Il commento alle Letture di domenica 21 maggio 2017 (audio e testo), settima Domenica dopo Pasqua, a cura di dom Luigi Gioia.
https://youtu.be/zoIC0pBr-qw
File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:
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Una presenza nuova
Quale non sarebbe la forza della nostra fede se potessimo fare la stessa esperienza degli apostoli. Hanno conosciuto Gesรน, vissuto con lui, lo hanno sentito predicare. Alcuni, come Giovanni, hanno fatto anche l’esperienza della sua amicizia. Dopo la morte e la resurrezione di Gesรน, lo hanno visto risorto non solo sporadicamente, ma per quaranta giorni: Egli si mostrรฒ a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Quale non sarebbe la nostra intelligenza del mistero di Dio se potessimo essere anche noi istruiti direttamente da Gesรน, come lo furono i discepoli?
Questa impressione si sfalda perรฒ nel ripercorrere gli eventi che precedettero la passione di Gesรน e nel constatare che gli apostoli, malgrado la loro familiaritร con lui, si dileguarono tutti, senza eccezioni. Allo stesso modo, al primo annunzio della resurrezione da parte delle donne, gli stessi apostoli non capirono, furono sorpresi, restarono increduli. Continuarono addirittura a dubitare anche dopo aver visto il risorto: In quel tempo gli undici discepoli andarono in Galilea sul monte che Gesรน aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono. Vedere Gesรน, ascoltarlo, mangiare con lui non basta per la nostra fede. Si possono fare queste esperienze e continuare a dubitare.
[ads2]Con l’ascensione facciamo memoria del momento nel quale Gesรน รจ elevato al cielo e si sottrae per sempre agli occhi dell’umanitร . Questo perรฒ non vuol dire che Gesรน vada via. Nel vangelo l’ultima parola di Gesรน prima dell’ascensione non รจ “Vado via”, ma l’esatto contrario: Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Vediamo Gesรน sottrarsi ai nostri occhi e al tempo stesso dichiararci: “Io sono con voi ogni momento”. Ecco il paradosso: Gesรน si sottrae agli occhi di carne e ci dice: “io sono con voi”.
Il contrasto รจ solo apparente. In realtร il senso di questa contraddizione รจ semplice: per la fede, vedere, toccare non bastano, come lo afferma la beatitudine del vangelo di Giovanni: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. La vocazione della fede, infatti, รจ di vedere, di percepire qualcosa di piรน profondo di quello che possono vedere gli occhi di carne. A questo si riferisce Paolo nella lettera agli Efesini, quando dice: Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesรน Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui. E poi: Che Dio illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere. Per una profonda, vera, autentica conoscenza di Dio abbiamo bisogno che si aprano altri occhi, quelli del cuore, e che questi siano illuminati dal Signore.
Finchรฉ vedevano Gesรน con gli occhi di carne, sia prima che dopo la sua resurrezione, i discepoli non erano spinti a contemplarlo con gli occhi del cuore. Per questo la loro fede non poteva svilupparsi e invece di credere in Gesรน, malgrado tutte le prove che erano fornite loro, continuavano a dubitare. Ecco allora che appena Gesรน รจ asceso al cielo, degli angeli vengono a dire ai discepoli e a tutti noi: Perchรฉ state a guardare al cielo?, cioรจ “Non pensate che avendo Gesรน fisicamente, visibilmente in mezzo a voi, sarete piรน forti, crederete di piรน. Non state a guardare al cielo, perchรฉ รจ venuto il momento di credere alle ultime parole di Gesรน: Ecco io sono con voi”.
Si potrebbe cessare di parlare di โsolennitร dell’Ascensione’, cioรจ โdella sparizione di Gesรน’, e cambiarne il nome in โsolennitร della presenza del Signore’, o โsolennitร della scoperta della vera presenza del Signore in mezzo a noi’. L’Ascensione รจ un momento fondamentale della nostra vita spirituale, quello nel quale ci รจ chiesto di chiudere gli occhi di carne per aprire quelli del cuore, di non vedere piรน le cose, il mondo, con incredulitร e di riconoscere il Signore presente in essi, in tutti gli eventi della nostra vita.
Riconoscere Gesรน presente qui, in mezzo a noi, in ogni momento, per sempre, ci permette di aprirci al dono della consolazione che solo la sua presenza puรฒ irradiare. Apriamoci allora al dono di questa consolazione. Chiediamo al Signore la grazia di illuminare gli occhi del nostro cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 28 maggio 2017 anche qui.
Ascensione del Signore
- Colore liturgico: Bianco
- At 1, 1-11; Sal 46; Ef 1, 17-23; Mt 28, 16-20
Mt 28, 16-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono. Gesรน si avvicinรฒ e disse loro: ยซA me รจ stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 28 Maggio – 03 Giugno 2017
- Tempo di Pasqua VII, Colore – Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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