Il sรฌ a Dio fa che il poco diventi molto
Nella festa del Corpus Domini il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci porta in sรฉ la profezia del sacramento dellโeucarestia, per scrivere la sua memoria in noi e celebrarlo nel presente, rendendolo vivo con la messa.
Una cosa cosรฌ semplice ed elementare come la celebrazione di una messa, che รจ lโincontro con il sacramento del Corpo e Sangue di nostro Signore, in realtร contiene la potenza espansiva, esplosiva, moltiplicativa di Cristo. ร lโesperienza di lanciarsi nelle cose di Dio con poche risorse โ come nella parabola โ e scoprire che Egli le fa bastare; รจ scoprire che questo nostro essere pochissimo nelle mani di Dio diventa tanto, diventa abbondanza. La cosa curiosa รจ che noi, affamati, siamo chiamati a sfamare. Per una sorta di โassuefazioneโ pensiamo in maniera matematica, semplice, razionale: โse ho dรฒ, se non ho non dรฒโ, secondo logica. Con Dio non funziona cosรฌ: dรฒ se mi fido. Non รจ vero che dรฒ e posso dare se sono allโaltezza della domanda, ma solo se vivo un rapporto autentico con Dio. Il problema, allora, non รจ quello di avere abbastanza per sfamare la folla, ma dare il proprio poco al Signore Gesรน, entrare cioรจ in rapporto con lui nonostante la nostra grande povertร .
Che cosโรจ il Corpo di Cristo? Di corpi di Cristo ne esistono almeno tre: il corpo suo proprio di uomo, ma essendo contemporaneamente vero Dio; il corpo eucaristico, che celebriamo in questa solennitร : il pane e vino che, dopo la consacrazione contengono dentro la loro realtร transustanziata, la presenza reale del Signore; il terzo corpo รจ la Chiesa di cui Cristo รจ capo e noi siamo le membra. In tutti e tre i casi noi abbiamo una felice, paradossale coesistenza del divino e dellโumano: Cristo รจ nel suo corpo incarnato vero Dio e vero uomo; il suo corpo di risorto รจ di uomo ma della seconda persona della Santissima Trinitร di Dio, appena celebrata la settimana scorsa; la Chiesa รจ nello stesso tempo umana e divina: il suo capo รจ divino e le sue membra sono umane, ma siamo unโunitร sola con Cristo; e questo รจ celebrato nellโEucarestia, dove nella semplice materia del pane e del vino troviamo il corpo e il sangue del Signore, realmente e autenticamente presente.
ร questo il mistero paradossale e bello della nostra esistenza: vivere le nostre cose materiali e quotidiane di sempre con Dio, con lโinvisibile, con il nascosto, il recondito, per cui esse diventano un di piรน, diventano abbastanza; per cui cinque pani e due pesci diventano cibo per migliaia di persone. Cosรฌ possiamo riscontrare nella vita di tanti santi, di tanti cristiani lโesperienza di essere una piccola cosa che inaugura unโopera grande di Dio, attraverso la loro carne. Un uomo piccolo e circostanziato nel tempo come Francesco dโAssisi โ ad esempio โ ha innescato un processo che ancora oggi รจ poderoso: quanti figli di San Francesco, quante persone da quellโuomo hanno trovato da mangiare, hanno trovato il molto che Dio ha saputo mettere nel poco dellโuomo.
Basta un sรฌ per moltiplicare il nostro poco in molto: basta il nostro sรฌ a Dio.
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Nella festa del Corpus Domini vediamo in una cosa concreta come il pane la nostra occasione di rapporto con Dio: si tratta di passare dalle nostre fallimentari soluzioni alla relazione con Lui, per cogliere lโinvisibile, per entrare in contatto con la sua Provvidenza, per fidarsi e sperimentare la sua abbondanza.
