Commento al Vangelo del 5 settembre 2010 – Paolo Curtaz

Data:

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Ventitreesima domenica durante l’anno

Sap 9,13-18/Fm 9,10.12-17/Lc 14,25-33

Di piรน

Lโ€™estate รจ ormai in dirittura dโ€™arrivo: fra una settimana la stragrande maggioranza delle scuole riaprirร  e cosรฌ le parrocchie col loro tran-tran di catechismi e gruppi. La Parola di questa estate ci ha accompagnato con forza: Gesรน ci ha prima chiesto chi รจ lui per noi, per poi dirci come lui vorrebbe che fosse il discepolo.

Una riflessione da brivido estivo.

E oggi la Parola aggiunge un altro forte tassello alla riflessione.

Davanti a tanta esigenza, qualcuno potrebbe pensare โ€œE chi ce la fa a fare il discepolo in questo modo? Meglio vivacchiare da buon cattolico semi praticante. E poi, chi pretende di essere Gesรน?โ€.

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La risposta, al solito, non si fa attendere.

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Rintracciare le cose del cielo

Lโ€™autore del libro della Sapienza scrive una riflessione che non stonerebbe (anzi!) come editoriale in uno dei nostri autorevoli quotidiani nazionali. Lโ€™autore scopre che โ€œI ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni (…) chi puรฒ rintracciare le cose del cielo?โ€, scopre che, nonostante tutto, non abbiano in noi la risposta di senso.

Il nostro mondo, che ha fatto progressi incredibili nella scienza e nella conoscenza, stenta a crescere nella sapienza, non riesce a dare risposte alle domande di senso degli uomini.

Il nostro รจ un mondo tecnologico, organizzato, che anela a varcare gli spazi siderali, che conosce gran parte dei segreti dellโ€™energia, che riesce a migliorare continuamente il benessere degli abitanti del pianeta (almeno quelli dellโ€™emisfero Nord …), ma che non riesce a dare risposta al ragazzo che si rifugia nella droga, non riesce a contenere lโ€™odio che si scatena nella guerra, non scavalca lโ€™indifferenza e la solitudine che rinchiudono in gabbie di cemento le famiglie.

Lโ€™autore della Sapienza si dร  una risposta: lโ€™unica cosa essenziale รจ cercare la sapienza, entrare dentro le cose, non accontentarsi, andare oltre lโ€™apparenza, riscoprire le profonditร  dellโ€™essere, lร  dove dimora Dio. La sapienza che non รจ cultura o intelligenza, ma assaporare la realtร , scoprire, come ci dirร  Gesรน, che siamo creati per amare e, amando, cambiare il mondo.

Abbiamo bisogno del dono della Sapienza per sollevare il nostro sguardo in alto.

Per dove?

Dove si trova la felicitร ?

Gesรน ha una risposta bruciante inebriante: io solo โ€“ dice โ€“ posso colmare ogni desiderio.

Alla fine dellโ€™estate di riflessione, il Signore ci invita a farci due conti in tasca, per accorgerci che il nostro cuore ha bisogno di una pienezza che Dio solo puรฒ donare. Gesรน non si propone come il fondatore di una filosofia o di una religione ma come lโ€™unico in grado di portarci a Dio e di vivere in pienezza.

E Gesรน incalza e ci sfida: egli pretende di essere piรน di ogni affetto, piรน della gioia piรน grande (lโ€™amore, la paternitร , la maternitร ) che un uomo possa sperimentare.

Amare lui di piรน significa che egli รจ in grado di farci piรน della piรน grande gioia che siamo in grado di vivere.

Che presuntuoso questo Gesรน! Davvero puรฒ donare una gioia piรน grande della piรน grande gioia che riusciamo a sperimentare?

Puรฒ.

Fratelli e sorelle come noi, non esaltati, non โ€œstraniโ€, non diversi, hanno scoperto questa cosa, ci testimoniano che sรฌ, il Signore รจ la pienezza della vita. E il cristianesimo ha scavalcato duemila anni di storia e di mediocritร  dei propri fedeli perchรฉ (pochi) uomini e donne divorati dallโ€™incontro con Cristo lo hanno reso credibile.

Sรฌ: รจ possibile incontrare il Cristo.

Interiormente, nella preghiera, nel volto del fratello, per attimi.

Eppure รจ possibile, nonostante i nostri evidenti limiti.

Gesรน รจ passione infinita, dono totale, pienezza, inquietudine.

Egli รจ.

Facciamoci bene i conti in tasca, allora, cercatori di Dio, calcoliamo attentamente su cosa stiamo investendo, cosa ci stimola e ci inquieta, ci distrae e ci smuove. La proposta del Signore รจ sconcertante e affascinante e se, dopo duemila anni, milioni di persone oggi la ascolteranno, significa che forse รจ vero: solo Dio puรฒ colmare la nostra inquietudine, lui solo riempire il desiderio di infinito che abita in ciascuno di noi.

Cambiamenti

Cosรฌ facendo la nostra vita, da ora, cambia di prospettiva.

Mettere la ricerca del tutto, la ricerca di Dio al centro della nostra vita, ci fa divenire persone nuove.

Ne sa qualcosa Filemone, simpatico cristiano delle origini, cui Paolo indirizza un biglietto di accompagnamento rimandandogli uno schiavo che si era rifugiato presso lโ€™apostolo.

Paolo invita Filemone ad uscire dalla logica di questo mondo, padrone-schiavo, per entrare nella logica del Regno, fratello-fratello. Paolo non lo sa, ma in questo piccolo biglietto pianta il seme che diventerร  lโ€™albero dellโ€™abolizione della schiavitรน.

Il Cristo che mantiene ciรฒ che promette, ci conceda, veramente, di avere il coraggio di lasciare le nostre piccole certezze per affrontare con decisione l’avventura della sua sequela.

Inizi

Ecco cosa faremo durante lโ€™anno pastorale appena iniziato: cercheremo Dio.

Non quello piccino delle nostre paure, dei nostri deliri, delle nostre ossessioni.

Quello magnifico del Signore Gesรน.

Piรน grande della piรน grande gioia che siamo in grado di vivere.

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Paolo Curtaz

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