Commento al Vangelo del 30 maggio 2010 – Paolo Curtaz

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Santissima Trinitร 
Pr 8,22-31/Rm 5,1-5/Gv 16,12-15
Il Dio inatteso

Facciamo fatica a capire chi siamo noi, cosโ€™รจ la vita, come funziona il mondo: perchรฉ mai dovremmo sforzarci di capire anche chi รจ Dio (se cโ€™รจ?).

Peggio: per quale sadica ragione dovremmo sforzarci di capire la stravagante idea della Chiesa di credere in un Dio che, pur essendo uno, รจ anche Trino?

Penso che nella vita dobbiamo affrontare temi ben piรน seri che non seguire complicati ragionamenti teologici che usano parole usurate e incomprensibili come persona, generato e non creato, sostanzaโ€ฆ siamo onesti: il rischio รจ davvero di farci travolgere da unโ€™inutile e ridondante esercizio di retorica clericale.

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Eppure.

Il Dio demoniaco

Mi sono convinto che portiamo nel cuore unโ€™immagine di Dio.

Non sempre bella, sinceramente: unโ€™idea spontanea, inconscia, culturale, legata alla nostra educazione e nutrita da qualche distratto ascolto di predica o di catechismo.

Dio cโ€™รจ, certo, ma รจ incomprensibile, lunatico, inaccessibile.

Ti ama, si dice, ma poi incontro Marta che tre giorni prima di sposarsi ha scoperto di avere un tumore in fase avanzata a trentasei anni.

รˆ onnipotente, ma non difende il bambino venduto per prostituirsi.

Cโ€™รจ, opera, ovvio.

Ma non fa quasi mai il mio bene.

Meglio blandirlo Dio, non si sa mai.

Meglio trattarlo bene, sperando che non ti capiti una disgrazia.

E, a dirla tutta, forse io sarei capace di operare meglio di lui e di risolvere qualche bel problemino mondiale.

Lโ€™idea di Dio che portiamo nel cuore, siamo onesti, รจ mediamente orribile.

Finchรฉ.

Il Dio di Gesรน

Finchรฉ รจ arrivato un profeta potente in parole e opere, uno che non aveva studiato da prete, neanche tanto devoto, uno che โ€“ ormai adulto โ€“ si รจ messo a fare il Rabbรฌ, un certo Gesรน, falegname in Nazareth, figlio di Giuseppe.

Tre anni di vita intensi e folli, di segni e di passione, di fatica e di dono.

Tre anni di stupore crescente per le sue parole, per la sua autenticitร , per il suo amore divorante come un fuoco. Tre anni di dono di sรฉ e di predicazione.

Poi rabbรฌ Jeoshua รจ morto, ovvio. Finiscono tutti cosรฌ gli illusi, no?

Da Gandhi a Pino Puglisi, chi contraddice il sistema, anche quello religioso, รจ spazzato via.

Ma alcuni dei suoi professano che egli รจ risorto, che non รจ morto, che รจ accessibile.

Che non soltanto ci ha parlato di Dio in maniera nuova e potente.

Egli era Dio stesso.

E ci ha raccontato qualcosa di folle.

Dio รจ/in festa

Gesรน ci svela che Dio รจ Trinitร , cioรฉ comunione. Ci dice che se noi vediamo โ€œda fuoriโ€ che Dio รจ unico, in realtร  questa unitร  รจ frutto della comunione del Padre col Figlio nello Spirito Santo. Talmente uniti da essere uno, talmente orientati lโ€™uno verso lโ€™altro da essere totalmente uniti.

Dio non รจ solitudine, immutabile e asettica perfezione, ma รจ comunione, festa, famiglia, amore, tensione dellโ€™uno verso lโ€™altro.

Solo Gesรน poteva farci accedere alla stanza interiore di Dio, solo Gesรน poteva svelarci lโ€™intima gioia, lโ€™intimo tormento di Dio: la comunione. Una comunione piena, un dialogo talmente armonico, un dono di sรฉ talmente realizzato, che noi, da fuori, vediamo un Dio unico.

Dio รจ Trinitร , relazione, danza, festa, armonia, passione, dono, cuore.

Allora finalmente capisco lโ€™inutile lezione di catechismo di quando, bambino, vedevo il parroco tracciare sulla lavagna lโ€™addizione: 1+1+1=1 e disegnava un triangolo equilatero. Tenero. Sbagliava operazione. In veritร  1x1x1=1. Proprio perchรฉ il Padre ama il Figlio che ama il Padre e questo amore รจ lo Spirito Santo, che noi, da fuori, vediamo unโ€™unitร  assoluta.

E a me?

Se Dio รจ comunione, in lui siamo battezzati e a sua immagine siamo stati creati; questa comunione ci abita e a immagine di questa immagine siamo stati creati. La bella parabola della Genesi ci ricorda di come Dio si sia guardato allo specchio, sorridendo, per progettare lโ€™uomo.

Ma, se questo รจ vero, le conseguenze sono enormi.

La solitudine ci รฉ insopportabile perchรฉ inconcepibile in una logica di comunione, perchรฉ siamo creati a immagine della danza.

Se giochiamo la nostra vita da solitari non riusciremo mai a trovare la luce interiore perchรฉ ci allontaniamo dal progetto.

Sartre diceva: โ€œLโ€™enfer cโ€™est les autresโ€, Gesรน ci ribadisce: โ€œSiate perfetti nellโ€™unitร โ€.

E se anche fare comunione รจ difficile, ci รจ indispensabile, vitale, e piรน puntiamo alla comunione e piรน realizziamo la nostra storia, piรน ci mettiamo alla scuola di comunione di Dio, piรน ci realizzeremo.

La Chiesa, va costruita a immagine della Trinitร . La nostra comunitร  prende ispirazione da Dio-Trinitร , guardiamo a lui per intessere rapporti, per rispettare le diversitร , per superare le difficoltร . Guardando al nostro modo di essere, di relazionarci, di rispettarci, di essere autentici, chi ci sta intorno capirร  chi รจ Dio e per noi lโ€™idea di un Dio che รจ Trinitร  diventerร  luce.

Questo รจ il Dio che Gesรน รจ venuto a raccontare.

Volete ancora tenervi il vostro vecchio Dio?

Paolo Curtaz

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