Commento al Vangelo del 8 dicembre 2017 – p. Roberto Mela scj

- Pubblicitร  -

Immacolata: la prima redenta

Il nodo sciolto

Nel cammino verso lโ€™alta montagna dellโ€™incontro di tutte le genti con il Signore sul monte Sion della nuova Gerusalemme, un segno di sicura speranza รจ tratteggiato in bande rosse e bianche sulle piante, sui sassi, sui cartelli ben predisposti, specialmente ai bivi e alle curve improvvise.

I primi passi della Chiesa nel cammino verso il Veniente sono illuminati e incoraggiati da una grande amica dei viandanti. La Madre del Veniente illumina il cammino con la dolce e forte indicazione del percorso. รˆ la guida alpina che, esperta del tracciato, segna la via, tiene stretti alla sua corda i suoi โ€œclientiโ€, incoraggia sui tempi di percorrenza e rasserena nei passaggi piรน pericolosi.

La guida รจ del gruppo, lo precede nel cammino, ma ha gli occhi lunghi a controllare la cordata, perchรฉ non si sfilacci troppo, o qualcuno addirittura osi slegarsi per affrettare il passo o prendere una scorciatoia sconosciuta e pericolosa. La guida ha giร  percorso giร  tante volte lโ€™itinerario, ha unโ€™ottima conoscenza del terreno, detta il passo verso la cima che lei ha giร  raggiunto proprio per poter aiutare altri ad arrivare in tutta sicurezza.

Eva, madre dei viventi

Non รจ misoginia quella che guida lโ€™autore del libro della Genesi. Cโ€™รจ in Eva un provvidenziale anticipo simbolico, un โ€œtipoโ€ che precorre lโ€™โ€œantitipoโ€. Se una donna รจ stata protagonista, ma non la causa decisiva, del nodo della disobbedienza, unโ€™altra donna sarร  la protagonista dello scioglimento del nodo con lo slancio dellโ€™obbedienza.

Non bisogna fissarsi sulla figura di Eva con pregiudizi misogeni del tutto assurdi ai nostri giorni. In vari testi della tradizione ebraica si domanda ad Adamo: โ€œChe cosa hai fatto?โ€. La figura di Adamo sarร  sfruttata dalla tradizione cristiana come tipo โ€œutileโ€ e โ€œprovvidenzialeโ€ di Cristo (cf. Rm 5,12ss).

- Pubblicitร  -

Leggiamo il testo sapienziale della Genesi non quindi con occhi prevenuti che giudicano un testo antichissimo con criteri antropologici moderni assolutamente anacronistici.

Lโ€™umanitร  (โ€™ฤdฤm), nella sua complessitร  unitaria di maschile (โ€™รฎลก) e di femminile (โ€™iลกลกฤh) รจ coinvolta misteriosamente fin dallโ€™inizio del suo cammino dalla presenza misteriosa del male (simboleggiata dal โ€œserpenteโ€) che, pur stando sotto il controllo divino quale piรน astuta di tutti gli animali selvatici ยซche Dio aveva fattoยป (Gen 3,1), riesce a ingannare la โ€œdonnaโ€.

La coppia รจ disgregata nel rimpallo delle responsabilitร , dopo che anche lโ€™โ€œuomoโ€ ha ceduto alla tentazione della perversa onnipotenza vorace che tutto mangia, tutto conosce, tutto vuole, senza lasciare spazio allโ€™altro, al diverso.

Il nodo della disobbedienza di โ€œEvaโ€ sta nel voler eliminare ogni limite che protegge la creatura dalla falsa onnipotenza che la strappa dalla sua vocazione di creatura aperta e accogliente, per immergerla nel gelo della solitudine rinchiusa nellโ€™egoismo solipsistico e prometeico.

Il nodo scorsoio

Tutto era stato donato alla coppia, niente mancava alla felicitร , se non il limite che protegge la creatura dal diventare bestialitร  onnivora e perversamente โ€œonniscienteโ€. Il figlio non puรฒ essere il padre, la creatura non puรฒ essere il creatore, il finito accogliente non puรฒ diventare il falso assoluto che non lascia spazio allโ€™alteritร  e si nega come amico, fratello, spazio โ€œdeficienteโ€ che ha bisogno dellโ€™altro per la comunicazione, per diventare se stesso in modo equilibrato.

รˆ il peccato dellโ€™inizio, รจ il peccato di sempre. รˆ il peso โ€œsquilibratoโ€ che sbilancia misteriosamente fin dallโ€™inizio lo zaino del viandante, inclinando con tutta facilitร  verso il male, rendendolo piรน attraente e piรน facile da raggiungere che non il bene.

Decidere autonomamente cosa รจ bene e cosa รจ male non รจ affare della creatura, ma del Creatore. La creatura รจ finita, non ha presenti tutti gli aspetti del problema. La creatura non รจ Dio, lโ€™Onnipotente nellโ€™amore, primo protettore dellโ€™opera delle sue mani. Ed Eva รจ proprio la โ€œmadre di tutti i viventiโ€ (Gen 3,20), cosรฌ spiega lโ€™autore biblico, con incerta eziologia filologica, il nome della donna (แธฅawwฤh, collegata con แธฅฤy โ€œvivoโ€, dal แธฅฤyฤh โ€œesistere, vivereโ€). Il suo โ€œsรฌโ€ al male annoda la storia dei โ€œviventiโ€. Un nodo scorsoio che andrร  sciolto, perchรฉ non strozzi la vita dei figli.

Il โ€œprimo vangeloโ€

Il peso del misterioso male che avvelena il cuore di tutti โ€œi viventiโ€, inclinandolo in ogni tempo verso ciรฒ che รจ a lui dannoso, illusorio, non รจ la parola definitiva sul cammino dellโ€™umanitร . I viventi saranno redenti. Il progetto di Dio non sarร  rovinato in eterno. Il male attenta al calcagno dellโ€™umanitร , potendo ferire sรฌ, ma non mortalmente.

La discendenza/il discendente (zeraโ€˜, singolare collettivo maschile) della donna, un โ€œviventeโ€, sarร  il Redentore che schiaccerร  mortalmente lโ€™avversario. Lโ€™Antidoto lโ€™avrร  vinta definitivamente nella sua stessa persona e sarร  donato ad ogni fratello e sorella che appare come โ€œviventeโ€ sulla terra.

Il comparire del male รจ sovrastato dallo squillo del primo โ€œvangeloโ€. La buona notizia di un Vincitore sovrasta la storia e lโ€™accompagna con lโ€™annuncio positivo del Bene fatto persona, un bene divino fatto carne come i suoi fratelli. Sarร  il Discendente, nascerร  dalla Donna, discendente anche lei dalla โ€œmadre di tutti i viventiโ€, ma โ€œPrima dei redentiโ€.

Il nodo della disobbedienza prometeica di โ€œEvaโ€ sarร  sciolto dallo slancio dellโ€™obbedienza di unโ€™altra โ€œdonnaโ€, la โ€œDonnaโ€, la madre di tutti i redenti.

Plasmata nuova creatura

ย ยซIl Padre misericordioso ha voluto che lโ€™incarnazione del suo Figlio fosse preceduta dallโ€™accettazione di colei che era stata predestinata ad esserne la madre, affinchรฉ, come la donna aveva contribuito a dare la morte, cosรฌ la donna contribuisse a dare la vita. Ciรฒ si realizza in modo eminente (eccellentissime valet) nella madre di Gesรน che ha dato al mondo la vita che tutto rinnova. Dio lโ€™ha dotata dei doni corrispondenti (donisโ€ฆ dignis) alla sua cosรฌ alta funzione; nessuna meraviglia, quindi, che i santi padri abbiano incominciato a chiamare la Madre di Dio (Deiparam) come la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, plasmata per cosรฌ dire (quasiโ€ฆ plasmatam) dallo Spirito Santo e formata come una creatura nuova (novamque creaturam formatamโ€ (Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Lumen gentium 56/EV I,430, EDB, Bologna 1993, Nuova edizione, versione bilingue interamente riveduta).

Tutta trasformata dalla grazia

Il nodo di Eva รจ sciolto dalla grazia di Dio, donata a Maria, che fa fiorire la sua obbedienza. โ€œRallรฉgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teโ€: cosรฌ lโ€™angelo Gabriele saluta Maria ยซentrando da leiยป (Lc 1,28).

Una traduzione piรน accurata esprimerebbe meglio il lavorio della grazia attuato dal Padre in Maria: โ€œRallรฉgrati, tutta-trasformata-dalla-grazia, il Signore รจ con teโ€. Maria non รจ interpellata col suo nome, ma riceve un nome nuovo che esprime la provenienza fecondante della grazia immeritata del Padre.

Lโ€™angelo Gabriele la rassicurerร  ancora, dopo che Maria โ€œsi turbรฒ fortemente/dietarachthฤ“โ€ di fronte allโ€™altissima qualitร  del triplice e โ€œcomplessoโ€ saluto ricevuto: ยซNon temere (= โ€œsmetti di temereโ€), Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dioยป (v. 30).

La sua agile capacitร  di cogliere lโ€™intertestualitร  biblica del saluto le fa percepire lโ€™unicitร  assoluta dellโ€™appellativo ricevuto in dono. Maria รจ la Sion che il profeta Sofonia invita a rallegrarsi perchรฉ ยซIl Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re di Israele รจ il Signore in mezzo a te (beqirbฤ“k), tu non temerai piรน alcuna sventuraยป.

โ€œIl Signore รจ con teโ€ era un saluto di assicurazione dato a grandi servi di YHWH nel passato, in vista di importanti compiti di salvezza e di liberazione a favore del popolo di Israele (Gen 26,28 Isacco; Gdc 6,12 Gedeone; 2Sam 7,3 Davide). Ma รจ soprattutto il nuovo nome ricevuto a turbare lei e a illuminare noi sulla sua dignitร  ricevuta in dono.

Checharitลmenฤ“ (v. 28), il nome nuovo di Maria, non รจ un aggettivo che designi la qualitร  innata di Maria, una sua caratteristica nativa. Questa qualificazione non equivale, ad esempio, allโ€™espressione โ€œpieno di grazia/plฤ“rฤ“s charitosโ€ (At 6,8) che qualifica Stefano, uno dei Sette, come sua qualitร  innata, tipica della sua persona. Nella lingua greca essa รจ un participio perfetto passivo โ€“ che designa gli effetti permanenti di unโ€™azione compiuta nel passato da parte di un soggetto โ€“ di un verbo fattitivo/trasformativo, significato tipico dei verbi terminanti in โ€“oล (qui: charitoล). Maria รจ la โ€œtutta-graziata, la tutta-trasformata-dalla-grazia fin dai tempi remoti, passatiโ€.

La precisione della lingua greca รจ stata provvidenziale per lโ€™evangelista Luca per esprimere il lavorio trasformativo gratuito operato in Maria dalla grazia di Dio. Il Padre, nello Spirito Santo, lโ€™ha plasmata creatura nuova, come afferma il dettato conciliare riportato sopra (LG 56/EV I,430).

La Prima redenta

Il lavorio del Padre parte da un progetto nato allโ€™alba dei tempi, nel momento stesso della โ€œdisobbedienzaโ€ della madre dei viventi. Sorvolando e inglobando tutta la storia futura in un grande abbraccio dโ€™amore, egli ama il suo Primo Progettato, il suo Primogenito incarnato, morto e risorto.

In vista della redenzione apportatrice di vita divina attuata dal Figlio, lโ€™Amato, a favore dei figli suoi fratelli, il Padre gli prepara una degna dimora. Attingendo in anticipo dal tesoro dโ€™amore redentivo del Figlio, il Padre lavora a lungo in Maria. Egli ara a fondo il terreno da lui scelto, lo plasma e lo trasforma secondo il suo disegno iniziale previsto per tutti gli uomini.

Il terreno รจ ora pronto da parte di Dio, ex parte Dei. Occorrerร  una libera risposta positiva da parte della creatura, ex parte hominis, favorita ma non sostituita dalla grazia. E questa verrร , con uno slancio che supera le perplessitร  circa le modalitร  concrete in cui si attuerร  la sua vocazione di madre del Re, del Figlio dellโ€™Altissimo.

Il Re di Israele non sarร  solo in mezzo alla nuova Sion, ma sarร  dentro il corpo di Maria, la Madre redenta in anticipo che genera il redentore. Figlia del suo figlio.

Primizia della Chiesa

Col saluto dellโ€™angelo Gabriele e con il sรฌ generoso e pronto di Maria, inizia il cammino di unโ€™umanitร  nuova, rinnovata, la Chiesa dei redenti. ยซIn lui (= il Signore nostro Gesรน Cristo) [Dio Padre] ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati (amลmous) di fronte a lui nella caritร  (en agapฤ“i)ยป proclama lโ€™inno che apre la Lettera agli Efesini (Ef 1,4).

A Maria รจ stato certo donato per grazia un โ€œsingolare privilegioโ€ (Preghiera dopo la comunione). Non perรฒ nel senso che a lei sia stato donato qualcosa che a noi invece รจ stato negato. A lei รจ stato donato per grazia in anticipo, come primizia, ciรฒ che โ€“ ex parte Dei โ€“ era previsto e sparso a pieni mani fin da prima della creazione del mondo sullโ€™umanitร  che lo avesse voluto accogliere. Maria รจ la Prima dei redenti, la Primizia della Chiesa, la guida sicura dei suoi figli, la neve immacolata del fuoripista.

Neve uguale a quella della pista, ma โ€œimmacolataโ€.

La neve del โ€œfuoripistaโ€.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน. Sarร  grande e verrร  chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.
Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร  con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.
Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Altri Articoli
Related

Commento alle letture della liturgia del 23 Dicembre 2025

Tempo di Avvento IV, Colore Viola - Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 4 Il...

Missio Ragazzi – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 Dicembre 2025 per ragazzi

Di quante cose il Vangelo ci fa dono nella notte...

Carlo Miglietta – Commento alle letture di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

NATALE DEL SIGNORE Letture: Messa della Notte: Is 9,1-3.5-6; Tt...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...