Commento al Vangelo di domenica 1 Dicembre 2019 – don Mauro Manzoni

Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 1 Dicembre 2019.

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Ormai è tempo, dice San Paolo nella seconda lettura, ormai è tempo di svegliarci dal sonno perché la nostra salvezza è vicina.

Noi cristiani abbiamo il dovere della speranza e il dovere di non lasciarla spegnere mai. Purtroppo la nostra società e con lei noi stessi, permette il precipitare di tante cose. Scompaiono i valori, scricchiolano le sicurezze, sprofondano le certezze, e, quel che è peggio, nessuno ha voglia di guardare al di là dell’oggi.

La diagnosi e le cause di questo fenomeno di incoscienza collettiva sono state formulate da Cristo. I nostri cuori si sono appesantiti e in essi non c’è più alcuna speranza se non nelle cose che ci possono soddisfare ora e subito, soprattutto se non ci costano fatica.

La liturgia di questo Avvento che iniziamo ci ricorda che c’è un Dio che mantiene la sua parola. Tra i tanti sconquassi che ci costringono ad incassare la testa tra le spalle e chiudere gli occhi, c’è qualcuno che ci invita a sollevare il capo e a scorgere l’aurora della salvezza e della liberazione ormai vicina.

La domanda allora è: dove andremo a finire, ma da dove incominciamo. Paradossalmente si incomincia dalla fine ed è significativo che la prima domenica dell’anno liturgico ci parli della fine del mondo per farci capire che siamo incamminati verso un principio.

Nel deserto del mondo spunta un germoglio, il germoglio della speranza. E il Signore non ci presenta le certezze che oggi molti vorrebbero. Ci presenta germogli che aiutano a crescere e che noi siamo incaricati di far fiorire. E i germogli spuntano anche fra i deserti del mondo, affiorano perfino fra le rovine, si affacciano fra le crepe del terreno più ingrato.

Là, dove si sono spaccati i massi delle certezze più tradizionali, può essere nascosto un seme: è la speranza quella che dobbiamo coltivare, la speranza per non essere condannati a non sperare più.

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Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaìa

Is 2,1-5

Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.

Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 121 (122)

R. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.

Seconda Lettura

La nostra salvezza è più vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Rm 13,11-14a

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.

La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

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