Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2019 – p. Roberto Mela scj

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Tempi critici per Geremia

Periodo cruciale della storia di Israele fu quello in cui si trovรฒ (provvidenzialmente) a vivere il profeta Geremia. Era figlio del sacerdote (!) Khelkia residente ad Anatot, un piccolo villaggio situato a pochi chilometri a nord di Gerusalemme, sovrastante il deserto di Giuda degradante verso il fiume Giordano. Non seguรฌ il padre nella professione sacerdotale, ma si trovรฒ coinvolto nel delicato servizio di profeta di YHWH nei riguardi di Israele. Nato probabilmente una decina dโ€™anni prima della salita al trono di Giosia re di Giuda (640-609 a.C.), gli fu rivolta la parola di YHWH che lo chiamava a essere suo profeta nel tredicesimo anno del suo dominio (627 a.C.).

La vita di Geremia si volse in periodi tempestosi per il regno di Giuda. Dopo Giosia (640-609 a.C., morto a Meghiddo combattendo il faraone Necao II), Geremia visse sotto il re Ioacaz, che regnรฒ solo tre mesi, sostituito da Necao II con il suo fratello Ioiakรฌm (609-597 a.C.). Sempre preda di fazioni ondeggianti fra aperture allโ€™Egitto e opzioni pro-babilonesi, il regno vide la sconfitta decisiva inflitta dal re babilonese Nabucodรฒnor al faraone Necao II a Charchemish sul fiume Oronte nel 605 a.C. (Ger 46,2). Nabucodรฒnor invase la Giudea e il re Ioiachรฌm fu vassallo per tre anni (2Re 24,1; 2Cr 36,6; Dn 1,1). Nel 600 a.C. questโ€™ultimo si ribellรฒ a Nabucodรฒnosor e fu probabilmente assassinato. Salรฌ al trono suo figlio Ioiachรฌn (598/597 a.C.) che si oppose al re babilonese, il quale assediรฒ Gerusalemme, la conquistรฒ e deportรฒ il popolo (598 a.C., prima deportazione, cf. Ger 52,28-30).

Nabucodรฒnor depose Ioiachรฌn dopo solo tre mesi di regno e pose sul trono suo zio, Mattatia figlio di Giosia, cambiandogli il nome in Sedecia (598-587/586 a.C.). Solleticato da fazioni filoegiziane, Sedecia si ribellรฒ a Nabucodรฒnosor che, nel giugno-luglio 587/586 a.C., assedia e conquista Gerusalemme, cattura il fuggitivo Sedecia e, dopo avergli ucciso davanti agli occhi i suoi figli nella sede del suo comando generale delle operazioni a Ribla, lo acceca e lo deporta a Babilonia.

Geremia, che aveva consigliato di consegnarsi ai babilonesi, ricevette in dono la possibilitร  di scegliere se andare a Babilonia o di rimanere. Rimase a Gerusalemme.

Un mese dopo la conquista della cittร , il capo delle guardie babilonesi Nebuzardร n distrugge il tempio e la cittร  e deporta il popolo (luglio-agosto 587/586 a.C., seconda deportazione). Il governatore (o re vassallo secondo lo studioso Blenkinsopp) Godolรฌa, posto da Nabucodรฒnor a capo di ciรฒ che era rimasto in Giuda, pose la sua sede a Mizpa, nel territorio di Beniamino (cf. 2Re 25,23) ma non durรฒ a lungo. Fu ucciso da una banda di dieci uomini al soldo di Ismaele di stirpe regale (cf. 2Re 25,25), nel settimo mese e si diedero alla fuga in Egitto, temendo la ritorsione babilonese. Geremia cita fra questi Giovanni, figlio di Karรจach, Azaria, figlio di Osaiร  e tutto il popolo (cf. Ger 42,1).

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Geremia scese con loro in Egitto (cf. Ger 42s; forzatamente? per scelta di condivisione? secondo Lopasso) e si stabilรฌ a Tafni, dove predicรฒ contro lโ€™idolatria e predisse lโ€™invasione dellโ€™Egitto da parte di Nabucodรฒnosr. Pochi anni dopo i babilonesi misero in atto la loro vendetta e deportarono il popolo (582 a.C., terza deportazione, cf. Ger 52,30).

Geremia morรฌ in Egitto, fuori della terra di Israele, lapidato dal popolo, secondo lโ€™apocrifo Vite dei profeti 2,1-2.

Il libro del profeta

La predicazione di Geremia e le integrazioni dei suoi discepoli portarono alla composizione del libro di Geremia (dal 562 a.C. fino al IV sec. a.C.). Gli oracoli contro le nazioni, conservati nella traduzione greca della LXX nella loro collocazione primitiva dopo lโ€™introduzione del c. 25 (Ger 26.29.31.30.27.28 LXX piรน varie aggiunte), nel testo masoretico furono spostati alla conclusione del libro (Ger 46 โ€“ 51TM).

Il libro si conclude con una nota di speranza. Esso ricorda la riabilitazione del re Ioiachรฌn che, nellโ€™anno della sua salita al trono, fu graziato dal nuovo re babilonese Evil-Merodร c (562/561 a.C.). Fu ammesso a mangiare alla corte regale babilonese, mantenuto a vita in โ€œprigionia dorataโ€ (Ger 52,31-34). Ger 52 fu probabilmente aggiunto quando i capitoli con gli oracoli delle nazioni furono spostati dal centro alla fine del libro.

In tal modo si conclude il libro di un profeta importantissimo per la storia di Israele, per la spiritualitร  e la teologia da lui trasmesse (cf. il veemente e โ€œdissacranteโ€ discorso al tempio, riportato al c. 7 e al c. 26; il drammatico scontro contro il falso profeta prezzolato Anania, le famose cinque โ€œconfessioniโ€, la lettera ai deportati del c. 29, in cui li invitava con realismo allโ€™integrazione, in vista della continuitร  del popolo, lโ€™annuncio di una nuova alleanza in 31,31-34). Un libro amato dai discepoli di Gesรน, che nel NT lo citano o vi alludono circa 180 volte.

Una possibile struttura letteraria del libro puรฒ essere la seguente (V. Lopasso):

Prima parte: Oracoli contro Giuda e Gerusalemme (cc. 1โ€“25):

c. 1 Capitolo programmatico; cc. 2 โ€“ 6 La predicazione iniziale; cc. 7โ€“10 Primi interventi di Geremia contro Ioiachรฌm; cc. 11โ€“20 Geremia contro il popolo sotto il regno di Ioiachรฌm; cc. 21โ€“25 Contro la casa regale e i profeti (cc. 21โ€“24) e annuncio del giudizio su Giuda e le nazioni (c. 25).

Seconda parte: La fine di Gerusalemme e delle nazioni (cc. 26โ€“52):

cc. 26โ€“35 Inizio del calvario di Geremia e prospettiva di speranza; cc. 36โ€“45 Il rifiuto della parola profetica; cc. 46โ€“51 Gli oracoli contro el nazioni; c. 52 Appendice storica.

Primaโ€ฆ ti ho conosciuto

Dopo i versetti della soprascritta (vv. 1-3, il profeta narra il momento della sua vocazione profetica, servendosi del genere letterario โ€œvocazioneโ€, che comprende alcuni elementi fissi ricorrenti. Nel momento dellโ€™incontro fra i due personaggi/chiamata compare โ€œla formula dellโ€™evento della parolaโ€ che punteggia il libro di Geremia, permettendo forse a una sua possibile suddivisione letteraria: โ€œLa parola fu verso Geremiaโ€ (cf. 7,1; 11,1; 14,1; 21,1; 30,1).

La Parola, e non lo Spirito, fu rivolta verso Geremia. Lo Spirito adombra, prende possesso, anima, infuoca, spingeโ€ฆ La parola invece interpella personalmente, si rivolge a un โ€œtuโ€ che รจ chiamato alla risposta personale, libera, consapevole dei propri limiti ma anche della grandezza della parola di YHWH, al cui incarico รจ difficile sottrarsi, anche se teoricamente possibile in un primo momento (si pensi alla vicenda di Giona, Gn 1,1-3; 3,1-3a).

YHWH rivela a Geremia di aver avuto su di lui un progetto che precedeva il suo stesso concepimento e la sua nascita. Tale concetto ricorreva nellโ€™ideologia regale dei popoli circostanti Israele e si ripeterร  per il Servo sofferente (Is 42,2.24; 49,1.5), Giovanni Battista (Lc 1,5), Gesรน stesso (Lc 1,32-33) e Paolo (Gal 1,15).

YHWH ha โ€œconosciuto/yedaโ€˜tรฎkฤโ€ Geremia di amore appassionato, di conoscenza amorosa e integrale, non solo intellettuale. Lโ€™ha conosciuto amandolo e abbracciandolo, vedendo giร  il suo compito di diventare profeta a favore delle nazioni. YHWH ha conosciuto e โ€œconsacrato/hiqdaลกtรฎkฤโ€ Geremia, con lโ€™unzione tipica dei sacerdoti ma estensibile anche ai profeti. Essi erano connotati da una โ€œsacralitร โ€ analoga a quella sacerdotale, segregati dalla profanitร  per farli tutti del Totalmente Altro, per diventarne suoi portavoce attendibili perchรฉ ne condividono il cuore, il pensiero, la volontร  di bene (cf. Eliseo รจ denotato come โ€œsanto/qฤdรดลกโ€).

Geremia non dovrร  andare necessariamente fra le nazioni, ma annunciare un messaggio che sia valido anche per loro (cf. 25,15-38; cc. 46โ€“51), proveniente da parte di YHWH, creatore, padre e governatore di tutte le nazioni. La promessa di benedizione in Abramo abbraccia non solo il popolo eletto, ma anche loro.

Sono solo un ragazzo

Dopo la chiamata, segue lโ€™obiezione/la difficoltร /la richiesta di chiarimento. A questo proposito, si comprende come anche lโ€™Annunciazione a Maria, narrata in Lc 1,26-38, sia in realtร  un racconto di vocazione, allโ€™interno del quale il compito specifico al quale Maria รจ chiamata sarร  quello di diventare madre del Figlio dellโ€™Altissimo.

Per parlare in pubblico โ€“ specie nelle societร  mediorientali โ€“ occorre essere persone adulte, attendibili, autorevoli. Per questo anche Gesรน comincia a muoversi quando ebbe ยซcirca trentโ€™anniยป (Lc 3,23), non prima. Quando YHWH chiama, non sono incarichi per ragazzi, normalmenteโ€ฆ I compiti non sono mai sempliciโ€ฆ

Al tempo di Geremia ci sono molte situazioni complicate a livello religioso (idolatria), politico (debolezza assira, espansione babilonese, pretese egemoniche egiziane), sociali (disparitร  di vario genere e ingiustizia diffusa).

Geremia le intuisce molto bene โ€“ รจ un ragazzo sveglio, ma timido e sensibilissimo โ€“, e si sente inadatto, troppo giovane, ancora โ€œun ragazzo/naโ€˜arโ€. โ€œNaโ€˜arโ€ indica lโ€™uomo non adulto (L. Alonso Schรถkel), รจ puรฒ andare dal bambino ancora non nato (Gdc 13,8) a chi puรฒ operare come profeta (2Re 9,4). Puรฒ significare bambino, neonato, infante, bebรจ, pargolo, bimbo, ragazzino, fanciullo, giovane, ragazzo, adolescente, garzone, giovanotto.

La mansione specifica il significato, a seconda del campo di operazione: ragazzo, servo, garzone, cameriere, dipendente, attendente, assistente, guida (di un cieco), soldato. รˆ la tappa anagrafica successiva a quella di โ€œbambino/yeledโ€, e puรฒ andare indicativamente dai tredici ai ventโ€™anni circa (2Re 9,4). Davide che affronta il gigante Golia รจ un naโ€˜ar, e per questo viene da lui disprezzato (cf. 1Sam 17,42).

La tappa anagrafica successiva sembra esser quella del โ€œgiovanotto/bฤแธฅรปrโ€.

Non โ€œsono capace/non posso/lลโ€™ yฤdaโ€˜tรฎโ€ di parlare, risponde Geremia alla parola di YHWH che lo chiama. โ€œTu conosci/tu sai/yฤdaโ€˜tรฎkฤโ€ (v. 4), โ€œio perรฒ non conosco/non so/lลโ€™ yฤdaโ€˜tรฎโ€ (v. 5)!

Non รจ che Geremia sia balbuziente come Mosรจ (cf. Es 4,10), il quale aveva avanzato ben cinque obiezioni/difficoltร  a YHWH prima di cedere alla sua chiamata a diventare liberatore del suo popolo: cf. Es 3,11 (โ€œchi sono io per andare?โ€).13 (โ€œQual รจ il suo nome?โ€); 4,1 (โ€œNon ti รจ apparso il Signoreโ€); 10 (โ€œNon sono un buon parlatore/lett.: non [sono] uomo di parole, ioโ€).13 (โ€œManda chi vuoi mandare!โ€).

Tranquillo, non aver pauraโ€ฆ

Per completezza di discorso, commentiamo anche alcuni versetti non letti nella liturgia (vv. 6-8).

YHWH rassicura Geremia, viene incontro a lui per sciogliere la sua difficoltร , la sua obiezione, e indicandogli lโ€™incarico a cui รจ chiamato, lโ€™oggetto della sua vocazione. Anche per Maria lโ€™angelo scioglierร  la richiesta di spiegazioni sulle modalitร  realizzative del suo compito, mentre il sacerdote Zaccaria riceverร  il castigo/segno del mutismo per la sua richiesta di conoscere dettagliatamente le circostanze/prove della realizzazione di ciรฒ che ha sentito nellโ€™annuncio angelico: ยซsecondo cosa conoscerรฒ?ยป (cf. Lc 1,18). Egli incappa in tal modo nellโ€™incredulitร , mentre invece Maria รจ invece dichiarata beata da Elisabetta perchรฉ ยซha credutoยป alle parole dette dallโ€™angelo (cf. Lc 1,45).

Geremia deve levare dalla sua mente, e dal suo inconscio, il senso di inadeguatezza rispetto al compito, per via del fatto di essere ancora (molto/relativamente) giovane.

Non dire piรน quel che pensi, ma pensa quello che ti dico io, gli comanda YHWH.

Lo scioglimento della difficoltร  sta nellโ€™obbedienza pronta, serena, โ€œletteraleโ€ e โ€œabbandonataโ€ alla chiamata.

Un compito che viene dopo e โ€œsopraโ€ un dono che lo precede. Un Auf-gabe che viene dopo e si appoggia sopra-con-contatto (auf) un Gabe che lo precede per grazia.

Tu โ€œandrai/dovrai andare/potrai andare/vaโ€™/tฤ“lฤ“kโ€ (v. 7b) โ€“ dice YHWH con un tempo verbale yiqtol, la forma imperativale piรน delicata delle tre possibili, che apre una strada piรน che indicare un puro comando โ€“ verso coloro/contro coloro e solo a chi/contro chi โ€œio ti invierรฒ/โ€™eลกlฤแธฅฤkฤโ€. Andrai perchรฉ prima io sono venuto da te. Andrai verso di loro e anche contro di loro, se รจ necessario. Non si usa la preposizione โ€™el โ€œversoโ€, ma โ€˜al, che significa in prima battuta โ€œsopra, controโ€. Si veda anche, chiaramente, questo significato di โ€˜al nel cap. 18, parallelo al v. 7. Vi andrai perchรฉ ti mando io, non per iniziativa tua, basandoti sulle tue forze, sfruttando solo le tue capacitร , temendo le tue paureโ€ฆ

ยซTutto โ€“ e solo quello โ€“ che io ti comanderรฒ, tu โ€œdirai/tedabbฤ“rโ€ยป (v. 7c). Un altro verbo al tempo yiqtol, che apre una stradaโ€ฆ Una parola obbedienziale, mirata, misurata, โ€œdivinaโ€โ€ฆ Ammonisce infatti severamente il Deuteronomio, โ€œil libro della Leggeโ€ scoperto nel 622 a.C. durante i lavori per la ristrutturazione del tempio, nel diciottesimo anno del re Giosia e quindi cinque anni dopo la vocazione di Geremia (cf. 2Re 22,3-10 e la consultazione della profetessa Hulda, vv. 11-20): ยซMa il profeta che avrร  la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerร  in nome di altri dรจi, quel profeta dovrร  morireยป (Dt 18,20).

Io sono con te

โ€œNon avere paura/โ€™al tรฎrฤโ€™โ€ di loro, rassicura dice YHWH al v. 8a, riferendosi a tutti i membri del popolo, compresi i capi che, opponendosi al profeta, diventeranno fonte continua di paura. Non dovrร  spaventarsi neppure Maria di Nazaret di fronte alla grandezza del suo compito (cf. Lc 1,30). Lโ€™espressione โ€œnon temereโ€ รจ usata anche nel contesto della cosiddetta โ€œguerra santaโ€ (cf. per es. Es 14,13; Gs 8,1; Is 7,14).

YHWH motiva la sua rassicurazione e la specifica: โ€œInfatti con te (sono) per liberarti/ kรฎ โ€™ittekฤm โ€™ฤƒnรฎ lehaแนฃแนฃillekโ€ (non solo per โ€œproteggertiโ€, CEI 2008). YHWH non esclude del tutto opposizioni anche violente, sofferenze, desolazioni umane e spirituali, ma promette non solo presenza e protezione, ma anche liberazione/salvezza. Geremia subirร  lโ€™astio dei potenti, lโ€™allontanamento freddo e il tradimento subdolo e lancinante dei parenti, la solitudine spirituale e affettiva inerente anche al celibato (unico caso nellโ€™AT!).

Un esempio eclatante. Durante lโ€™assedio di Gerusalemme del 587/586 a.C., Geremia finirร  in prigione in una cisterna sotterranea a volta, accusato di disfattismo e di intelligenza col nemico (cf. Ger 37,11-16), pur dialogando in modo cifrato col re Sedecia, ricevendone da lui il paneโ€ฆ quotidiano, finchรฉ ce ne fu (cf. Ger 37,17-21). In realtร , Geremia suggeriva con realismo politico di arrendersi ai nemici superiori per forze e mezzi, onde evitare una tragedia di enormi proporzioni. Il che si avverรฒ, infattiโ€ฆ Sefati, Godolรฌa, Iucal e Pascur strapparono al re la decisione di rinchiuderlo in un regime carcerario ancora piรน duro, in una cisterna con molto fango situata allโ€™entrata della prigione (cf. Ger 38,1-6). Vi fu immerso, ma fu salvato da alcuni amici potenti, in primis Ebed-Mรจlek lโ€™Etiope (cf. Ger 38,7-13).

Ancorchรฉ prigioniero, potรฉ rimanere in regime carcerario alleggerito, nellโ€™atrio della prigione, consigliere ricercato (ma non ascoltato) dal tremebondo e incerto re Sedecia (cf. Ger 38,14-26). Il re non lo ascoltรฒ, rimase prigioniero di chi lo consigliava malamente a resistere, cosa che Geremia gli aveva sconsigliato (cf. Ger 38,17.21). Geremia potรฉ cosรฌ sopravvivere, anche con qualche โ€œbugia biancaโ€ o โ€œrestrizione mentaleโ€, fino al giorno in cui Gerusalemme fu presa (Ger 38,27-28).

La rassicurazione di YHWH a Geremia sarร  ripetuta al v. 17. La vocazione profetica sarร  una dura โ€œlottaโ€ per il profeta, una battaglia vera e propria. Per questo deve cingersi ai fianchi la veste perchรฉ non impedisca o intralci la prontezza al combattimento (cf. Gb 40,7). Non devi aver paura degli uomini, gli dice YHWH, altrimenti sarรฒ io stesso, come una quinta colonna impiantata nel tuo cuore, a riempirti di paura di fronte ai potenti avversari (v. 17).

YHWH promette al suo profeta unโ€™attrezzatura โ€œmilitareโ€ degna di un membro delle forze speciali, dotato di potenti armi difensive e offensive: diventerร  come una cittร  fortificata, una colonna di ferro, un muro di bronzo. Il che, tradotto, significa: pistola Beretta 92 FS, Heckler & Koch UMP 9, casco di protezione balistico, giubbotto antiproiettile, Gilet tattico Puma, Land Rover Discovery 4, Spray urticante. Oppure: pistolaย Beretta PX4, pistola mitragliatriceย MP5ย oย MP7. In alternativa, ci sarร  laย Glock 17ย e la carabinaย Colt M4. Disponibili anche una vasta gamma di fucili dโ€™assalto e di carabine, ordigni a effetto abbagliante-assordante e fumogeno (flashbang), oltre che con esplosivi al plastico per lโ€™irruzione, visori notturni e termo-camere. Le telecomunicazioni con altri agenti profeti saranno assicurate da apparati leggeri e potenti, dotati di auricolare per non intralciare lโ€™attivitร .

Liberazione

Geremia dovrร  andare โ€œcontro/โ€˜alโ€ tutto lโ€™establishment politico-militare-religioso-economico (v. 19, non letto nella liturgia): i re di Giuda, i suoi capi, i suoi sacerdoti e โ€œil popolo del paese/โ€˜am hฤโ€™ฤreแนฃโ€. Questi ultimi non costituiscono il popolo semplice e rozzo dei contadini, come spesso si pensa con un anacronismo illegittimo (si intenderร  questo in tempi successivi, cf. il disprezzo mostrato dai sommi sacerdoti in Gv 7,49: ยซQuesta gente che non conosce la Legge, รจ maledettaยป). Ai tempi di Geremia, โ€œil popolo della terraโ€ erano i ricchi e potenti latifondisti, i possidenti terrieri, lโ€™aristocrazia economica del paese, i grossi commercianti.

YHWH promette al profeta presenza, protezione, liberazione. Proprio come nel v. 8. Di qui si comprende come, per coerenza sintattica e semantica, io preferisca tradurre โ€œcontro/โ€˜alโ€ anche al v. 6 (e non โ€œverso [in questo caso ci sarebbe la preposizione โ€™el]), lร  dove vengono descritti i destinatari del suo impegnativo ministero profetico.

In definitiva, il profeta Geremia nella sua vita sarร  chiamato a parlare (ben espresso con pro-phฤ“mi in greco) a nome di YHWH e di fronte ai suoi interlocutori. Dovrร  affrontare in un colpo solo tutta โ€œla castaโ€!

Da far tremare i polsi al โ€œragazzoโ€โ€ฆ

Vai tranquillo, profetaโ€ฆ

Io sono con, per liberarti.

Prima i nazaretani!

Gli abitanti di Nazaret presenti nella sinagoga reagiscono con ammirazione meravigliata alle parole di Gesรน sul compimento della Parola di Dio nellโ€™โ€œoggiโ€ della sua presenza (cf. Lc 4,21).

Gesรน prosegue la sua spiegazione del brano profetico di Is 61,1ss proclamato come โ€œhaphtarah/aggiuntaโ€ dopo il brano della Torah (tratto cioรจ da uno dei primi cinque libri della Bibbia, Genโ€“Dt). I suoi compaesani rendono testimonianza e si meravigliano a motivo anche del fatto che le parole che escono dalla bocca di Gesรน sono โ€œparole di grazia/logois charitosโ€ (v. 22). Gesรน sente come proprio programma di vita le parole di grazia liberatrice contenute nella lettura propria della liturgia sinagogale di quel sabato: un anno di grazia e ben accetto a Dio, perchรฉ prevede lโ€™evangelizzazione dei poveri, la liberazione dei prigionieri, (il recupero del)la vista ai ciechi e la libertร  a โ€œcoloro che sono stati fatti a pezzi/tethrausmenousโ€ (vv. 18-19).

Poi iniziano i distinguo e le meraviglie dei presenti che, in un crescendo malefico, distinguono, deprezzano, restringono, relativizzano, annullano e respingono. Dai suoi compaesani, Gesรน รจ catalogato e rinchiuso nella sua sola dimensione familiare molto semplice e dimessa. Per loro, Gesรน รจ il figlio di Giuseppe (โ€œil falegname/artigiano/carpentiere/tektลnโ€ specifica Mt 13,55; tektลn Gesรน stesso, afferma Mc 6,3, in quanto il figlio fa ciรฒ che fa il padreโ€ฆ) (v. 22).

Gesรน conosce bene la sua gente e cita un proverbio che invita le persone a far del bene a partire dal proprio cerchio familiare, cittadino, sociale: ยซMedico, cura te stessoยป (v. 23a) Anzi, lo specifica rilanciando le parole dette dai presenti (v. 23b): ยซFaโ€™ anche qui le cose che abbiamo sentito essere accadute a Cafarnaoยป (lontana circa 50 km, a 214,58 m sotto il livello del mare [dati del 19 dicembre 2018], un dislivello negativo di circa 700 m. rispetto a Nazaret). Le voci corrono veloci nel paese, grazie ai venditori di pesce fresco e salato di Tarichea e ai commercianti che transitavano sulla Via Maris proprio a Cafarnao, una vera e propria vena giugulare del commercio.

ยซComincia a farli/Falli anche qui, nella tua patriaยป (v. 23c), comandano i nazaretani a Gesรน (poiฤ“son, imperativo aoristo ingressivo). Falli anche qui, ed era anche meglio se li facevi prima qui da noi!

Prima noi, i tuoi compaesani. Prima noi, i nazaretani!

Profeta vs narrow-minded

Gesรน sente che la polemica sta salendo e lโ€™aria si fa pesante. Aveva giร  compiuto delle predicazioni e delle guarigioni, ma lโ€™evangelista Luca ha anticipato a questi fatti il discorso programmatico di Nazaret del c. 4, il โ€œdiscorso alla nazioneโ€. Di qui si capisce il veleno pericoloso iniettato nelle parole dei nazaretani. Pericoloso fino ad essere mortale.

Gesรน risponde affermando chiaramente che nella propria patria (v. 24), fra la propria gente, un profeta non รจ โ€œben accetto/dektosโ€ (v. 24). E, di conseguenza, finisce che non puรฒ essere ben accetto neanche lโ€™anno di grazia che lui viene a rendere presente con la sua vita (cf. v. 19 โ€œlโ€™anno accetto al Signore/eniauton kyriou dektonโ€). E, in ultima istanza, non lo sarร  neanche YHWH che ha inviato Gesรน!

Nella sinagoga la protesta devโ€™essere trascesa in una discussione accesa che Luca ha ritenuto di non dover riportare nei particolari. Il tono deve essersi fatto sempre piรน aspro, passando da alcune pretese di sapore campanilistico a toni di nazionalismo acceso. Si รจ probabilmente cominciato a discutere di Dio, di YHWH stessoโ€ฆ

Dal Dio delle benedizioni per tutti i popoli in Abramo (cf. Gen 12,1-3) si va a difendere lโ€™immagine di un dio di elezione esclusiva, un dio nostro, non di โ€œloroโ€, degli โ€œaltriโ€. Un dio sovranista, che si muove dentro confini ben definiti, da difendere con le unghie, i โ€œnostri confiniโ€. Un dio narrow-minded, specchio perfetto della ristrettezza mentale (narrow-mindedness), dellโ€™intolleranza e del provincialismo becero e razzistico dei compaesani di Gesรน, che sembrano ragionare con paraocchi teologici rabberciati grossolanamente.

Un Dio dei pagani?

Gesรน non รจ โ€œun ragazzoโ€ di primo pelo, come Geremia. รˆ profeta di Dio come lui, ma รจ un uomo maturo, un uomo fatto. Ha piรน di trentโ€™anni, autorevole, deciso, coraggioso. Dalle puerili pretese campaniliste si passa a discussioni che dipingono YHWH come un dio che esiste solo per Israele, un dio nostrano, fatto in casa e acerrimo sovranista.

Come profeta di Dio, Gesรน difende lโ€™immagine vera del volto di YHWH. Nella storia ha proceduto sempre per scelte di elezione, ma inclusiva e non esclusiva (cf. Rm 9,6-15). YHWH ha eletto Israele perchรฉ fosse suo testimone nel mondo egli uomini. A YHWH appartengono tutti i popoli. รˆ il Dio anche delle nazioni.

Nella sua discussione di sapore rabbinico, per allargare la visuale ristretta dei suoi compaesani circa il volto di YHWH, Gesรน riprende due passi presenti nelle Scritture di Israele.

Dapprima, egli cita il caso del profeta Elia, che visse un periodo di siccitร  di tre anni e sei mesi e sopportรฒ la persecuzione da parte della regina Gazabile, figlia di Ebal re dei sidoniti e sposa del re di Israele Acab (874-853 a.C.). Elia fu mandato da YHWH a ricevere aiuto da una povera vedova di Sarepta di Sidone (cf. 1Re 17,1-24), lโ€™attuale Sarafand in Libano. Situata a circa 14 km a sud di Sidone e a 15 a nord di Tiro, a poco meno di 25 km da Rosh Hanikra, la cittadina israeliana posta esattamente sul confine con il Libano.

Elia trovรฒ aiuto dalla povera vedova, a lui completamente sconosciuta (e viceversa!) e, a sua volta, le rivivificรฒ il figlio che, in seguito, aveva cessato di respirare (cf. 1Re 17,17-24).

Elia fu inviato solamente (oudฤ“mianโ€ฆ ei mฤ“, v. 26) a una povera vedova di Sarepta di Sidone in Libano. Una povera donna, una straniera, una pagana.

Il secondo caso citato da Gesรน riguarda il lebbroso Naamร n (2Re 5,1-14), capo di stato maggiore dellโ€™esercito siriano di Damasco, che aveva spesso combattuto contro Israele.

Un uomo potente, uno straniero, un pagano, un militare nemico di Israele.

Grazie alle informazioni fornitegli da una ragazza ebrea fatta prigioniera in una razzia in Israele e finita a servire come schiava alla moglie, Naamร n fu indirizzato dal re di Damasco al re di Israele per essere da lui guarito. Al re Ioram (852-841 a.C.), infuriato per la richiesta โ€“ dal momento che solo Dio poteva guarire un morto vivente qual era un lebbroso โ€“, il profeta Eliseo, discepolo di Elia, mandรฒ a dirgli di inviarlo da lui, perchรฉ si sapesse che cโ€™era un profeta in Israele! (cf. 1Re 5,8).

Il profeta fece bagnare Naamร n sette volte nel Giordano e lo rimandรฒ a casa guarito. Naamaร n vi tornรฒ portandosi via una coppia di muli carichi della terra di Israele, per potersi prostrare sopra nel momento della preghiera personale. Si era convinto infatti di una cosa: ยซNon cโ€™รจ Dio sulla terra se non in Israeleยป (1Re 5,15). Naamร n inizia un cammino di fede e riconosce lโ€™unicitร  di YHWH, sovrano di tutto il mondo e di tutti i popoli, benefico anche verso un militare siriano, risuscitato da โ€œmorteโ€. YHWH รจ Dio di tutti, ovunque. Comunque, per sicurezza, รจ meglio portarsi via un poโ€™ di terra di Israeleโ€ฆ

Il profeta se ne va, tranquillo

I nazaretani hanno capito benissimo la lezione biblica impartita dal loro illustre concittadino di Nazaret. Hanno capito che YHWH ha scelto con elezione inclusiva Israele come suo testimone nel mondo. รˆ il Dio di Israele, ma non solo di Israele. YHWH non ha un cuore ristretto e meschino. Ha il cuore largo e accogliente. รˆ il Dio di tutti i popoli. In Abramo tutti sono benedetti, beneficiari della vita buona del โ€œvangeloโ€ portato dal suo illustre e โ€œunicoโ€ discendente, il Cristo Gesรน (cf. Gal 3,16).

Gesรน รจ la presenza viva di YHWH sulla terra. In lui si compie in pienezza la parola comunicata nel passato ai padri nella fede (cf. Lc 4,21). Il suo Dio, YHWH, il Padre, non รจ un dio dalle vedute ristrette, un narrow-minded.

YHWH, il Padre di Gesรน, non รจ un dio nazionalista e sovranista da quattro soldi, meschino e narcisista. YHWH รจ il Dio di tutti i popoli, ugualmente cari a lui e custoditi come tesori dal suo cuore. Con la sua parola, con le sue azioni e con le sue opere di guarigione Gesรน testimonierร  questo Dio, non un altro, la sua caricatura.

Questo รจ il succo del โ€œdiscorso alla nazioneโ€, โ€œil discorso programmaticoโ€, tenuto da Gesรน nella sinagoga di Nazaret allโ€™inizio della sua vita pubblica.

Si capisce allora, senza giustificarla sโ€™intende, la reazione dei nazaretani. Tutti โ€œfurono riempitiโ€ di โ€œrabbia fumante /thymosโ€ che usciva loro dalle narici. Un passivum non divinum in questo caso, ma diabolicum, divisivum, narrow-minded.

Bava alla bocca. Occhi spiritati. Si preannuncia un ragionamento aberrante, da ignoranti.

I nazaretani gettano fuori Gesรน dalla sinagoga, lo spintonano verso una collina per farlo precipitare in basso e liberarsi cosรฌ di un profeta scomodo, non accetto. (A parte il fatto che a Nazaret non esiste alcun precipizioโ€ฆ La rabbia cieca fa loro dimenticare โ€“ grazie allโ€™evangelista Luca, sโ€™intende โ€“ perfino la geografia della salvezza su cui poggiano i piediโ€ฆ Non conoscono neanche il loro territorioโ€ฆ).

Gesรน non รจ un profeta di primo pelo. Non รจ piรน un โ€œragazzoโ€ come Geremia. รˆ un uomo fatto, un adulto rispettabile autorevole, coraggioso.

Lui, per quanto lo riguarda (un autos โ€œsovranistaโ€, gigantesco, allโ€™inizio del v. 30!) โ€œli infilza tagliandoli in due/dielthลn dia meson autลnโ€ e โ€œsi mette(va) in cammino/eporeuetoโ€ (imperfetto di continuitร ).

Intraprende un โ€œlungo viaggioโ€ (cf. Lc 9,51โ€“19,45), la salita che lo porta a Gerusalemme (cf. 9,51.53; 13,22; 17,11; 18,31; 19,28). Dopo un avvicinamento al rallentatore alla cittร  madre (19,37.41), al termine del viaggio, Gesรน entrerร  nel tempio di Gerusalemme (19,45), cuore pulsante della cittร .

Se ne va tranquillo, il profeta Gesรน.

Non รจ piรน โ€œun ragazzoโ€.

Il Padre รจ con lui.

Il Dio di tutti i popoli.

Lo ha liberato.

Cโ€™รจ tutto il mondo che lo aspetta lร  fuoriโ€ฆ

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 anche qui.

Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, Gesรน cominciรฒ a dire nella sinagoga: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: ยซNon รจ costui il figlio di Giuseppe?ยป. Ma egli rispose loro: ยซCertamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafร rnao, fallo anche qui, nella tua patria!”ยป. Poi aggiunse: ยซIn veritร  io vi dico: nessun profeta รจ bene accetto nella sua patria. Anzi, in veritร  io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elรฌa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elรฌa, se non a una vedova a Sarรจpta di Sidรฒne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamร n, il Siroยป. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittร  e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรน. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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