Commento al Vangelo del 6 settembre 2015 – don Angelo Sceppacerca

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Il commento di don Angelo Sceppacerca al Vangello della XXIII domenica del Tempo ordinario, domenica 6 settembre 2015.

Andare da Gesรน. Cโ€™รจ chi ci va da solo e chi ci viene portato per mano, come il sordomuto; lui, anzi, non ha nemmeno orecchi per ascoltare e bocca per parlare; sono gli altri a supplicare di guarirlo. Gesรน lo allontana dalla folla, in disparte; gli mette le dita negli orecchi e gli tocca la lingua con la sua saliva. Lโ€™orecchio finalmente si apre allโ€™ascolto e la lingua canta la lode a Dio con ciรฒ che esce dalla bocca del Figlio di Dio che, guardando su al cielo, sospira il comando dello Spirito: Effatร ! Apriti!

[ads2]La potenza รจ nel gesto e nella Parola. In ogni miracolo di Gesรน lโ€™azione รจ compagna della voce. Nel segno si manifesta la volontร  del Padre, nella parola lโ€™energia del Figlio. Non sono due realtร  diverse, perchรฉ il Padre ed il Figlio vogliono la stessa cosa perchรฉ sono una sola cosa.

Il dono dello Spirito viene sempre quando il Padre fa il suo segno per mano del Figlio ed il Figlio dice la sua parola con gli occhi rivolti al Padre. Si riapre lโ€™udito e si scioglie la lingua: il sordomuto parla correttamente. Non serve raccontarlo in giro, perchรฉ il dono della parola รจ per dar lode a Dio. Eppure quanto piรน Gesรน raccomanda il Silenzio, tanto piรน la voce si diffondeva. Come la parola sovrabbonda, cosรฌ รจ della pienezza del cuore; il bene รจ incontenibile, si diffonde da solo. E qui รจ lo Spirito a straripare.

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Lโ€™azione di Dio sbalordisce e lo stupore confessa che lโ€™opera di Dio รจ meravigliosa; ogni cosa รจ meraviglia, quella creata e quella ri-creata. Meraviglia รจ lโ€™orecchio dellโ€™uomo e la sua capacitร  di parlare e comunicare; ancora piรน sorprendente รจ riaverli una volta perduti. Il miracolo del sordomuto, esclusivo di Marco, รจ anche parabola e insegnamento delle cose che occorrono allโ€™uomo per fare la volontร  di Dio, lโ€™unica opera necessaria: avere orecchi per ascoltare e bocca per lodale. La fede viene dallโ€™ascolto e si esprime nella lode al Figlio di Dio. Le opere ne sono il segno manifesto; se cโ€™รจ fede ci sono anchโ€™esse.

Gesรน viaggia in territorio pagano: Tiro, Sidone, Decapoli, Galilea. Anche il sordomuto ne รจ simbolo, perchรฉ non puรฒ ascoltare la Parola (tutti i comandamenti sono preceduti dal comando โ€œAscolta, Israele!โ€ che fonda la condizione particolare del popolo eletto) e non puรฒ professare la sua fede con la lode. Questo segno ci dice che i doni per Israele non sono esclusivi, ma vengono distribuiti a tutte le genti perchรฉ siano di Cristo. Per questo, il gesto e le parole del miracolo sono entrati nella liturgia del battesimo, quando una creatura diventa di Cristo.

Benedetto XVI cosรฌ commentava questo episodio:

Al centro cโ€™รจ una piccola parola che riassume tutto il messaggio e tutta lโ€™opera di Cristo. Marco la riporta nella lingua stessa in cui Gesรน la pronunciรฒ: ยซeffatร ยป, che significa: ยซapritiยป. Cโ€™รจ una chiusura interiore, che riguarda il nucleo profondo della persona, quello che la Bibbia chiama il ยซcuoreยป. Eโ€™ questo che Gesรน รจ venuto ad ยซaprireยป, a liberare, per renderci capaci di vivere pienamente la relazione con Dio e con gli altri. Ecco perchรฉ dicevo che questa piccola parola, ยซeffatร  โ€“ apritiยป, riassume in sรฉ tutta la missione di Cristo. Egli si รจ fatto uomo perchรฉ lโ€™uomo, reso interiormente sordo e muto dal peccato, diventi capace di ascoltare la voce di Dio, la voce dellโ€™Amore che parla al suo cuore, e cosรฌ impari a parlare a sua volta il linguaggio dellโ€™amore, a comunicare con Dio e con gli altri. Per questo motivo la parola e il gesto dellโ€™ยซeffatร ยป sono stati inseriti nel Rito del Battesimo, come uno dei segni che ne spiegano il significato: il sacerdote, toccando la bocca e le orecchie del neo-battezzato dice: ยซEffatร ยป, pregando che possa presto ascoltare la Parola di Dio e professare la fede. Mediante il Battesimo, la persona umana inizia, per cosรฌ dire, a ยซrespirareยป lo Spirito Santo, quello che Gesรน aveva invocato dal Padre con quel profondo sospiro, per guarire il sordomuto.

don Angelo Sceppacerca

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesรน, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidรฒne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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