Commento al Vangelo del 23 ottobre 2016 – Ileana Mortari (Teologa)

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Questi tornรฒ a casa sua giustificato…

Come spesso in Luca, che ama i forti contrasti (il ricco epulone e il povero Lazzaro โ€“ il figlio fedele e quello prodigo,etc.), anche in questa parabola abbiamo due figure nettamente contrapposte: un fariseo e un pubblicano. Che significano questi due termini? Quali caratteristiche presentavano gli appartenenti allโ€™una e allโ€™altra categoria?

I FARISEI erano un gruppo religioso giudaico piuttosto rilevante allโ€™epoca di Gesรน, e organizzato in confraternite. Il termine significa โ€œseparatoโ€ e tali si consideravano i farisei, che a differenza degli altri giudei, osservavano integralmente e scrupolosamente i 613 precetti della Legge e, se possibile, andavano anche oltre! cosรฌ qui leggiamo al v.12: โ€digiuno due volte la settimanaโ€; infatti alle cinque giornate di digiuno obbligatorie per tutti gli ebrei (che ricordavano catastrofi nazionali), i Farisei avevano aggiunto il lunedรฌ e il giovedรฌ, in ricordo della salita e della discesa di Mosรจ sul Monte Sinai.

[ads2]Oltre che ben distinti dagli altri uomini, i farisei si consideravano โ€œpuriโ€, in quanto ben attenti a non aver contatti che potessero contaminarli: ad esempio nel caso di un inavvertito e casuale contatto, al mercato o in piazza, con pubblici peccatori (immondi per definizione), dovevano purificarsi accuratamente con bagni rituali.

I PUBBLICANI erano gli esattori delle tasse, dipendenti dallโ€™amministrazione romana. Si trattava di privati che da Roma ottenevano in appalto (o in subappalto da altri piรน ricchi pubblicani, detti โ€œcapiโ€) il diritto di riscuotere le tasse; essi dovevano consegnare al procuratore romano una somma stabilita; ma al momento della riscossione presso il popolo potevano aggiungere una quota per il loro guadagno, una percentuale che normalmente andava molto al di lร  del โ€œgiustoโ€ e dellโ€™โ€onestoโ€.

I pubblicani venivano perciรฒ considerati ladri e truffatori, anzi il loro mestiere era considerato โ€œmaledettoโ€ (e il capo della corporazione era solitamente scomunicato). Venivano messi al bando dai pii e puri giudei, sia perchรฉ si arricchivano con traffici illeciti, sia perchรฉ ritenuti collaborazionisti dei Romani, gli odiati occupanti โ€œpaganiโ€ che asservivano il popolo di Dio. Per tutti questi motivi per la religione ebraica il pubblicano era di per sรฉ un โ€œpubblico peccatoreโ€, che contaminava chi lo avvicinava; un โ€œintoccabileโ€, che rendeva immondo tutto quello che toccava, compresa la propria abitazione!

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Luca mette in luce molto bene il modo diverso con cui i due uomini pregavano al tempio: il fariseo stava ritto in piedi vicino allโ€™altare ed enumerava a Dio i suoi numerosi meriti; il pubblicano se ne stava a distanza, chino e umile, riconoscendo la sua condizione di peccatore e implorando la misericordia di Dio.

Entrambi dicevano la veritร : il primo era un vero e proprio โ€œgiustoโ€ secondo la mentalitร  giudaica, che definiva tale chi compiva la volontร  di Dio osservando scrupolosamente i precetti della Legge; il secondo si dichiarava di fronte a Dio per quello che era nella realtร : pubblico peccatore.

Perchรฉ allora al termine del โ€œracconto esemplareโ€ Gesรน dice che solo il secondo se ne andรฒ โ€œgiustificatoโ€, cioรจ perdonato?

Come sempre, la missione di Gesรน รจ quella di rivelare il vero volto di Dio, di annunciare il Regno e raddrizzare le storture introdotte dagli uomini nella religione ebraica. Eโ€™ vero che i farisei osservavano molti dei precetti della Legge, ma spesso e volentieri trascuravano le prescrizioni piรน importanti di essa, come la giustizia, la misericordia e la fedeltร , cosa questa di cui Gesรน li rimprovera in un passo di Matteo (cap.23, v.23).

E tanto meno osservavano quello che era ritenuto il โ€œcuoreโ€ della Legge, i primi due comandamenti: โ€œAscolta, Israele. Il Signore nostro Dio รจ lโ€™unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.โ€ (Deut.6,4-5); e il secondo โ€œAmerai il tuo prossimo come te stessoโ€ (Lev.19,18).

Ora il nostro fariseo non solo non ama, ma disprezza buona parte degli esseri umani perchรฉ non sono come lui; distingue gli uomini in categorie di serie A e B; e arriva addirittura a fraintendere completamente quello che deve essere il giusto rapporto con Dio. Eโ€™ bello che egli Lo ringrazi per i Suoi doni (benedire Dio per tutto quello che ci ha dato รจ un motivo ricorrente nella preghiera ebraica), ma non si rende conto che a un certo punto la sua attenzione รจ tutta e solo concentrata su di sรฉ, al punto da fare di se stesso e dei suoi meriti il suo โ€œdioโ€. E questa non รจ forse idolatria, uno dei peccati piรน gravi denunciati dalla Legge?

Al contrario del fariseo, il pubblicano mostra di avere quellโ€™atteggiamento che รจ richiesto a ogni vero credente: lโ€™umiltร , il riconoscersi piccoli, limitati e peccatori, e soprattutto bisognosi dellโ€™amore, della comprensione e del perdono di Dio.

Questo รจ il vero volto del Padre che Gesรน ci rivela e annuncia: un amore senza confini, che gioisce nel perdonare (al pubblicano e a chiunque pronuncia le parole โ€œAbbi pietร  di me, Signore!โ€), ma che nulla puรฒ di fronte alla ostentata e tronfia sicumera di chi โ€œpresume di essere giustoโ€ (v.9)!

Ileana Mortari – Sito Web

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XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondo Luca

ย 9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโ€™altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โ€œO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano.

12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ€. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โ€œO Dio, abbi pietร  di me peccatoreโ€. 14Io vi dico: questi, a differenza dellโ€™altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร  umiliato, chi invece si umilia sarร  esaltatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Ottobre 2016
  • Tempo Ordinario XXX, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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