Gesรน, un โRe al contrarioโ
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Nostro Signore Gesรน Cristo, Re dell’Universo
- Colore liturgico: bianco
- Dn 7, 13-14; Sal. 92; Ap 1, 5-8; Gv 18, 33-37
Gv 18, 33-37
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesรน: ยซSei tu il re dei Giudei?ยป. Gesรน rispose: ยซDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?ยป. Pilato disse: ยซSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?ยป.
Rispose Gesรน: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป.
Allora Pilato gli disse: ยซDunque tu sei re?ยป. Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Novembre 2015
- Tempo Ordinario XXXIV, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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Oggi, in veritร , celebriamo un aspetto di questa venuta nella gloria, attraverso il quarto vangelo, che con audacia profonda sa leggerla giร nella storia di Gesรน di Nazaret, addirittura nella sua passione. In essa avviene unโepifania: proprio quando Gesรน รจ nel pretorio romano di Gerusalemme, consegnato dai capi dei giudei, si confessa davanti a Pilato โRe dei giudeiโ, cioรจ loro Messia, unto e inviato da Dio al suo popolo. Ma attenzione: nel quarto vangelo Gesรน รจ un โRe al contrarioโ, non ha il potere mondano, la gloria dei re della terra, non si fregia dellโapplauso della gente, non appare in una liturgia trionfale. Al contrario, proprio nella nuditร di un uomo trattato come schiavo, quindi torturato, flagellato, finanche incoronato di spine, si rivela quale unico e vero Re di tutto lโuniverso, con una gloria che nessuno puรฒ strappargli, la gloria di chi ama gli altri fino alla fine (cf. Gv 13,1), di chi sa dare la vita per loro (cf. Gv 15,13), rimanendo nellโamore (cf. Gv 15,9): gloria dellโamore vissuto e dellโamore mai contraddetto.
Ma cerchiamo di leggere con obbedienza il racconto di questa scena, o meglio di questa โepifaniaโ. La passione secondo Giovanni (cf. Gv 18,1-19,42), si compone di undici scene, ognuna situata in un luogo diverso. Al centro sta la scena dellโincoronazione di spine, in cui Gesรน riceve lโadorazione dei soldati che lo sbeffeggiano e lo salutano con scherno: โSalve, Re dei giudeiโ (Gv 19,3), dandogli colpi in faccia. ร una scena oggettivamente di derisione, di disprezzo, ma nel vangelo secondo Giovanni in veritร รจ epifania, cioรจ rivela la vera regalitร di Gesรน, servo e vittima innocente del male del mondo.
La scena-epifania di questa domenica รจ quella immediatamente precedente, la quarta, quando i capi dei giudei hanno ormai consegnato Gesรน al procuratore romano, perchรฉ lo condanni a morte come malfattore. Pilato, che ha incontrato Gesรน e non vorrebbe interessarsi della sua sorte, resiste alle pressioni degli accusatori e, entrato nel pretorio per chiamare Gesรน, lo interroga. Innanzitutto gli chiede ciรฒ che piรน gli interessa: โSei tu il Re dei giudei?โ. Ovvero: โTu vanti un potere politico su questa terra e su questa gente?โ. Questo, infatti, puรฒ essere unโinsidia per Cesare. Ma Gesรน non gli risponde subito, ponendogli invece a sua volta una domanda: โTu, non ebreo, appartenente alle genti, ai gojim, mi fai questa domanda per una ricerca interiore o semplicemente perchรฉ sei istigato dai miei accusatori?โ. Insomma, Pilato รจ manipolato dai capi dei giudei o la sua domanda nasce da una mozione interiore?
Pilato, perรฒ, non comprende e mostra anzi il profondo disprezzo verso i giudei e anche verso Gesรน, un uomo legato, consegnato a lui, inerme e per nulla bellicoso. Ripete solo a Gesรน che sono proprio i suoi connazionali e correligionari ad averlo dato in balia del potere imperiale. Segue dunque la domanda: โChe cosa hai fatto da poter essere incolpato, quale delitto contro la legge hai commesso?โ. Ed ecco che Gesรน fa la rivelazione: โIl Regno, quello mio, non รจ di questo mondoโ. Quello di Gesรน non รจ un regno che si instaura con la violenza della spada, non ha soldati pronti alla guerra, non รจ un regno tra i regni di questo mondo, in concorrenza tra loro. Ripeto, non รจ possibile nessuna concorrenza, tanto meno una conciliazione tra il Regno che Gesรน annuncia e i regni che sono sulla terra: il Regno di Gesรน รจ servizio, รจ dare la vita, รจ pace, giustizia e non puรฒ essere letto a partire dallโesperienza del potere propria degli esseri umani.
Ma Pilato non riesce a reggere questa risposta di Gesรน, non riesce a sintonizzarsi sulle sue parole. Non puรฒ fare altro che dirgli: โDunque tu sei re?โ, cioรจ pretendi โ condannato come sei, in mio potere, ridotto a โcosaโ, consegnato a me dai capi dei giudei e da me consegnabile alla morte โ di essere re? Gesรน allora replica: โTu lo dici: io sono Re. Per essere Re sono venuto in questo mondo, con una missione che mi chiede semplicemente di essere testimone della veritร : testimone della veritร sullโuomo che รจ chiamato a essere figlio di Dio; testimone della veritร che deve essere โfattaโ, realizzata da ogni uomo e da ogni donna; testimone della veritร di un Dio che ha tanto amato lโumanitร da darle suo Figlio (cf. Gv 3,16)โ. Stiamo attenti: la veritร non รจ una realtร astratta, non รจ neppure riducibile a una dottrina o a unโetica, ma รจ innanzitutto una โvitaโ, la vita di un uomo conforme alla volontร di Dio, la vita di un uomo che รจ vera e autentica quando รจ donata, dunque la vita di Dio stesso che Gesรน vive in sรฉ e narra umanamente a tutti quelli che lo incontrano, lo vedono, lo ascoltano.
[ads2] In questa risposta a Pilato, dunque in questa epifania, Gesรน รจ Re piรน che mai, Re dellโuniverso, Re di tutta lโumanitร , perchรฉ รจ lui lโumanitร autentica come Dio lโha pensata, voluta e creata. Qui Gesรน si mostra Re piรน che mai, perchรฉ non ha nessuna paura, perchรฉ regna su tutto ciรฒ che lo attornia e su tutto ciรฒ che accade; domina gli eventi, resta libero e parla, agisce solo per amore: regna con la regalitร con la quale regna Dio! Se cโรจ unโora in cui il Regno di Dio รจ venuto, รจ stato in mezzo a noi e si รจ rivelato, รจ stato narrato, questa รจ lโora della passione e della croce. Comprendiamo allora perchรฉ lโevangelista subito dopo annota che Pilato, rivolgendosi alla folla e ai capi dei giudei, proclama per due volte che Gesรน รจ innocente, che non cโรจ in lui alcuna colpa secondo il diritto romano (cf. Gv 18,38; 19,4; e ancora in 19,6); poi, dopo averlo fatto flagellare (cf. Gv 19,1), lo presenta con le parole: โEcco lโuomo!โ (Gv 19,5). Pilato perรฒ โ ci rivela sempre lโevangelista โ durante quellโinterrogatorio ha paura, e quando sente che, secondo lโaccusa, Gesรน si รจ fatto Figlio di Dio, โha ancor piรน pauraโ (cf. Gv 19,7-8). I poteri di questo mondo possono non avere paura lโuno dellโaltro, e per questo si fanno guerra; ma di fronte a Gesรน โhanno pauraโ, perchรฉ Gesรน inerme, mite, povero, innocente, regna veramente ed รจ lui il Re e il Giudice di tutto lโuniverso.
Questa festa di Cristo Re รจ stata come ri-evangelizzata dalla riforma liturgica del Vaticano II, grazie alla scelta delle letture evangeliche che presentano Gesรน quale Re nella passione (il testo odierno e Lc 23,35-43) e quale Giudice veniente nella misericordia (cf. Mt 25,31-46).
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
Ogni settimana il commento al Vangelo di p. Enzo Bianchi
