Immacolata: โGraziataโ
Realtร aumentata
Allโinizio del nuovo anno liturgico brilla la luce della Vergine Maria, lโImmacolata Concezione, la โVergine dellโAvventoโ. Compagna di cammino e segno di sicura speranza per i credenti, massima valorizzazione della donna e del suo genio per tutti gli uomini onesti e aperti al valore simbolico e costruttivo delle vite delle persone. La luce della Vergine Immacolata brilla come la piena veritร dellโuomo e della donna nel mondo dellโapparenza, della schiavitรน del look e della mistificazione delle fake news.
In lei la veritร della donna splende nella realizzazione piena del suo progetto di vita, ampliato al massimo perchรฉ vissuto alla luce del progetto di Dio che ne moltiplica le potenzialitร personali, con ricadute benefiche su di lei, sulla societร in cui vive e sulle generazioni a venire. Una โrealtร aumentataโ, ad altissima definizione.
Racconti sapienziali
Nellโesilio patito a Babilonia e nelle pianure circostanti (598-538 a.C.), Israele medita sulle tradizioni proprie e su quelle in cui si trova immerso a vivere. Le confronta. Le approfondisce e le raccoglie. Lโispirazione di YHWH lo aiuta con potenza nel proprio โcarisma di linguaggioโ, per trovare le parole giuste per esprimere una convinzione di fede vera, profonda, innovativa. Israele vive la complessitร del male esistente sulla terra, la discordia fra lโuomo e la donna, con la propensione del primo a sottomettere anche con la violenza il desiderio di comunione che anima la seconda. Il male dilaga, fin ad arrivare al fratricidio. Israele arriva comprendere che il Dio che lo ha liberato dellโEgitto con azione potente lโha potuto fare perchรฉ egli รจ il Creatore di tutto lโuniverso, e lโumanitร e tutto ciรฒ che esiste nella natura e nella storia รจ opera delle sue mani.
Ma perchรฉ il male, e cosรฌ potente nel cuore delle persone e delle societร ? Israele riflette con sapienza illuminata da YHWH, scrutando le ragioni profonde delle realtร che appaiono sulla superfice della storia.
Cโera chi poneva allโinizio del mondo la presenza di due forze, una del Bene e lโaltra del Male, che imbevono la storia con il proprio influsso benefico o malefico.
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Si pensi, ad esempio, alla religione dello zoroastrismo fondata da Zaratustra. Essa ha come divinitร suprema Ahura Mazdฤ, in antico-iranico, ลhrmazd in medio-iranico, da cui il nome diย mazdeismo. In questa divinitร lo zoroastrismo esaltรฒ alla dignitร di divinitร unica unโantica divinitร preesistente, degradando al rango di demoni e di nemici di Dio le altre figure divine. Lo zoroastrismo รจ una religione di salvazione. Ha un suo proprio libro sacro, lโAvesta. La dottrina caratteristica รจ il dualismo: lโuniverso รจ diviso in due parti contrastanti che procedono da due principรฎ antagonistici, lo โSpirito buonoโ e lo โSpirito cattivoโ. A capo dellโordine buono รจ il dio supremo,ย Ahura Mazdฤย (oย Mazdฤ Ahura, o anche semplicementeย Mazdฤ), โil signore che saโ. Teoricamente distinto dallo โSpirito buonoโ, Ahura Mazdฤ รจ il solo dio della religione zoroastrica, che รจ dunque una religione monoteistica: lo โSpirito cattivoโ (Angra mainyu,ย Ahriman) non รจ un dio, anzi รจ lโinversione dellโidea di Dio, lโantidio. Il monoteismo interferisce col dualismo: lโopposizione รจ, teoreticamente, fra lo โSpirito buonoโ e lo โSpirito cattivoโ, di fatto fra Ahura Mazdฤ e Angra mainyu, ลrmuzd (ลrmazd) e Ahriman.
Ma รจ questa la veritร ultima di ciรฒ che appare? Oppure โ come sostenevano i babilonesi โ gli uomini sono stati creati dagli dรจi per svolgere il lavoro che essi non vogliono fare e nellโempireo decidono di punirlo perchรฉ dalla terra fanno salire al cielo un rumore fastidioso che disturba il loro eterno e tranquillo piacere dei giorni?
Israele trova nelle proprie radici โnarrazioniโ alternative e ne compone altre, confrontandosi con chi lo circonda con i fasti del proprio culto e la sapienza delle riflessioni eziologiche riguardanti lโorigine e il perchรฉ di tutte le cose.
Il serpente astuto e โnudoโ
La disobbedienza perpetrata dallโumanitร primitiva, e quella di tutti i tempi, al comando del Creatore di non essere onnivori nella conoscenza del bene e del male, fino ad allungare le mani sullโorigine della vita e della sua manipolazione, e di accontentarsi di tutti i doni che ha giร ricevuto dal suo Plasmatore, richiede il giudizio e la punizione.
Le cose non possono rimanere nellโindeterminatezza, creando confusione valoriale, incertezza nei limiti creaturali, ribaltamento dei ruoli che crei piccoli stregoni ai quali le cose sfuggiranno senzโaltro di mano, con esiti disastrosi.
YHWH deve interrompere la sua passeggiata nel โgiardino/ganโ e trasformarsi necessariamente da amico e confidente a giudice imparziale, seppur benevolo, con il frutto delle proprie mani.
La convocazione in giudizio rende avvertito lโuomo della propria โnuditร โ (โsono nudo/โรชrลm โฤnลkรฎโ) non piรน innocente di fronte a Dio, ma โcolpevoleโ in quanto disobbediente alla sua parola e obbediente invece alla catechesi negativa del โSerpente/hannฤแธฅฤลกโ, il piรน astuto (โฤrรปm) degli animali selvatici che Dio aveva fatto (โฤลฤh). Una catechesi โdiabolicaโ, che gli prospetta un Dio geloso dei propri poteri, contrario a una sua responsabilitร di adulto โmaggiorenneโ e favorevole a una sua obbedienza succube e triste. Una catechesi che porta a una disobbedienza che rende lโuomo โnudoโ vergognoso.
La donna che hai โdonato con meโ
La volontร di elaborare autonomamente, con unโonnipotenza creaturale โimpossibileโ e innaturale, una propria scala valoriale indipendente dalla relazione di comunione con lโunico onnipotentemente Buono, porta la coppia umana a rompere la propria comunione coniugale, dando vita a una catena di deresponsabilizzazione indecente, dis-umana. La complicitร non crea mai solidarietร .
Lโuomo scarica sulla donna la responsabilitร della disobbedienza onnivora, che tutto vuol arraffare e tutto vuol โmangiareโ, senza lasciar spazio alcuno alla creaturalitร , alla fruizione serena della mole impressionante dei doni fatti da Dio alle sue creature, alla provvidenziale alteritร comunionale con le persone e le cose. ยซRispose lโuomo: โLa donna che hai dato/donato con me/nฤtattฤh โimmฤdรฎ, lei ha dato/donato a me dellโalbero e mangiaiโยป (Gen 3,12 lett.).
Scaricabarile deresponsabilizzante e deprimente dellโโuomoโ rispetto alle prospettive titaniche inizialiโฆ Presa di distanza che scarica sul dono ricevuto dal Donatore tutta la colpa, autodenunciandosi in tal modo come un decerebrato incapace di ascoltare, valutare e assentire responsabilmente, decidendo per il meglio. Al momento, Dio non replica alcunchรฉ.
La donna scarica la colpa sul serpente: ยซIl serpente โmi ha ingannata/hiลกลกรฎโanรฎโ e mangiaiยป. Al momento Dio non replica alcunchรฉ.
โIl serpente/hannฤแธฅฤลกโ รจ lโunico che viene โmaledettoโ โ โarรปr โattฤh โ, senza alcun interrogatorio previo e audizione di argomenti a propria discolpa. โIl serpente/Male/Dia-bolos che separa lโuomo da Dioโ non puรฒ stare sotto il bene-dire di Dio, lโonnipotentemente Buono. Potrร misteriosamente sopravvivere camminando vergognosamente senza gambe che lo pongano in posizione eretta, ma strisciando incollato al suolo polveroso, unico suo habitat naturale e unica fonte del proprio sostentamento. Il male mortifero non puรฒ che nutrirsi della โpolvere/โฤpฤrโ anidra e mortale, non insufflata dellโโalito di vita/niลกmat แธฅayyรฎmโ proveniente da Dio che ha dato origine allโโessere vivente/nepeลก แธฅayyฤhโ (cf. Gen 2,7), lโumanitร .
Discendenza/Discendente/Zeraโ
Nessun fifthy-fifthy. Allโorigine della creazione non ci sono due Potenze di segno opposto che si spartiscono in modo uguale il campo umano con la propria influenza di vita o di morte, di bene o di male. Lo potevano pensare le antiche religioni del mondo iranico, respirate dagli esuli giudei anche a Babilonia insieme a quelle locali e dintorni. Esuli che formavano per lo piรน la classe dirigente: re, sacerdoti, scribi, sapienti, possidenti della terra e gli apprezzati artigiani. Furono lasciati a casa ยซparte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltoriยป (2Re 25,12; cf 25,1-21, Ger 39,1-14; v. 10: ยซNabuzaradร n, capo delle guardie, lasciรฒ nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasioneยป).
Ai deportati Geremia scrisse una lettera per invitarli a unโintegrazione positiva nel tessuto sociale babilonese, per riceverne benefici per la sopravvivenza e il benessere complessivo. Lโinizio recita cosรฌ: ยซQueste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandรฒ da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nabucodรฒnosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandรฒ dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemmeยป.
Al suo popolo in esilio Dio ispira una โteologiaโ diversa, alternativa a quelle coeve circostanti. Il male sopravviverร misteriosamente nel mondo degli umani. Un mistero rimasto insoluto dalla Bibbia stessa.
Un โProtovangeloโ di salvezza viene perรฒ proclamato nel bel mezzo della โmaledizioneโ del male. La buona notizia รจ che lโidiosincrasia di Dio per il male (v. 15: โinimicizia/โรชbฤhโ), la sua totale opposizione ad esso, sarร partecipata anche alla donna e, soprattutto, alla sua โdiscendenza/discendente/zeraโโ (sostantivo maschile individuale e collettivo insieme).
Lui ti colpirร la testa
Lui (hรปโ enfatico), โil Discendente/la Discendenzaโ dalla donna/Donna, โcolpirร /insidierร /yeลกรปpekฤโ mortalmente in una zona vitale โ la testa โ il serpente malefico, mentre il serpente potrร anchโesso โcolpire/insidiare/teลกรปpennรปโ il Discendente al calcagno. Lo colpirร perรฒ non mortalmente, e in una zona tutto sommato โperifericaโ e non vitale. La radice verbale รจ uguale per i due soggetti, il Discendete/la Discendenza e il serpente. La zona di attacco e lโeffetto ultimo negativo perรฒ non si equivalgono.
Le traduzioni variano nella resa dellโespressione. Alcune pongono come soggetto della prima parte un pronome femminile (pensando a โla discendenzaโ). Lโoriginale ebraico presenta il pronome personale di 3 persona maschile: hรปโ. Una traduzione opta per la terza maschile plurale โimpersonaleโ.
Ecco una scelta: โIl tโecraserร /et tu lโatteindrร (Bible de Jerusalem); โCelle ci te meurtrira/tu la meurtriraโ (TOB); โLui, il te visera/toi tu lui viserasโ (Chouraqui); โhe will crush/you will strikeโ (NIV); โthey will strike/he will be your masterโ (REB); โhe will strike/you will strikeโ (NRSV); โhe shall bruise/you shall bruiseโ (ISV); โit shall bruise/thou shalt bruiseโ (KJV); โhe shall bruise/thou shalt bruiseโ (ASV); โhe shall crush/thou shalt crushโ (DBT); โhe shall bruise/you shall bruiseโ (ESV); โHe shall bruise/you shall bruiseโ (NASB); โEsta te ferirรก/tu lhe ferirรกโ (Bรญblia Sagrada, portoghese) โรฉl herirรก/รฉl dominarร โ (Alonso Schรถkel);; โEr trifft dich/du triffst ihnโ (Einheitsรผbersetzung); โessa ti colpirร /tuโฆ colpiraiโ (Giuntoli in NVBTA).
Lโinterpretazione cristiana interpretรฒ il Discendente/Discendenza con un senso messianico, e non si ingannรฒ. Con la sua morte e risurrezione, Gesรน, vero uomo e vero Dio, sconfisse il Male infliggendogli una ferita mortale, definitiva. Il massimo potere del male/Maligno โ indurre lโuomo alla morte escatologica e spaventarlo con la morte biologica e i suoi anticipi (peccati, malattie, ansie, incredulitร ecc.) โ รจ stato vinto con la massima potenza dalla risurrezione di Gesรน Cristo, con una vittoria escatologica, piena. La guerra รจ stata ormai vinta โal centroโ dal Discendente della donna/Donna, anche se in periferia persistono ancora le battaglie e le sacche di resistenza.
Lโโuomo/hฤโฤdฤmโ chiamรฒ la sua donna/moglie โEva/แธคawwฤhโ perchรฉ essa fu la madre di โogni vivente/tutti i viventi/kol-แธฅฤyโ (cf. Gen 3,20).
Si aspettava Miriam, la madre di tutti i redenti.
Nella discendenza di Eva emerge per grazia Maria, la madre del โDiscendente/discendenza/zeraโโ.
Con lei sarebbe incominciato un nuovo inizio, il trionfo della grazia in una donna.
Andando allโindietro
La comunitร cristiana ha molto riflettuto sulla persona e la vicenda di Gesรน, morto e risorto per dare la vita agli uomini lontani da Dio. Con racconti e inni celebrativi, dallโesperienza del Risorto essa รจ risalita allโindietro al Gesรน della passione e morte, riscontrandone la perfetta identitร . E cosรฌ ha proseguito il cammino a ritroso, ricuperando e mettendo per iscritto la memoria credente degli atti potenti da lui compiuti e delle meravigliose parabole da lui raccontate. Illuminata dalla piรน grande intelligenza donatale dallo Spirito dopo la Pasqua, essa ha riflettuto sul fatto che Gesรน possedesse fin dallโinizio le caratteristiche regali e divine mostrate man mano che la sua missione pubblica si sviluppava.
Nacquero in tal modo i โcosiddetti โVangeli dellโinfanziaโ (Mt 1โ2; Lc 1โ2), che di per sรฉ, dellโ โinfanziaโ non sono. Sono Vangeli riguardanti Gesรน, che mettono per iscritto, con i generi letterari piรน adatti, la comprensione piรน profonda acquisita su di lui. Sono vangeli in miniatura, che scoprono e approfondiscono la โveritร โ della sua persona, senza inventare nulla che vada contro la sua identitร piรน recondita. La โveritร โ di una persona non รจ solo quella storiografica che si tenta di raggiungere ai tempi moderni. Essa era, รจ, e rimane una frutto di fatti interpretati. La storia รจ sempre frutto di interpretazione.
A partire da alcuni nuclei storici di eventi riguardanti la persona di Gesรน e ciรฒ che lo attorniava, illuminati e approfonditi alla luce dei racconti dei patriarchi e dellโEsodo, dalle parole dei profeti e dei sapienti, si venne โcaricandoโ la figura di Gesรน con titoli e caratteristiche regali, messianiche, kyriali e divine che, rivelate in pienezza nella vita e soprattutto nella morte e risurrezione, vengono riscontrate presenti fin dallโinizio della vita del Redentore.
Uno sguardo di fede e di amore approfondisce la conoscenza della persona di Gesรน, cosรฌ come una lunga vita e felice vita matrimoniale fa scoprite ai coniugi realtร profonde del partner presenti in lui fin dallโinizio del loro incontro e che delineano piรน in profonditร e โveritร โ la fisionomia complessiva dellโamato, ben piรน di quanto lo possa fare una striminzita carta di identitร o un freddo rapporto di polizia.
Lโevangelista Giovanni, da โaquilaโ qual era, giunse ad at-testare anche lโidentitร e la vita divina del Cristo Gesรน, Verbo di Dio tutto rivolto verso il seno del Padre. Preesistente al creato dallโeternitร e incarnato fra gli uomini, egli ha fissato la sua tenda in mezzo a quelle dei figli di Dio che erano dispersi (cf. Gv 1,1-18; 11,52).
Madre del Discendente, figlio di Eva, Figlio dellโAltissimo
La comunitร primitiva riflettรฉ a lungo sulla persona di Maria. Si intravide in lei un disegno vocazionale adombrato con delicatezza sulla sua giovane persona, che giร elaborava in sรฉ in propri desideri e i propri progetti personali.
Il testo evangelico illustra scenograficamente il mistero di una chiamata vocazionale e di una risposta generosa. Lโannuncio dellโangelo โ lโaiuto personalizzato di Dio offerto allโuomo per scoprire e attuare le vie di Dio allโinterno dei progetti umani โ, fa balenare dinanzi a Maria la propria vocazione. Essa sarร quella di diventare la Madre del Discendente di Eva, lโerede regale di Davide suo padre da sempre, il Figlio dellโAltissimo il cui regno sarร senza fine.
La chiamata รจ shoccante. Il profeta Geremia (cf. Ger 1,1-10) e il sacerdote Zaccaria (cf. Lc 1,18), chiamati a un compito profetico o a un ruolo importante nel disegno di Dio, chiedono lumi e spiegazioni (Geremia), avanzano forti perplessitร (Geremia) ed esprimono la volontร di controllo del compimento delle chiamate-promesse di Dio (โsecondo che cosa saprรฒโ, si domanda Zaccaria in Lc 1,18).
Maria vive la sua chiamata vocazionale con apertura di cuore, nel quale non sono assenti perplessitร circa le modalitร con cui poter far convivere i suoi progetti personali con quelli di Dio. Non ha dubbi come Zaccaria incredulo. Da credente, accoglie la sua vocazione. ร ciรฒ che Elisabetta riconosce nella giovane parente: ยซBeata colei che ha creduto nellโadempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (Lc 1,45).
Maria chiede solo chiarimenti sulle modalitร di attuazione dei disegni di Dio, rapportata al suo stato attuale di persona impegnata irrevocabilmente in un progetto di vita matrimoniale. Era la promessa sposa di Giuseppe, della casa di Davide (cf. Lc 1,27). โCome avverrร questo?/Pลs estai toutoโ chiede allโangelo. Maria non cede alle sirene di una possibile catechesi interna negativa su Dio, che potrebbe insinuarle lโidea della volontร di un Dio che voglia impedirle la realizzazione piena della propria vita, schiavizzandola da minorenne irresponsabile in unโobbedienza triste, rassegnata e dimissionaria.
Perplessitร e visione non cristallina delle cose sรฌ, opposizione sdegnosa e irrigidita al progetto di Dio no.
Tutta โgraziataโ/Kecharitลmenฤ
La Chiesa primitiva ha consultato i testimoni, ha meditato sugli eventi, ha approfondito gli elementi in ballo e ha compreso in profonditร che Dio poteva chiedere a una giovane ragazza un inizio totalmente nuovo nellโambito della storia solo se in precedenza le avesse donato per grazia una preparazione piรน che allโaltezza del compito richiestole. Lโangelo Gabriele si โscordaโ di chiamare Maria con il suo nome, tanto grande รจ lโaccumulo di grandezze contenuto nelle espressioni di saluto che le rivolge.
ยซRallegratiยป, le annuncia, invitandola alla gioia messianica come aveva fatto il profeta Sofonia con la madre Sion, โmadreโ di tutti gli israeliti (cf. Sof 3,13-14).
ยซIl Signore รจ con teยป, le assicura lโangelo, come YHWH aveva detto tante volte ai suoi โserviโ designati per compiti importanti nella storia del loro popolo (Abramo: Gen 26,24; Giacobbe: Gen 31,3; Giosuรจ: Dt 31,8, 1,17; 3,7; Gedeone: Gdc 6,12.16; Davide: 1Sam 20,1; 2Sam 7,3; Salomone: 1Cr 28,20; Giuditta: Gdt 8,35; Giacobbe-Israele Ger 46,28).
E, come un fulmine, arriva il nome nuovo di Maria: โKecharitลmenฤโ.
Nella Bibbia il nome esprimeva la missione della persona.
YHWH aveva giร cambiato il nome di Abram/โAbrฤm (โMio padre รจ altoโ) in โAbramo/โAbrฤhฤm (Padre di una moltitudineโ) (cf. Gen 17,5), quello di Giacobbe/Yaโฤqลb (โIl tallonatoreโ) in โIsraele/Yiลrฤโฤlโ (โฤl si รจ mostrato forteโ (cf. Gen 32,29), quello di Salomone/ล elลmลh (โUomo di paceโ) in Iedidiร /Yedรฎdรฎฤh (โAmato dal Signoreโ) (2Sam 12,25).
Il nome nuovo di Maria descrive la sua personalitร , le sue origini, da cui potrร discendere il compimento adeguato della sua missione. โTutta trasformata dalla graziaโ รจ la sua nuova identitร , fattale scoprire come tesoro prezioso di cui lei non aveva ancora avvertito coscientemente lโesistenza.
Il verbo trasformativo/fattitivo charitoล indica il lavorio compiuto da un soggetto per rendere un oggetto tutto trasformato in grazia (charis), intriso cioรจ degli effetti di unโazione benevolente che, dal soggetto agente, trapassa nellโโoggettoโ recettore della sua azione, operando in esso un risultato totalmente nuovo rispetto allo stadio iniziale in cui esso si trovava allโinizio dellโazione. Nella lingua greca il perfetto passivo indica unโazione compiuta nel passato, i cui effetti perdurano nel presente (di chi scrive e di chi legge). Il participio perfetto passivo kecharitลmenฤ che costituisce il โnomeโ nuovo di Maria (in questo caso passivum divinum, in quanto risultato di unโazione compiuta da Dio) indica lโeffetto permanente dellโazione โgrati-ficanteโ attuata fin dal passato da Dio nei confronti di Maria.
Lo stato in cui si trova Maria al momento della sua chiamata a diventare Madre del Figlio dellโAltissimo non deriva dalla sue qualitร proprie (come si potrebbe arguire dalla traduzione corrente โpiena di graziaโ, che impiega un aggettivo qualificativo). Questo, ad esempio, รจ lo stato โqualitativoโ di Stefano, uno degli Setti eletti dalla comunitร di Gerusalemme a sovrintendere alla distribuzione del cibo alle vedove dei discepoli credenti grecofoni. Egli viene qualificato come โuomo pieno di fede e di Spirito Santo/andra plฤrฤs pisteลs kai pneumatos hagiouโ, pieno cioรจ di qualitร umane potenziate da doni spirituali provenienti da Dio.
Maria era un campo di terra buona โ la terra di Israele e della madre Sion โ, arato e preparato con cura da YHWH da tempo immemore. Lei era il frutto di un lungo lavorio previo compiuto da Dio perchรฉ, totalmente intrisa dalla grazia preveniente, elevante e immeritata di YHWH, potesse rispondere positivamente con piena libertร amante e credente al progetto di Dio nei suoi confronti. E questo pur non avendo tutto il cielo chiaro su di lei.
La libertร di Maria รจ piena, โrealtร aumentataโ e potenziata dalla grazia di Dio che la circonda da ogni parte e la intride in ogni sua fibra.
Il suo cuore รจ puro, immacolato, pieno dโamore.
La sua volontร รจ libera dal male e libera per il bene.
โLa sapienza [La Sapienza] si รจ costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonneโ (Pr 9,1). Una casa nobile, signorile, come quella che si poteva ammirare visitando le matrone greco-romane del tempo ellenistico.
Guardando in avanti, al dono splendido del Redentore suo Figlio dallโeternitร , Dio ha ricolmato Maria in anticipo, preventivamente, della grazia redentrice introdotta nel mondo dalla morte e risurrezione del suo figlio Gesรน. Figlia del Figlio.
Il nuovo inizio nella storia, che avrebbe schiacciato mortalmente la testa al Serpente Maligno, richiedeva lโopera di Dio e di una donna.
Eva divenne la madre dei viventi (cf. Gen 3,20). Nella sua โdiscendenza/zeraโโ sarebbe sorto il โDiscendente/Zeraโโ.
โTutta trasformata in grazia dalla Grazia/kecharitลmenฤโ, Maria sarebbe stata la madre dei redenti.
โImmacolataโ nellโamore.
ร il destino splendido di tutti i figli di Dio: ยซIn lui [= Il Signore nostro Gesรน Cristo], [Dio] ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ยป (Ef 1,4).
Nessun privilegio โesclusivo/escludenteโ: โLei sรฌ/noi noโ.
Un anticipo inclusivo: โLei prima/noi dopoโ.
Una Madre che apre la strada ai figli.
Fuoripista di neve immacolata.
Neve come gli altri, ma โimmacolata/Immacolataโ.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Immacolata Concezione della B. Vergine Maria โ Solennitร
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di sabato 8 dicembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- Gn 3,9-15.20; Sal. 97; Ef 1, 3-6.11-12; Lc 1, 26-38.
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร grande e verrร chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร il trono di Davide suo padre e regnerร per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร fineยป.
Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร sarร santo e sarร chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 02 – 08 Dicembre 2018
- Tempo di Avventoย I
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: III
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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