Commento al Vangelo del 15 maggio 2016 – d. Giacomo Falco Brini

LO SPIRITO DI DIO ABITA IN VOI

[ads2] La solennità che si celebra oggi ci ricorda il dono dello Spirito Santo: per dirla con il vangelo, il compimento della promessa di Gesù di non lasciarci orfani dopo la sua Ascensione: pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre (Gv 14,15). La liturgia della parola del giorno offre, come sempre, il racconto dell’evento presente negli Atti degli Apostoli; questa volta però ci soffermeremo sulla 2a lettura, un brano tratto dalla lettera ai Romani che invita a meditare sul mistero della inabitazione dello Spirito Santo nel cuore umano dal giorno del suo battesimo. Tremo e nello stesso tempo gioisco al solo fermarmi a pensare questa verità di fede. Una regola esegetica ci dice che quando meditiamo un testo biblico bisogna fermarsi ad osservare attentamente quella parola o quella espressione che ricorre maggiormente nel brano esaminato: ebbene qui Paolo dice “lo Spirito di Dio abita in voi” per ben 3 volte in 3 versetti (Rm 8,8-11). E’ innegabile che voglia attirare l’attenzione sulla presenza dello Spirito Santo nella nostra anima.

Di solito quando battezzo un bimbo rinnovo sempre con piacere la mia fede insieme a familiari e amici convenuti al rito liturgico. E di solito mi soffermo sempre a spiegare che nel corso della nostra breve vita l’uomo rincorre tanti obiettivi e titoli, ma per noi cristiani si tratta di cose che impallidiscono di fronte alla luce invisibile e abbagliante di ciò che accade nel battesimo. La vita umana viene immersa nella vita divina, viene liberata dalla forza del peccato originale, Dio “entra” nella sua creatura come nel suo proprio tempio e ci assicura il titolo maggiormente ambito da tutti gli esseri viventi dell’universo visibile ed invisibile: figli di Dio. Da lì lo Spirito di Dio non se ne va più e ci accompagnerà lungo tutto il cammino della nostra esistenza per farci comprendere, se lo vogliamo, che cosa significa che dopo il battesimo siamo figli di Dio. S.Giovanni nella sua 1a lettera ce lo spiega con una breve ma densissima espressione: quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!…Noi sin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato (1Gv 3,1-2). Questo grande amore è lo Spirito Santo. Ed è lo stesso Spirito Santo che, rivelandosi nell’arco della vita del credente, insegnerà ogni cosa e ricorderà tutto ciò che vi ho detto (Gv 16,26); è Lui stesso che attesta insieme al nostro spirito che siamo figli di Dio (Rm 8,16). Lo Spirito Santo presente nei nostri cuori è la prova concreta che Dio ci ama: l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5).

Da qualche tempo una buona parte delle domande “teologiche” che ricevo in colloqui personali riguarda la persona dello Spirito Santo. Molti mi dicono: dov’è lo Spirito Santo? Cos’è? Io non sento lo Spirito Santo, come posso avvertire la sua presenza? Devo invocarlo come qualcuno che è fuori o dentro di me? Come posso capire quando è lo Spirito Santo che mi parla? Segno evidente che quando ci si interroga su di Lui, emerge una sorta di fatica a stabilire una relazione che lo consideri persona. Non mi sembra il caso di dare risposte puntuali o di definizioni precise, anche perché non ne ho: le lascio volentieri a chi se ne occupa. Eppure dirò qualcosa in merito. Infatti se leggi una parola della Scrittura e questa si illumina improvvisamente dando una comprensione nuova al tuo intelletto o riscaldando/guarendo il tuo fragile cuore: non avere dubbi, è lo Spirito Santo che fa questo. Se una persona molesta offende con la parola o con un gesto la tua dignità e invece di reagire ripagandola con la stessa moneta pazienti e lasci cadere l’offesa, non tenendo conto del male ricevuto: non avere dubbi, è lo Spirito Santo che ti ha guidato in questa scelta. Se dopo un periodo trascorso nelle gozzoviglie di qualche peccato senti il vuoto e il dispiacere dentro di te per aver sciupato tanto tempo e risorse in quello che non può dare felicità al proprio cuore, e ti senti spinto ad andare a confessare il male accumulato: non avere dubbi, è lo Spirito Santo che ha creato questo. E se in quella confessione, attraverso le parole del sacerdote, ti senti di nuovo libero interiormente e convinto del perdono di Dio: non avere dubbi, è lo Spirito Santo che ha operato tutto questo. Se guardando uno straniero povero in difficoltà che cerca accoglienza ti viene da avvicinarlo mentre gli altri rimangono indifferenti, ascolti la sua storia e la sua sofferenza provando compassione e poi ti adoperi con gioia per far qualcosa per lui: non avere dubbi, è lo Spirito Santo che ti spinge a far questo. Se davanti a una scelta importante da prendere, dopo tanta incertezza trovi il coraggio di prendere risolutamente quella decisione che era da prendere superando la paura che ti bloccava: non avere dubbi, lo Spirito Santo era dentro quella decisione. Potrei continuare, ma penso possa bastare.

Cari amici, forse ora state pensando che non è poi così difficile riconoscere la sua presenza ed entrare in una relazione confidenziale con lo Spirito Santo, o almeno questo mi e vi auguro. Perciò, mi viene ora da concludere con semplicità insieme a voi invocandolo come la Chiesa lo invoca da secoli:

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.

Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Fonte: il blog di d. Giacomo Falco Brini, Predicatelo sui tetti

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