Commento al Vangelo del 6 agosto 2017 – Azione Cattolica

In questo brano si vuole sottolineare quanto Gesù abbia a cuore la libertà di chi lo ascolta, a cui propone un’adesione del cuore libera, senza costrizioni e pressioni di alcun tipo. Gesù non vuole imporsi attraverso gli aspetti più grandi e ineffabili della propria persona, ma soprattutto grazie alla predicazione e infine all’amore che culmina nella donazione sulla croce. Non a caso il brano della trasfigurazione è sempre preceduto e seguito dall’annuncio della passione, del molto soffrire a cui è chiamato il Figlio dell’uomo.
Veniamo posti di fronte con forza all’intreccio di umano e divino che abitano la persona di Gesù: la luce che irradia da lui nel momento della trasfigurazione, con i due profeti più grandi della tradizione ebraica, è un’evidente rivelazione della sua natura divina, confermata poi dalla voce del Padre; mentre l’annuncio della sua sofferenza ce lo rivela pienamente umano, al punto da assumere liberamente la sofferenza più abissale per amore nostro.
L’invito ad ascoltare Gesù è come un ponte verso di noi, per insegnarci a tenere insieme in modo nitido le due nature di Gesù: soltanto ascoltandolo incessantemente possiamo entrare davvero luminosamente dentro questo mistero e accoglierne le conseguenze nella nostra vita. Nello stesso tempo questo invito all’ascolto è anche il compito quotidiano dei discepoli del Signore, perché Figlio e Padre non desiderano adesioni sottomesse frutto dell’impressione suscitata da grandi ed eclatanti manifestazioni, quanto piuttosto un’adesione del cuore che sia frutto dell’ascolto quotidiano di Gesù.
I discepoli sono convocati da Gesù sia per salire sul monte Tabor per contemplare la sua luce, sia a ridiscendere dal monte, in un percorso che va da quella ineffabile luce alle tenebre e agli abissi della sofferenza e morte di croce. Questo salire e ridiscendere sono i due movimenti profondamente intrecciati e convergenti che il discepolo del Signore Gesù è invitato a tenere armoniosamente uniti, luminosamente vitali e profondamente radicati dentro di sé.

Dio, Padre buono che ti compiaci nel tuo Figlio amatissimo,
Signore Gesù, in cui il Padre vede rispecchiato il suo amore,
Spirito Santo che sei l’amore che unisce il Figlio al Padre,
rendici capaci di salire ogni giorno verso il Tabor
e di ridiscendere per spenderci in una donazione d’amore,
fa’ che brilli in noi l’umanità che splende nel volto di Gesù
perché siamo annunciatori autentici della sua Parola
che è vita e salvezza del mondo. Amen.

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Trasfigurazione del Signore – Anno A

Il suo volto brillò come il sole.

Mt 17, 1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 06 – 12 Agosto 2017
  • Tempo Ordinario XVIII, Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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