Commento al Vangelo di domenica 23 Agosto 2020 – p. Alessandro Cortesi op

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Gesรน, nella regione di Cesarea di Filippo, pone una domanda ai suoi discepoli โ€˜la gente chi dice che sia il Figlio dellโ€™uomo?โ€™ e poi ancora โ€˜Ma voi chi dite che io sia?โ€™

Nel suo parlare Gesรน sa generare comunicazione e chiede una scelta a chi lโ€™ascolta: come quando parlava in parabole, cosรฌ in questo interrogare Gesรน suscita un coinvolgimento, apre ad un incontro. Non ha bisogno di sapere qualcosa di sรฉ ma chiede di essere riconosciuto e intende aprire strade di cambiamento.

Pietro risponde alla domanda di Gesรน riconoscendo innanzitutto che Gesรน รจ il messia. Eโ€™ questa una figura fondamentale nella spiritualitร  di Israele e conosciuta: indica un โ€˜untoโ€™, un inviato da parte di Dio. Dio opera nella storia umana attraverso presenze storiche che a lui conducono e richiamano allโ€™alleanza: entra nella storia servendosi di mediatori. Pietro quindi riconosce Gesรน come presenza che apre allโ€™incontro con Dio.

Lo riconosce inoltre come โ€˜Figlio del Dio viventeโ€™. Indica cosรฌ Gesรน come figlio. La sua vita, come quella di un figlio sta in rapporto dal padre da cui proviene. Figlio di Dio sa significare questa relazione profonda con Dio sorgente della sua vita: nelle sue parole e nel suo agire si rende trasparente il volto del Padre. Gesรน fa quello per cui il Padre lo ha mandato. Pietro scorge tale rapporto unico di figlio con il Padre. Per lui tutto ciรฒ non รจ una teoria ma รจ incontro che gli ha cambiato la vita. In Gesรน ha scoperto il messia, Cristo. Quanto ha detto sullโ€™identitร  di Gesรน รจ dono e proviene dal Padre che รจ nei cieli.

โ€œa te darรฒ le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร  legato nei cieli e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร  sciolto nei cieliโ€. La pietra, le chiavi, legare e sciogliere: sono tutti simboli di un affidamento di responsabilitร .

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Nella cornice di questo dialogo, di questa domanda e della risposta di Simone si pone un affidamento di responsabilitร . Eโ€™ un affidamento che non proviene dalla sua grandezza o dalle sue capacitร : โ€˜Nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelatoโ€ฆโ€™ Gesรน affida a Simone le chiavi del regno dei cieli. Simone diventa Pietro, cioรจ roccia, fondamento di appoggio e sostegno. Simone diviene pietra perchรฉ nel suo rispondere a Gesรน ha espresso il movimento della fede che lโ€™ha condotto a seguire Gesรน. Esprime la sua esperienza di fede e il suo essere testimone.

Nel rapporto con Gesรน Simone ha posto in gioco la sua vita e la sua identitร  stessa. Lโ€™ha riconosciuto come il Figlio del Dio vivente e si รจ lasciato prendere a lui. Ma questa fede รจ fragile. Simone aveva sperimentato il dubbio e la debolezza, narrata nella notte della tempesta quando cominciรฒ ad affondare e fu afferrato da Gesรน con il rimprovero โ€˜uomo della fede piccola, perchรฉ hai dubitato?โ€™ (Mt 14,32). Pietro sarร  chiamato a convertirsi ad una fede grande.

Le chiavi del regno che Gesรน gli affida sono simbolo di un potere di aprire e chiudere. Aprire sta in riferimento alle porte dellโ€™Ade che non possano trattenere e prevalere: le chiavi sono per legare tutto ciรฒ che รจ potenza di morte e di male. E servono per sciogliere tutto ciรฒ che viene tenuto prigioniero del male, della violenza e della morte. Sarร  una promessa consegnata non solo ad uno ma a tutta la comunitร  degli apostoli (Mt 18,18).

A Pietro รจ affidato di essere roccia, punto di sostegno e di saldezza per la comunitร . Il termine che Matteo usa qui โ€“ chiesa โ€“ richiama la convocazione dellโ€™assemblea di Israele nel tempo dellโ€™esodo. Gesรน la indica dicendo la โ€˜miaโ€™ chiesa e delinea una comunitร  che trova il suo centro in lui come messia. Il rinvio alla roccia evoca la casa sulla roccia (Mt 7,24-27). Su questa casa non giunge distruzione e rovina. Simone divenuto pietra nella comunitร  dei credenti ha un compito di guida e di testimoniare la fede. La sua identitร  sorge dallโ€™accoglienza di un dono e da un atto di fiducia, non proviene da una sua abilitร  nรฉ sarร  motivo di esercitare un suo potere: potrร  essere sostegno e appoggio non per le sue capacitร  umane, ma per dono del Padre che รจ nei cieli. Sarร  chiamato solo a testimoniare la fede come cardine della sua esistenza.

Sarร  chiamato a testimoniare Gesรน come messia ma in modo diverso dalle attese di un dominatore ed in rapporto ad una comunitร  chiamata a camminare insieme al suo seguito. Gesรน รจ messia che fa della sua vita un servizio. Pietro pensa ad un altro volto di messia e ciรฒ condurrร  ad uno scontro: Pietro stesso รจ chiamato a convertirsi ad un nuovo volto di messia e ad esserne testimone.

Non dovrร  essere nรฉ un capo nรฉ un sovrano sul modello dei dominatori, ma presenza con il compito di ricordare e trasmettere il perdono ricevuto, la sua incapacitร , il suo affidamento. Ogni responsabilitร  e capacitร  vengono da Dio per aprire alla condivisione della vita e per dare liberazione. La sua testimonianza รจ in riferimento ad una convocazione (ekklesia) che ha al suo centro lโ€™incontro con Gesรน come messia e figlio.

Fonte


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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