Commento al Vangelo del 25 febbraio 2018 – Monastero Matris Domini

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Collocazione del brano

Leggiamo oggi il secondo e ultimo brano di Marco previsto per il periodo di Quaresima: la trasfigurazione di Gesรน. Si tratta di un episodio importante per capire la passione e la morte del Signore. Tutti i Sinottici riportano questo episodio. Gesรน mentre sta compiendo il suo viaggio verso Gerusalemme, dove sarร  arrestato, maltrattato e ucciso, offre ai suoi discepoli piรน intimi un piccolo assaggio della sua gloria, affinchรฉ possa essere loro di sostegno nel momento in cui lo vedranno gravemente umiliato sul patibolo della croce. La trasfigurazione รจ collocata in un punto nevralgico del vangelo di Marco (ma anche degli altri sinottici).

Si trova dopo la confessione di Pietro, centro di tutto il vangelo di Marco, e dopo il primo annuncio della passione (e le condizioni richieste a coloro che vogliono seguire il Signore). Dopo la trasfigurazione (e lโ€™episodio del fanciullo epilettico) troviamo ancora specularmente il secondo annuncio della passione e le indicazioni da seguire per essere il piรน grande dei discepoli.

Vi รจ dunque una pedagogia che Gesรน pone in atto in questo brano centrale del Vangelo di Marco. Il vero Messia si presenta splendente di luce, ma lo si puรฒ conoscere solo attraverso la passione e la morte, lo si puรฒ seguire solo prendendo ognuno la propria croce e diventando il servo di tutti.

Lectio

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2Dopo sei giorni, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.

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Come al solito Marco รจ sintetico e preciso, ci dice subito quando, con chi e dove si svolge il fatto che sta per raccontare. Sono passati sei giorni dal primo annuncio della passione. Lโ€™indicazione perรฒ sembra rimandare al settimo giorno, che per Marco non รจ proprio il giorno della risurrezione (egli parla infatti di primo giorno della settimana, Mc 16,2.9) bensรฌ il sabato, la vigilia. Anche nella trasfigurazione, sebbene sia unโ€™anticipazione della gloria, cโ€™รจ qualcosa di incompiuto, che troverร  pienezza solo attraverso la croce e la risurrezione.

Il personaggio principale รจ Gesรน, che nella trasfigurazione manifesterร  la sua vera natura. Vi sono poi i tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni che spesso Gesรน vuole con sรฉ come testimoni in momenti particolarmente importanti (la risurrezione della figlia di Giร iro, Mc 5,40 e la preghiera nel Getzemani, Mc 14,33). Il luogo in cui si trovano รจ โ€œun alto monteโ€. La tradizione colloca la trasfigurazione sul monte Tabor, che per noi abituati alle vette delle Alpi รจ solo una collinetta, visto che si erge per 400 metri sulla pianura circostante. Con il concetto di monte dobbiamo pensare piuttosto al luogo sacro per eccellenza, il luogo di incontro tra Dio e lโ€™uomo. I quattro personaggi sono soli. Tutti gli elementi creano un senso di mistero e di attesa.

Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche.

Lโ€™evangelista ci dice che Gesรน cambiรฒ di aspetto (metamorfoo) utilizzando un verbo della mitologia greca. Il verbo perรฒ รจ al passivo, รจ qualcun Altro che lo cambia di aspetto. Marco poi rafforza lโ€™immagine con la descrizione concreta della bianchezza delle vesti e al fatto che nessun lavandaio le avrebbe potute rendere cosรฌ bianche. Ciรฒ significa che la gloria di Dio non puรฒ essere opera di un uomo, perchรฉ รจ totalmente al di sopra delle nostre forze. Il colore bianco rimanda alle vesti degli esseri celesti e dei beati. Tutto cifa comprendere che quanto i tre discepoli vedono รจ opera di Dio e manifesta la gloria celeste di Gesรน.

4E apparve loro Elia con Mosรจ e conversavano con Gesรน.

Ecco ora unโ€™elemento del tutto nuovo: lโ€™apparizione di Elia e di Mosรจ accanto a Gesรน. Il verbo utilizzato da Marco รจ quello che egli stesso utilizzerร  per le apparizioni del risorto. Lโ€™apparire dei due personaggi sembra riservata ai tre discepoli. Marco non dice di cosa conversassero con Gesรน. I due hanno un valore simbolico: Mosรจ รจ il modello di Gesรน (il profeta che Dio aveva promesso in Dt 18,15), mentre Elia era il profeta atteso, colui che avrebbe preceduto lโ€™arrivo del giorno del Signore, Mal 3,22-24. Qui Elia รจ citato per primo, probabilmente Marco aveva un grande interesse per lโ€™aspetto escatologico/apocalittico: Gesรน introduce alla fine dei tempi e compie le promesse dellโ€™AT.

5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป.

Eโ€™ interessante notare che Pietro chiama Gesรน maestro. I personaggi dellโ€™A.T. sono ora citati in ordine cronologico; nella proposta di Pietro al primo posto รจ indicato perรฒ Gesรน.

La reazione del discepolo alla visione รจ di gioia per lโ€™esperienza anticipata della beatitudine celeste; per lo stesso motivo cโ€™รจ il desiderio di prolungarla (la proposta di fare delle capanne.

6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati.

La paura รจ dovuta alla rivelazione celeste ed รจ mista alla confusione. Puรฒ essere ricondotta anche allโ€™incapacitร  umana di accogliere lโ€™annuncio della croce e della morte che Gesรน aveva fatto ai suoi discepoli sei giorni prima. La croce รจ infatti strettamente collevata alla gloria della risurrezione di cui i discepoli hanno avuto qui una piccola anticipazione.

7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!ยป.

La nube ci rimanda alle manifestazioni divine dellโ€™AT testamento, soprattutto durante lโ€™esodo. La nube รจ il segno della presenza di Dio. Il Padre parla dalla nube che avvolge i presenti e la sua parola qui, a differenza delle parole pronunciate durante il battesimo di Gesรน (Mc 1,11), รจ rivolta ai discepoli. Lo splendore che avvolge Gesรน รจ segno della sua vicinanza a Dio e Figlio diletto assume il significato di titolo regale messianico (il riferimento รจ al salmo 2). Gesรน รจ cosรฌ costituito, introdotto con autoritร  e potenza nel suo compito di Messia.

8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.

La visione termina bruscamente e i discepoli si ritrovano davanti Gesรน nel suo solito aspetto umano. Nella trasfigurazione la realtร  della gloria divina di Gesรน, sempre presente in lui anche come uomo, รจ apparsa per qualche istante in tutta la sua forza.

9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti.

Ancora una volta Gesรน vieta di rivelare il mistero della sua persona. Solo dopo la morte e resurrezione di Gesรน, รจ possibile comprendere le sue azioni, la sua missione e annunciarlo in modo pieno.

Con questo versetto Marco orienta il racconto della trasfigurazione alla resurrezione e unisce il destino di Cristo allโ€™annuncio del regno di Dio.

10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Il riferimento esplicito alla resurrezione di Gesรน (i testi del vangelo sono scritti alla luce di questo evento fondamentale) mette in luce ancora una volta la difficoltร  dei discepoli a capire il maestro: come poteva il Messia morire e quindi risorgere? I discepoli obbediscono alla raccomandazione di Gesรน e tennero la parola; un riferimento a questa esperienza Pietro lo fornisce in 2 Pt 1,17-18.

Meditatio

  • Ti piacerebbe fare anche tu lโ€™esperienza di Pietro Giacomo e Giovanni sul monte della Trasfigurazione? Dove e come potrebbe essere possibile?
  • Quali sono gli aspetti della persona di Gesรน (maestro, guaritore, uomo sofferente, Dio gloriosoโ€ฆ) che sento piรน vicino a me in questo momento della mia vita?

Preghiamo

(Orazione propria della II domenica di Quaresima anno B)

O Dio, Padre buono, che non hai risparmiato il tuo Figlio unigenito, ma lo hai dato per noi peccatori; rafforzaci nell’obbedienza della fede, perchรฉ seguiamo in tutto le sue orme e siamo con lui trasfigurati nella luce della tua gloria. Per il nostro Signore Gesรน Cristo.

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
dellaย II Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Febbario 2018 anche qui.

Mc 9, 2-10
Dal Vangelo secondo Marco

2Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. 4E apparve loro Elia con Mosรฉ e conversavano con Gesรน. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรฉ e una per Eliaยป. 6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. 7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: ascoltatelo!ยป. 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโ€™uomo fosse risorto dai morti.10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 Febbraio – 03 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresimaย II
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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