Forse ci ricordiamo dai tempi del catechismo i Dieci Comandamenti.
Essi delineano un percorso di libertร nel servizio di Dio, in due fasi: i primi tre riguardano la relazione con Dio, gli altri sette la relazione col prossimo, partendo dalla famiglia (lโonore dovuto ai genitori), fino al cerchio piรน ampio della societร (rispettare la proprietร altrui).
Queste due direttrici, rapporto con Dio e rapporto col prossimo, sono sintetizzate, nel Catechismo, con lโespressione: โAmerai Dio con tutto il cuore, tutta lโanima e tutte le forze, e il prossimo tuo come te stessoโ.
Oggi fissiamo la nostra attenzione sul secondo comandamento: โNon nominare il nome di Dio invanoโ.
Probabilmente, al catechismo per la prima comunione, ci รจ stato spiegato che questo comandamento ci insegna a non bestemmiare, non pronunciare il nome di Dio e dei Santi, nonย dire parolacce. โScherza coi fanti e lascia stare i Santiโ. Il che รจ vero, ma non รจ tutto.
Ci sono altri peccati che si possono commettere contro il secondo comandamento.
Uno grave consiste nel nominare Dio per dare ragione alle nostre teorie. Succede quando qualcuno si sente interprete della volontร di Dio e condanna gli altri in nome di Dio.
Ciรฒ accade a livello macroscopico nel mondo, attraverso tutte le forme di fondamentalismo, quando, per esempio, si uccide in nome di Dio.
Ma anche a livello quotidiano puรฒ succedere di mancare gravemente, nominando Dio, tirandolo in ballo quando non sarebbe proprio il caso.
Tempo fa รฉ stata pubblicata su Avvenireย la storia di un cristiano ordinario, un laico che ha lottato contro le proprie cattive tendenze per tutta la vita, sperimentando anche la fatica e la sconfitta. Di questโuomo, definito cristiano ordinario, รฉ stato aperto il processo diocesano di canonizzazione. Tra i testimoni alcuni hanno ricordato un episodio: quando era in ospedale, verso la fine dei suoi giorni, รฉ stato visitato da un grosso personaggio di Chiesa che gli ha fatto presente come la sua malattia e la sua sofferenza fosse conseguenza di alcuni sbagli e peccati che aveva commesso nella vita passata. Questa visita sprofondรฒ questโuomo nella piรน cupa disperazione.
Ecco un caso in cui si nomina il nome di Dio invano. Ci si fa interpreti della volontร di Dio per unโaltra persona, tirando per la giacchetta Dio stesso, in modo che il nostro punto di vista sia avvalorato.
La liturgia odierna ci offre alcuni esempi di โnome di Dio nominato a vanveraโ.
Nella prima lettura, tratta dal libro dei Numeri, quando lo Spirito di Dio scende anche su due persone che si trovano fuori della Tenda del Convegno, subito due โfedeliโ si lamentano con Mosรฉ: non puรฒ essere che lo Spirito sia sceso anche su di loro! Dio non puรฒ permettere che il suo Spirito scenda su due che non si sono regolarmente iscritti tra i candidati. Bisogna bloccarli subito, che la smettano di profetizzare, in quanto non sono nella lista.
Anche oggi ci sono โfedeliโ che vanno dal Papa a chiedergli di intervenire: non รฉ possibile che dei laici profetizzino nella Chiesa, scaccino i demoni, predichino il Vangelo o siano perfino leaders di comunitร . Questi incarichi sono riservati solo agli anziani (prete deriva dal Greco presbitero, che significa anziano) della comunitร !
- Pubblicitร -
La stessa cosa si vede nel Vangelo.
Giovanni si lamenta con Gesรน perchรฉ cโรฉ โunoโ che scaccia i demoni senza avere il permesso di Gesรน. Giovanni fa presente a Gesรน che lui e gli altri Apostoli volevano impedirglielo โperchรฉ non รฉ uno dei nostriโ.
La risposta di Gesรน รฉ simile a quella di Mosรฉ, nella prima lettura: โSei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore!โ.
โNon glielo impedite, perchรฉ non c’รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noiโ.
Si manifesta qui una magnanimitร (magnus animus = animo grande) e una larghezza di vedute notevole. Sia Mosรฉ che Gesรน si dimostrano molto moderni.
Dovโรฉ caritร e amore qui cโรฉ Dio.
Non cโรฉ piรน โnostriโ e โvostriโ…
Non cโรฉ spazio per lโinvidia, la concorrenza, la rivalitร , la voglia di emergere.
Il bene รฉ bene. Da chiunque sia compiuto.
Come conseguenza possiamo dire che, applicando i criteri della ricerca della loro propria unitร , i cristiani rispettano le altre religioni. Essi sanno che la “legge nuova” dello spirito di caritร incoraggia all’accoglienza, non esclude la legittima diversitร . Essi sanno di avere in comune, con le altre religioni, l’arma della preghiera per implorare la pace.
รย importante vagliare con prudenza ogni cosa, senza gelosia o parzialitร , tenere ciรฒ che รฉ buono, non cedere alla logica della divisione in partiti, incoraggiare chi compie il bene, gioire per tutto il bene che viene fatto nel mondo, senza cedere alla tentazione del settarismo.
Per questo ripetiamo con Mosรฉ: โVolesse il Signore effondere su tutti il suo Spirito!โ. E sosteniamo Gesรน quando dichiara: โNon impedite loro di agire!โ.
Al grido, rivolto verso Dio, da Eldad e Medad (โImpedisci a quei due di profetizzzare!โ) e al grido di Giovanni (โMaestro! Impedisciglielo!), fa eco il grido dei poveri della seconda lettura.
Non hanno ricevuto il loro salario, benchรฉ abbiano lavorato.
Deprivare lโoperaio del suo salario รฉ un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.
Anche in questo caso, allโorigine del peccato cโรฉ lo stesso seme cattivo di cui ci parlavano la prima lettura e il Vangelo: lโegoismo. Si vuole tenere tutto per sรฉ. Anche qui il fatto di essere parte di una รฉlite, genera un egoistico corporativismo, una divisione in caste, che induce a vedere nel prossimo un nemico da escludere, piรน che un fratello con cui condividere.
ย Papa Francesco, con il suo linguaggio semplice e ricco di immagini, ha spesso ricordato una cosa che gli ripeteva la nonna, fin da piccolo: โGuarda, Giorgio, che il sudario non ha tasche!โ.
Quando moriremo non porteremo nulla con noi. In paradiso troveremo solo ciรฒ che abbiamo donato.
Preghiamo perchรฉ il Signore ci renda aperti di vedute, capaci di riconoscere il bene ovunque esso sia e generosi nel condividere ciรฒ che abbiamo.
Nato a Venezia il 20 Marzo 1966
Superiore della Congregazione dei Padri Cavanis
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 30 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Nm 11, 25-29; Sal.18; Gc 5, 1-6; Mc 9,38-43.45.47-48
Chi non รจ contro di noi รจ per noi. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala.
Mc 9,38-43.45.47-48
Dal Vangelo secondoย Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป. Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non cโรจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noi.
Chiunque infatti vi darร da bere un bicchiere dโacqua nel mio nome perchรฉ siete di Cristo, in veritร io vi dico, non perderร la sua ricompensa.
Chi scandalizzerร uno solo di questi piccoli che credono in me, รจ molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti รจ motivo di scandalo, tagliala: รจ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichรฉ con le due mani andare nella Geรจnna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti รจ motivo di scandalo, taglialo: รจ meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichรฉ con i due piedi essere gettato nella Geรจnna. E se il tuo occhio ti รจ motivo di scandalo, gettalo via: รจ meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichรฉ con due occhi essere gettato nella Geรจnna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingueยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 30 Settembre – 06 Ottobre 2018
- Tempo Ordinario XXVI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO