Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2019 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Il cielo in una chiesa

Abbazia di San Galgano

Qualche giorno fa ho finalmente potuto visitare una costruzione molto particolare, lโ€™abbazia di San Galgano, in provincia di Siena. La grande chiesa รจ un edificio in stile gotico del tredicesimo secolo singolare per la mancanza del tetto crollato dopo che il complesso abbaziale era stato abbandonato. Entrando nella chiesa, totalmente priva di altari e decorazioni pittoriche, si nota subito che sopra le alte pareti, le finestre i rosoni e i fasci dei pilastri la volta con gli archi รจ scomparsa e al posto si vede direttamente il cielo. Questo effetto di visione del cielo dentro una chiesa รจ stato spesso cercato dai costruttori di edifici di culto cristiani. Non รจ raro infatti trovare le volte di tante chiese dello stesso periodo di San Galgano con il soffitto dipinto di colore azzurro con tanto di stelle e astri. Anche nel periodo barocco si trovano molte chiese dove il pittore ha ricreato nel soffitto un finto cielo aperto con elementi aerei, con nuvole e un volo di personaggi angelici e biblici, cosรฌ che coloro che stanno pregando in basso, a livello del pavimento, possono aprirsi alla visione del cielo e di Dio.

รˆ proprio questo lo scopo e il senso della preghiera personale e comunitaria: aprirsi alla visione di Dio dal nostro livello e anche far si che Dio possa entrare nel profondo del nostro cuore. La preghiera รจ coltivare il โ€œtuโ€ della vita di fede, un dialogo che ci eleva a Dio e porta Dio al nostro livello.

Gesรน come maestro di fede รจ immerso nella vita umana e religiosa del suo tempo e nota come spesso gli uomini si chiudono in un giudizio incrociato che distrugge le relazioni e isola le persone.

Gesรน si accorge che proprio coloro che vorrebbero apparire i piรน religiosi e fedeli ai dettami della religione, alla fine si chiudono in sรฉ stessi, si autoesaltano e trattano con disprezzo gli altri.

Nella parabola dei due uomini che salgono al Tempio a pregare, Gesรน fotografa bene due atteggiamenti di vita religiosa e anche umana, due modi di relazionarsi a Dio e anche a coloro che sono figli di Dio, gli altri uomini e donne.

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Il fariseo con la sua preghiera nella quale fa un elenco di buone azioni e ย si separa con disprezzo da chi non รจ come lui, si dimostra totalmente chiuso in se stesso, chiuso a Dio e al prossimo. La sua non รจ una vera preghiera che sale a Dio e che permette a Dio di scendere in lui. Le sue parole dimostrano che il cielo sopra di lui รจ chiuso e le sue parole non superano lโ€™altezza della sua bocca. รˆ una preghiera senza cielo, senza Dio. E questo ha conseguenze nella sua vita anche fuori dal tempo della preghiera, infatti una chiusura a Dio come โ€œtuโ€ porta alla chiusura anche al prossimo che quindi viene affrontato non come un fratello ma solamente come un nemico da cui stare distanti.

Diversa รจ la brevissima preghiera del pubblicano, che invece ha il cielo spalancato sopra la sua invocazione di misericordia e il suo gesto di affidamento. Non alzando gli occhi al cielo dimostra che si รจ accorto del cielo e si sente piccolo davanti a Dio. Nelle sue poche parole dichiara che di suo non ha nulla ma si aspetta tutto da Dio, incominciando dal perdono che non pretende ma invoca fiducioso. Cโ€™รจ molto cielo sopra di lui e pian piano questo cielo vasto e luminoso scende anche nel suo cuore. Ha il cuore cosรฌ pieno di cielo, di Dio, che non cโ€™รจ spazio per giudizi e rancori, per rifiuti e cattiverie verso il prossimo.

La parabola di Gesรน non vuole essere una indicazione su โ€œcomeโ€ pregare, ma su come vivere e impostare la propria relazione con Dio e con coloro che di Dio portano lโ€™immagine nel volto, cioรจ gli altri e in particolare i piรน lontani e poveri.

La comunitร  cristiana quando si raduna non lo fa per chiudersi in sรฉ stessa e giudicare il mondo come nemico e cattivo. รˆ una grande tentazione quella di sentirsi gli eletti e giudicare chi ha tempi, stili di vita, e fedi diverse dalla nostra. Anche noi come comunitร  cristiana siamo chiamati a spalancare il cielo sopra di noi, ma non con un finto cielo dipinto di parole rituali e gesti esteriori. La comunitร  cristiana, cosรฌ come il singolo cristiano, deve togliere il tetto della propria vita e lasciare che Dio arrivi proprio la dove ne abbiamo bisogno e che ci renda davvero accoglienti.

Penso che la chiesa dellโ€™abbazia di San Galgano affascini i visitatori come me proprio per questo: รจ un invito simbolico a togliere le chiusure che ci imprigionano nei nostri egoismi ed autoesaltazioni come cristiani sia verso Dio come verso i fratelli iniziando a cosรฌ contemplare la bellezza sempre nuova del cielo che Dio vuole donarci.

don Giovanni Berti – Sito web

Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

La preghiera del povero attraversa le nubi

Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a

ย 
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโ€™รจ preferenza di persone.
ย 
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโ€™oppresso.
Non trascura la supplica dellโ€™orfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
ย 
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโ€™Altissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโ€™equitร .

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
ย 
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
ย 
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร  condannato chi in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18

ย 
Figlio mio, io sto giร  per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร  in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
ย 
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโ€™annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
ย 
Il Signore mi libererร  da ogni male e mi porterร  in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ย 
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano.
ย 
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€.
ย 
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€.
ย 
Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

Parola del Signore

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