Commento al Vangelo di domenica 13 gennaio 2019 – p. Giancarlo Bruni

«Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera».

La narrazione lucana sembra sorvolare sul battesimo di acqua di Gesù, più preoccupata di quello che segue, ma non può non accennarne perché ne è la premessa indispensabile.

L’immersione nelle acque di Gesù sottolinea infatti la sua solidale condivisione con la condizione umana né bella né buona; l’innocente si inabissa in questo mare cupo e minaccioso e al contempo desideroso di diversità, lo assume e lo apre al solo da cui proviene ogni riscatto: «Stava in preghiera».

La sosta orante di Gesù è uno stare fermi, quasi sospesi, nell’attesa fiduciosa del manifestarsi di un Padre che non tarda: «Il cielo si aprì».

Pregare è salire e bussare al cielo; aprire è il discendere e il farsi presente del cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato».

Un “Tu” che dovrà essere una buona notizia di Dio ai poveri e reso idoneo, nello Spirito, ad adempiere il compito messianico.

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BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO C

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 13 Gennaio 2019 anche qui.

Lc 3, 15-16. 21-22 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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