p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
La IV domenica di Quaresima si apre con un invito alla gioia. La prima lettura offre una sintesi del percorso dellโincontro con Dio: da un lato un dono di alleanza da parte di Dio per mezzo di inviati e messaggeri. Ma spesso i profeti hanno trovato indifferenza e ostilitร . Alla premura e cura di Dio corrisponde il rifiuto e il disprezzo. A fronte di tale incomprensione la Bibbia presenta la reazione di Dio come appassionata indignazione per tale chiusura e insensibilitร . Ma proprio il secondo libro delle Cronache si conclude con un rinnovato gesto di fedeltร di Dio, che per mezzo dellโopera di un re pagano Ciro apre al popolo dโIsraele la via del ritorno e della liberazione dallโesilio.
Il dialogo tra Gesรน e Nicodemo sorge dalla curiositร di questo maestro ebreo e conoscitore delle Scritture che si reca ad incontrare Gesรน di notte. Riconosce in Gesรน un uomo venuto da Dio perchรฉ si รจ lasciato interrogare dai segni che compie e forse avverte nella sua vita la nostalgia di nuovi inizi anche se intende interrogarsi su di sรฉ senza che gli altri lo notino. Gesรน indica che vedere il regno di Dio รจ possibile solo per coloro che nascono dallโalto. Nascere dallโalto significa un nascere interiormente accogliendo il dono dello Spirito: รจ per questo un nascere nuovo. In questa accoglienza si attua cosรฌ un giudizio che si svolge nel cuore di quanti si trovano di fronte a Gesรน:
โDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di lui.โ
Gesรน con i suoi gesti rende vicino il Dio che ama il mondo. Davanti a lui non si puรฒ rimanere indifferenti. Vi รจ una chiamata a prendere posizione davanti a lui ed in questo si compie un giudizio. Accogliere Gesรน porta ad accogliere la luce in contrasto con le tenebre.
Credere in lui non รจ solo atto intellettuale nรฉ si esaurisce unicamente in indicazioni morali. โCredereโ nel IV vangelo รจ movimento che coinvolge lโintera esistenza, cuore e vita, e pone in un cammino di incontro e di cambiamento. Affidarsi a lui รจ via per ricevere in lui la vita eterna: รจ una comunione che inizia nella storia e si apre al rapporto vivo per sempre con Dio.
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Gesรน a Nicodemo propone un movimento di innalzamento: Gesรน gli propone una rinascita, che nonostante la sua etร deve compiersi dallโalto e di nuovo, una nascita che puรฒ iniziare solamente se ci si rivolge a Gesรน cosรฌ come nel deserto il popolo dโIsraele si rivolgeva al serpente posto in alto sullโasta da Mosรจ (Num 21,4-9): era quello un segno di guarigione e di salvezza, punto di riferimento della speranza di tanti che soffrivano in preda alla malattia.
โCome Mosรจ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโuomo, perchรฉ chiunque crede in lui abbia la vita eternaโ (Gv 3,14-15)
Il IV vangelo legge la croce come innalzamento. Gesรน รจ posto, lui il condannato, su di una posizione piรน alta di tutti gli altri: se la croce รจ il segno del fallimento, Gesรน morendo in quel modo manifesta il volto dellโamore di Dio che giunge al segno supremo. Dallo sguardo a Gesรน sgorga un interrogativo per tutti coloro che lo seguono: chiede una scelta di affidarsi a lui assumendo la sua via. E proprio in questa scelta si compie un giudizio ed una nascita dallโalto e di nuovo. Sotto la croce si compie un raduno nuovo: โQuando sarรฒ innalzato da terra attirerรฒ tutti a meโ (Gv 12,32).
