Commento al Vangelo del 21 ottobre 2018 – Monastero Matris Domini

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Il brano di Vangelo di questa domenica non segue immediatamente quello di domenica scorsa. Tra i due vi รจ Marco 10,32-24, nel quale รจ narrato il terzo annuncio della passione. In questi versetti Gesรน sta andando verso Gerusalemme, seguito da un gruppo di discepoli sempre piรน impauriti. Egli li chiama a sรฉ e racconta loro una terza e ultima volta ciรฒ che gli accadrร  nella cittร  santa. Il racconto รจ vivo e molto piรน preciso dei due precedenti annunci della passione (Marco 8,31 e 9,31) e sembra un vero e proprio riassunto della passione di Gesรน cosรฌ come poi verrร  raccontata da Marco nei capitoli 14 e 15. Dopo i primi annunci della Passione, i discepoli mostrano di non aver capito molto nรฉ di quanto Gesรน aveva detto loro, nรฉ dello stile con cui รจ necessario seguirlo. Dopo il primo annuncio Pietro rimprovera Gesรน, dicendogli forse che non era cosรฌ che poteva finire un vero messia. Pietro in questo modo si guadagna il titolo di Satana e di pietra di inciampo. Dopo il secondo annuncio i discepoli avevano discusso chi di loro fosse il piรน grande, portando Gesรน a ricordare che il piรน grande รจ colui che serve. Al termine di questo terzo annuncio la reazione dei discepoli รจ molto simile ed รจ raccontata nel vangelo scelto per questa domenica: Giacomo e Giovanni chiedono di sedere a destra e a sinistra di Gesรน nella sua gloria.

Lectio

In quel tempo, 35si avvicinarono a Gesรน Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedรจo, dicendogli:

ยซMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป.

Giacomo e Giovanni sembrano avere un atteggiamento non appropriato a quello che Gesรน ha appena finito di dire. La mancata comprensione di quanto sta per avvenire aumenta man mano i discepoli si avvicinano a Gerusalemme. Giacomo e Giovanni erano i figli di Zebedeo, soprannominati โ€œfigli del tuonoโ€ e insieme a Pietro erano i discepoli privilegiati, ammessi a particolari momenti della vita di Gesรน (la guarigione della figlia di Giairo, la trasfigurazione, la preghiera nel Getsemani). Essi sembrano voler approfittare di questa loro vicinanza e presentano a Gesรน la loro domanda con un certo fare arrogante. Lโ€™espressione โ€œche tu faccia per noi quello che ti chiederemoโ€ รจ simile alla promessa che Erode fece alla figlia di Erodiade (Mc 6,22), la quale a sua volta si ispira al modo di fare dei grandi re dellโ€™Antico Testamento (cf. Est 5,3; 7,2). Sono loro che si comportano come fossero davanti a un grande re, ma gli vogliono suggerire il modo in cui agire.

36Egli disse loro: ยซChe cosa volete che io faccia per voi?ยป.

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Gesรน sta al gioco e prepara i suoi interlocutori alla sua risposta. Come si รจ visto nei brani precedenti, il suo modo di fare รจ quello dei rabbini che non rispondono subito e direttamente alle domande, ma sondano il terreno, cercando di capire meglio le intenzioni di chi le interpella. Questa risposta/domanda sarร  rivolta da Gesรน al cieco Bartimeo (Mc 10, 51) che fuori da Gerico si era messo a chiamare Gesรน a gran voce. Allora Gesรน gli chiese โ€œCosa vuoi che io faccia per te?โ€.

37Gli risposero: ยซConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป. Alcuni autori pensano che Giacomo e Giovanni volessero essere i primi collaboratori di Gesรน nel momento in cui avrebbe instaurato il suo regno su Israele (una delle idee nei confronti del messia era infatti che dovesse essere un capo politico e che cacciasse i dominatori romani dal paese).ย  Perรฒ Gesรน ha appena parlato della sua risurrezione e i due figli di Zebedeo avevano assistito alla trasfigurazione di Gesรน. Quindi รจ piรน plausibile che essi volessero i primi posti nel giudizio delle nazioni alla fine dei tempi, giudizio di cui Gesรน aveva parlato in Mc 8,38 e 13,26. Praticamente i due figli di Zebedeo volevano arrivare alla gloria senza passare attraverso la passione e la croce di Gesรน.

38Gesรน disse loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?ยป.

Marco riporta anche in altre occasioni il fatto che i discepoli non capiscano ciรฒ di cui si sta parlando e Gesรน lo dice apertamente (4,13; 9,6; 14,40). La mancanza di comprensione perรฒ non รจ una condanna bensรฌ una possibilitร . Essi possono capire, se si aprono alla grazia, allo Spirito Santo. Gesรน parla di un calice e di un battesimo. Il calice รจ una figura molto ricorrente nellโ€™Antico Testamento. Eโ€™ il calice che Dio porge al singolo, al suo popolo o alle nazioni in generale. Il calice viene offerto e deve essere vuotato. Eโ€™ immagine del destino, inteso in senso buono o cattivo. In questโ€™ultimo caso viene detto anche โ€œcalice della sua rabbiaโ€ (Is 51,17), โ€œpieno di vino dโ€™iraโ€ (Is 25,15), significa sventura, infelicitร  e indica al tempo stesso giudizio divino e punizione destinata ai malfattori. In un secondo momento il calice significherร  la passione e la morte del martire. Cosรฌ con il calice Gesรน indica non solo la propria passione e morte, ma anche il giudizio divino che egli prende su di sรฉ al posto dei malfattori. Il battesimo va letto in senso analogo. Spesso nellโ€™Antico Testamento le sofferenze, le persecuzioni e le avversitร  sono indicate come inondazioni che minacciano di inghiottire una persona. Calice e battesimo indicano dunque il destino di morte e di sofferenza che Gesรน sta per affrontare. Gesรน rimette le cose a posto. I figli di Zebedeo devono rendersi conto che per giungere alla gloria bisogna passare per la passione e la morte. Laย  โ€œcarrieraโ€ del regno dei cieli รจ un poโ€™ diversa da quella dei regni terreni.

39Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati.

I due fratelli rispondono molto prontamente, con una certa presunzione. Certo al tempo in cui scriveva Marco, Giacomo era giร  stato ucciso in odio alla fede (At 12,2) e Giovanni stava giร  soffrendo la persecuzione.

40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป.

Anche se Giacomo e Giovanni saranno pronti a soffrire per il Vangelo non sta a Gesรน concedere loro promozioni e nemmeno sa a chi spettino certi onori. Di fatto i discepoli non devono pensare a particolari ricompense, ma essere disponibili alla sequela fino alla croce.

41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.

Il brano continua con un allargamento agli altri discepoli. Costoro si erano indignati con i figli di Zebedeo e questo dร  a Gesรน lโ€™occasione per un nuovo insegnamento.

42Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.

Gesรน infatti li chiama a sรฉ e parla loro. Sembra inutile questo chiamare a sรฉ i discepoli, erano giร  insieme, ma sottolinea la solennitร  dellโ€™atto dellโ€™insegnare. Per parlare loro della vera autoritร  prende a paragone i governanti di questo mondo e non senza ironia dice โ€œcoloro che sono considerati governantiโ€, cioรจ coloro che sembrano governare. Il vero sovrano รจ Dio! Infatti coloro che sembrano governare i popoli, di fatto li tiranneggiano. I lettori di Marco avevano conosciuto il dispotismo e le pazzie dellโ€™imperatore Nerone.

43Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร  vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarร  schiavo di tutti.

Nella comunitร  dei discepoli non รจ cosรฌ. Si tratta di un dato di fatto, non di unโ€™esortazione. Allโ€™interno della comunitร  non vi รจ posto per arrivismo, carriera, ambizione a posizioni di privilegio. Chi guida la comunitร  deve avere la completa disponibilitร  a farsi servitore degli altri. Questa insistenza acquista maggior significato se si ricorda che nella comunitร  di Marco vi erano delle tensioni sociali tra persone libere e schiavi che avevano abbracciato la fede. Qui il termine diakonos (servo) non รจ ancora un ufficio specifico ma pone lโ€™accento sui servizi della direzione, dellโ€™annuncio, della cura dei poveri e anche la servizio a mensa nelle assemblee comunitarie.

45Anche il Figlio dell’uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

Le parole di Gesรน trovano unโ€™autenticazione nel suo esempio personale. Questa frase รจ come un riassunto della missione del Verbo. Eโ€™ Lui il piรน grande, eppure non รจ venuto per farsi servire. Anzi, lui stesso ha voluto diventare servo di tutti. Questo aspetto si comprende se si conosce la pagina di Isaia 53,10-12, il servo di Jahwรจ (che non a caso รจ stata scelta come prima lettura di questa domenica). Ma mentre il servo di Jahwรจ รจ stato sacrificato per iniziativa di Dio, Gesรน offre la propria vita di sua spontanea volontร . Un accento particolare va messo sulla parola โ€œriscattoโ€. La parola greca lytron indica la somma di denaro che veniva versata per riscattare una persona divenuta schiava per debiti oppure fatta prigioniera di guerra. Con la sua vita il Figlio dellโ€™uomo paga a favore e al posto di molti che sono prigionieri del peccato e della morte. Con il termine molti si puรฒ intendere la totalitร , tutte le genti della terra, cf. 1Tm 2,6.

Meditatio

  • In quali termini puรฒ essere tradotta nella mia vita lโ€™ambizione di Giacomo e Giovanni? Mi รจ mai capitato di pretendere una ricompensa o un posto di privilegio per la mia fede o per la mia attivitร  a favore del Vangelo o della Chiesa?
  • Cosa รจ significato per la mia vita, la mia esperienza, bere il calice della sofferenza?
  • Ho mai conosciuto dei capi che davvero erano disposti ad essere servitori di tutti? In cosa si manifesta questo loro atteggiamento?

Preghiamo

Orazione colletta della 29a domenica del Tempo Ordinario

Dio della pace e del perdono, tu ci hai dato in Cristo il sommo sacerdote che รจ entrato nel santuario dei cieli in forza dell’unico sacrificio di espiazione; concedi a tutti noi di trovare grazia davanti a te, perchรฉ possiamo condividere fino in fondo il calice della tua volontร  e partecipare pienamente alla morte redentrice del tuo Figlio. Egli รจ Dio, e vive e regna con te, nell’unitร  dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Ottobre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo รจ venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

Mc 10, 35-45
Dal Vangelo secondoย Marco

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: ยซMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป. 36Egli disse loro: ยซChe cosa volete che io faccia per voi?ยป. 37Gli risposero: ยซConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป. 38Gesรน disse loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?ยป. 39Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป.
41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร  vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarร  schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dellโ€™uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 – 27 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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