Nella sesta Domenica di Pasqua, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesรน invita i discepoli ad amare:
โQuesto รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amiciโ.ย
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
A volte si ha lโimpressione che ciรฒ che distingue un cristiano da un non cristiano nella vita concreta sia solo il fatto che alla domenica il non cristiano dorme di piรน, mentre il cristiano va a Messa. Perchรฉ nella vita ordinaria non si vedono differenze. Il Vangelo di oggi ci aiuta a vedere in cosa dovrebbe apparire una differenza chiara: nellโamore grande, generoso, perfino eccessivo e sprecato. Qui sta la cartina di tornasole dellโessenza del cristianesimo: nellโamore disarmato ma intenso, fino a dare la propria vita senza rivalse. Appunto come hanno fatto certi santi e sante: che si sono consumati nellโaltruismo, per amore del Signore, che loro vedevano nel fratello ferito, malato, flagellato, povero e infelice. Di questo ci parla Gesรน nel Vangelo, che รจ in continuitร con il tema della vite e del tralcio di domenica: un amore che sale da dentro, perchรฉ Dio รจ la misura del nostro amore. E Dio ama in maniera unica, divina: e mette dentro di noi, il dono di questo amore originale, totale. Esso tutti abbraccia, verso tutti si fa dono e grazia, sorriso e gioia. Credere รจ essenzialmente questo: affidarsi a questa linfa che dentro gorgoglia silenziosa e ti fa ogni giorno luce, bontร e solidarietร , e dona guarigione.
Fonte: RadioVaticana