โAttirerรฒ tutti a meโ
La pericope si colloca subito dopo lโingresso di Gesรน a Gerusalemme. Lโautore ci informa che tra coloro che erano saliti alla capitale per la festa di Pasqua cโerano dei Greci, i quali chiedono a Filippo di โvedereโ Gesรน.
โVedereโ (greco โidรฉinโ) in Giovanni ha un senso molto ricco: รจ un andare oltre le apparenze per raggiungere il mistero che esse nascondono; allora โvedereโ significa non solo incontrare il Messia, ma soprattutto riconoscerlo nella sua vera identitร e credere in Lui. Il loro desiderio รจ sincero, fermo e profondo: โVOGLIAMO vedere Gesรนโ. Filippo, insieme ad Andrea, riferisce la domanda al Maestro; questi non pare rispondere allโinterrogativo; ma, a ben vedere, Egli in realtร risponde, anzi va al cuore della richiesta, dal momento che in poche parole rivela se stesso invitando a considerare il mistero della Croce. E lo fa ben quattro volte: con la parabola del chicco di grano (12,24), con il detto di sequela rivolto ai discepoli (12,25-26), con la descrizione del dibattito che avviene nel suo animo (12,27-28), con la solenne proclamazione conclusiva (12,32: โIo, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meโ). Il che significa che non cโรจ altro modo per parlare di Gesรน se non la croce.
v.23 “ร venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificatoโ.
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โSia glorificatoโ รจ una forma verbale al passivo, che si ha quando si pone come soggetto dellโazione la persona o la cosa che nella realtร subisce lโazione stessa (es. โil pane viene mangiatoโ); il complemento dโagente รจ colui che compie lโazione, pur non essendo il soggetto (โil pane viene mangiato dal prigionieroโ).
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Ora, nei vangeli troviamo circa un centinaio di volte questo procedimento: una forma verbale passiva priva del complemento dโagente: โchiedete, e vi sarร datoโ (non si specifica da chi = complemento dโagente; โnon giudicate per non essere giudicatiโ; e in questo cap.12ยฐ di Giovanni: โEโ venuta lโora che il Figlio dellโuomo sia glorificatoโ. In ognuna di queste espressioni il complemento dโagente sottinteso, ma non nominato, รจ DIO.
Questo perchรฉ, come noto, nel mondo ebraico si evitava il piรน possibile di nominare Dio. Anzi, per osservare scrupolosamente il 2ยฐ comandamento (โNon nominare il nome di Dio invanoโ; cfr. Es.20,7 e Dt.5,11), giร da prima dellโera cristiana era proibito pronunciare il tetragramma (le 4 lettere ebraiche del nome di Jahvรจ: JHWH) e lo si sostituiva con sinonimi o perifrasi tipo โi cieliโ, โla Potenzaโ, โil Nomeโ, etc.
Nelle espressioni sopra ricordate si mette il verbo al passivo e si sottintende il complemento dโagente per non nominare Dio, ma lโuditore o il lettore capiscono ugualmente che si tratta di Dio; per questo รจ detto โpassivo teologicoโ o โdivinoโ. Cosรฌ, quando Gesรน dice al paralitico: โI tuoi peccati ti sono rimessiโ (Lc.5,20), bisogna intendere: โI tuoi peccati ti sono rimessi da Dioโ, cioรจ โDio ti ha perdonato i tuoi peccati.โ
Il v.23 vuol dunque significare che sarร Dio a glorificare Gesรน.
v.24 : โse il chicco di grano non muoreโฆ.
Se nei sinottici il seme rappresenta la Parola o il Regno di Dio, in Giovanni invece il seme รจ Gesรน stesso e attraverso questa piccola parabola egli intende illustrare il significato della sua morte. Il Figlio dellโuomo รจ come il chicco di frumento, va sotto terra e muore, ma proprio per questo porta frutto. Infatti, come avviene per il chicco che solo spaccandosi e morendo puรฒ liberare tutta la sua vitalitร , cosรฌ Gesรน morendo mostrerร tutto il suo amore che dona vita.
v.24 b: โil chiccoโฆ..produce molto fruttoโ
Quali frutti? La glorificazione del Figlio (v.23), il giudizio (v.31) e il raduno degli eletti (v.32). Sono tre motivi che la tradizione sinottica applica al Figlio dellโuomo e al suo ritorno nella parusia: Giovanni anticipa tutto questo al momento della morte-resurrezione, che diventa cosรฌ il momento centrale di tutta la storia della salvezza.
Gesรน prega il Padre e questi gli risponde dal cielo: โLโho glorificato e lo glorificherรฒ ancora!โ (v.28 b). Il passato si riferisce alla gloria che il Padre ha dato a Gesรน mediante i segni (1,14; 2,11, etc.) e la stessa rivelazione. La futura glorificazione รจ quella che avverrร con la morte-resurrezione-dono dello Spirito, in cui Gesรน attirerร tutti a sรฉ. Nella gloria terrena si riverbera giร quella futura, e quella futura รจ un compimento della gloria giร rivelatasi nel Logos incarnato, in quanto la sua azione salvifica diventa cosรฌ efficace e universale.
v.32: โE io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a me.โ Se Gesรน viene inchiodato al patibolo dalla violenza omicida di chi si sentiva minacciato, quella sospensione alla croce diventa un vero innalzamento, cioรจ un porre ben in vista colui che invece รจ per tutti salvezza e benedizione.
Osserva Bruno Maggioni, in Era veramente un uomo, pag.153 e sgg.:
โAttrarreโ in greco (โelkoโ) significa โattrarre con forzaโ, come una calamita, non perรฒ con una violenza che incombe dallโesterno, bensรฌ con unโattrazione interiore, affascinando. La croce attrae mostrandosi. E questo dice un metodo. Ciรฒ che attira in questo modo รจ solitamente la bellezza o lโamore o lo splendore di una grande veritร o una novitร attesa e che sorprende. Il Crocefisso innalzato รจ la rivelazione delle insospettate profonditร , della bellezza e della novitร del volto di Dio: un volto che ha i tratti del dono di sรฉ e della gratuitร e fedeltร dellโamore. Un Dio che appare โcapovoltoโ: non lโuomo muore per Dio, ma Dio per lโuomo. Un capovolgimento che lascia incantati. Tanto piรน che il Cristo โinnalzatoโ svela anche un altro capovolgimento: lโamore, che tante volte pare sconfitto (come, appunto, sulla croce), รจ invece vittorioso, รจ lโunica forza che neppure la morte riesce a sconfiggere…
…La forza di attrazione del Crocefisso raggiunge ogni uomo. โTuttiโ dice immediatamente lโuniversalitร piรน completa, un tema al quale il vangelo di Giovanni รจ particolarmente sensibile. In Giov.11,52 si legge che Gesรน doveva โmorireโฆ..non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersiโ. Nellโallegoria del pastore Gesรน parla di โaltre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidareโ (Giov.10,16). In 12, 20-22 โ il nostro passo, appunto โ si racconta che alcuni greci chiedono di poter vedere Gesรน. E in 19,37, a conclusione del racconto della crocefissione, Giovanni cita una profezia di Zaccaria: โGuarderanno a colui che hanno trafittoโ (Zac.12,10). Tutti questi passi legano lโuniversalitร al Crocefisso. Eโ il Cristo in croce che attrae e la sua attrazione non ha confini.
Forza che attrae, il Crocefisso innalzato รจ anche il punto dellโincontro: โAttirerรฒ tutti verso di meโ. La croce รจ il punto dove gli uomini dispersi e lontani โ dispersi fra loro perchรฉ lontani da Dio โ si incontrano. Leggendo i vangeli si ha lโimpressione che la croce disperde (anche i discepoli sono fuggiti!) e invece, una volta innalzata e compresa, la croce riunisce. Si tratta di unitร degli uomini fra loro e con Cristo. Ma รจ il โcon Cristoโ la forza che costruisce il โfra loroโ. Gli uomini dispersi si ritrovano insieme perchรฉ ciascuno guarda nella stessa direzione, attratti tutti dalla stessa Persona (โverso di meโ). Eโ cosรฌ che Gesรน fa la Chiesa.
Ileana Mortari – Sito Web
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Quinta Domenica di Quaresima – Anno B
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- Colore liturgico: Viola
- Ger 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-33
Gv 12, 20-33
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa cโerano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsร ida di Galilea, e gli domandarono: ยซSignore, vogliamo vedere Gesรนยป. 22Filippo andรฒ a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesรน. 23Gesรน rispose loro: ยซร venuta lโora che il Figlio dellโuomo sia glorificato. 24In veritร , in veritร io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, lร sarร anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerร . 27Adesso lโanima mia รจ turbata; che cosa dirรฒ? Padre, salvami da questโora? Ma proprio per questo sono giunto a questโora! 28Padre, glorifica il tuo nomeยป. Venne allora una voce dal cielo: ยซLโho glorificato e lo glorificherรฒ ancora!ยป. 29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: ยซUn angelo gli ha parlatoยป. 30Disse Gesรน: ยซQuesta voce non รจ venuta per me, ma per voi. 31Ora รจ il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarร gettato fuori. 32E io, quando sarรฒ innalzato da terra, attirerรฒ tutti a meยป. 33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 – 24 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima V
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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