€œil piรน piccolo nel regno di Dio รจ piรน grande di luiโ€ (Lc 7,28). Giovanni non รจ detto la piรน grande personalitร  semplicemente, ma il piรน grande nel tempo della promessa per la missione di preparare immediatamente la venuta di Gesรน. Solo dopo che Giovanni ha compiuto la sua โ€œmissioneโ€ (letteralmente: la sua โ€œcorsaโ€, v. 25) entra in scena Gesรน. Giovanni รจ presentato da Luca come un profeta e precursore. Egli ha il compito, piรน che di battezzare, di โ€œproclamare in anticipoโ€ (prokรชrยดyssein) un battesimo di penitenza e cosรฌ โ€œpreparareโ€ la venuta del Salvatore. La predicazione del Battista avvenne โ€œprima della venutaโ€ di Gesรน: egli รจ pre-cursore. Tutta la storia dellโ€™Antico Testamento, la promessa di cui parla il v. 23, culmina nel suo annuncio. Egli si trova alla confluenza delle ramificate preparazioni veterotestamentarie quale foce ove il fiume dellโ€™Antico Testamento sbocca nel mare.

In tal modo diviene chiaro il legame tra il v. 24 e i vv. precedenti. Al compimento della corsa veterotestamentaria si incontra Giovanni Battista. Come la promessa dellโ€™Antico Testamento, cosรฌ anche la proclamazione di Giovanni รจ rivolta โ€œa tutto il popolo di Israeleโ€ (v. 24). Come la promessa veterotestamentaria, cosรฌ anche la predicazione del Battista ha il suo punto di gravitร  nellโ€™annuncio di Cristo, cui รจ finalizzata. In quanto รจ tutta protesa e indirizzata al Cristo, la predicazione di Giovanni puรฒ veramente chiamarsi un โ€œevangelizzareโ€ (euagelรญzesthai), un โ€œannunciare la buona novellaโ€ (Lc 3,18).

Luca, nel Vangelo e negli Atti, presenta il Battista come precursore e araldo del Cristo, e lo fa in modo piรน accentuato che la tradizione a lui precedente. Quale scopo pastorale si prefiggeva Luca tratteggiando cosรฌ la figura del Battista dinanzi agli occhi dei cristiani?

La predicazione di Giovanni indicava la necessitร  di โ€œcredere a colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioรจ in Gesรนโ€ (19,4). Non basta essere stirpe di Abramo per essere salvati. Il Salvatore viene bensรฌ dalla stirpe di Abramo (v. 23), ma รจ anche una novitร  suscitata da Dio cui si accede con la fede: โ€œNessun altro nome sotto il cielo รจ stato concesso agli uomini, per il quale siamo destinati a salvarciโ€ (4,12). Giovanni Battista โ€“ e tutto lโ€™Antico Testamento chโ€™egli riassume rappresentativamente in sรฉ โ€“ รจ solo araldo del Salvatore: โ€œE tutti i profeti, da Samuele in poi, tutti quanti hanno parlato, hanno anche preannunciato questi giorniโ€ (4,24; cf 10,43). Ora, sia nella predicazione missionaria ai Giudei sia nella preparazione al battesimo cristiano, gli evangelizzatori dovevano presentare la storia della salvezza predisposta da Dio, ma soprattutto mostrare come essa trovi la sua piena realizzazione nellโ€™unico Salvatore, Gesรน Cristo morto e risorto.

Il Battesimo di Giovanni

Battesimo e predicazione costituiscono, inseparabilmente uniti, la missione del Battista (cf 19,4). Il battesimo era un gesto che portava in sรฉ lโ€™appello alla conversione e il riferimento a Cristo. Il suo battesimo รจ fatto โ€œcon acquaโ€ e prepara quello โ€œin Spirito Santoโ€ (1,5; 11,16); il suo รจ un battesimo di penitenza (19,4; Lc 3,3) che come tale rimanda a Gesรน. Sia con la sua predicazione sia col suo battesimo, Giovanni vuol far prendere coscienza del peccato e portare al pentimento; ricevere il battesimo era un gesto-simbolo della volontร  di convertirsi ed essere purificati dai propri peccati.

รˆ interessante notare, come abbiamo fatto allโ€™inizio, il ruolo primario che ha il tema della risurrezione in tutto il discorso di Paolo di cui stiamo studiando un brano. Ebbene, anche la predicazione del Battista va vista alla luce del suo termine, la risurrezione di Gesรน. Cโ€™รจ infatti un nesso molto stretto, negli Atti, tra conversione e risurrezione di Gesรน. La risurrezione di Gesรน pone gli uomini di fronte alla scelta decisiva: se vogliono vivere con lui, devono convertirsi. โ€œLa risurrezione di Gesรน, come segno precursore della fine dei tempi, invita i peccatori a rientrare in se stessi, a pentirsi e a credere per ottenere il perdono dei loro peccati prima della grande assise del giudizio finaleโ€ (J. Dupont).

Anche il Battista proclama la promessa fatta ai padri e adempiutasi nella risurrezione di Gesรน (v. 32). Non รจ dunque possibile pensare che Luca abbia inserito nel kรฉrygma cristiano primitivo il Battista proprio perchรฉ vide nella sua predicazione e nel suo battesimo una preparazione e un annuncio profetico della risurrezione di Gesรน?

Giovanni Battista, servo del Signore

Il Battista diceva: โ€œIo non sono ciรฒ che voi pensate che io sia: ma ecco, viene dopo di me uno a cui non sono degno di sciogliere i sandaliโ€ (v. 25). โ€œSlegare i legacci dei sandaliโ€ era un compito dello schiavo: il Battista confessa la sua totale subordinazione al Cristo, di fronte al quale non solo รจ meno forte o meno dotato, ma scopre perfino lโ€™indegnitร  di essergli schiavo. Il cristiano battezzato deve ricordare la lezione del Battista: Gesรน รจ il Signore e Salvatore, noi siamo soltanto servi indegni! Conzelmann vede in questa umiltร  del Battista la sua dote caratteristica: โ€œIl suo grande merito รจ quello di aver rifiutato per sรฉ il ruolo messianicoโ€. La migliore raffigurazione plastica del ruolo del Battista รจ quella offertaci dal quarto evangelista: Giovanni stava lร  e fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: โ€œEcco lโ€™Agnello di Dioโ€ (Gv 1,35-36). Un uomo con gli occhi fissi su Gesรน, il dito puntato su di lui, la voce proclamante la sua identitร !

Non รจ difficile cogliere, proprio seguendo quella che pare essere lโ€™intenzione pastorale di Luca, lโ€™attualizzazione cristiana del ruolo del Battista e del suo messaggio. Cristo deve essere il Signore cui servire; la โ€œcorsaโ€ del cristiano ha come mรจta Cristo cui egli sarร  sempre inferiore e cui non potrร  mai stare alla pari. Anche per il battezzato รจ sempre necessario il cammino della penitenza-conversione.

Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Aโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin – LDC

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XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B
NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA

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Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 57-66.80

Per Elisabetta si compรฌ il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarรฌa. Ma sua madre intervenne: ยซNo, si chiamerร  Giovanniยป. Le dissero: ยซNon c’รจ nessuno della tua parentela che si chiami con questo nomeยป.
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: ยซGiovanni รจ il suo nomeยป. Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprรฌ la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: ยซChe sarร  mai questo bambino?ยป. E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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