I prodigi di Eliseo
Allโinizio del ciclo di Eliseo (2Re 2,1โ13,25), incentrato sul discepolo del profeta Elia vissuto tra lโ850 e il 798 a.C., possiamo distinguere la narrazione dellโinvestitura di Eliseo e il suo ministero durante la guerra moabitica (2,1โ3,7), a cui segue il racconto delle sue gesta miracolose (4,11โ6,7). La menzione di โun uomo di Dioโ al posto del nome diEliseo fa pensare che qualche aneddoto e tradizioni varie possano essere attribuite anche a qualche altro profeta. ยซLโatmosfera di questo tipo di narrativa rimane comunque quella naรฏve della favola o del racconto edificante attorno a un santโuomoยป (M. Nobile).
I racconti di questa sezione possono essere cosรฌ articolati: 4,1-7 Eliseo e il soccorso della vedova; 4,8-37 Eliseo e la donna ลกunammita (vv. 8-17: la nascita del figlio della donna; vv. 18-37: la morte del bambino e la sua rivivificazione operata da Eliseo); 4,38-41 il risanamento della minestra letale; 4,42-44 Eliseo moltiplica i pani; 5,1-19 Eliseo guarisce Naaman dalla lebbra; 5,20-27 punizione di Gheแธฅazi per la sua cupidigia; 6,1-7 il miracolo dellโascia galleggiante.
Lโepoca in cui vive Eliseo vede susseguirsi nel regno del Nord i re Acab (874-853), Acazia (853-852), Ioram (852-841), Iehu (841-814), Ioachaz (814-798) e Ioas (798-783).
Non ci vengono date molte informazioni sullโetร o sul paese natale di Eliseo. Egli abitava ad Abel-Mecola (Tell Abรป Sifrรฎ) situata nella valle del Giordano a circa dieci chilometri a sud della cittร di Bet Shean. Dalla descrizione della sua chiamata ad opera di Elia si puรฒ dedurre che la sua famiglia era benestante, padrona di vasti appezzamenti di terra.
A differenza del suo maestro Elia, Eliseo (โโElรฎลกฤโ = Dio รจ salvezzaโ) non vive da solitario ma ha ampi contatti con le personalitร del paese, si rapporta con le cerchie profetiche del tempo e appare essere piรน un taumaturgo che un profeta di condanna. Molti dei suoi prodigi hanno un doppione nei racconti riguardanti Elia.
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Eliseo non disdegna lโimpegno di consigliere militare e diplomatico negli affari interni del paese. Divenne uomo della dinastia del sanguinario Yehu, che aveva fatto ungere da un suo discepolo. La sua figura storica non รจ facilmente identificabile dietro il paravento delle tradizioni che gli vengono attribuite.
Nellโinsieme, nonostante abbia un uditorio internazionale e un forte seguito popolare, Eliseo non sembra raggiungere la statura religiosa del suo maestro Elia, come si puรฒ evincere dallโelogio presente in Sir 48,12-14. Egli appare perรฒ un profeta che annuncia la parola di Dio alla monarchia, quando questa voglia ascoltare.
Daโ alla gente, che ne mangi!
Secondo il racconto di 2Re 4,42-44, un uomo giunge da Baโal ล ฤliลกฤh (probabilmente lโattuale Kefr Til situato a circa 25 chilometri a nord di Lidda o Lod) per offrire allโโuomo di Dioโ โ il nome di Eliseo non รจ menzionato โ โpane di primizia/leแธฅem bikkrรปrรฎmโ, venti pani dโorzo e di farro contenuti nella sua bisaccia. La sua offerta si puรฒ forse collegare a quella che era dovuta ai sacerdoti secondo Lv 2,14; 23,17.20. Lโuomo voleva con ogni probabilitร ringraziare YHWH per lโabbondanza del suo raccolto.
Eliseo riceve lโofferta sacerdotale pur essendo un profeta. Forse svolgeva entrambe le funzioni. Non รจ certa la connotazione rituale del termine โprimizieโ, ma dโaltronde รจ difficile chiedere la precisione tecnica dei termini a una tradizione popolare.
Eliseo ordina allโuomo di โdonare/dare/tฤnโ i pani al โpopolo/gente/โamโ lรฌ presente. Egli si presenta come un โuomo di Dioโ (profeta e sacerdote?) disinteressato di sรฉ e attento alle necessitร dei pellegrini, forse molto bisognosi, che erano arrivati a fargli visita e a pregare in quel luogo. Lโinserviente al suo servizio gli obietta meravigliato lโassoluta pochezza dei pani rispetto alle cento persone lรฌ raccolte: non avrebbe potuto darne che un piccolo pezzo ciascuno, un quinto di pagnotta. Una gentile presa in giro per farsi pubblicitร ?
Eliseo ripete lโordine allโinserviente pronunciando le medesime parole e lo motiva con un oracolo profetico. La โformula del messaggeroโ โ ยซcosรฌ dice YHWHยป โ lo manifesta come ambasciatore plenipotenziario di YHWH, che gode della stessa autoritร e prestigio del suo mandante.
Mangeranno a sazietร , avanzeranno in abbondanza
Il contenuto dellโoracolo รจ espresso con due rari e sonanti infiniti assoluti, che rafforzano in intensitร , continuitร , profonditร , certezza ecc. lโidea espressa dal verbo finito: ยซSi mangerร (a sazietร ) e ne avanzerร (in abbondanza)ยป. Il profeta รจ oltremodo sicuro di quel che dice e aspetta che si avveri. Il suo dire รจ icastico, sicuro, senza sbavature. La sua fede in YHWH โ Colui che lo ha inviato come suo ambasciatore โ รจ limpida: un potere assoluto รจ sottinteso dai due infiniti assolutiโฆ
Il risultato finale e il riscontro pubblico del prodigio รจ inoppugnabile. Lโoracolo profetico si realizza alla lettera: ยซDiede di fronte a loro e mangiarono e avanzarono secondo la parola di YHWHยป (v. 44). La realtร si trasforma secondo la volontร ferma di bene e di condivisione che accomuna il profeta-ambasciatore-sacerdote al suo Mandante divino. Il profeta non รจ preoccupato egoisticamente di assicurasi una scorta per i tempi piรน incerti, incurante dello stato di indigenza di chi gli sta intorno.
Elia aveva riscoperto la freschezza della sua vocazione camminando per quaranta giorni verso lโHoreb, luogo di appuntamento col Dio dellโesodo (cf. 1Re 19,1-18). In quel luogo YHWH aveva rivelato a Mosรจ il suo nome di Presenza di Salvezza (โYHWH = Io Sono In Quanto Sono Presente Per Salvareโ).
Prima perรฒ gli aveva gli aveva rivelato la vivacitร partecipe e passionale che costituiva la sua natura piรน intima: ยซIl Signore disse: โHo osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dellโEgitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosaโยป.
Elia aveva trasmesso senzโaltro al suo discepolo la certezza rocciosa del fuoco di presenza salvifica che segnava lโintimitร di YHWH. Un Dio di attenzione, presenza, ascolto, intervento di salvezza. Eliseo agisce col cuore partecipe di YHWH.
La premura moltiplica le cose fra le mani.
La vita si moltiplica donandola.
Passรฒ allโaltra riva
Con il brano evangelico odierno inizia la lettura del c. 6 del Vangelo di Giovanni, che riporta il โsegnoโ della moltiplicazione dei pani e il solito discorso esplicativo successivo ai โsegniโ, in questo caso il discorso sul pane tenuto da Gesรน nella sinagoga di Cafarnao. La lettura di Gv 6 impegnerร la Chiesa per ben cinque domeniche di seguito. Un insegnamento decisivo di Gesรน, sulla sua presenza viva ed essenziale per il cammino del popolo dei suoi discepoli.
Dopo la festa innominata dei giudei (cf. Gv 5,1), durante la quale Gesรน guarisce a Gerusalemme lo storpio che giace senza aiuto alla piscina di Betzatร (Gv 5,1-18) e spiega il suo gesto con un discorso esplicativo (Gv 5,19-45) che risponde al primo rifiuto della sua rivelazione da parte delle guide religiose ebraiche (questo significa per lo piรน lโespressione ยซi giudeiยป nel Quarto Vangelo), senza impegnarci nel valutare una possibile inversione fra i cc. 5 e 6 nellโattuale disposizione giovannea del Vangelo, troviamo Gesรน in Galilea, mentre passa ยซallโaltra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberiadeยป (Gv 6,1).
Diversamente dai sinottici, che raccontano due moltiplicazioni dei pani โ una in territorio giudaico (Mc 6,30-44/Mt 14,13-21/Lc 9,10-17) e una in una zona innominata, abitata in maggioranza da pagani (Mc 8,1-10/Mt 15,32-39/Lc 6,30-44), lโevangelista Giovanni riporta il racconto di una sola cosiddetta โmoltiplicazione dei paniโ. La ambienta apparentemente in zona pagana. In Gv 6,16 si racconta infatti di come, dopo la moltiplicazione dei pani in cui vengono avanzati โdodici canestriโ di pezzi di pane โ che alludono invece alle dodici tribรน di Israele โ, i discepoli si avviano in barca ยซverso lโaltra riva del mare in direzione di Cafarnaoยป.
A meno che non si tratti di una localitร di partenza situata in zona giudaica da cui si compie la traversata delle varie insenature del lago verso Cafarnao, restando perรฒ sempre in territorio di Israele, si nota in Giovanni una commistione di dati riguardanti le due moltiplicazioni raccontate dai sinottici. Secondo i sinottici, infatti, in zona pagana avanzarono ยซsette sporte pieneยป di avanzi (cf. Mt 15,37 e parr.), allusione al numero settanta/settantadue, numero tradizionale delle nazioni pagane secondo il pensiero giudaico, che perรฒ oscilla fra il numero settanta riferito alle nazioni elencate nella tavola dei popoli di Gen 10 secondo il testo ebraico masoretico e il settantadue riportato invece dalla traduzione greca della LXX della stessa lista.
Dโaltronde, il ยซforte ventoยป (Gv 6,18) che colpisce i discepoli in barca dopo la moltiplicazione dei pani รจ il noto shargiyeh che soffia normalmente da nord-est, dalle gole che scendono dallโHermon lungo il confine settentrionale dellโattuale Giordania. Giovanni non nota (tralascia?) che il vento fosse loro contrario (cf. invece Mc 6,48, dopo la prima moltiplicazione, quella in terra giudaica).
Dove compreremo il pane?
Gesรน sale sul monte. ร vicina la seconda Pasqua di Gesรน, la pasqua dei giudei. E il monte si trasfigura nel monte Sinai, il monte che ha visto la liberazione dallโEgitto e la Pasqua vissuta nella fretta della notte. Dallโalto del monte Gesรน alza gli occhi, non verso il cielo per adesso, ma per โcontemplare/theaomaiโ la โfolla numerosa/polys ochlosโ che veniva da lui.
โVenire a Gesรนโ, โvenire alla luceโ nel Vangelo di Giovanni significa credere in lui. Non siamo perรฒ ancora a questo livello. La gente viene da lui per ascoltarlo, per essere nutrita, per avere una guida. Le attese sono le piรน varie e spurie. ร come la gente che veniva da Eliseo, โgente/popolo/โamโ.
Gesรน sa quello che sta per fare, ma mette alla prova Filippo impostando un discorso di pianificazione economica per lโottenimento programmato di un livello di vita sostenibile, seppur non definitivo, per un numero molto grande di persone. Filippo non vede dove poter trovare 30-40.000 euro seduta stante, perchรฉ ciascuno possa prendere un pezzo di pane (un quinto di pagnotta come per Eliseo?).
Andrea, fratello di Pietro (con Filippo, tutti e tre di Betsaida, terra di commistione fra giudei e pagani e probabilmente vicina alla zona di raccolta della gente) presenta una proposta che viene dalla base, da un โragazzino/paidarionโ generoso, impulsivo, โincoscienteโ, โingenuoโ. Egli offre una goccia, mentre serve un mare: cinque pani dโorzo e un poโ di โcompanaticoโ, della โpietanza cotta/opsarion <hopsล = cuocereโ.
Andrea sa giร in partenza che lโofferta fatta dalla generositร del ragazzino che condivide (o dona tutto!?) quello che ha รจ spropositatamente inferiore alle necessitร del momento. La sua domanda retorica vuol lasciare solo il tempo che trova. Tanto per dire qualcosa in attesa che Gesรน scovi una sua trovataโฆ
Sullโerba, convitati liberi
Con un comando imperioso Gesรน ordina ai suoi di far โadagiare/anapesein<anapiptลโ โla gente/gli esseri umani/tous antrลpous (Gv 6,10) per terra (cf. Mc 6,39 anaklinai; Mt 14,19 anaklithฤnai; Lc 9,14 kataklinate).
Essi non devono solo โmettersi seduti/kathฤmaiโ. Devono adagiarsi alla mensa, da uomini liberi e non piรน schiavi, col gomito sinistro ben piantato per terra, nella โmolta erba/chortos polysโ(Gv 6,10) del posto.
Cโรจ erba, non paglia secca. Infatti Marco ricorda perfettamente il momento in cui la gente si adagiรฒ โsullโerba verde/epi tลi chlลrลi chortลiโ (Mc 6,39).
Lโerba verde attorno al lago di Tiberiade ci puรฒ essere solo per poche settimane, in primavera. Infatti Giovanni nota: ยซEra vicina la Pasqua, la festa dei giudeiยป (Gv 6,4). Sulla molta erba (verde) si improvvisa un bellissimo pic nic gigantesco. Quasi cinquemila sono solo โgli uomini/i maschi/hoi andresโ (v. 10), ยซsenza le donne e i bambiniยป, ricorda Matteo (Mt 14,21).
Nessun intruppamento, nessun inquadramento a gruppi di cento o cinquanta (cf. Mc 6,40), sia pure come segno di popolo โordinatoโ. Questo รจ un banchetto di nozze: ยซCome sei bello, amato mio, quanto grazioso! Erba verde รจ il nostro lettoโฆ รlzati, vento del settentrione, vieni, vieni vento del meridione, soffia nel mio giardino, si effondano i suoi aromi. Venga lโamato mio nel suo giardino e ne mangi i frutti squisitiยป (Ct 1,16; 4,16). LโAmata invoca lโAmato bianco vermiglio (cf. Ct 5,10) perchรฉ le doni il cibo, le partecipi lโamore, le doni il suo corpo.
ร la Pasqua. Il banchetto pasquale questโanno non si celebra nelle proprie case e neppure a Gerusalemme, con i parenti. Il banchetto della libertร questโanno si celebra nel deserto, nel deserto trasformato in un giardino (cf. Is 32,15), in un lago dโacqua (cf. Is 41,18), un giardino dallโerba verde e fresca.
Il lago รจ lรฌ, a pochi metri. Lโerba (verde) รจ qui. La Pasqua puรฒ avere inizio, il terzo esodo muovere i suoi passi.
Prese, rese grazie, โfra-donรฒโ
Gli uomini/i maschi obbediscono al comando dei discepoli di Gesรน e si adagiano (a mensa)/anepesan (v. 10). Gesรน, il nuovo โCapo-famigliaโ, lo Sposo (cf. Gv 3,29) dellโAmata, prende i pani donatigli da uno dei piรน โpiccoliโ della comunitร nuova, un ragazzino e, dopo aver reso grazie (al Padre) fonte di ogni bene, della libertร , del pane, della comunitร , li โfra-dona/diedลken<dia-didลmiโ โai convitati che sono reclinati (alla mensa in piena libertร )/tois anakeimenoisโ (v. 11). Cosรฌ fa โdei pesci arrostiti/tลn opsariลnโ.
La gente mangia sazietร , prendendo dalle mani dei discepoli quanto pane e pesce volevano, in sovrabbondanza di pienezza nuziale. Si gode in tal modo della piena benedizione di YHWH tramite Gesรน. ยซI poveri mangeranno e saranno saziati; loderanno il Signore quanti lo cercanoโฆยป (Sal 22,27).
Il segno compiuto da Gesรน si pone sulla scia di quello del profeta Eliseo, ma la potenza di Gesรน รจ superiore di ben 200 volte rispetto a quella del suo predecessore (senza contare donne e bambini). Gesรน assume il gesto di Eliseo e lo potenzia. La giovinezza dellโAntico Testamento diventa parte integrante della storia del popolo di Dio rinnovato.
Non si sa bene dove il segno avvenga, ma senzโaltro รจ la terra della Promessa, la terra del Santo. In essa scorre latte e miele. In essa fluisce in abbondanza la gratuitร dallโalto e dal basso germina la solidarietร e la comunione.
Il โfra-donoโ di Gesรน non moltiplica semplicemente, ma โsud-donaโ, sud-dร โ. Con-divide. Il prodigio di una condivisione che moltiplica la vita. Chi la perde la ritrova (cf. Mt 10,39), centuplicata (cf. Mt 19,29).
Gesรน โfra-donรฒโ: il verbo diedลken รจ flesso al tempo perfetto. Il gesto di Gesรน rimane quindi per sempre nei suoi effetti. Diventa gesto-legge perpetuo per i suoi discepoli. Dono di un pane, dono di una logica di con-divisione del dono che sempre si riceve e mai si โcreaโ autonomamente.
La gente si sazia a volontร . Occorrerร perรฒ non dimenticarsi di YHWH, dopo essersi saziati (cf. Dt 6,11; 8,12), lasciandosi sedurre per servire dรจi stranieri (cf. Dt 11,15-16). Non si dovrร neppure mettere alla prova il proprio Dio, pretendendo con recriminazioni il cibo della vita (cf. Es 16).
La gratuitร e il rendimento di grazie dovranno regnare per sempre nel popolo dei discepoli di Gesรน.
Raccogliere
Anche nel deserto della liberazione si poteva raccogliere la manna: ยซNe prenderete ciascuno per quelli della propria tendaยป (Es 16,16). Non un accaparramento egoista e incredulo verso la provvidenza quotidiana e la logica del dono. Il pane andrebbe incontro ai vermi e al marciume (cf. Es 16,20).
Gesรน invece ordina di โraccogliere/synagageteโ (v. 12) gli avanzi della sovrabbondanza/ta klasmataโฆ ha ekperisseusanโ per โquelli della propria tendaโ, perchรฉ anche la gente rimasta a casa sia โraccoltaโ nella โsinagogaโ rinnovata, il popolo messianico, e possa anchโessa godere della sovrabbondanza della mensa nuziale di Gesรน.
Gli โesseri umani/gli uomini/hoi antrลpoiโ presenti (e non solo โgli uomini/i maschi/hoi andresโ) vedono il โsegno/sฤmeionโ compiuto da Gesรน (il quarto dei sette registrati da Giovanni) ma ne fraintendono la portata. Rivestono di aspettative regali lโattesa di un profeta pari a Mosรจ, da lungo atteso (Dt 18,15).
Un re che riempia la pancia.
Per ora il โreโ sfugge alla presa della gente.
Avrร un cammino lungo da compiere per sfamare la pancia giustaโฆ
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- 2 Re 4, 42-44; Sal. 144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15
In quel tempo, Gesรน passรฒ allโaltra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberรฌade, e lo seguiva una grande folla, perchรฉ vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesรน salรฌ sul monte e lร si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: ยซDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. Diceva cosรฌ per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: ยซDuecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno possa riceverne un pezzoยป.
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ยซCโรจ qui un ragazzo che ha cinque pani dโorzo e due pesci; ma che cosโรจ questo per tanta gente?ยป. Rispose Gesรน: ยซFateli sedereยป. Cโera molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: ยซRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ nulla vada perdutoยป. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani dโorzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!ยป. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Luglio – 04 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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