Commento al Vangelo del 9 ottobre 2011 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

INVITATI A UNA FESTA

Come nelle due domeniche precedenti il Vangelo propone una riflessione sul giudizio di Dio per coloro che hanno rifiutato Gesรน. Il Maestro non parla al popolo ma alle autoritร  religiose, quindi parla di un rifiuto non da parte di un singolo, ma di tutto il popolo. รˆ chiaro che chi guida gli altri ha una responsabilitร  maggiore, ciรฒ non esclude comunque la colpa individuale. Il compimento del Regno sarร  alla fine dei tempi ed รจ paragonato ad una festa di nozze. In oriente queste feste durano giorni, non sono semplicemente dei pranzi o delle cene. Lโ€™invito a partecipare a questo banchetto futuro ci รจ perรฒ rivolto adesso. I profeti sono i servi che il padrone manda a chiamare gli invitati. รˆ bellissima la descrizione che ci propone Isaia di questa grande festa. Si parla due volte di cibi e due di vini proprio a sottolineare lโ€™abbondanza favolosa del banchetto, ma lโ€™aspetto piรน entusiasmante รจ che in quellโ€™occasione sarร  tolto il velo che copre il volto dei popoli. Il profeta non parla dunque solo degli Ebrei, ma anche di noi, che finalmente potremo superare la ristrettezza dei nostri limiti e vedere Dio faccia a faccia. Giovanni nella sua prima lettera dice che questo significa che saremo simili a lui perchรฉ lo vedremo cosรฌ come egli รจ (1Gv 3,2). Infatti la morte sarร  eliminata per sempre e non conosceremo piรน il dolore e le lacrime. Ci si potrebbe aspettare che gli invitati siano entusiasti e impazienti di accettare lโ€™invito, ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari. Il mondo che passa, che ci fa soffrire, che sarร  teatro della nostra morte, sembra appassionarci molto di piรน. รˆ โ€™atteggiamento degli invitati che fanno spallucce, sorridono e vanno al lavoro e in borsa, perchรฉ lรฌ sono le cose serie. Certo รจ che se non cโ€™รจ niente di piรน importante dei soldi non possiamo aspettarci altro che egoismo, guerra e sfruttamento dei ricchi sui poveri. Per fortuna che qualcuno pensa a mettere da parte per il Regno, per il futuro eterno. Noi da che parte stiamo? I posti alla festa non restano vuoti, vuoi che qualcuno si prenda quello che spetta a te? Anche alla fine i furbi non mancano mai, ma chi non ha lโ€™abito, non รจ sincero, viene cacciato via. Lโ€™ultima sentenza sembra riferita ai primi invitati, cioรจ agli Ebrei. Dei molti chiamati solo alcuni hanno saputo accettare.

Mt 22, 1-14

In quel tempo, Gesรน, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandรฒ di nuovo altri servi con questโ€™ordine: Dite agli invitati: โ€œEcco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร  uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ€. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . Poi disse ai suoi servi: โ€œLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ€. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโ€™abito nuziale. Gli disse: โ€œAmico, come mai sei entrato qui senza lโ€™abito nuziale?โ€. Quello ammutolรฌ. Allora il re ordinรฒ ai servi: โ€œLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร  sarร  pianto e stridore di dentiโ€. Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.

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