Commento al Vangelo del 18 Novembre 2018 – don Giovanni Berti – Gioba

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Vangeloย senza data di scadenza

Una delle volte in cui fisicamente mi sono sentito peggio in vita mia รจ stato quando ho mangiato un minestrone scaduto. Ho passato praticamente due giorni a letto (e non solo) perchรฉ ho avuto lโ€™inavvertenza di mangiare un minestrone che mi era stato donato da una famiglia ma che non avevo consumato subito. Non mi ricordo se quando lโ€™ho mangiato il sapore era cattivo, ma me ne sono accorto la notte e i giorni successivi. Mi รจ servita molto come lezione per non prendere sottogamba la questione delle scadenze dei prodotti, specialmente alimentari. La data di scadenza chiaramente segnata sui prodotti รจ un obbligo di legge proprio per evitare intossicazioni di vario tipo, e anche se nelle tombe egizie sono stati trovati ancora integri dei cibi, non erano per questo commestibili da secoli. Non solo i cibi hanno una scadenza, ci sono anche farmaci e cosmetici, ma anche tutta una serie di prodotti che in un certo modo hanno un tempo limitato di utilitร  come puรฒ essere un calendario e un biglietto del trenoโ€ฆ

Sembra proprio che tutto abbia un limite, una scadenza anche nelle realtร  umane. Quel che sembra fatto per durare sempre poi ad un certo punto finisce e non ha piรน forza e validitร . Questo รจ drammatico nelle relazioni umane che tante volte improvvisamente finiscono sia nelle coppie, nelle alleanze sociali, nei patti lavorativi e anche politici e internazionali. Se nei prodotti industriali la scadenza รจ indicata nel retro della confezione, nelle relazioni umane questa scadenza non รจ indicata da nessuna parte anche se sembra sia scritta comunque giร  dentro, e tutto questo ci rende insicuri, chiusi ed precari.

Anche i primi discepoli vicini a Gesรน avevano questo senso di precarietร . Loro vedono che il Maestro piรน si avvicina a Gerusalemme piรน sembra avere i giorni contati, e allโ€™orizzonte sembra delinearsi la data di scadenza della loro โ€œavventuraโ€ per costruire il Regno di Dio. Gesรน ha parole forti ed evocative per i discepoli smarriti e preoccupati e spiritualmente sempre piรน insicuri. Le sue parole sono dirette a rassicurarli: gli sconvolgimenti che stanno sperimentando e il senso di precarietร  che li angoscia non sono definitivi, e lโ€™ultima parola non รจ la morte ma la vita, non รจ la fine di tutto ma lโ€™eternitร . E le sue parole, tutto quello che lui ha detto, con la voce e con i gesti, rimane per sempre. โ€œLe mie parole non passerannoโ€ vale non solo per i discepoli, ma anche per i primi cristiani, che mentre lโ€™evangelista Marco scrive, sperimentano anchโ€™essi la precarietร  della loro vita nelle persecuzioni, nella continua minaccia che tutto quel che hanno costruito finisca. E vale anche per noi oggi, cosรฌ insicuri spiritualmente ed esistenzialmente. Anche come vita cristiana e tradizione oggi sembra tutto cosรฌ precario. Le tradizioni e i segni secolari della fede sembrano avere la data di scadenza. E cosรฌ finiamo per cercare la colpa di questo e quellโ€™altro fenomeno storico che porta alla fine del cristianesimo: la secolarizzazione, la modernitร , le migrazioni, la presenza di altre religioni โ€œconcorrentiโ€ โ€ฆ Ma questo forse vuol dire che non prendiamo sul serio le parole di Gesรน che cioรจ che le sue parole non passano mai, nonostante tutto quello che succede e anche nonostante la nostra stessa fede. Il messaggio di Cristo non ha scadenza e non va mai a male. Non cโ€™รจ nulla che lo possa fermare e far deteriorare. Forse occorre un poโ€™ piรน di fiducia e capacitร  di guardare attentamente la storia e quello che ci succede dentro di noi e attorno a noi. Difronte alla precarietร  e alle cose che sembrano finire, siamo chiamati ad assumere lo sguardo che vede anche nelle foglioline piccole sul ramo infreddolito il segno che lโ€™estate verrร . Anche se in questi giorni sembra tutto morire con il freddo dellโ€™inverno che avanza, sappiamo che la primavera e la rinascita della vita arrivano. Cosรฌ รจ con Gesรน e il suo Vangelo. Sono eterni, non passano, non hanno data di scadenzaโ€ฆ

Chiediamo dunque il dono di crederci e affidarci ogni giorno, specialmente quello piรน buio e precario. E diventi anche il nostro stile di missione verso chi cerca nella precarietร  della vita un punto certo e sicuro: โ€œIl cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passerannoโ€.

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Fonte – il blog di don Giovanni Berti

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 novembre 2018 anche qui.

Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondoย Marco

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerร ,
la luna non darร  piรน la sua luce,
25le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dallโ€™estremitร  della terra fino allโ€™estremitร  del cielo.
28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che lโ€™estate รจ vicina. 29Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porte.
30In veritร  io vi dico: non passerร  questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32Quanto perรฒ a quel giorno o a quellโ€™ora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padre.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 – 24 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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