Commento al Vangelo del 9 Febbraio 2020 – P. Antonio Giordano, IMC

Luce e tenebre sono il binomio di contraddizione che interessa diverse pagine della Bibbia, non ultima quella della Genesi intorno alla creazione. E Dio disse, “Sia la luce, e la luce fu e Dio separò la luce dalle tenebre”.  La luce e le tenebre nella creazione sono cose distinte, ma ciascuna è correlativa all’altra.

L’A. T. e Gesù, nei Vangeli, ci descrivono le tenebre opposte alla luce, perché esse assumono il significato profondo di peccato, di perdizione, di smarrimento e disagio morale e parlano di luce che irrompe nelle tenebre per vincerle e portare la presenza di Dio.

Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Giovanni 8:12). S. Paolo: Ef. 5:8 “In passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli della luce”.

Gesù è luce e noi nel battesimo siamo diventati luce in lui; Gesù non dice “Io ho la luce”, ma io sono la luce; e per il battesimo noi non abbiamo la luce, ma siamo luce.  Quindi dobbiamo essere rifulgenti e apportatori agli altri. Se infatti omettiamo di essere “luce che illumina” trasgrediamo un rapporto di fedeltà nei riguardi di Dio e  nei riguardi di noi stessi perché non viviamo la nostra identità di cristiani.

Infatti le parole di Gesù sono molto chiare: “nessuno mette una lucerna sotto il moggio, ma sul candelabro perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.” Ciascuno di noi è tenuto a portare la luce collocandola in modo da poterla irradiare a tutti.  Non possiamo diventare tenebre senza tradire Dio e noi stessi.

Ed ancora: “Come il sale, se perde il proprio sapore non è più sale, così noi, se perdiamo il sapore del battesimo, diventiamo insipidi e insignificanti”, ed  abbiamo fallito la nostra vita cristiana.

 Cosa fare. Ma qual è il concreto atteggiamento che ci rende luce “che illumina credenti e non credenti”?  La risposta viene dalla Prima Lettura: consiste nell’esercizio della carità sincera e operosa:  nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi vedi nudo, nel praticare la giustizia verso gli umili e i derelitti … se toglierai l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, e all’afflitto  …Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto.
 Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.

E Gesù aggiunge: “Non giudicare e non sarai giudicato. Dà e riceverai, Sii misericordioso e riceverai misericordia … Ama anche i tuoi nemici… A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti chiede di fare un miglio, fanne due con lui…

Conclusione: La carità, l’amore, verso i fratelli in Dio ci rende luce e sale. Non solo la carità materiale, ma quella intellettuale e spirituale. Devo aiutare chi è in necessità materiali, ma devo anche aiutare con l’istruzione chi è nella tenebre dell’ignoranza religiosa, e devo soccorrere chi è nell’incertezza di azione buona. La Chiesa è impegnata in questi tre campi:  Movimenti caritativi (la S. Vincenzo),  movimenti di istruzione (corsi di aggiornamento o preparazione),  movimenti di vita cristiana (i Sacramenti in genere e in particolare l’Eucaristia, e tutti gli incontri di preghiera).

Tra le virtù più belle vi è: fede, speranza, carità; poi la pazienza, la purezza, l’umiltà, la mitezza, la semplicità. I vizi capitali, invece, sono sette: superbia, accidia, lussuria, ira, gola, invidia e avarizia.
Ogni volta che ci facciamo prendere da questi vizi, noi diamo una contro-testimonianza e allontaniamo le anime dalla Verità; se, al contrario, eserciteremo le virtù e le buone opere, saremo luce che illumina, sale che dà sapore.

La Madonna, l’Immacolata, la Piena di Grazia, la Tutta santa ha illuminato tutti gli uomini portando loro suo Figlio Gesù, Dio fatto uomo.

Fonte – consolata.org


Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

La tua luce sorgerà come l’aurora

Dal libro del profeta Isaìa
Is 58, 7-10

Così dice il Signore:

«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?

Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.

Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.

Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 111 (112)

R. Il giusto risplende come luce

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.

Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.

Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.

Seconda Lettura

Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 2,1-5

Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Voi siete la luce del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore

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