Commento al Vangelo del 23 Settembre 2018 – Monastero Matris Domini

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Questo brano si colloca dopo la trasfigurazione di Gesรน sul monte Tabor e dopo che Gesรน stesso, sceso dal monte aveva guarito un bambino posseduto da uno spirito muto. Dopo questo miracolo il gruppo si rimette in viaggio verso nord, verso Cafarnao, attraversando la Galilea. Gesรน non vuole che alcuno lo sappia perchรฉ ormai sta per partire verso Gerusalemme dove incontrerร  la morte e deve preparare i suoi discepoli a questo evento sconvolgente. Egli dice loro una seconda volta che avrebbe dovuto essere consegnato nelle mani degli uomini e il suo destino sarebbe stato la morte e la risurrezione. I discepoli perรฒ non capiscono le parole di Gesรน. Tanto รจ vero che giunti a Cafarnao devono confessare al loro maestro che durante la strada avevano discusso tra di loro su chi fosse il piรน grande. Gesรน dona loro un nuovo insegnamento: il piรน grande รจ colui che serve e la misura del regno di Dio รจ lโ€™accoglienza dei piccoli.

Lectio

30Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.

Lasciato il monte Tabor Gesรน e i suoi discepoli tornano a nord, in Galilea, il teatro della predicazione di Gesรน. Perรฒ ormai la sua predicazione a tutto il popolo รจ finita. Egli si sta preparando ad andare a Gerusalemme, quindi vuole che nessuno sappia del suo passaggio nella regione.

31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป.

Gesรน infatti vuole dedicarsi ora soprattutto alla formazione dei suoi discepoli, approfittando del fatto che essi sono soli lungo la strada. Cโ€™รจ un avvenimento molto importante che sta per accadere ed essi devono essere preparati a viverlo. In questo versetto Gesรน ripete lโ€™annuncio della passione che aveva giร  dato in Marco 8,31. Le parole che Gesรน usa sono riprese dalle profezie di Isaia riguardanti il Servo Sofferente. La frase รจ piuttosto enigmatica. โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€ รจ il termine con cui Gesรน ama indicare se stesso nei Vangeli e si rifร  a un uomo misterioso mandato da Dio in cui si parla in Daniele 7,13; il verbo รจ al passivo e viene comunemente inteso come un azione compiuta da Dio: รจ Dio stesso che consegna il Figlio dellโ€™uomo in mano agli uomini. Questi uomini non sono piรน i pagani, ai quali Dio in antico aveva consegnato il popolo ribelle, ma sono lo stesso popolo di Dio che non ha saputo riconoscere il suo Inviato. La situazione ha perรฒ una via di uscita: vi รจ lโ€™annuncio della risurrezione.

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32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.

Qualche studioso pensa che i discepoli avessero paura di approfondire lโ€™argomento. Altri invece, forse in modo piรน verosimile pensano che, come giร  Pietro nel capitolo precedente (8,32: lo abbiamo visto domenica scorsa), rifiutino di comprendere e fare propria la logica dellโ€™agire di Gesรน. Quindi non affrontano nemmeno il problema. Sullo sfondo di queste parole potrebbe esserci la comunitร  di Marco che non riusciva ad accettare la via della croce percorsa dal Figlio dellโ€™uomo.

33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป.

Comincia qui il secondo episodio del brano di Vangelo di oggi. Il ricordare la casa di Cafarnao sottolinea ancora di piรน lโ€™atmosfera di insegnamento intensivo di Gesรน nei confronti dei suoi discepoli. La casa in cui a Cafarnao Gesรน era solito sostare era quella di Pietro, quindi รจ possibile si tratti proprio di questa. In tal modo si accentua ancora di piรน lโ€™intimitร  del gruppo in questo momento cosรฌ delicato. Come si vede dal seguito del brano perรฒ i discepoli non sembrano ancora essersi resi conto della situazione e si perdono su questioni di tuttโ€™altro genere. Essi infatti durante la strada, dopo lโ€™insegnamento di Gesรน si erano dedicati a una discussione molto accesa, di cui il Maestro, forse camminando un poco discosto, non aveva inteso lโ€™argomento.

34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il piรน grande.

La ripetizione delle parole โ€œper la stradaโ€ sono importanti. Gesรน sta percorrendo la strada che lo porta alla croce e i discepoli per quella stessa strada sembrano non capire. Difatti tacciono perchรฉ sanno che quello di cui hanno discusso รจ lontano dalla logica di Gesรน e dallโ€™annuncio della passione che egli aveva fatto loro poco prima. I Dodici infatti si erano persi a questionare su chi di loro fosse il piรน grande. La teologia rabbinica aveva suddiviso in sette classi gli abitanti del paradiso e discuteva su chi sarebbe entrato nella classe piรน alta. Anche a Qumran si era elaborata una sorta di gerarchia nella vita dellโ€™aldilร . In Marco 10,37 i figli di Zebedeo chiederanno a Gesรน di occupare i posti piรน importanti nel regno dei cieli. La lite dei Dodici poteva riguardare queste gerarchie della vita dopo la morte o piรน semplicemente la preminenza allโ€™interno del gruppo. Tali discussioni potevano essere vive anche nella comunitร  di Marco.

35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป.

Lโ€™atto di sedersi e di chiamare i Dodici sembra fuori luogo, poichรฉ il gruppo si trova giร  raccolto in casa. Marco vuole forse sottolineare la solennitร  del momento e lโ€™atteggiamento di Gesรน come vero maestro. La frase che Gesรน pronuncia si trova in diversi luoghi del Vangelo con sfumature diverse. Ciรฒ che conta รจ sottolineare la contrapposizione primo/ultimo di tutti e lโ€™accostamento del servitore, che non richiama soltanto il servizio a tavola. Gesรน stesso ha applicato a se stesso questa frase, รจ stato lโ€™ultimo e si รจ messo a servizio di tutti. Lโ€™appellativo servus servorum Dei, con cui il Papa si definisce, trova qui la sua origine.

36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:

Il gesto di Gesรน รจ altamente provocatorio. Ai suoi tempi i bambini non godevano di alcuna considerazione, erano considerati degli esseri imperfetti, che avevano tutto da imparare. Abbracciando il bambino Gesรน esprime accoglienza e considerazione nei confronti del piccolo. Eโ€™ pure un gesto che esprime salvezza.

37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

Gesรน dunque dopo aver ricordato che il piรน grande รจ lโ€™ultimo e il servo di tutti, si identifica nei bambini, unโ€™altra categoria che veniva scarsamente considerata. I bambini vanno accolti nel โ€œsuo nomeโ€, vanno accolti come Lui stesso. Ma Gesรน a sua volta รจ stato inviato, e parla a nome di Qualcun altro.

Meditatio

  • Penso anche io che per la salvezza degli uomini Gesรน invece della croce avrebbe potuto trovare un mezzo meno doloroso e piรน efficace?
  • Ho mai sperimentato (in me o in altri) la grandezza di chi si fa ultimo e servo di tutti?
  • Perchรฉ Gesรน ha espresso la sua predilezione per i bambini e per i piccoli in genere?

Orazione

(Colletta della 25a domenica del tempo ordinario, anno B)

O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la sapienza che viene dallโ€™alto, perchรฉ accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il piรน grande รจ colui che serve. Per il nostro Signoreโ€ฆ

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo viene consegnato…

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondoย Marco

30Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. 32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. 35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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