Pecore senza pastori
Geremia, il profeta timido ma forte
Secondo lo studioso del libro del profeta Geremia (ca 650 a.C. โ dopo 586 a.C.) Vincenzo Lopasso, si puรฒ delineare la seguente suddivisione generale del testo del sacerdote-profeta originario di รnatot, pochi chilometri a nord di Gerusalemme: Prima parte Oracoli contro Giuda e contro Gerusalemme (cc. 1โ25): c. 1 Capitolo programmatico; cc. 2โ6 La predicazione iniziale; cc. 7โ10 Primi interventi di Geremia sotto Yoyakim (609-597 a.C.); cc. 21โ25 Contro la casa regale e i profeti (cc. 21โ24) e annuncio del giudizio su Giuda e sulle nazioni (c. 25); Seconda parte La fine di Gerusalemme e delle nazioni (cc. 26โ52): cc. 26โ35 Inizio del calvario di Geremia e di speranza; cc. 36โ45 Il rifiuto della parola profetica; cc. 46โ51 Gli oracoli sulle nazioni; c. 52 Appendice storica.
Geremia narra la sua vocazione (Ger 1,1-10), ricevuta nel 627 a.C., tredicesimo anno del regno di Giosia su Giuda (640 a.C. โ 609 a.C.), in cui la sua timidezza di โgiovane/naโarโ (15-30 anni) che โnon sa parlareโ (timidezza unita a mancanza di autorevolezza data lโetร ) viene vinta con decisione da YHWH: ยซMa il Signore mi disse: โNon dire: Sono giovaneโ. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderรฒ e dirai tutto quello che io ti ordinerรฒ. Non aver paura di fronte a loro, perchรฉ io sono con te per proteggertiยป (1,7-8).
Dopo avergli toccata la bocca, organo del suo ministero profetico, YHWH gli assicura con forza: ยซVedi, oggi ti do autoritร sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantareยป (1,10).
Al termine della visione della pentola inclinata da settentrione (1,14-19), YHWH gli promette ulteriormente: ยซEd ecco, oggi io faccio di te come una cittร fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perchรฉ io sono con te per salvarti. Oracolo del Signoreยป (1,18-19).
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Le parole di YHWH si realizzeranno alla lettera. Geremia sarร un profeta forte nonostante la sua timidezza caratteriale; la sua vita sarร una battaglia di oracoli e di azioni contro i potenti e la sua vita finirร in terra dโEgitto, ma non da sconfitto! (cf. Ger 52).
โGuaiโ ai pastori che fanno perire
Ger 21โ23 racchiude vari oracoli sul comportamento di coloro che sono ritenuti responsabili della catastrofe della fine del regno di Giuda e dellโesilio delle guide e di parte del popolo in Babilonia: i capi, gli ultimi re di Giuda e i profeti.
Ger 23,1-8 ha come tema quello del โpastore veraceโ, e comprende un atto di accusa (vv. 1-2a) e tre annunci di salvezza (vv. 2,2b-4; vv. 5-6; vv. 7-8). La lettura liturgica si limita a Ger 23,1-6.
Geremia lancia la sua feroce accusa (vv. 1-2a) non come una maledizione, ma con un hรดy, un โlamento profeticoโ che qui diventa perรฒ una vera e propria invettiva. Il genere letterario dellโoracolo di giudizio, dopo unโaccusa generale ed eventualmente una piรน circostanziata, prevede lโannuncio del castigo.
In questo caso lโoracolo di Geremia (ma di fatto oracolo di YHWH, v. 1) รจ diretto contro i capi. Lโaccusa รจ precisa. Essi sono i โpastori/rลโรฎmโ che dovrebbero pascere il gregge dando la vita alle pecore. Essi invece โdi continuo fanno perire totalmente/meโabbedรฎmโ e โdi continuo disperdono/mepiแนฃรฎmโ il gregge del pascolo di YHWH, โdel mio pascoloโ.
Lโannuncio del castigo identifica chiaramente i destinatari e il referente reale della metafora pastorale: sono i pastori che pascono (dovrebbero pascere, in realtร ) il popolo di YHWH/il mio popolo/โammรฎ.
Il โgregge/แนฃลโnโ appartiene a YHWH, รจ il suo popolo, ed esso รจ solo affidato in custodia alle cure dei pastori. Essi non ne sono i padroni, ma i pastori e i guardiani pro tempore, e dovranno rispondere delle loro azioni e delle loro deficienze nella cura del gregge al padrone effettivo a cui esso appartiene. Il padrone del gregge รจ il Pastore supremo, il pastore per antonomasia.
โPascereโ รจ una metafora per indicare il governo dei re (2Sam 7,7; 1Cr 17,6), ma anche quello delle divinitร ; anche YHWH รจ pastore del popolo (Gen 49,24; Sal 23,1-4; 28,9; 80,2).
Lโaccusa รจ specificata ulteriormente: i pastori fedifraghi e inetti โ Geremia accusa i due ultimi re di Giuda, Ioiakรฌm (609-597) e Sedecia (597-587/6) โ hanno disperso il gregge di YHWH/mio gregge, lo hanno scacciato e โnon se ne sono presi cura/non lo hanno visitato/lลโ peqadqemโ. Il vero pastore, che sia tale, deve radunare, guidare, nutrire, difendere, riparare, cercare i capi smarriti, curare quelli feriti o indeboliti, far tornare tutti a casa sani e salvi.
In definitiva, a scacciare/wattaddiแธฅรปm il gregge non รจ stato il nemico babilonese, ma una quinta colonna interna, che raggiungeva i massimi centri nevralgici del potere.
Il castigo annunciato รจ ben preciso, cosรฌ come il primo annuncio di salvezza (vv. 2b.3-4): YHWH sta emettendo una sentenza contro di loro/hinenรฎ pลqฤd โฤlรชhem. I re e i responsabili della vita sociale e religiosa โnon hanno passato in rassegna/visitato per salvezza/lลโ pฤqadโ il gregge loro affidato come invece fa un buon pastore o un generale che passa in rassegna le sue truppe. Ora YHWH โemetterร la sentenza/pฤqadโ. Essi dovevano โpascere/rฤโhโ e invece saranno puniti per โil male/rลaโโ delle loro azioni.
YHWH allโopera
Se non lo hanno fatto gli affidatari del gregge, a radunare/qibbฤแนฃ il resto/ลกeโฤrรฎt del suo gregge sarร YHWH in persona/โฤnรฎ ฤqabbฤแนฃ. Il concetto di โresto/ลกeโฤrรฎtโ ยซproviene dalla tradizione profetica anteriore (Is 1,9; 4,3; 7,3 unito a 10,20-23; 37,4.31-32; Mi 2,12; 4,6-7; 5,6-7; 7,18). Geremia lo fa suo in differenti contesti: quando annuncia il ribaltamento della situazione, per esempio, per gli esuli dellโantico regno del Nord (31,7; cf. 50,17), o nei casi in cui non sembra esserci piรน speranza per la salvezza negli annunci contro coloro che sono rimasti a Gerusalemme e i profughi in Egitto: 24,8; 44, 11-14.27-28)ยป (V. Lopasso).
YHWH in persona radunerร il resto delle sue pecore da tutti i paesi in cui โle ho scacciate/hiddaแธฅtรฎ โลtฤmโ. Il regista ultimo, responsabile in radice dellโesilio di Israele รจ YHWH, colui che governa i tempi, i popoli e tutte le terre. Come le ha scacciate, cosรฌ YHWH le radunerร e โle farร tornare/wahฤลกibลtรฎ (<ลกรปb)ethenโ al loro pascolo. Il ritorno sfocerร in una nuova vita rigogliosa: esse โprolificheranno/รปpฤrรปโ e โsi moltiplicheranno/werฤbรปโ.
Nellโesilio si รจ corso il pericolo gravissimo della perdita di identitร per lโassimilazione totale di Israele al popolo babilonese dominante per potere, ricchezza e cultura o dellโestinzione per la consunzione entropica (cf. i testi sacerdotali dellโepoca esilica in Gen 1,22.28; Lv 26,9).
In altri testi sacerdotali dellโepoca si allude invece alla futura restaurazione (Ger 30,19b ยซLi farรฒ crescere e non diminuiranno, li onorerรฒ e non saranno disprezzatiยป; 33,22: ยซCome non si puรฒ contare lโesercito del cielo nรฉ misurare la sabbia del mare, cosรฌ io moltiplicherรฒ la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servonoยป).
Il primo oracolo di salvezza (vv. 3-4) termina con la promessa da parte di YHWH di โcostituire/far sorgere/far risorgere/wahฤqimลtรฎโ (<qรปm โsorgere/risuscitare allโhiphil) pastori che faranno il loro dovere di pascere il gregge e di allontanare ogni timore e ogni spavento dallโesterno, cosicchรฉ non ne manchi piรน nessuna/welลโ yippaqedรป (< pฤqad, terza volta, al niphal) delle pecore.
Il Germoglio giusto
Il secondo oracolo di salvezza (vv. 5-6) apre gli orizzonti su un futuro indefinito. YHWH annuncia un bene per il futuro, cioรจ promette (verbo inesistente in ebraico) che susciterร /wahฤqimลtรฎ (<qรปm) per Davide un โGermoglio giusto/แนฃemaแธฅ แนฃaddรฎqโ. Questo ยซannuncio conferma lโattesa tradizionale fondata sul noto testo di 2Sam 7 (cf. 9,1-6; 11,1-10; Am 9,11-12; Mi 5,1-5; Zc 9,9-10): lโoracolo, di conseguenza, รจ in linea con la tradizione precedente, maturata nei circoli gerosolimitani con Isaia, e i cui presupposti sono forse rintracciabili in testi quali gli oracoli di Bilโam (Nm 23,7-10; 23,18-24; 24,3-9; 24,15-25) e la benedizione di Giacobbe (Gen 49,1-27)ยป (V. Lopasso).
Salvezza e sicurezza
Consapevole o no, Geremia รจ assistito dallo Spirito Santo nellโannunciare per un futuro indeterminato una figura che supererร ogni realizzazione storica di governo da parte dei responsabili della vita politica e religiosa dellโIsraele post-esilico. Nei secoli successivi questo oracolo sarร letto con un taglio messianico.
I termini in cui il โGermoglio giustoโ svolgerร il suo governo rivestono unโaura quasi ultraterrena. Egli รจ โgiustoโ perchรฉ, a differenza dagli altri re davidici, eserciterร la sua regalitร in modo corrispondente alla giustizia/แนฃedeq, ยซquindi in modo conforme a quanto gli รจ richiesto in rapporto agli impegni assunti verso YHWH e verso la comunitร che rappresentaยป (V. Lopasso).
Il futuro re (messianico) sarร un antitipo dei re menzionati nel capitolo precedente, biasimati per le loro azioni lesive del rapporto con Dio (22,13-17). Sulla stregua di unโantica iscrizione fenicia rinvenuta a Cipro, lโespressione puรฒ essere tradotta forse anche con โgermoglio legittimoโ.
Gli effetti del buon governo del โGermoglio giustoโ sono essenzialmente due: salvezza e sicurezza, promessi sia a Israele che a Giuda (cf. Dt 33,28; 32,17). Il โGermoglio giustoโ o il โGermoglio legittimoโ farร sรฌ che ai suoi giorni Israele sarร salvato/tiwwฤลกaโ (<yฤลกaโ, da YHWH, passivum divinum!) e abiterร in โsicurezza/beแนญaแธฅโ (la stessa radice della sovrana e indiscutibile โsicurezza/biแนญแนญฤแธฅรดnโ perseguita dagli israeliani odierni, supportati dallo Shin Bet, lo ล ฤrรปt ha Biแนญแนญฤแธฅรดn/Servizio di sicurezza [interno]). Si rilancia cosรฌ la promessa di Lv 26,5: ยซLa trebbiatura durerร per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerร fino alla semina; mangerete il vostro pane a sazietร e abiterete al sicuro nella vostra terraยป.
Lโidentitร profonda del futuro re โGermoglio giustoโ sarร โIl Signore (รจ) la nostra giustizia/YHWH แนฃidqฤnรปโ. YHWH garantirร che il โGermoglio giustoโ ottempererร agli impegni inerenti allโordinamento voluto da Dio, adeguando ad essi il proprio comportamento.
Il suo nome sarร โteoforoโ. Forse in una certa polemica con Sedecia/Mattania/Mattanyah = Dono di YHWHโ (598-587/6 a.C.), zio di Ioiachรฌn esiliato a Babilonia, messo in trono da Nabucodonor al posto dello stesso Ioiachรฌn, dopo avergli cambiato il nome in โSedecia/แนขidqiyyah = YHWH (รจ) giustiziaโ. Un nome teoforico yahwistaโฆ imposto da un re babilonese! (ร perรฒ giustizia il fatto che Israele, sul suo suolo, sia governato da un re fantoccio? Sedecia si ribellerร a questo, e finirร incatenato anche a lui a Babilonia, dopo aver visto i suoi figli uccisi davanti a lui a Ribla ed essere stato egli stesso barbaramente accecato).
Il โGermoglio giustoโ verrร , e, per chi crede, passeranno 600 anniโฆ
Riposatevi
Dopo il resoconto della missione pre-pasquale dei Dodici (Mc 6,6b-13) e della morte di Giovanni Battista nella fortezza di Macheronte ad opera di Erode Antipa, Marco continua la โsezione del paneโ (Mc 6,6bโ8,26) menzionando il ritorno degli Apostoli (6,30) dal loro tour missionario. A Cafarnao annunciano a Gesรน tutto quello che hanno fatto e insegnato (anche se lโinsegnamento di per sรฉ non era previsto nel mandato di Mc 6,7โฆ).
Gesรน รจ attento alla fatica apostolica e li invita a un momento di calma (โin disparte/kathโidianโ), in un luogo solitario (erฤmon topon non รจ necessariamente un luogo โdesertoโ; non ci sono โdesertiโ in Galilea, attorno al lago di Tiberiade). Gesรน โcomandaโ a loro di prendersi del riposo per un poโ di tempo (deuteโฆ anapausasthe, imperativo aoristo ingressivo, v. 31).
Con unโintrusione letteraria dellโautore onnisciente, Marco annota che, con lโincessante andirivieni delle persone, Gesรน e i Dodici non avevano neppure il tempo di โmangiare/phageinโ (v. 31; la menzione del โpaneโ e del โmangiareโ punteggia tutta la sezione). La situazione non รจ equilibrata e lo stress eccessivo puรฒ far male anche ai piรน ardenti missionari. Il burnout รจ dietro lโangolo. Occorre il tempo del recupero delle energie fisiche, psichiche e spirituali. Fa bene fermarsi un poโ, rielaborare percorsi, idee, prospettive.
ร necessario rinsaldare il gruppo sparpagliato per un poโ di tempo due a due, in modo che i risultati siano messi in comune, i successi condivisi, gli insuccessi e le opposizioni incontrate revisionati, prospettate nuove linee di evangelizzazione che tocchino in profonditร il tessuto vitale della gente, facendo interagire il fulcro dei loro interessi โ di qualunque qualitร e livello essi siano โ con il messaggio della vita buona del vangelo, la persona viva di Gesรน (รจ il grande invito di Paolo VI nellโenciclica apostolica Evangelii nuntiandi, 8/12/1975; oggi sorretto anche dalla splendida esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, 24/11/2013).
La prospettiva di una breve attraversata del lago dalla sponda di Cafarnao a quella di Magadan/Tabgha รจ giร di per sรฉ rilassante per lโatmosfera, il paesaggio, lโaria fresca della primavera.ย Era la primavera del 29 d.C., nella ricostruzione del monaco archeologo benedettino B. Pixner, che visse dodici anni sul lago di Genesaret e poi nellโabbazia della โDormitio Mariaeโ a Gerusalemme. I luoghi attorno al lago non avevano segreti per lui. I siti punteggiati con le stele da lui realizzate (cf. Betsaida) accompagnano con sobria bellezza i pellegrini.
Si commosse per le pecore
Gesรน e i Dodici iniziano a realizzare il loro progetto di ยซriposo in un solitarioยป (v. 32). Molte persone perรฒ si accorgono della loro โfugaโ in barca e intuiscono immediatamente la rotta seguita e il punto di approdo a cui sono diretti. In un baleno da Cafarnao (e da tutte le cittร !) corrono-insieme a piedi (pezฤiโฆ synedramon) lร e precedono il battello (che procedeva certamente in tranquilla navigazioneโฆ). Da Cafarnao a Magadan/Tabgha ci sono 2 chilometri e mezzo di strada. Un attimo per chi corre.
Appena โuscito (dalla barca)/exeltลnโ (part. aor. 1 pers. masch. singolare), Gesรน (non nominato espressamente) vide molta folla. ร Gesรน il protagonista della scena. Solo di lui si dice che sbarca e vede immediatamente la gente numerosa accalcata. Non puรฒ non vedere. Non puรฒ e non vuole girarsi dallโaltra parte. Avrebbe potuto anche far cambiare rotta alla barca finchรฉ era in tempo.
Uscito dalla barca, โsi commosse (fin nelle viscere)/esplagchnisthฤโ al vedere la gente. ร la commozione emotiva, la compartecipazione empatica voluta alla situazione delle persone e alle loro attese.
Marco ricorda che gli era giร successo al vedere il lebbroso (Mc 1,41). ยซCommosso, tesa la mano, lo toccรฒยป. La commozione รจ il moto interiore iniziale che porta Gesรน a stendere la mano per sfociare nellโazione finita del toccare, lโapice della scena: โlo toccรฒโ. La commozione arriva allโinfrazione delle regole della puritร , a procurargli lโautoemarginazione sociale e religiosa.
Gli succederร ancora al momento della seconda moltiplicazione dei pani, in terra pagana, al di lร del Giordano (Mc 8,2): ยซMi commuovo (fin nelle viscere)/splagchnizomai per la follaยป, afferma Gesรน.
Lโazione principale รจ isolata nella sua esemplaritร , nella sua radicalitร e principialitร motivazionale delle azioni successive. In principio cโรจ la commozione, la partecipazione, la grazia. Non si lascia la folla sola. Non si lascia gente in mare. Non si fa retromarcia. ร la legge del mare, la legge dellโumanitร . La legge del pastore che vede e prende cura.
Alla commozione (fin nelle viscere) di Gesรน si appella disperato il padre del ragazzo epilettico, dopo lโinsuccesso dellโazione terapeutica (ed esorcistica) dei discepoli: ยซโฆ se tu puoi qualcosa, vieni in aiuto a noi/boฤthฤson hฤmin commosso su di noi/splagchnistheis ephโ hฤmasยป (Mc 9,22). Che la commozione ti muova alla radice della tua libertร potente e sovrana, di cui non dubito, ma a cui mi appello con fiducia disperata. ยซVieni in aiuto a noiยป รจ lโapice della commozione (fin nelle viscere) a cui si appella in questo caso un padre nel pieno della tempesta.
Gesรน sbarca dal battello e โsi commosse (fin nelle viscere) su di essiโ (Mc 6,34). Lโapice รจ la commozione. Il motivo del sommovimento delle viscere di Gesรน sta nel fatto che si accorse subito (e lo sapeva giร da tanto tempo) che โerano pecore senza pastore/probata mฤ echonta poimenaโ. Non avevano pastori, nรฉ buoni nรฉ cattivi. Abbandonati a se stessi, e quindi pascolati da pessimi pastori. Non guidati, non nutriti, non protetti, non radunati, non ricercati nel momento della debolezza e dello smarrimento della pista giusta, non fatti tornare a casa sani e salvi. Si ripete la situazione condannata da Geremia nel brano letto come primo testo della liturgia odierna (cf. Ger 23,1-6).
La folla รจ radunata dal bisogno (ma mossa dalle parole e dalle azioni precedenti di Gesรน misericordiosoโฆ). Ma รจ gregge muto, affamato, sbandato, senza guida, senza una prospettiva di vita piena, senza cura, senza custodia.
Gesรน si prende cura di loro con lโinsegnamento. Hanno sentito dalle sue labbra una parola diversa, detta con amore e comprensione, con empatia. Hanno sentito parlare di un Dio dal volto diverso da quello predicato in sinagoga, vicino allโumanitร schiavizzata da tante realtร opprimenti, anche nella loro falsa โleggerezzaโ, solo apparentemente โumaneโ e umanizzanti.
ยซIl tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo voltoยป (Sal 27,8b-9a). ยซNon nascondermi il tuo volto: che io non sia come chi scende nella fossaยป (Sal 143,7b).
Ho bisogno della tua parola piรน del pane.
La tua parola sia lampada ai miei passi.
Infila con il tuo filo dโoro la scia sgranata dei miei giorni.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
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XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Ger 23, 1-6; Sal.22; Ef 2, 13-18; Mc 6, 30-34
Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 30-34
Erano come pecore che non hanno pastore.
30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesรน e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: ยซVenite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poโยป. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti perรฒ li videro partire e capirono, e da tutte le cittร accorsero lร a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perchรฉ erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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