Fuoriย dalle trincee
Le trincee sono il luogo simbolo della prima guerra mondiale, la Grande Guerra come veniva chiamata allora, non sapendo che ce ne sarebbe stata purtroppo unโaltra che avrebbe costretto a ribattezzare storicamente quella finita 100 anni fa come โprimaโ.
La Grande Guerra, che si conclude per noi Italiani il 4 novembre del 1918, รจ stata terribile non solo perchรฉ coinvolgeva tutte le principali nazioni del mondo, ma per la violenza e la distruzione che mai si erano viste prima di allora, dovute soprattutto al massiccio impiego di nuove armi tecnologiche sempre piรน sofisticate e potenti. Lโuomo con le nuove armi era diventato sempre piรน piccolo e vulnerabile, ed era costretto sempre piรน a nascondersi nelle trincee, luoghi che sembravano anticipare ancora in vita la propria sepoltura.
La trincea รจ sporca e angusta, e segna ancora piรน profondamente la terra e i cuori di chi combatte. Ancora oggi รจ possibile visitarne qualcuna sui monti italiani dove si sono svolte le battaglie piรน cruente, anche se sono ormai un pallido ricordo del posto terribile che erano.
Essere in trincea significa davvero considerare lโaltro come nemico che dalla sua trincea come noi non si muove. Lo spazio tra le trincee nemiche diventa infinito, luogo di morte e distruzione.
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La trincea rischia di essere reale anche oggi per noi, anche se siamo distanti 100 anni dalla prima guerra mondiale. Ci sono ancora tantissime guerre nel mondo, e come dice papa Francesco, la terza guerra mondiale si sta combattendo giร , anche se a pezzi ma non meno terribile e mortale per lโumanitร . Ci sono anche le guerre che ci facciamo tra di noi, in famiglia, nella comunitร sociale e anche quella ecclesiale. Scaviamo ancora tante trincee dove ci mettiamo dentro con le nostre idee, pregiudizi, paureโฆ
Gesรน รจ venuto a toglierci dalla trincea e a far smettere ogni guerra, sia mondiale che personale. La guerra ha come primissima vittima proprio Dio stesso e tutti i suoi comandamenti.
Il personaggio che si avvicina a Gesรน con la domanda โquale รจ il primo di tutti i comandamentiโ, รจ guidato da una mentalitร da trincea, vuole mettere alla prova Gesรน, non lo vuole amare. Lo comprendiamo proprio dal contesto โbelligeranteโ del racconto, dove Gesรน si mostra nemico di una idea sbagliata di Dio, di vita religiosa e di preghiera. Si sta consumando quello scontro con i capi religiosi che lo porterร a โperdereโ la battaglia sulla croce, ma che in realtร farร vincere lโamore vero di Dio.
Quale รจ il primo domandamento per Gesรน? ร come il secondo che diventa talmente unito da essere un unico comandamento: amare Dio e il prossimo come se stessi. Anche il tizio che lo interroga riconosce che questo รจ vero, perchรฉ glielo dice la ragione stessa delle Scritture che continuamente portavano a Dio e al prossimo in maniera unitaria. Ma non basta saperlo con la testa, bisogna metterlo in pratica e farlo diventare vita concreta. Gesรน gli dice โnon sei lontano dal Regno di Dioโ, per ricordargli appunto questo: la fede va tradotta in scelte di vita, altrimenti il Regno di Dio rimane lontano.
Gesรน invita lui e anche noi a uscire dalle nostre trincee sapendo che lโaltro nella sua trincea รจ come me e che posso amarlo come me stesso. Dio stesso non รจ nella sua trincea del cielo pronto a colpirci appena sbagliamo, ma รจ uscito, e con Gesรน รจ sceso nella trincea umana per farlo a sua volta uscire, senza paura.
Nelle trincee ci si ripara dai colpi dei fucili ma non si puรฒ vivere per sempre. Nelle nostre trincee di egoismo e odio possiamo stare tranquilli per un poโ, ma poi rischiamo di morire e di far morire Dio stesso nel nostro cuore. Papa Benedetto XV durante il conflitto definรฌ la Grande Guerra una โinutile strageโ. Celebrare quella inutile strage puรฒ tornare utile per noi oggi per comprendere che il Regno di Dio, Regno di pace, amore, fratellanza universale, perdono รจ vicino a noi, non รจ lontano. Basta ascoltare, credere e mettere in pratica il comandamento di Dio, il primo in assoluto che unisce Dio e lโuomo in un unico amore.
Fonte – il blog di don Giovanni Berti

