Commento al Vangelo del 22 Luglio 2018 – p. Roberto Mela scj

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Pecore senza pastori

Geremia, il profeta timido ma forte

Secondo lo studioso del libro del profeta Geremia (ca 650 a.C. โ€“ dopo 586 a.C.) Vincenzo Lopasso, si puรฒ delineare la seguente suddivisione generale del testo del sacerdote-profeta originario di ร€natot, pochi chilometri a nord di Gerusalemme: Prima parte Oracoli contro Giuda e contro Gerusalemme (cc. 1โ€“25): c. 1 Capitolo programmatico; cc. 2โ€“6 La predicazione iniziale; cc. 7โ€“10 Primi interventi di Geremia sotto Yoyakim (609-597 a.C.); cc. 21โ€“25 Contro la casa regale e i profeti (cc. 21โ€“24) e annuncio del giudizio su Giuda e sulle nazioni (c. 25); Seconda parte La fine di Gerusalemme e delle nazioni (cc. 26โ€“52): cc. 26โ€“35 Inizio del calvario di Geremia e di speranza; cc. 36โ€“45 Il rifiuto della parola profetica; cc. 46โ€“51 Gli oracoli sulle nazioni; c. 52 Appendice storica.

Geremia narra la sua vocazione (Ger 1,1-10), ricevuta nel 627 a.C., tredicesimo anno del regno di Giosia su Giuda (640 a.C. โ€“ 609 a.C.), in cui la sua timidezza di โ€œgiovane/naโ€˜arโ€ (15-30 anni) che โ€œnon sa parlareโ€ (timidezza unita a mancanza di autorevolezza data lโ€™etร ) viene vinta con decisione da YHWH: ยซMa il Signore mi disse: โ€œNon dire: Sono giovaneโ€. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderรฒ e dirai tutto quello che io ti ordinerรฒ. Non aver paura di fronte a loro, perchรฉ io sono con te per proteggertiยป (1,7-8).

Dopo avergli toccata la bocca, organo del suo ministero profetico, YHWH gli assicura con forza: ยซVedi, oggi ti do autoritร  sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantareยป (1,10).

Al termine della visione della pentola inclinata da settentrione (1,14-19), YHWH gli promette ulteriormente: ยซEd ecco, oggi io faccio di te come una cittร  fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perchรฉ io sono con te per salvarti. Oracolo del Signoreยป (1,18-19).

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Le parole di YHWH si realizzeranno alla lettera. Geremia sarร  un profeta forte nonostante la sua timidezza caratteriale; la sua vita sarร  una battaglia di oracoli e di azioni contro i potenti e la sua vita finirร  in terra dโ€™Egitto, ma non da sconfitto! (cf. Ger 52).

โ€œGuaiโ€ ai pastori che fanno perire

Ger 21โ€“23 racchiude vari oracoli sul comportamento di coloro che sono ritenuti responsabili della catastrofe della fine del regno di Giuda e dellโ€™esilio delle guide e di parte del popolo in Babilonia: i capi, gli ultimi re di Giuda e i profeti.

Ger 23,1-8 ha come tema quello del โ€œpastore veraceโ€, e comprende un atto di accusa (vv. 1-2a) e tre annunci di salvezza (vv. 2,2b-4; vv. 5-6; vv. 7-8). La lettura liturgica si limita a Ger 23,1-6.

Geremia lancia la sua feroce accusa (vv. 1-2a) non come una maledizione, ma con un hรดy, un โ€œlamento profeticoโ€ che qui diventa perรฒ una vera e propria invettiva. Il genere letterario dellโ€™oracolo di giudizio, dopo unโ€™accusa generale ed eventualmente una piรน circostanziata, prevede lโ€™annuncio del castigo.

In questo caso lโ€™oracolo di Geremia (ma di fatto oracolo di YHWH, v. 1) รจ diretto contro i capi. Lโ€™accusa รจ precisa. Essi sono i โ€œpastori/rลโ€˜รฎmโ€ che dovrebbero pascere il gregge dando la vita alle pecore. Essi invece โ€œdi continuo fanno perire totalmente/meโ€™abbedรฎmโ€ e โ€œdi continuo disperdono/mepiแนฃรฎmโ€ il gregge del pascolo di YHWH, โ€œdel mio pascoloโ€.

Lโ€™annuncio del castigo identifica chiaramente i destinatari e il referente reale della metafora pastorale: sono i pastori che pascono (dovrebbero pascere, in realtร ) il popolo di YHWH/il mio popolo/โ€˜ammรฎ.

Il โ€œgregge/แนฃลโ€™nโ€ appartiene a YHWH, รจ il suo popolo, ed esso รจ solo affidato in custodia alle cure dei pastori. Essi non ne sono i padroni, ma i pastori e i guardiani pro tempore, e dovranno rispondere delle loro azioni e delle loro deficienze nella cura del gregge al padrone effettivo a cui esso appartiene. Il padrone del gregge รจ il Pastore supremo, il pastore per antonomasia.

โ€œPascereโ€ รจ una metafora per indicare il governo dei re (2Sam 7,7; 1Cr 17,6), ma anche quello delle divinitร ; anche YHWH รจ pastore del popolo (Gen 49,24; Sal 23,1-4; 28,9; 80,2).

Lโ€™accusa รจ specificata ulteriormente: i pastori fedifraghi e inetti โ€“ Geremia accusa i due ultimi re di Giuda, Ioiakรฌm (609-597) e Sedecia (597-587/6) โ€“ hanno disperso il gregge di YHWH/mio gregge, lo hanno scacciato e โ€œnon se ne sono presi cura/non lo hanno visitato/lลโ€™ peqadqemโ€. Il vero pastore, che sia tale, deve radunare, guidare, nutrire, difendere, riparare, cercare i capi smarriti, curare quelli feriti o indeboliti, far tornare tutti a casa sani e salvi.

In definitiva, a scacciare/wattaddiแธฅรปm il gregge non รจ stato il nemico babilonese, ma una quinta colonna interna, che raggiungeva i massimi centri nevralgici del potere.

Il castigo annunciato รจ ben preciso, cosรฌ come il primo annuncio di salvezza (vv. 2b.3-4): YHWH sta emettendo una sentenza contro di loro/hinenรฎ pลqฤ“d โ€˜ฤƒlรชhem. I re e i responsabili della vita sociale e religiosa โ€œnon hanno passato in rassegna/visitato per salvezza/lลโ€™ pฤqadโ€ il gregge loro affidato come invece fa un buon pastore o un generale che passa in rassegna le sue truppe. Ora YHWH โ€œemetterร  la sentenza/pฤqadโ€. Essi dovevano โ€œpascere/rฤโ€˜hโ€ e invece saranno puniti per โ€œil male/rลaโ€˜โ€ delle loro azioni.

YHWH allโ€™opera

Se non lo hanno fatto gli affidatari del gregge, a radunare/qibbฤ“แนฃ il resto/ลกeโ€™ฤ“rรฎt del suo gregge sarร  YHWH in persona/โ€™ฤƒnรฎ ฤƒqabbฤ“แนฃ. Il concetto di โ€œresto/ลกeโ€™ฤ“rรฎtโ€ ยซproviene dalla tradizione profetica anteriore (Is 1,9; 4,3; 7,3 unito a 10,20-23; 37,4.31-32; Mi 2,12; 4,6-7; 5,6-7; 7,18). Geremia lo fa suo in differenti contesti: quando annuncia il ribaltamento della situazione, per esempio, per gli esuli dellโ€™antico regno del Nord (31,7; cf. 50,17), o nei casi in cui non sembra esserci piรน speranza per la salvezza negli annunci contro coloro che sono rimasti a Gerusalemme e i profughi in Egitto: 24,8; 44, 11-14.27-28)ยป (V. Lopasso).

YHWH in persona radunerร  il resto delle sue pecore da tutti i paesi in cui โ€œle ho scacciate/hiddaแธฅtรฎ โ€™ลtฤmโ€. Il regista ultimo, responsabile in radice dellโ€™esilio di Israele รจ YHWH, colui che governa i tempi, i popoli e tutte le terre. Come le ha scacciate, cosรฌ YHWH le radunerร  e โ€œle farร  tornare/wahฤƒลกibลtรฎ (<ลกรปb)ethenโ€ al loro pascolo. Il ritorno sfocerร  in una nuova vita rigogliosa: esse โ€œprolificheranno/รปpฤrรปโ€ e โ€œsi moltiplicheranno/werฤbรปโ€.

Nellโ€™esilio si รจ corso il pericolo gravissimo della perdita di identitร  per lโ€™assimilazione totale di Israele al popolo babilonese dominante per potere, ricchezza e cultura o dellโ€™estinzione per la consunzione entropica (cf. i testi sacerdotali dellโ€™epoca esilica in Gen 1,22.28; Lv 26,9).

In altri testi sacerdotali dellโ€™epoca si allude invece alla futura restaurazione (Ger 30,19b ยซLi farรฒ crescere e non diminuiranno, li onorerรฒ e non saranno disprezzatiยป; 33,22: ยซCome non si puรฒ contare lโ€™esercito del cielo nรฉ misurare la sabbia del mare, cosรฌ io moltiplicherรฒ la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servonoยป).

Il primo oracolo di salvezza (vv. 3-4) termina con la promessa da parte di YHWH di โ€œcostituire/far sorgere/far risorgere/wahฤƒqimลtรฎโ€ (<qรปm โ€œsorgere/risuscitare allโ€™hiphil) pastori che faranno il loro dovere di pascere il gregge e di allontanare ogni timore e ogni spavento dallโ€™esterno, cosicchรฉ non ne manchi piรน nessuna/welลโ€™ yippaqedรป (< pฤqad, terza volta, al niphal) delle pecore.

Il Germoglio giusto

Il secondo oracolo di salvezza (vv. 5-6) apre gli orizzonti su un futuro indefinito. YHWH annuncia un bene per il futuro, cioรจ promette (verbo inesistente in ebraico) che susciterร /wahฤƒqimลtรฎ (<qรปm) per Davide un โ€œGermoglio giusto/แนฃemaแธฅ แนฃaddรฎqโ€. Questo ยซannuncio conferma lโ€™attesa tradizionale fondata sul noto testo di 2Sam 7 (cf. 9,1-6; 11,1-10; Am 9,11-12; Mi 5,1-5; Zc 9,9-10): lโ€™oracolo, di conseguenza, รจ in linea con la tradizione precedente, maturata nei circoli gerosolimitani con Isaia, e i cui presupposti sono forse rintracciabili in testi quali gli oracoli di Bilโ€™am (Nm 23,7-10; 23,18-24; 24,3-9; 24,15-25) e la benedizione di Giacobbe (Gen 49,1-27)ยป (V. Lopasso).

Salvezza e sicurezza

Consapevole o no, Geremia รจ assistito dallo Spirito Santo nellโ€™annunciare per un futuro indeterminato una figura che supererร  ogni realizzazione storica di governo da parte dei responsabili della vita politica e religiosa dellโ€™Israele post-esilico. Nei secoli successivi questo oracolo sarร  letto con un taglio messianico.

I termini in cui il โ€œGermoglio giustoโ€ svolgerร  il suo governo rivestono unโ€™aura quasi ultraterrena. Egli รจ โ€œgiustoโ€ perchรฉ, a differenza dagli altri re davidici, eserciterร  la sua regalitร  in modo corrispondente alla giustizia/แนฃedeq, ยซquindi in modo conforme a quanto gli รจ richiesto in rapporto agli impegni assunti verso YHWH e verso la comunitร  che rappresentaยป (V. Lopasso).

Il futuro re (messianico) sarร  un antitipo dei re menzionati nel capitolo precedente, biasimati per le loro azioni lesive del rapporto con Dio (22,13-17). Sulla stregua di unโ€™antica iscrizione fenicia rinvenuta a Cipro, lโ€™espressione puรฒ essere tradotta forse anche con โ€œgermoglio legittimoโ€.

Gli effetti del buon governo del โ€œGermoglio giustoโ€ sono essenzialmente due: salvezza e sicurezza, promessi sia a Israele che a Giuda (cf. Dt 33,28; 32,17). Il โ€œGermoglio giustoโ€ o il โ€œGermoglio legittimoโ€ farร  sรฌ che ai suoi giorni Israele sarร  salvato/tiwwฤลกaโ€˜ (<yฤลกaโ€˜, da YHWH, passivum divinum!) e abiterร  in โ€œsicurezza/beแนญaแธฅโ€ (la stessa radice della sovrana e indiscutibile โ€œsicurezza/biแนญแนญฤแธฅรดnโ€ perseguita dagli israeliani odierni, supportati dallo Shin Bet, lo ล ฤ“rรปt ha Biแนญแนญฤแธฅรดn/Servizio di sicurezza [interno]). Si rilancia cosรฌ la promessa di Lv 26,5: ยซLa trebbiatura durerร  per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerร  fino alla semina; mangerete il vostro pane a sazietร  e abiterete al sicuro nella vostra terraยป.

Lโ€™identitร  profonda del futuro re โ€œGermoglio giustoโ€ sarร  โ€œIl Signore (รจ) la nostra giustizia/YHWH แนฃidqฤ“nรปโ€. YHWH garantirร  che il โ€œGermoglio giustoโ€ ottempererร  agli impegni inerenti allโ€™ordinamento voluto da Dio, adeguando ad essi il proprio comportamento.

Il suo nome sarร  โ€œteoforoโ€. Forse in una certa polemica con Sedecia/Mattania/Mattanyah = Dono di YHWHโ€ (598-587/6 a.C.), zio di Ioiachรฌn esiliato a Babilonia, messo in trono da Nabucodonor al posto dello stesso Ioiachรฌn, dopo avergli cambiato il nome in โ€œSedecia/แนขidqiyyah = YHWH (รจ) giustiziaโ€. Un nome teoforico yahwistaโ€ฆ imposto da un re babilonese! (รˆ perรฒ giustizia il fatto che Israele, sul suo suolo, sia governato da un re fantoccio? Sedecia si ribellerร  a questo, e finirร  incatenato anche a lui a Babilonia, dopo aver visto i suoi figli uccisi davanti a lui a Ribla ed essere stato egli stesso barbaramente accecato).

Il โ€œGermoglio giustoโ€ verrร , e, per chi crede, passeranno 600 anniโ€ฆ

Riposatevi

Dopo il resoconto della missione pre-pasquale dei Dodici (Mc 6,6b-13) e della morte di Giovanni Battista nella fortezza di Macheronte ad opera di Erode Antipa, Marco continua la โ€œsezione del paneโ€ (Mc 6,6bโ€“8,26) menzionando il ritorno degli Apostoli (6,30) dal loro tour missionario. A Cafarnao annunciano a Gesรน tutto quello che hanno fatto e insegnato (anche se lโ€™insegnamento di per sรฉ non era previsto nel mandato di Mc 6,7โ€ฆ).

Gesรน รจ attento alla fatica apostolica e li invita a un momento di calma (โ€œin disparte/kathโ€™idianโ€), in un luogo solitario (erฤ“mon topon non รจ necessariamente un luogo โ€œdesertoโ€; non ci sono โ€œdesertiโ€ in Galilea, attorno al lago di Tiberiade). Gesรน โ€œcomandaโ€ a loro di prendersi del riposo per un poโ€™ di tempo (deuteโ€ฆ anapausasthe, imperativo aoristo ingressivo, v. 31).

Con unโ€™intrusione letteraria dellโ€™autore onnisciente, Marco annota che, con lโ€™incessante andirivieni delle persone, Gesรน e i Dodici non avevano neppure il tempo di โ€œmangiare/phageinโ€ (v. 31; la menzione del โ€œpaneโ€ e del โ€œmangiareโ€ punteggia tutta la sezione). La situazione non รจ equilibrata e lo stress eccessivo puรฒ far male anche ai piรน ardenti missionari. Il burnout รจ dietro lโ€™angolo. Occorre il tempo del recupero delle energie fisiche, psichiche e spirituali. Fa bene fermarsi un poโ€™, rielaborare percorsi, idee, prospettive.

รˆ necessario rinsaldare il gruppo sparpagliato per un poโ€™ di tempo due a due, in modo che i risultati siano messi in comune, i successi condivisi, gli insuccessi e le opposizioni incontrate revisionati, prospettate nuove linee di evangelizzazione che tocchino in profonditร  il tessuto vitale della gente, facendo interagire il fulcro dei loro interessi โ€“ di qualunque qualitร  e livello essi siano โ€“ con il messaggio della vita buona del vangelo, la persona viva di Gesรน (รจ il grande invito di Paolo VI nellโ€™enciclica apostolica Evangelii nuntiandi, 8/12/1975; oggi sorretto anche dalla splendida esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, 24/11/2013).

La prospettiva di una breve attraversata del lago dalla sponda di Cafarnao a quella di Magadan/Tabgha รจ giร  di per sรฉ rilassante per lโ€™atmosfera, il paesaggio, lโ€™aria fresca della primavera.ย  Era la primavera del 29 d.C., nella ricostruzione del monaco archeologo benedettino B. Pixner, che visse dodici anni sul lago di Genesaret e poi nellโ€™abbazia della โ€œDormitio Mariaeโ€ a Gerusalemme. I luoghi attorno al lago non avevano segreti per lui. I siti punteggiati con le stele da lui realizzate (cf. Betsaida) accompagnano con sobria bellezza i pellegrini.

Si commosse per le pecore

Gesรน e i Dodici iniziano a realizzare il loro progetto di ยซriposo in un solitarioยป (v. 32). Molte persone perรฒ si accorgono della loro โ€œfugaโ€ in barca e intuiscono immediatamente la rotta seguita e il punto di approdo a cui sono diretti. In un baleno da Cafarnao (e da tutte le cittร !) corrono-insieme a piedi (pezฤ“iโ€ฆ synedramon) lร  e precedono il battello (che procedeva certamente in tranquilla navigazioneโ€ฆ). Da Cafarnao a Magadan/Tabgha ci sono 2 chilometri e mezzo di strada. Un attimo per chi corre.

Appena โ€œuscito (dalla barca)/exeltลnโ€ (part. aor. 1 pers. masch. singolare), Gesรน (non nominato espressamente) vide molta folla. รˆ Gesรน il protagonista della scena. Solo di lui si dice che sbarca e vede immediatamente la gente numerosa accalcata. Non puรฒ non vedere. Non puรฒ e non vuole girarsi dallโ€™altra parte. Avrebbe potuto anche far cambiare rotta alla barca finchรฉ era in tempo.

Uscito dalla barca, โ€œsi commosse (fin nelle viscere)/esplagchnisthฤ“โ€ al vedere la gente. รˆ la commozione emotiva, la compartecipazione empatica voluta alla situazione delle persone e alle loro attese.

Marco ricorda che gli era giร  successo al vedere il lebbroso (Mc 1,41). ยซCommosso, tesa la mano, lo toccรฒยป. La commozione รจ il moto interiore iniziale che porta Gesรน a stendere la mano per sfociare nellโ€™azione finita del toccare, lโ€™apice della scena: โ€œlo toccรฒโ€. La commozione arriva allโ€™infrazione delle regole della puritร , a procurargli lโ€™autoemarginazione sociale e religiosa.

Gli succederร  ancora al momento della seconda moltiplicazione dei pani, in terra pagana, al di lร  del Giordano (Mc 8,2): ยซMi commuovo (fin nelle viscere)/splagchnizomai per la follaยป, afferma Gesรน.

Lโ€™azione principale รจ isolata nella sua esemplaritร , nella sua radicalitร  e principialitร  motivazionale delle azioni successive. In principio cโ€™รจ la commozione, la partecipazione, la grazia. Non si lascia la folla sola. Non si lascia gente in mare. Non si fa retromarcia. รˆ la legge del mare, la legge dellโ€™umanitร . La legge del pastore che vede e prende cura.

Alla commozione (fin nelle viscere) di Gesรน si appella disperato il padre del ragazzo epilettico, dopo lโ€™insuccesso dellโ€™azione terapeutica (ed esorcistica) dei discepoli: ยซโ€ฆ se tu puoi qualcosa, vieni in aiuto a noi/boฤ“thฤ“son hฤ“min commosso su di noi/splagchnistheis ephโ€™ hฤ“masยป (Mc 9,22). Che la commozione ti muova alla radice della tua libertร  potente e sovrana, di cui non dubito, ma a cui mi appello con fiducia disperata. ยซVieni in aiuto a noiยป รจ lโ€™apice della commozione (fin nelle viscere) a cui si appella in questo caso un padre nel pieno della tempesta.

Gesรน sbarca dal battello e โ€œsi commosse (fin nelle viscere) su di essiโ€ (Mc 6,34). Lโ€™apice รจ la commozione. Il motivo del sommovimento delle viscere di Gesรน sta nel fatto che si accorse subito (e lo sapeva giร  da tanto tempo) che โ€œerano pecore senza pastore/probata mฤ“ echonta poimenaโ€. Non avevano pastori, nรฉ buoni nรฉ cattivi. Abbandonati a se stessi, e quindi pascolati da pessimi pastori. Non guidati, non nutriti, non protetti, non radunati, non ricercati nel momento della debolezza e dello smarrimento della pista giusta, non fatti tornare a casa sani e salvi. Si ripete la situazione condannata da Geremia nel brano letto come primo testo della liturgia odierna (cf. Ger 23,1-6).

La folla รจ radunata dal bisogno (ma mossa dalle parole e dalle azioni precedenti di Gesรน misericordiosoโ€ฆ). Ma รจ gregge muto, affamato, sbandato, senza guida, senza una prospettiva di vita piena, senza cura, senza custodia.

Gesรน si prende cura di loro con lโ€™insegnamento. Hanno sentito dalle sue labbra una parola diversa, detta con amore e comprensione, con empatia. Hanno sentito parlare di un Dio dal volto diverso da quello predicato in sinagoga, vicino allโ€™umanitร  schiavizzata da tante realtร  opprimenti, anche nella loro falsa โ€œleggerezzaโ€, solo apparentemente โ€œumaneโ€ e umanizzanti.

ยซIl tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo voltoยป (Sal 27,8b-9a). ยซNon nascondermi il tuo volto: che io non sia come chi scende nella fossaยป (Sal 143,7b).

Ho bisogno della tua parola piรน del pane.
La tua parola sia lampada ai miei passi.
Infila con il tuo filo dโ€™oro la scia sgranata dei miei giorni.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B

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Un profeta non รจ disprezzato se non nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6, 30-34

Erano come pecore che non hanno pastore.

30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesรน e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: ยซVenite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poโ€™ยป. Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti perรฒ li videro partire e capirono, e da tutte le cittร  accorsero lร  a piedi e li precedettero.
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perchรฉ erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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