Commento al Vangelo di domenica 22 novembre 2015 – p. Enzo Bianchi

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Gesรน, un โ€œRe al contrarioโ€

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Nostro Signore Gesรน Cristo, Re dell’Universo

Gv 18, 33-37
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pilato disse a Gesรน: ยซSei tu il re dei Giudei?ยป. Gesรน rispose: ยซDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?ยป. Pilato disse: ยซSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?ยป.
Rispose Gesรน: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป.
Allora Pilato gli disse: ยซDunque tu sei re?ยป. Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Novembre 2015
  • Tempo Ordinario XXXIV, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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foto-boseSiamo giunti alla fine dellโ€™anno liturgico B, nel quale abbiamo ascoltato nella liturgia domenicale il vangelo secondo Marco. Domenica scorsa lโ€™annuncio del Veniente, il Figlio dellโ€™uomo (cf. Mc 13,26), ci ha rallegrati, perchรฉ questa รจ la nostra speranza, la nostra attesa: che il Signore Gesรน venga nella gloria e venga presto.

Oggi, in veritร , celebriamo un aspetto di questa venuta nella gloria, attraverso il quarto vangelo, che con audacia profonda sa leggerla giร  nella storia di Gesรน di Nazaret, addirittura nella sua passione. In essa avviene unโ€™epifania: proprio quando Gesรน รจ nel pretorio romano di Gerusalemme, consegnato dai capi dei giudei, si confessa davanti a Pilato โ€œRe dei giudeiโ€, cioรจ loro Messia, unto e inviato da Dio al suo popolo. Ma attenzione: nel quarto vangelo Gesรน รจ un โ€œRe al contrarioโ€, non ha il potere mondano, la gloria dei re della terra, non si fregia dellโ€™applauso della gente, non appare in una liturgia trionfale. Al contrario, proprio nella nuditร  di un uomo trattato come schiavo, quindi torturato, flagellato, finanche incoronato di spine, si rivela quale unico e vero Re di tutto lโ€™universo, con una gloria che nessuno puรฒ strappargli, la gloria di chi ama gli altri fino alla fine (cf. Gv 13,1), di chi sa dare la vita per loro (cf. Gv 15,13), rimanendo nellโ€™amore (cf. Gv 15,9): gloria dellโ€™amore vissuto e dellโ€™amore mai contraddetto.

Ma cerchiamo di leggere con obbedienza il racconto di questa scena, o meglio di questa โ€œepifaniaโ€. La passione secondo Giovanni (cf. Gv 18,1-19,42), si compone di undici scene, ognuna situata in un luogo diverso. Al centro sta la scena dellโ€™incoronazione di spine, in cui Gesรน riceve lโ€™adorazione dei soldati che lo sbeffeggiano e lo salutano con scherno: โ€œSalve, Re dei giudeiโ€ (Gv 19,3), dandogli colpi in faccia. รˆ una scena oggettivamente di derisione, di disprezzo, ma nel vangelo secondo Giovanni in veritร  รจ epifania, cioรจ rivela la vera regalitร  di Gesรน, servo e vittima innocente del male del mondo.

La scena-epifania di questa domenica รจ quella immediatamente precedente, la quarta, quando i capi dei giudei hanno ormai consegnato Gesรน al procuratore romano, perchรฉ lo condanni a morte come malfattore. Pilato, che ha incontrato Gesรน e non vorrebbe interessarsi della sua sorte, resiste alle pressioni degli accusatori e, entrato nel pretorio per chiamare Gesรน, lo interroga. Innanzitutto gli chiede ciรฒ che piรน gli interessa: โ€œSei tu il Re dei giudei?โ€. Ovvero: โ€œTu vanti un potere politico su questa terra e su questa gente?โ€. Questo, infatti, puรฒ essere unโ€™insidia per Cesare. Ma Gesรน non gli risponde subito, ponendogli invece a sua volta una domanda: โ€œTu, non ebreo, appartenente alle genti, ai gojim, mi fai questa domanda per una ricerca interiore o semplicemente perchรฉ sei istigato dai miei accusatori?โ€. Insomma, Pilato รจ manipolato dai capi dei giudei o la sua domanda nasce da una mozione interiore?

Pilato, perรฒ, non comprende e mostra anzi il profondo disprezzo verso i giudei e anche verso Gesรน, un uomo legato, consegnato a lui, inerme e per nulla bellicoso. Ripete solo a Gesรน che sono proprio i suoi connazionali e correligionari ad averlo dato in balia del potere imperiale. Segue dunque la domanda: โ€œChe cosa hai fatto da poter essere incolpato, quale delitto contro la legge hai commesso?โ€. Ed ecco che Gesรน fa la rivelazione: โ€œIl Regno, quello mio, non รจ di questo mondoโ€. Quello di Gesรน non รจ un regno che si instaura con la violenza della spada, non ha soldati pronti alla guerra, non รจ un regno tra i regni di questo mondo, in concorrenza tra loro. Ripeto, non รจ possibile nessuna concorrenza, tanto meno una conciliazione tra il Regno che Gesรน annuncia e i regni che sono sulla terra: il Regno di Gesรน รจ servizio, รจ dare la vita, รจ pace, giustizia e non puรฒ essere letto a partire dallโ€™esperienza del potere propria degli esseri umani.

Ma Pilato non riesce a reggere questa risposta di Gesรน, non riesce a sintonizzarsi sulle sue parole. Non puรฒ fare altro che dirgli: โ€œDunque tu sei re?โ€, cioรจ pretendi โ€“ condannato come sei, in mio potere, ridotto a โ€œcosaโ€, consegnato a me dai capi dei giudei e da me consegnabile alla morte โ€“ di essere re? Gesรน allora replica: โ€œTu lo dici: io sono Re. Per essere Re sono venuto in questo mondo, con una missione che mi chiede semplicemente di essere testimone della veritร : testimone della veritร  sullโ€™uomo che รจ chiamato a essere figlio di Dio; testimone della veritร  che deve essere โ€˜fattaโ€™, realizzata da ogni uomo e da ogni donna; testimone della veritร  di un Dio che ha tanto amato lโ€™umanitร  da darle suo Figlio (cf. Gv 3,16)โ€. Stiamo attenti: la veritร  non รจ una realtร  astratta, non รจ neppure riducibile a una dottrina o a unโ€™etica, ma รจ innanzitutto una โ€œvitaโ€, la vita di un uomo conforme alla volontร  di Dio, la vita di un uomo che รจ vera e autentica quando รจ donata, dunque la vita di Dio stesso che Gesรน vive in sรฉ e narra umanamente a tutti quelli che lo incontrano, lo vedono, lo ascoltano.

[ads2] In questa risposta a Pilato, dunque in questa epifania, Gesรน รจ Re piรน che mai, Re dellโ€™universo, Re di tutta lโ€™umanitร , perchรฉ รจ lui lโ€™umanitร  autentica come Dio lโ€™ha pensata, voluta e creata. Qui Gesรน si mostra Re piรน che mai, perchรฉ non ha nessuna paura, perchรฉ regna su tutto ciรฒ che lo attornia e su tutto ciรฒ che accade; domina gli eventi, resta libero e parla, agisce solo per amore: regna con la regalitร  con la quale regna Dio! Se cโ€™รจ unโ€™ora in cui il Regno di Dio รจ venuto, รจ stato in mezzo a noi e si รจ rivelato, รจ stato narrato, questa รจ lโ€™ora della passione e della croce. Comprendiamo allora perchรฉ lโ€™evangelista subito dopo annota che Pilato, rivolgendosi alla folla e ai capi dei giudei, proclama per due volte che Gesรน รจ innocente, che non cโ€™รจ in lui alcuna colpa secondo il diritto romano (cf. Gv 18,38; 19,4; e ancora in 19,6); poi, dopo averlo fatto flagellare (cf. Gv 19,1), lo presenta con le parole: โ€œEcco lโ€™uomo!โ€ (Gv 19,5). Pilato perรฒ โ€“ ci rivela sempre lโ€™evangelista โ€“ durante quellโ€™interrogatorio ha paura, e quando sente che, secondo lโ€™accusa, Gesรน si รจ fatto Figlio di Dio, โ€œha ancor piรน pauraโ€ (cf. Gv 19,7-8). I poteri di questo mondo possono non avere paura lโ€™uno dellโ€™altro, e per questo si fanno guerra; ma di fronte a Gesรน โ€œhanno pauraโ€, perchรฉ Gesรน inerme, mite, povero, innocente, regna veramente ed รจ lui il Re e il Giudice di tutto lโ€™universo.

Questa festa di Cristo Re รจ stata come ri-evangelizzata dalla riforma liturgica del Vaticano II, grazie alla scelta delle letture evangeliche che presentano Gesรน quale Re nella passione (il testo odierno e Lc 23,35-43) e quale Giudice veniente nella misericordia (cf. Mt 25,31-46).

p. Enzo Bianchi

Fonte: Monastero di Bose
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