
Il commento al Vangelo di domenica 24 febbraio 2019 รจ curato dalle sorelle Clarisse di Borgo Valsugana, Trento.
Proviamo a immaginare cosa accadrebbe se, di punto in bianco, Dio decidesse di trattare diversamente buoni e cattivi, se usasse con essi (con noi!) due misure differenti, se facesse sorgere il sole solo sopra i buoni e, sempre solo su di essi, facesse scendere la pioggia. Forse le aree desertiche del mondo si moltiplicherebbero fulmineamente, o forse la nostra stessa vita sarebbe nelle tenebre piรน fitte! Fortunatamente Dio รจ amore e non giustizia retributiva. Dio non condanna ma salva. Dio non uccide ma dร vita. Dio non vendica (non si vendica!) ma perdona e accoglie. Noi ci ostiniamo a etichettare le persone e a separare grano e zizzania ma Dio ci dice che questa รจ una fatica inutile e dannosa, perchรฉ il cuore dellโuomo รจ un campo sempre fecondo, dove il seme del bene puรฒ attecchire allโimprovviso, cosรฌ che esistenze sterili, visitate dalla grazia, possono repentinamente dare frutto. In questo รจ glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
PRIMA LETTURA
Piรน grande della vendetta
Quante volte nella nostra esistenza ci troviamo, in apparenza casualmente, nella condizione di poter vendicare i torti ricevutiโฆ La prima lettura di oggi ti mostra la testimonianza di Davide: il piรน piccolo dei figli di Jesse, dopo la sconfitta di Golia il filisteo, รจ entrato nel numero degli uomini piรน vicini al re Saul. Ma immediatamente caduto in disgrazia รจ divenuto oggetto dellโinvidia del re. Davide viene perseguitato da Saul e costretto allโesilio. Fino a quando, come ci dice il brano odierno, il Signore stesso gli pone fra le mani il suo nemico. Davide non si vendica: il rispetto e lโonore che Davide nutre per il re Saul, il consacrato del Signore, gli fanno sfruttare diversamente questโoccasione e, anzichรฉ vendicarsi, Davide dimostra la sua lealtร al re che ne riconosce lโinnocenza e lo riaccoglie come figlio.
SECONDA LETTURA
Impastati di terra e di cielo
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La prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi tocca un tema particolarmente centrale, in grado di farci dare un nome alla tensione che quotidianamente ci abita e che, cosรฌ spesso, ci fa sentire divisi: plasmati di terra e di cielo, ci sentiamo ora attratti verso i nostri istinti, ora da ideali piรน grandi di noi. Paolo descrive con due immagini questa tensione e la riferisce a due persone: Adamo e Gesรน Cristo, il primo uomo e lโUomo ultimo e definitivo. I verbi che Paolo usa in conclusione del breve testo sono rispettivamente coniugati al passato e al futuro, come a dire che il presente si compie nel passaggio dal passato al futuro. Diamo davvero compimento alla nostra esistenza solo quando accettiamo di essere in esodo da noi stessi per fare di noi stessi un dono. Un dono nellโamore, a immagine di Gesรน Cristo.
VANGELO
La concretezza del vangelo della misericordia
Il Vangelo di Luca รจ noto come il Vangelo della misericordia. Il realismo che oggi ci viene annunciato come una buona notizia รจ quello che ci fa riconoscere che nella vita ci sono anche dei nemici. Nemici fuori di noi e nemici dentro di noi, fino al nemico per eccellenza che sappiamo essere il divisore. Ebbene, quando Gesรน ci invita ad amare i nemici ci strappa immediatamente dalla tentazione di ripiegarci su noi stessi e di rinchiuderci in uno sterile vittimismo, di usare il prossimo come capro espiatorio dei nostri disagi. Il realismo divino riveste dโamore anche il nemico. Gesรน non รจ venuto a consolare il nostro senso di umiliazione ma a scuoterci dal torpore che ci fa godere masochisticamente di sentirci le vittime della situazione. Gesรน ci dice: hai un nemico? Ebbene, amalo! Fagli del bene, prega per chi ti tratta male, non trattenere ciรฒ che รจ tuo, perchรฉ nessuno รจ tanto tuo quanto il prossimo che Dio ti ha donato come fratello. Quante volte dobbiamo confessare di esserci sottratti a questa legge suprema dellโamore che ha la forma della croce, la forma abbracciata da Gesรน, che ha chiamato amico anche Giuda. Gesรน ci propone la forma piรน alta dellโamore, quella con la quale il Padre stesso ci ama e per la quale possiamo essere riconosciuti come suoi figli: fate del bene senza sperare di ricevere il contraccambio, siate benevoli verso gli ingrati e i malvagi, siate misericordiosi, come il Padre vostro รจ misericordiosoโฆ Date e vi sarร dato. Questo Vangelo traduce in azione la piccola congiunzione โcosรฌ- che ricorre nella preghiera del Padre nostro: โcome in cielo cosรฌ in terraโ. Dio ci ha abilitati ad amare come lui stesso ama!
Fonte
Messale festivo 2019 delle Edizioni Messaggero Padova
Introduzioni alle celebrazioni, presentazioni e commenti alle letture del Vangelo sono curate delle suore clarisse del Monastero San Damiano di Borgo Valsugana (TN) * preghiere dei fedeli a cura della Comunitร di Bose



