Commento al Vangelo del 18 Agosto 2019 – p. Roberto Mela scj

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Battesimo di fuoco

Disfattismo

Se in Ger 26โ€“35 si narrano lโ€™inizio del calvario di Geremia e le prospettive di speranza, in Ger 36,1โ€“45,5 si รจ davanti al rifiuto della parola profetica e alla fine imminente di Gerusalemme assediata dai babilonesi di Nabucodonosor. Essa avverrร  nel 587/6.

Sul trono di Giuda, dopo il re Ioiakรฌm (609-597), sale Ioiachรฌn (598-597, tre mesi di regno, a cui segue la sua deportazione a Babilonia), quindi suo zio Sedecia (597-587/6), che si ribella a Nabucodonosor sperando nellโ€™aiuto dellโ€™Egitto. Gerusalemme รจ conquistata nel giugno-luglio 587/586, Sedecia viene catturato mentre fugge e, a Ribla, dopo aver visto uccidere i suoi figli sotto i suoi occhi, viene accecato e condotto in catene a Babilonia.

In precedenza, Sedecia aveva consultato Geremia sul da farsi e il profeta lo aveva consigliato di arrendersi agli assedianti. Nel 588 cโ€™era stato un momentaneo allentamento dellโ€™assedio, ma i babilonesi โ€“ affermava Geremia โ€“ sarebbero tornati presto. I nemici del profeta lo catturano mentre in quel frangente Geremia esce dalla porta nord della cittร  per andare a prendere possesso di un campo acquistato come atto fiducia nel futuro di pace. Questo atto viene invece interpretato dai suoi nemici come alto tradimento. Geremia รจ scaraventato in prigione nella casa di Giรฒnata lo scriba (Ger 37,11).

Il re Sedecรฌa lo ascolta e lo fa trasferire nellโ€™atrio della prigione, assicurandogli una focaccia di pane giornaliera 37,21). Geremia continua i suoi proclami di invito alla resa per il bene della cittร : chi si arrende avrร  salva la vita; se si resiste, periranno tutti, cittร  e cittadini (38,1-3).

I nemici del profeta โ€“ โ€œi capi/haล›ล›ฤƒrรฎmโ€ di Giuda โ€“, lo denunciano al re con altezzositร  spregiativa: โ€œquestโ€™uomo/hฤโ€™รฎลก hazzehโ€, due volte al v. 4); secondo loro Geremia non รจ un profetaโ€ฆ Lo accusano di disfattismo e di demoralizzazione dellโ€™esercito (38,4: โ€œinfiacchire le maniโ€). Lo denunciano inoltre falsamente di volere non il โ€œbenessere/ลกฤlรดmโ€ del popolo, ma la โ€œsventura/male/rฤโ€˜ฤhโ€.

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Questa รจ una loro personale interpretazione dei messaggi profetici di Geremia, interpretazioni superficiali della realtร  nel suo insieme โ€“ ancorchรฉ legittime โ€“, perchรฉ si fermano, appunto, solo alla superficie e non valutano complessivamente le conseguenze dellโ€™ostinata ribellione di un popolo esiguo e di una piccola cittร  verso una superpotenza mondiale del momento qual รจ Babilonia.

Re imbelle e ondivago, lobbies potenti e determinate

Il re Sedecia รจ ondivago, incerto ed esitante. Ha rispettato il profeta, ha ascoltato la sua parola e ha giร  alleggerito una volta la sua condizione carceraria. Ora perรฒ se ne lava le mani. Del profeta e delle sorti sia del popolo sia della cittร . Cede al potere soverchiante dellโ€™aristocrazia e abdica miseramente alle proprie responsabilitร  e alla propria autoritร , riconoscendo impudicamente che ยซnon รจ il re puรฒ (fare) (contro di) voi cosa/alcunchรฉยป (lett.). Il re riconosce che non puรฒ fare nulla contro di loro ma, allo stesso tempo, anche che lui stesso รจ un nulla rispetto alla loro cieca protervia. Una situazione incresciosa per il popolo di Israele: un re imbelle in balรฌa del potere illimitato e sovrano delle lobbies economico-finanziario-terriere della cittร  e dellโ€™intero paese.

Il re getta la spugna, e senza ulteriori indagini piรน approfondite, consegna il profeta in balรฌa dei suoi nemici: โ€œecco-lui nelle vostre maniโ€. Un soggetto-pronome personale, hรปโ€™, โ€œluiโ€. Non ha un nome proprio, non รจ riconosciuto neppure nella dignitร  del suo essere umano (โ€œquestโ€™uomoโ€, 2 volte al v. 4). Men che meno รจ riconosciuto nella sua missione profetica. Ma anche i nemici di Geremia non sono uomini: sono solo bieco potere, operativo ma cieco e autoreferenziale (โ€œvostre maniโ€).

ย E โ€œi capiโ€ usano le mani. Gettano nuovamente Geremia in prigione, stavolta una cisterna piena di fango (Ger 38,6).

Macchina del fango

La cittร  รจ sotto assedio, manca tutto, ma una galera la si trova sempre. Ormai Geremia ne ha fatto una collezione intera. Stavolta รจ una โ€œcisterna/pozzo/bรดrโ€. Una cisterna regale, appartenente a Malchia, un figlio del re. รˆ nellโ€™atrio della sua casa, ma non dร  acqua/ayim di vita al posto di guardia che la protegge. Solo โ€œfango/แนญรฎแนญโ€ schifoso e putrido, come le persone che vi abitano sopra. Custodi di cisterne piene di crepe, che non tengono lโ€™acqua (Ger 2,13)โ€ฆ

Non una parola di difesa o un gesto di resistenza da parte di Geremia. Il potere รจ cieco. Non ci sono soggetti verbali espliciti: โ€œprendono/wayyiqeแธฅรปโ€ Geremia, lo โ€œgettano/wayyaลกlikรปโ€ nella cisterna/pozzo. Lo โ€œinviano/calano/wayeลกallehรปโ€ con delle โ€œcorde/แธฅฤƒbฤlรฎmโ€, perchรฉ non si rompa subito lโ€™osso del collo, ma abbia di che soffrire a lungo di fame e di seteโ€ฆ

La macchina del fango avviata contro Geremia ha raggiunto il suo scopo. Mission accomplished. Che Geremia muoia mangiando fango. รˆ quel che si meritaโ€ฆ

Geremia replica la sorte subรฌta da Giuseppe da parte dei fratelli: ยซlo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senzโ€™acquaยป (Gen 37,24). รˆ la sorte di tanti servitori di YHWH: ยซSono piรน numerosi dei capelli del mio capo quelli che mi odiano senza ragione. Sono potenti quelli che mi vogliono distruggere, i miei nemici bugiardi: quanto non ho rubato, dovrei forse restituirlo?ยป, si lamenta il salmista (Sal 69,5).

La situazione รจ disperata, come quella di un altro fedele di YHWH che vede arrivare la sua fine: ยซMi hanno chiuso vivo nella fossa e hanno gettato pietre su di me โ€“ si lamenta un prigioniero dal fondo della sua fossa โ€“. Sono salite le acque fin sopra il mio capo; ho detto: โ€œรˆ finita per meโ€. Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profondaยป (Lam 3,54-55). La preghiera si รจ fatta intensa: ยซLiberami dal fango, perchรฉ io non affondi, che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profondeยป (Sal 69,15).

La sua fede in YHWH รจ incrollabile, come quella di Geremia e, alla fine, la liberazione รจ arrivata, come arriverร  anche per il profeta: ยซHo sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si รจ chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passiยป (Sal 69,2-3).

Salvezza dal โ€œneroโ€

Perchรฉ Ebed-Mรจlek (โ€œlo schiavo del reโ€) non se ne sia rimasto a casa sua, ma come e perchรฉ sia finito in Israele (passando per il Sinai, come oggi?) non รจ dato sapere. รˆ โ€œil kushitaโ€, un epiteto che ricorre tredici volte nellโ€™AT, con o senza lโ€™articolo. รˆ un nome gentilizio.

ยซNella Bibbia, Kรปลก รจ una regione che la Settanta e la Vulgata identificano con lโ€™Etiopia. In realtร , perรฒ, connota un territorio a sud dellโ€™Egitto, comprensivo della Nubia e dellโ€™Abissiniaยป, ricorda lโ€™esegeta V. Lopasso. Un โ€œneroโ€ che doveva stare a casa sua, direbbe oggi qualcuno. Un rifugiato che ha ottenuto asilo? Arrivato legalmente o da clandestino? Non รจ dato sapere. In ogni modo ha fatto carriera.

รˆ un sฤrรฎs. Il termine ebraico sฤrรฎsรฎm di Ger 29,2 ยซderiva dallโ€™accadico ลกฤ rฤ“ลกi, โ€œil principaleโ€, originariamente il maggiordomo, ed รจ comunemente tradotto con โ€œeunuchiโ€ โ€“ commenta Lopasso โ€“. Di per sรฉ puรฒ significare sia eunuchi sia funzionari di corte (34,19; 38,7; 52,25). Nel nostro caso [quello di Ger 29,2], tuttavia, รจ preferibile, come in 41,16, intenderlo come โ€œeunuchiโ€, sulla base del contesto: i servitori della regina madre e servitori delle donne del re erano evirati. Invece il Targum conserva lโ€™altro significato (โ€œprincipiโ€)ยป.

Il re stava seduto nella porta di Beniamino. Il sistema architettonico โ€œportaโ€ delle cittร  maggiori in Israele โ€“ come si puรฒ ben vedere anche a Gerusalemme oggi โ€“ prevede un muro largo, con entrata a L per bloccare la corsa dei cavalli nemici e lโ€™impeto dei guerrieri che irrompono senza trovare ostacoli. Il muro puรฒ ospitare stanze di guardia, magazzini di viveri e munizioni ecc.

A Gerusalemme cโ€™erano due porte di Beniamino. La porta superiore di Beniamino era una porta nel tempioย (Ger 20,2), mentre la porta di Beniamino era una porta situata sul lato nord della cittร  (e quindi apriva sulla strada che portava al territorio della tribรน di Beniamino; cf.ย Ger 37,13; 38,7;ย Zc 14,10, probabilmente la stessa della porta delleย Pecore, cf. Ne 3,1.32; 12,39;ย Gv 5,2).

Il re โ€œsta seduto sulla porta/yรดฤ“b beลกaโ€˜arโ€ (38,7). Probabilmente sta scrutando le mosse del nemico. A Gerusalemme viene infatti quasi sempre da nord (assiri, babilonesi, siriani, greci come Alessandro Magno, i romani di Tito nel 70 d.C. ecc.).

Ebed-Mรจlek ci mette la faccia, si espone personalmente. Fa una precisa scelta di campo, col pericolo concreto di fare la stessa fine di Geremia. Esce dalla reggia, dal suo sistema protettivo e informa il re della situazione, dandone un preciso giudizio negativo: โ€œhanno fatto (il) male/hฤ“rฤ“โ€˜รปโ€. Avevano accusato Geremia di voler il male della cittร , ma sono loro stessi invece a compierlo di fatto!

Vero โ€˜ebed del re

Ebed-Mรจlek รจ un vero โ€œconsigliereโ€ del re. Retto e sincero, come deve essere un funzionario statale, un diplomatico, un agente segreto. I dati che egli fornisce nel suo sintetico rapporto al re sono completi (i primi due dei quali omessi dal โ€œpotere occultoโ€ responsabile dellโ€™accaduto negativo).

Essi comprendono la menzione anonima e con un understandment leggermente spregiativo dei responsabili: โ€œquegli uominiโ€; unโ€™immediata valutazione complessiva negativa dellโ€™azione commessa dagli avversari del profeta: โ€œfatto maleโ€ฆ tutto quello che hanno fatto/kol-โ€™ฤƒลกer โ€˜ฤล›รปโ€; il nome della vittima della situazione: Geremia; la sua qualifica professionale: โ€œil profeta/hannnฤbรฎโ€™โ€; la descrizione dettagliata della fattispecie del reato da loro commesso: lโ€™hanno gettato nella cisterna/pozzo; lโ€™analisi valutativa prospettica a breve termine โ€“ con il risultato dato giร  per scontato (con un โ€œperfetto profeticoโ€ espresso con un wayyqtol) per il soggetto penalizzato: โ€œรจ morto = morirร /wayyฤmotโ€; la descrizione della causa immediata del tipo di morte che interverrร : โ€œcarestia/fame/raโ€˜abโ€; causa remota invitabile della morte: non cโ€™รจ piรน โ€œpane/cibo/leแธฅemโ€ nella cittร .

Il re irresoluto, ondivago e inetto, il re che aveva abdicato alla propria dignitร  e al proprio potere, diventa ora risoluto, senza tentennamenti o ulteriori discussioni. Adotta in pieno lโ€™analisi del โ€œservo del reโ€ e agisce di conseguenza, con potere pieno, autonomo e immediato. Ordina al suo funzionario di prendere con sรฉ una nutrita squadra di commando di teste di cuoio a disposizione del re h24 โ€œe di far risalire/wehaโ€˜ฤƒlรฎtฤโ€ il profeta Geremia (riconoscimento tardivo ma corretto dellโ€™identitร  e della dignitร  del soggetto penalizzato ingiustamente) dalla cisterna/pozzo prima che muoia.

Ebed-Mรจlek eseguirร  immediatamente gli ordini del re (vv. 11-12) e, con degli stracci vecchi e stoffe logore, legati a delle corde, tirarono su Geremia e lo โ€œfecero risalire/risorgere/wayyaโ€˜ฤƒlรปโ€ dalla cisterna/pozzo della morte. Geremia rimarrร  nellโ€™atrio della prigione (v. 13).

La salvezza per Geremia arriva da YHWH, per mezzo di un funzionario dโ€™origine straniera che si prende a cuore la sua persona.

Provvidenza umana, sangue di alleanza

La Provvidenza di YHWH ha sempre il volto, gli occhi, le mani e il cuore di uomo/di donna. Uno che non si volta dallโ€™altra parte e vuol salvare vite.

Un uomo/Una donna che si china e ascolta il grido di chi affoga nel fango. Un uomo/Una donna che restano umani.

La salvezza si presenta allora con volto amico, un volto di uomo: ยซHo sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si รจ chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passiยป (Sal 40,3).

La promessa di alleanza di sangue espressa da YHWH a Sion, attestata secoli piรน tardi nella seconda parte del libro del profeta Zaccaria (Zc 9โ€“14), si realizza in anticipo per Geremia grazie a delle mani di un uomo: ยซQuanto a te, per il sangue dellโ€™alleanza con te, estrarrรฒ i tuoi prigionieri dal pozzo senzโ€™acquaยป (Zc 9,11).

Fuoco acceso

Le parole appena pronunciate da Gesรน (Lc 12,35-48) circa la venuta certa ma imprevedibile del โ€œpadrone/signore/kyriosโ€ e lโ€™invito successivo a discernere il โ€œtempo decisivo/kairosโ€ (vv. 54-59) pongono i vv. 48-53 in un innegabile contesto escatologico. Gesรน (e Luca) stanno parlando delle realtร  decisive della vita cristiani, ultime nel senso di urgenza di decisione da prendere nei loro confronti, e ultime anche in senso cronologico. Riguardano cioรจ le realtร  โ€œescatologiche/ultimeโ€: lโ€™incontro con il Signore al termine della vita dellโ€™uomo e dellโ€™umanitร .

Gesรน รจ venuto a portare un โ€œfuocoโ€ sulla terra. Nellโ€™AT il fuoco รจ unโ€™immagine per descrivere la parola di Dio (cf. Ger 5,14; 23,29) o il giudizio divino (cf. Sal 66,12; Ez 38,22; cosรฌ anche nei testi paratestamentari, cf. 1En 90,9; 100,1-2.9).

Allโ€™inizio del Vangelo di Luca, Giovanni Battista aveva preannunciato lโ€™arrivo del messia che avrebbe battezzato lโ€™umanitร  in Spirito Santo e fuoco (Lc 3,6). A differenza del battesimo penitenziale di Giovanni, che sigillava una disposizione di conversione e predisponeva al perdono dei peccati, il battesimo del messia sarebbe stato โ€œinfuocatoโ€, purificando non solo esternamente ma cambiando la realtร  interna dellโ€™uomo con il dono dello Spirito Santo.

Alla luce dellโ€™inizio degli Atti degli Apostoli, la promessa dello Spirito si rivela essere collegata inscindibilmente alla morte, risurrezione e ascensione di Gesรน al cielo. Lo Spirito con il quale i Dodici saranno battezzati (dal Padre e al Cristo Messia asceso al cielo) li renderร  testimoni di Gesรน fino ai confini della terra.

Il dono dello Spirito, che incendierร  il mondo con la corsa della Parola attestata negli Atti degli Apostoli, avverrร  perรฒ solamente dopo che Gesรน stesso sarร  battezzato, cioรจ immerso nella sua morte ignominiosa. Egli รจ giร  in cammino verso Gerusalemme, dove รจ consapevole che lo attende una fine dolorosa. Il dono dello Spirito sgorgherร  da questa morte e risurrezione, da questo passaggio ineludibile. รˆ una realtร  che stringe il cuore di Gesรน, con un certo tormento e dolore umano comprensibili. Una realtร  che opprime, stringe, affligge (synechomai).

Gesรน vorrebbe che questo fuoco fosse giร  acceso (cosรฌ CEI 2008 e S. Grasso). Tenendo presente il fondo aramaico, forse la difficile frase puรฒ essere tradotta anche: ยซe che voglio, se non che sia acceso?ยป (S. Fausti, anche se ammette che la versione dal greco ยซe che voglio se รจ giร  acceso?ยป รจ piรน corretta.

Qualcuno suggerisce la traduzione: ยซe che cosa voglio (di piรน) se รจ giร  acceso?ยป. Con la venuta di Gesรน che inaugura il regno sulla terra, il fuoco della Parola, del giudizio, del cammino verso la morte abbracciata con tremore ma con pieno slancio รจ giร  acceso.

Lโ€™acqua del battesimo in cui Gesรน sta per essere battezzato sta giร  versandosi nel corso della sua vita generosa, estroflessa, una pro-esistenza. La miccia del fuoco รจ giร  stata accesa, farร  esplodere la vita di Gesรน nel dono totale di sรฉ che egli ha perรฒ giร  abbracciato con grande forza interiore dal momento che ha scelto con decisione forte e irremovibile (ยซfece la faccia duraยป) di dirigersi verso Gerusalemme (Lc 9,51). Essa รจ il luogo previlegiato per la morte di un profeta: ยซPerรฒ รจ necessario (dei) che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perchรฉ non รจ possibile (ouk endechetai) che un profeta muoia fuori di Gerusalemme!ยป (Lc 13,33).

Pace discriminante

Gli angeli annunciano la nascita di Gesรน messia, il Figlio dellโ€™Altissimo, il Salvatore, con una proclamazione gioiosa: ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e pace in terra agli uomini, che egli amaยป (Lc 2,14). La folla dei discepoli di Gesรน, al momento in cui egli era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi cominciรฒ a lodare Dio per le meraviglie viste, facendo eco al coro degli angeli con cui si era aperto il Vangelo: ยซBenedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel piรน alto dei cieliยป (Lc 19,38).

Unโ€™ampia tradizione biblica presentava il messia come principe della pace (cf. Is 9,5-6; 11,6-9; cf. anche Sal 72,3.7). Eppure Gesรน annuncia la dura realtร  di una divisione (diamerismon) che egli รจ venuto a portare. Essa attraversa perfino i luoghi piรน intimi dellโ€™affettivitร  umana, quelli delle relazioni interfamiliari fra padre e figlio, madre e figlia, nuora e suocera. In una famiglia di cinque persone, la divisione opporrร  due persone alle altre tre.

La venuta di Gesรน e, con essa, quella del Regno, รจ una realtร  che supera anche i beni familiari voluti, benedetti e custoditi dal Dio creatore anche con leggi molto severe. Di fronte alla persona e alla proposta di Gesรน, i legami familiari possono perรฒ patire una divisione, causata dallโ€™adesione di fede o no alla sua persona e al vangelo. Nel campo della fede ognuno ha infatti la propria responsabilitร  personale, insurrogabile da qualsiasi altra persona o relazione di natura familiare, affettiva, sociale.

Gesรน ha sempre protetto e custodito il matrimonio e la famiglia con la sua vita โ€œnascostaโ€ per trentโ€™anni a Nazaret, con il suo atteggiamento complessivo e il suo insegnamento. Ha confermato, tra lโ€™altro, il divieto del divorzio, risalendo alla volontร  originaria del Creatore, allโ€™inizio (Mt 19,1-12; Mc 10,1-12). Gesรน รจ felice di riconsegnare vivo il figlio unico alla vedova di Nain (Lc 7,11-17) e di ridonare viva la figlia al capo della sinagoga Giaรฌro (Lc 8,40-42.49-56).

Questione seria

Nel campo della fede, perรฒ, ognuno ha la propria responsabilitร , non delegabile ad altri, nemmeno ai familiari. Gesรน profetizza da subito quello che รจ avvenuto, purtroppo, lungo tutti i secoli successivi: genitori pieni di fede e figli totalmente lontani da un discorso di adesione a Gesรน; figli impegnati nel campo delle fede e nelle attivitร  ecclesiali (anche con le scelte totalizzanti della vita claustrale e contemplativa), con genitori totalmente indifferenti a queste scelte, se non addirittura contrari. Fiumi di lacrime sono stati tristemente versati, spesso da parte dei genitori, a partire da Monica madre di Agostino fino ai nostri giorni.

La divisione che Gesรน prospetta รจ realistica, e realizza la triste profezia di Mi 7,6. Certamente essa non deve essere perรฒ vissuta ignorando lโ€™insieme dellโ€™insegnamento impartito da Gesรน: amore, accoglienza, perdono, tolleranza, amore fra le varie componenti familiari, comunione fra le varie famiglie. Un insegnamento costante di Gesรน e degli apostoli in tutti gli scritti del Nuovo Testamento.

La vita di fede รจ una questione seria. Gesรน chiama i discepoli ad amarlo piรน delle persone care: ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepoloยป (Lc 14,26).

Abbracciare la persona di Gesรน e la sua proposta di vita porta perรฒ la pace al discepolo e, tendenzialmente, essa si deve estendere per contagio anche a tutte le persone che, di fatto, non condividono lo stesso cammino di fede.

Chi sceglie Gesรน non spezzerร  alcun legame di amore e di affetto, ma li ritroverร  sublimati in un ordine che dona ad essi la giusta prospettiva e importanza.

Li ritroverร  moltiplicati, ingigantiti e sublimati in qualitร .

Cento volte tanto (Mc 10,30).

Commento a cura di padre Roberto Mela scj
Fonte del commento: Settimana News

Letture della
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Come punisti gli avversari, cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.Dal libro della Sapienza
Sap 18,6-9
La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perchรฉ avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltร .
ย 
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
cosรฌ glorificasti noi, chiamandoci a te.
ย 
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti รจ bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua ereditร . R.
ย 
Ecco, lโ€™occhio del Signore รจ su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
ย 
Lโ€™anima nostra attende il Signore:
egli รจ nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.

Seconda Lettura

Aspettava la cittร  il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.8-19


Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย 
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย 
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร  dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย 
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโ€™etร , ricevette la possibilitร  di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร  segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.
ย 
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla cosรฌ, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilitร  di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioรจ a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una cittร .
ย 
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrรฌ Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrรฌ il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: ยซMediante Isacco avrai una tua discendenzaยป. Egli pensava infatti che Dio รจ capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
ย ย 
Oppure forma breve: Eb 11,1-2.8-12
Aspettava la cittร  il cui architetto e costruttore
รจ Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
ย 
Fratelli, la fede รจ fondamento di ciรฒ che si spera e prova di ciรฒ che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
ย 
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andava.
ย 
Per fede, egli soggiornรฒ nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la cittร  dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore รจ Dio stesso.
ย 
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโ€™etร , ricevette la possibilitร  di diventare madre, perchรฉ ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre giร  segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si puรฒ contare.

Parola di Dio

Vangelo

Anche voi tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 32-48

ย 
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ย 
ยซNon temere, piccolo gregge, perchรฉ al Padre vostro รจ piaciuto dare a voi il Regno.
ย 
Vendete ciรฒ che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perchรฉ, dovโ€™รจ il vostro tesoro, lร  sarร  anche il vostro cuore.
ย 
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
ย 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร  ancora svegli; in veritร  io vi dico, si stringerร  le vesti ai fianchi, li farร  mettere a tavola e passerร  a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโ€™alba, li troverร  cosรฌ, beati loro!
ย 
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.
ย 
Allora Pietro disse: ยซSignore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป.
ย 
Il Signore rispose: ยซChi รจ dunque lโ€™amministratore fidato e prudente, che il padrone metterร  a capo della sua servitรน per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverร  ad agire cosรฌ. Davvero io vi dico che lo metterร  a capo di tutti i suoi averi.
ย 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: โ€œIl mio padrone tarda a venireโ€, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverร  un giorno in cui non se lโ€™aspetta e a unโ€™ora che non sa, lo punirร  severamente e gli infliggerร  la sorte che meritano gli infedeli.
ย 
Il servo che, conoscendo la volontร  del padrone, non avrร  disposto o agito secondo la sua volontร , riceverร  molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrร  fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverร  poche.
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A chiunque fu dato molto, molto sarร  chiesto; a chi fu affidato molto, sarร  richiesto molto di piรนยป.
Parola del Signore
ย ย 
Oppure forma breve: Lc 12,35-40
Anche voi tenetevi pronti..
Dal Vangelo secondo Luca
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In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
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ยซSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
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Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverร  ancora svegli; in veritร  io vi dico, si stringerร  le vesti ai fianchi, li farร  mettere a tavola e passerร  a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dellโ€™alba, li troverร  cosรฌ, beati loro!
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Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.

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