Fin troppo conosciuto, l’episodio della trasfigurazione di Gesรน! Questa pagina di Vangelo ha ispirato pittori famosi, da Raffaello a Perugino, da Beato Angelico a Lorenzo Lotto, da Bellini a Bloch, che ne hanno realizzato splendide pale d’altare: possiamo ammirarle nelle loro collocazioni originarie, oppure esposte nei musei. Il soggetto รจ piรน o meno sempre lo stesso: Gesรน che conversa con Mosรฉ ed Elia, mentre ai loro piedi Pietro, Giacomo e Giovanni sono in contemplazione.
Che strano, a nessun artista รจ mai venuto in mente di ritrarre ciรฒ che precede la Trasfigurazione, la salita al Tabor: lo scrittore ispirato scrive che si tratta di un monte alto; รจ verosimile pensare che non sia stata proprio una passeggiata. Tenendo conto che ai tempi di Gesรน non esistevano le attrezzature di oggi, la scalata dev’essere stata parecchio faticosa.
Insomma, quella trasfigurazione il Signore se l’รจ dovuta guadagnare!
Come sottolinea il teologo Balthasar, per conquistarsi il โsรฌ’ dell’assenso, dell’obbedienza radicale, Gesรน ha dovuto patire, e tanto! Per ciรฒ il Padre ha posto in lui il Suo compiacimento; per ciรฒ chiede anche a noi di ascoltare suo Figlio, cioรจ di imitarlo nel consenso pieno, nell’obbedienza incondizionata… lo stesso consenso, la stessa obbedienza di Maria madre sua, e madre nostra.
- Pubblicitร -
Intanto, giรน a valle, gli altri nove aspettavano. Chissร che cosa avranno pensato… di che cosa avranno parlato? Matteo non lo dice, Marco invece sรฌ: โGiunsero intanto a Cafarnao. Quando (Gesรน) fu in casa, chiese loro: ยซDi cosa stavate discutendo (…)ยป. Ed essi tacevano. Per via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il piรน grande. Allora, sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tuttiยป…โ.
La discussione degli apostoli su chi fosse il piรน grande, รจ tutt’altro che peregrina: il Signore aveva appena annunciato che presto sarebbe morto; รจ comprensibile che li sfiorasse il pensiero di una probabile prossima successione del Maestro…
โChi รจ il piรน grande tra noi?โ sรฌ, ma, in base a quale criterio si stabilisce chi รจ il piรน grande?
Appena scesi dal Tabor, un padre di famiglia si prostrรฒ davanti a Gesรน e lo supplicรฒ di guarire il figlio epilettico; quasi si vergognava, quel padre, di confessare (al Maestro) che lo aveva giร chiesto ai Dodici, i quali avevano imposto le mani sul giovane, ma senza risultati.
A quella notizia, il Signore aveva reagito duramente contro gli apostoli: โO generazione incredula e perversa! Fino a quando starรฒ con voi? fino a quando dovrรฒ sopportarvi?โ (17,17).
C’รจ di buono che questa dรฉfaillance dei Dodici offre a Gesรน l’occasione per rivelare il criterio di valutazione della grandezza di un uomo: รจ la fede. Basterebbe avere fede quanto un granello di senapa e si potrebbero spostare montagne.
Dopodichรฉ il Maestro di Nazareth annuncia per la seconda volta la sua passione.
Dunque la visione cui Pietro, Giacomo e Giovanni assistettero รจ indissolubilmente legata ai dolori della Passione. La trasfigurazione allude alla passione! Infatti il Messia proibisce loro di divulgare il fatto, fino a quando non si fossero compiuti i misteri del Triduo Pasquale: la croce e la risurrezione.
Un ultimo particolare: ribadita la corrispondenza stretta fra il Tabor e il Calvario, fra la Trasfigurazione e la crocifissione, vediamo quali sono gli elementi comuni e quali invece le differenze: si tratta di due teofanie, cioรจ manifestazioni di Dio; lo comprovano i particolari โscenografici’: la nube sul Tabor, il sole oscurato sul Calvario; il soprannaturale splendore della veste di Gesรน trasfigurato, l’ultimo respiro di lui sulla croce che mosse il centurione a riconoscere in quell’uomo il Figlio di Dio.
Perรฒ: mentre sul Tabor c’erano tre apostoli, sul Calvario nessuno – eccezion fatta per Giovanni, collocato ai piedi del Crocifisso, ma solo dal quarto evangelista, per i motivi che sappiamo -.
Nel confronto tra le due scene, emerge il cosiddetto paradosso cristiano:
La gloria del Signore trasfigurato sul Tabor, cosรฌ chiara, ma anche cosรฌ prevedibile, un classico stereotipo, potremmo dire, viene rivelata, chiarita, o forse no, dall’immagine del Cristo crocifisso sul Golgota, tutt’altro che prevedibile, come manifestazione della gloria di Dio. Chi di noi interpreterebbe la sofferenza di un condannato alla croce come l’immagine di un sovrano felicemente regnante? Appunto, ci vuole una bella immaginazione – o una bella fede… – per credere che quel corpo trafitto รจ quello di un re, nel pieno esercizio dei suoi poteri!
Forse รจ per questo che i Dodici non capirono che cosa significasse risorgere dai morti…
Forse รจ per questo che gli esperti di Sacra Scrittura collocano la Trasfigurazione dopo la risurrezione, e non prima…
Taluni tratti caratteristici di un corpo glorioso – le vesti sfolgoranti, come anche l’entrare nel cenacolo a porte chiuse, parlare coi discepoli senza essere riconosciuto, camminare addirittura sulle acque… – si possono accettare da un โrisorto’; non cosรฌ facilmente da un uomo in carne e ossa come noi.
Dopo la risurrezione, tutto era possibile; se avevano creduto nel Cristo risorto, potevano anche credere che fosse in grado di camminare sul mare in tempesta, che avesse il potere di apparire contemporaneamente in luoghi diversi, e anche scomparire improvvisamente…
Ma… gli Apostoli avevano creduto alla risurrezione di Gesรน?
Il Vangelo di Matteo si conclude con il dubbio degli Undici, di fronte al Cristo (cfr. 28,17).
E, se anche ci avevano creduto, quale relazione avevano colto tra la morte del Maestro e la Sua condizione di Risorto? Sono le stesse domande che, dopo venti secoli, la fede presenta a noi.
Se poi, le citate domande non bastassero a farci fumare il cervello, ne aggiungo una terza: ok la croce di Gesรน, ok la risurrezione di Gesรน… Ma a noi, che cosa ne viene?
Che scoperta, il catechismo ce l’ha insegnato: in virtรน della morte e resurrezione di Gesรน, noi siamo stati salvati dai peccati.
ร vero, questo ce l’ha insegnato il catechismo… Ma non solo questo!
C’รจ ancora qualcosa che il Vangelo, prima che il catechismo, rivela, riguardo alla Passione morte e risurrezione di Gesรน, qualcosa che ci mette tutti con le spalle al muro, o meglio, (tutti) al nastro di partenza… E qui passo e chiudo!
Un aiutino? Matteo 16,24 ss…
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 6 agosto 2017 anche qui.
Trasfigurazione del Signore – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Dn 7,9-10.13-14; Sal. 96; 2Pt 1,16-19; Mt 17, 1-9
Il suo volto brillรฒ come il sole.
Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป. All’udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo. Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai mortiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 – 12 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XVIII, Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

