Dio che buca le montagne
Quando leggo questa profezia di Isaia che lโevangelista Luca riporta per descrivere lโapparire in scena di Giovanni Battista, mi sorprendono sempre le immagini molto potenti di strade raddrizzate, monti spianati e valli riempite. Mi fanno venire in mente la sensazione di meraviglia che provai quando per la prima volta da piccolo ho attraversato il traforo del Monte Bianco in Valle dโAosta per andare in Francia.
Quella galleria, inaugurata nel 1965 dopo una decina di anni di lavoro davvero ciclopico, โbucaโ il massiccio del Monte Bianco e collega la localitร italiana di Courmayeur a quella francese di Chamonix, con una strada a doppia corsia di 11,6 km. Mi ricordo che passandoci dentro avevo un senso di timore ma soprattutto stupore pensando quanto con quellโopera si fosse accorciato e facilitato il collegamento tra le due nazioni.
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ร questo quello che profetizza Isaia quando parla dellโopera di Dio che per primo vuole โaccorciareโ le distanze tra Lui e lโumanitร e โfacilitareโ il percorso tra il Suo cuore e il cuore dellโumanitร . ร Dio stesso che per primo prepara la sua strada perchรฉ lโuomo non lo avverta troppo distante e non si perda nei drammi della storia e nei suoi drammi personali.
Lโevangelista Luca apre il racconto della vita adulta di Gesรน con la presentazione di Giovanni il Battista, che in fondo diventa modello di discepolo. La cornice storica che lโevangelista mette allโinizio di tutto ci vuol dire che la storia di Gesรน non รจ fuori dal tempo, ma dentro un tempo ben preciso, dentro la storia. Ma lโaltro messaggio che mi sembra davvero di poter cogliere รจ che tutta questa grandezza dei personaggi storici di allora, dallโimperatore di Roma fino alle somme autoritร civili e religiose del tempo, appare piรน come una montagna invalicabile o ad una valle incolmabile che non facilita ma allunga il percorso di Dio verso lโumanitร . Per questa ragione Dio sceglie un uomo nel deserto in una localitร periferica dellโimpero romano per arrivare e comunicare il proprio amore. โLa parola di Dio venne su Giovanniโฆ nel desertoโ.
Ecco la prima grande opera stradale che Dio compie: arrivare nella piccola storia di un piccolo uomo, e li manifestarsi. Questo diventerร ancora piรน chiaro nellโuomo di Nazareth, di cui lโevangelista ha raccontato nei capitoli precedenti lโannuncio e la nascita, nella piรน estrema piccolezza della storia.
Dio โbucaโ la montagna delle barriere umane e storiche e arriva nel cuore dellโumanitร non in modo โmagicoโ ma in modo davvero umano, con la nostra stessa umanitร .
Giovanni Battista farร la sua parte per favorire questa opera di โarrivoโ di Dio nella storia umana, cosรฌ come anche noi siamo chiamati a fare la nostra parte.
Dio viene dentro lโumanitร , e Cristo ha aperto la strada, una strada che sembrava impossibile e ancora oggi per molti รจ impensabile, quando sentono Dio lontano e la fede non tocca la vita. Sta a noi cristiani allora collaborare allโopera di Dio nel raddrizzare la parte di strada in quel piccolo tratto che ci compete. Possiamo collaborare a spianare le montagne e riempire le valli quando andiamo incontro ai fratelli senza pregiudizi, quando colmiamo i vuoti di amore e anche di povertร . Possiamo raddrizzare i sentieri quando siamo meno contorti e ci guardiamo in faccia con amore.
Ad oggi il Traforo del Monte Bianco non รจ certamente il piรน lungo del mondo, e di opere straordinarie per la viabilitร lโuomo in giro per il mondo ne ha fatte parecchie per collegare isole, superare valli profonde e attraversare catene montuose. Ma lโumanitร ha ancora molto da fare per accorciare le distanze tra gli uomini, tra paesi ricchi e paesi poveri, per spianare le montagne di ingiustizie e le valli di guerra che dividono i popoli. Anche queste opere sono possibili, anche se sembrano ciclopiche e fuori dalla nostra portata. La strada dellโAvvento รจ lโoccasione per credere in queste opere che Lui compie insieme con noi dentro la nostra storia.
Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)



