Commento al Vangelo di domenica 17 Ottobre 2021 – mons. Giuseppe Mani

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Cosa volete che io faccia per voi?

Gli apostoli avevano visto tanti miracoli e, soprattutto, ascoltato le parole sull’efficacia della preghiera per cui si fecero coraggio e chiesero a Gesù: “Noi vogliamo che tu ci faccia ciò che ti chiederemo”. “Chiedete quello che volete”. “Sedere nella tua gloria uno alla destra e uno alla tua sinistra”. “Voi non sapete ciò che domandate!”.

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Questo dialogo avviene spesso tra noi e Dio quando abbiamo bisogno di qualcosa o qualche desiderio da soddisfare. Gesù ci ha detto: “Bussate e vi sarà aperto”; invece spesso le nostre preghiere, che sono senza dubbio ascoltate da Dio che sente tutto, non sono esaudite. Perché? Dio ci ha imbrogliato quando ci ha detto: “Qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome egli ve la concederà”? E’ importante avere idee chiare su questo, perché riguarda il nostro rapporto personale col Signore. “Voi non sapete cosa chiedete. Concedervi questo spetta al Padre”. Quando preghiamo siamo sempre nell’incertezza se ciò che chiediamo piaccia al Padre. Stiamo chiedendo cose che il Padre non ci vuole concedere, nel qual caso preghiamo a vuoto? E’ inutile infatti chiedere una cosa che sappiamo in anticipo che non ci sarà concessa.

Gesù ci ha insegnato a pregare e ci ha offerto non soltanto una formula di preghiera, ma anche lo schema di ogni preghiera perché possa dirsi cristiana: il “Padre Nostro”. Se ciò che chiediamo corrisponde alle esigenze del “Padre Nostro”, possiamo essere certi che il Padre ci esaudisce. Al contrario, Dio, che ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi, se non ci concede quanto gli chiediamo, ci esaudisce concedendoci altre grazie. Prima fra tutte il dono di continuare a pregare, fidandoci di Lui, nonostante non ci abbia esauditi. Col passare del tempo ci accorgiamo del bene che Dio ci ha fatto non concedendoci quello che chiedevamo. A me capita spesso di ringraziare Dio per non avermi esaudito in certe mie particolari esigenze per cui lo stavo pregando.

Gli apostoli avevano chiesto a Gesù una cosa che non corrispondeva ai suoi desideri: essere al primo posto per dominare ed esercitare il potere. Nel suo regno le cose non stanno così. Spiegherà Egli stesso: “Chi vuol esser grande tra di voi si farà vostro servitore e chi vorrà essere il primo tra di voi si farà servo di tutti ”.

Gesù precisa: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Le nostre preghiere per giungere al Padre devono passare necessariamente attraverso Gesù Cristo. Nessuno può arrivare al Padre senza passare da Lui. Tutte le preghiere, di tutti gli uomini, sono filtrate dalla sua Persona, per questo il Padre non ci nega niente perché “il Padre non nega nulla al Figlio”.

La lettera agli Ebrei, che abbiamo ascoltato come seconda lettura, ci assicura che “abbiamo un grande Sommo Sacerdote che ha attraversato i cieli e che sa compatire le nostre infermità. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia ed essere aiutati al momento opportuno.”

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