Commento al Vangelo del 29 aprile 2018 – Ileana Mortari (Teologa)

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Rimanete in me e io in voi

Ispirandosi al genere letterario dei โ€œdiscorsi di addioโ€ e utilizzando alcune tradizioni degli โ€œaddii di Gesรนโ€, Giovanni ha composto nei capitoli 13-17 del suo vangelo un lungo discorso che il Nazareno pronuncia prima di affrontare la sua โ€œoraโ€, rivolgendosi esclusivamente ai discepoli, che rappresentano i credenti di ogni tempo, e quindi anche ciascuno di noi.

Queste pagine sono di una profonditร  e ricchezza senza paragoni, anche nello stesso quarto evangelo, e giustamente sono state definite il โ€œtestamento spiritualeโ€ di Gesรน, imperniato su argomenti fondamentali, quali: il tema dellโ€™amore-agape, ricondotto alla sua origine, che รจ la Trinitร ; la condizione del cristiano nel mondo, in particolare la persecuzione, ma anche il sostegno e la consolazione di Gesรน; il dono e lโ€™opera dello Spirito Santo; la preghiera di Gesรน per la glorificazione del Padre, per i discepoli, per la Chiesa.

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La pericope che ci interessa inizia con una della grandi autorivelazioni di Gesรน: โ€œIo sono la vera viteโ€, che richiama immediatamente al lettore biblico lโ€™immagine della vigna, assai frequente nellโ€™Antico Testamento. Riprodotta in bassorilievi di bronzo anche sui portali del tempio di Gerusalemme, la vite simboleggiava il popolo di Israele.

Cosรฌ i profeti Isaia, Geremia, Osea, Ezechiele paragonano gli Israeliti a una vigna che Jahvรจ ha circondato di amorevoli cure, ma che non ha dato frutti, o ha dato uva selvatica, frutti cattivi: fuor di metafora, sono la mancanza di fedeltร , la menzogna, lโ€™ingiustizia, lo sfruttamento, lโ€™inimicizia reciproca; in sostanza: il distacco da Dio e lโ€™offesa del prossimo.

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Il Primo Testamento termina tuttavia con una voce di speranza, con una preghiera accorata e fiduciosa: โ€œDio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivatoโ€ (Salmo 80, vv.15-16).

Ora, โ€œIo sono la vera viteโ€ (Giov.15,1) sembra proprio una risposta alla preghiera del salmista: Gesรน รจ quel โ€œgermoglioโ€, quel โ€œvirgultoโ€ che Isaia aveva preannunciato come il Messia (cfr. Isaia 11,1); ed รจ solo in Lui che il Padre ha finalmente trovato la risposta e lโ€™amore che si attendeva dal suo popolo.

Nellโ€™allegoria giovannea della vite compaiono poi i โ€œtralciโ€, che designano i discepoli; analogamente ai rami naturali, solo se ben innestati nella vite-Gesรน, anchโ€™essi possono produrre quei frutti che Jahvรจ โ€œil vignaioloโ€ si aspettava dal suo popolo: fedeltร  e rispetto verso Dio, giustizia e amore verso il prossimo; in sintesi: la fedele osservanza dellโ€™alleanza.

โ€œRimanete in me e io in voiโ€, dice piรน volte Gesรน e specifica: โ€œChi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ€ (v.5)

โ€œRimanereโ€ (e il suo sinonimo โ€œdimorareโ€) รจ un verbo particolarmente caro a Giovanni, che lo usa piรน volte, nella forma reciproca vista sopra (โ€œchi rimane in me e io in luiโ€), per indicare la mutua

immanenza, cioรจ la comunione che esiste anzitutto e in maniera perfetta tra il Figlio e il Padre (โ€œIo sono nel Padre e il Padre รจ in meโ€ Giov.14,10 e 11) e poi tra il Figlio e il discepolo.

โ€œAlla pallida spiritualitร  di molti cristiani che sentono la loro religiositร  come un obbligo o come un mantello esterno, Gesรน oppone la religione della comunione interiore, della vivacitร , dellโ€™amore, dellโ€™adesione gioiosaโ€ (G.Ravasi)

Ma, in concreto, che cosa vuol dire per il credente โ€œrimanereโ€ in Gesรน?

Un primo elemento ci รจ offerto dal brano stesso: โ€œSe rimanete in me e le mie parole rimangono in voiโ€ฆ..โ€ (v.7). Gesรน รจ il Verbo, cioรจ la Parola, incarnato; nel suo ministero ha fatto dono del suo insegnamento ai discepoli, che – come dice sempre il brano al v.3 – sono dunque giร  โ€œmondiโ€ per la parola che Gesรน ha loro annunziato e quindi non hanno bisogno di essere โ€œpotatiโ€ per portare frutto. Allo stesso modo, anche noi dobbiamo fare dellโ€™ascolto della Parola una nostra dimensione quotidiana.

In secondo luogo si puรฒ cogliere un chiaro rimando ad un altro passo del quarto vangelo che descrive la mutua immanenza: โ€œChi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in luiโ€ (Giov.6,56): lโ€™Eucarestia รจ certamente il dono piรน grande che Gesรน ci ha fatto, perchรฉ รจ il dono di Sรฉ stesso ai suoi, affinchรฉ abbiano la โ€œvita eternaโ€ (cfr.6,54), cioรจ la vita divina.

Parola ed Eucarestia sono le due โ€œmenseโ€ cui ci accostiamo in ogni celebrazione eucaristica, ricevendo un dono cosรฌ grande che va custodito e soprattutto contemplato e meditato a lungo, perchรฉ sia assimilato in noi, come la linfa che dalla vite passa ai tralci: e questo ci รจ possibile nellโ€™adorazione dellโ€™Eucarestia stessa, specialmente in questo tempo pasquale, collocato tra la Pasqua e lโ€™Ascensione, tempo in cui Gesรน โ€œsi mostrรฒ ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dioโ€ (Atti 1,3)

Se il discepolo rimane in Gesรน attraverso la fede, la preghiera e lโ€™amore, allora anche Gesรน rimane in lui con il suo amore e la sua feconditร ; e allora sarร  anche possibile โ€œportare fruttoโ€, anzi โ€œmolto fruttoโ€, cioรจ rivelare e testimoniare lโ€™amore di Cristo che รจ in noi attraverso il nostro stupore, lโ€™accoglienza reciproca, la passione di amare e servire, la gioiosa consapevolezza di essere Chiesa, il โ€œnuovo popoloโ€ di Dio, fruttifero perchรฉ innestato come i tralci sulla โ€œvite-Gesรนโ€.

โ€œE in questo โ€“ conclude il brano โ€“รจ glorificato il Padre mioโ€ (v.8): la gloria di Dio, la sua felicitร , la gioia che Lui prova per noi รจ vederci sempre piรน simili a Gesรน.

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
V DOMENICA DI PASQUA โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Aprile 2018 anche qui.

Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni

1ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ lโ€™agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. 3Voi siete giร  puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร  fatto. 8In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Aprile – 05 Maggio 2018
  • Tempo di Pasqua V
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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