Commento al Vangelo di domenica 10 luglio 2011 – padre Bruno Secondin

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In questa 15.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta la parabola del seminatore con cui Gesรน invita ad ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Questa รจ paragonata ad un seme che cade in vari luoghi: lungo la strada, sul terreno sassoso e sui rovi, a significare la durezza di cuore, lโ€™incostanza, la preoccupazione per le cose del mondo e lโ€™attaccamento al denaro che non permettono alla Parola di maturare. Giunge a buon fine โ€“ dice Gesรน โ€“ solo il seme accolto in un terreno buono:

โ€œQuello seminato sul terreno buono รจ colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dร  frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per unoโ€.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร  Gregoriana:

Entriamo con questo testo evangelico nel terzo grande discorso di Gesรน: un linguaggio parabolico che per tre domeniche ci accompagnerร . La prima parabola รจ quella famosa del seminatore, che getta il seme un poโ€™ dappertutto, in diversi tipi di terreno, strada e rovi compresi. In ognuna di queste situazioni vi รจ una diversa feconditร : quasi nulla o scarsa sulla strada o fra i sassi; vivace fra i rovi, almeno allโ€™inizio, poi muore. Abbondante invece lโ€™esito sul terreno adatto. Nella seconda parte del testo รจ Gesรน stesso che offre la spiegazione di questa storia: si tratta della parola del Regno, sparsa con ampiezza e generositร  da Gesรน stesso e dai suoi discepoli, ma con esiti differenti a seconda dei terreni, cioรจ degli uditori. Non basta ascoltare materialmente lโ€™Evangelo, non basta partecipare a predicazioni e riti: ci vuole un cuore obbediente e generoso. In questa diversa arte della risposta feconda probabilmente Matteo pensava anche ai suoi vicini, che forse non avevano piรน grande entusiasmo per il Vangelo, e tiravano avanti senza impegno. Ma possiamo ritrovare anche noi stessi. Dio semina continuamente, ma a volte gli orecchi sono sordi e il nostro cuore chiuso. E il seme resta lรฌ, senza crescita, senza arrivare mai alla mietitura. Grazia sciupata, fede sterile.

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