ย Le parole del Signore non passano. Con questa certezza concludiamo lโanno liturgico, certi della promessa fattaci dal Maestro. E con questa certezza possiamo leggere gli eventi del mondo e della Chiesa, senza paura, senza dietrologie, senza visioni approssimative e piccine ma con lo sguardo ampio che solo la fede ci puรฒ donare.
Il discepolo guarda al mondo con realismo ottimista: senza cedere alle lusinghe di chi periodicamente trova delle soluzioni definitive, sa che nel cuore portiamo unโombra, il peccato originale e che tale ombra rode dallโinterno ogni utopia, ogni progetto, ogni rivoluzione.
Ma questo non significa che restiamo immobili senza far nulla, che ci rassegniamo ma che aspettiamo cieli nuovi e terra nuova in cui avrร stabile dimora la giustizia. Qui e ora costruiamo il Regno dove viviamo, con semplicitร , con ostinazione, con gioia. Qui e ora realizziamo il sogno di Dio di un mondo in cui ci si accoglie nel rispetto delle diversitร cercando insieme il senso ultimo della vita che Cristo ci ha rivelato.
E lโattesa รจ colma della presenza e delle parole di Cristo che non passano e che diventano pane quotidiano.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
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Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli una parabola:
ยซOsservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando giร germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio รจ vicino.
In veritร io vi dico: non passerร questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
