Commento al Vangelo del 17 gennaio 2010 – Paolo Curtaz

776

Seconda domenica durante l’anno, anno di Luca

Is 62,1-5/1Cor 12,4-11/Gv 2,1-12

Nozze

Siamo bene-amati, il Signore รจ proprio contento di noi, รจ contento di me.

รˆ difficile amare bene, lasciando liberi, aiutando a crescere, valorizzando lโ€™altro, amare senza possedere, amare donando le ali, amare senza ricatti.

E Dio ci riesce.

- Pubblicitร  -

In questโ€™anno dedicato a Luca, scriba della mansuetudine di Cristo, iniziamo il tempo ordinario con unโ€™inserzione giovannea (e meno male che dโ€™ogni tanto lo leggiamo, Giovanni!): le nozze di Cana.

Iniziamo il nuovo anno ripetendoci che incontrare Dio รจ come partecipare ad una splendida festa di nozze.

Sbronze

Il racconto di Cana rischia di essere letto in superficialitร , notando solo il miracolo inconsueto e gradito e la colossale sbronza collettiva conseguente, e la conclusione, nota a molti, รจ che Gesรน รจ un uomo prodigioso che trasforma lโ€™acqua in vino, ce ne fossero!

Dobbiamo, perรฒ, andare oltre la lettera.

Leggete bene: questo matrimonio รจ piuttosto strano.

Manca del tutto la sposa, lo sposo รจ coinvolto solo per ricevere i complimenti per una cosa che, in teoria, non lo riguarda e per cui non ha fatto assolutamente nulla! Che strano matrimonio!

A margine notiamo la scortesia di Gesรน verso sua madre e, ciliegina sulla torta, lโ€™assurda presenza di giare di pietra per la purificazione da cento litri (e che se ne facevano?) nella casa in cui si festeggia.

Le giare in pietra cโ€™erano, ma nel cortile del Tempio a Gerusalemme!

Certamente, non a Cana.

Insomma: sono tante le cose che non tornano; cerchiamo di capire meglio.

Matrimonio fallito

Il matrimonio fra Israele e il suo Dio langue, รจ come quelle giare: impietrito e imperfetto (sono sei le giare: sette โ€“ numero della perfezione โ€“ meno una): la religiositร  di Israele รจ stanca e annacquata, non dona piรน gioia, non รจ piรน festa. Il popolo vive una fede molto simile alla nostra religiositร  contemporanea, stanca e distratta, travolta dalle contraddizioni e dalla quotidianitร .

Maria, la prima tra i discepoli, se ne accorge, e invita Gesรน a intervenire.

I servi fedeli, figura centrale del racconto, sono coloro che tengono in piedi il matrimonio fra Israele e Dio, coloro che โ€“ con fatica e senza capire โ€“ obbediscono, che perseverano, che non mollano. Ancora non lo sanno, ma il loro gesto fedele porterร  frutto e rianimerร  la festa.

Animo amici che vi sentite come i panda in via di estinzione quando vi sbattete passando i pomeriggi in parrocchia! La vostra fedeltร  รจ necessaria al miracolo del vino nuovo!

รˆ Gesรน, lo sposo dellโ€™umanitร , che trasforma lโ€™acqua dellโ€™abitudine nel vino della passione, รจ lui che riceve i complimenti da noi sommeliers, discepoli ubriacati dallโ€™ebbrezza della Parola.

Da madre a donna

รˆ Maria che si accorge della mancanza del vino. รˆ sempre lei che, discretamente, vede che non cโ€™รจ piรน gioia nella nostra vita.

E interviene.

Gesรน ascolta la sua richiesta e le risponde malamente (allโ€™apparenza): ยซDonna, che vuoi da me? Non รจ ancora giunta la mia oraยป.

Che rispostaccia! Che maleducato!

No, Maria ha capto benissimo cosa sta dicendo suo figlio.

Gesรน sta dicendo alla madre: ยซIo sono un perfetto sconosciuto, il falegname di Nazareth, tuo figlio. Se intervengo ora, madre, mi allontanerรฒ per sempre da te, tu per me sarai una delle tante donne che incontrerรฒยป.

E Maria accetta.

E dice ai servi, e a noi: ยซFate quello che vi dirร ยป.

Quanto รจ difficile tagliare il cordone ombelicale che ci lega ai figli!

Quanto piรน duro devโ€™essere stato, per Maria, rinunciare ad avere Dio per casa per donarlo (davvero!) al mondo.

Maria bene-ama suo figlio e lo lascia andare.

Scomparirร , Maria, nel vangelo di Giovanni, per riapparire, ancora e solo donna sotto la croce.

Per tornare a diventare madre, ma di tutti i discepoli, questa volta.

E lโ€™ultima sua parola รจ un invito a seguire il figlio.

Gioia

Cosรฌ รจ la fede, amici: un matrimonio in cui il vino non viene mai a mancare, un incontro che, sempre, suscita gioia e passione.

Se, invece, la fede, per voi, รจ noiosa e siete cristiani solo per dovere, piacevole come andare dal dentista, delle due cose lโ€™una: o state vivendo un faticosissimo momento, e allora chiedete al Signore di trasformare lโ€™acqua in vino e dimorate nella fedeltร , come i servi, o proprio non siete presenti al banchetto nuziale.

Cosรฌ inizia lโ€™anno nuovo, con semplicitร  e stupore.

Qualunque cosa accadrร , questโ€™anno รจ lโ€™anno in cui vogliamo dare al Signore la nostra fedeltร  imperfetta, la nostra vita pietrificata, per vederla trasformare nel vino nuovo del Regno.