Commento al Vangelo del 27 Maggio 2018 – don Domenico Bruno

Il commento alle Letture di domenica 27 maggio 2018, a cura di don Domenico Bruno.

“Direzione Paradiso”

C’è ancora chi si lamenta di Dio e chi continua a convincerci che non esista solo perché non riesce a vederlo. Come se tutto ciò che non vediamo per questo non è realtà…

Tutti vorremmo vedere Dio, senza considerare che Dio ci da ogni giorno la possibilità di fare un’esperienza divina in 3D:

1. D come Dio-Padre, colui che ama e in quanto ama genera, ordina la vita, da un senso ad ogni cosa, sostiene il mondo affinché possa continuare a vivere… Lui è l’amante.

2. D di Dio-Figlio, è il Dio di cui sopra che comprendendo la difficoltà delle sue creature di credere in un Dio non visibile e avvertito sempre più lontano a causa delle logiche del mondo, si fa presente (vivo e vero) attraverso la forma umana per parlare coi suoi figli, farli sentire amati. Lui stesso insegna come ci si ama e come ci si sente ad essere amati. Gesù non è una creatura diversa da Dio, non è creato, ma generato, perché Lui già era e ha saputo sempre restare in ascolto della volontà del Padre. Ecco perché il Figlio è l’amato.

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3. D come Dio-Spirito: è lo stesso Dio di cui abbiamo parlato, ma in forma diversa. Andando via Gesù, l’uomo torna a dover credere in un Dio invisibile ma che si lascia sperimentare. È come l’essenza della vita: non la puoi vedere, spiegare, toccare, ma c’è, come tutte le cose necessarie perché una realtà esista e funzioni (pensiamo all’hardware di un pc, pensiamo alla voce che da un comando, non si vede ma si “sente”…) o come ciò che è nell’uomo ed è indispensabile perché una persona possa vivere (pensiamo alle particelle che compongono l’acqua che beviamo, all’ossigeno che respiriamo…). Questo è l’amore. 

L’amore genera vita nuova, significa ogni cosa, avvicina i cuori lontani, mette in ascolto, fa vedere cose che un occhio disinnamorato non riesce a vedere…

Così, il Padre (l’Amante) va amato come ha fatto il Figlio (Amato) che merita di essere creduto per questa sua esperienza che lo Spirito (l’Amore) gli ha permesso di vivere.

Anche noi, dopo il Battesimo, siamo chiamati a vivere e a far vivere questa triplice dimensione: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28, 19-20).

A volte sono orgoglioso di essere cristiano solo per il fatto di credere in un Dio che non ha una sola forma, bensì è tridimensionale e per questo occupa tutto: è in cielo, è tra noi ed è dentro di noi. Tocca a noi vederlo e farlo vedere…

  • Le difficoltà familiari, lavorative e relazionali riesco a viverle secondo lo Spirito di Dio?

  • Quando devo agire/scegliere mi faccio figlio seguendo l’ispirazione dello Spirito per fare la volontà del Padre?

  • Invoco la Trinità nelle mie preghiere?

Fonte

CHI E’ DON DOMENICO BRUNO
Sacerdote, studente di comunicazione alla Lateranense e viceparroco a Roma.
Prete, letterato e studente di comunicazione. Già autore del romanzo “La potenza del pellicano“. Amante del Vangelo, del bello e del ben detto.
(ag. 08/04/2018)
Il suo sito/blog: http://annunciatedaitetti.blogspot.it

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Domenica della Santissima Trinità – ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 27 Maggio 2018 anche qui.

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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