Il Secondo Isaia e Giovanni Battista dominano la scena della festa del battesimo di Gesรน.
Nei cc. 40โ48 il Secondo Isaia โ al quale si attribuiscono Is 40โ55 โ parla soprattutto di Ciro il Grande, colui che permise a Israele di tornare a casa dallโesilio di Babilonia (538 a.C.), e dialogherร soprattutto con Israele//Giacobbe. Nei cc. 49โ55 il profeta si rivolgerร a un secondo interlocutore, Gerusalemme. Probabilmente egli si trova ancora fra gli esiliati e non vede come un gran successo la sua missione di radunare e far tornare a casa il popolo di Israele (cf. 49,1-6, cerniera fra i due blocchi).
Un dialogo in cielo
In cielo (forse alla presenza del profeta?) si istaura un dialogo, dove una voce (vv. 1-2) parla a degli sconosciuti interlocutori (tra questi senzโaltro il Secondo Isaia), invitandoli a consolare il popolo. Nei vv. 3-5 unโaltra voce, non situata nel deserto come รจ collocata dalla traduzione greca della LXX e dal NT (cf. Mc 1,3), invita preparare la strada a YHWH; nei vv. 6-9 una voce (celeste?) interpella un interlocutore, probabilmente il profeta (leggendo il v. 6a alla prima persona, ยซIo rispondoยป con la LXX, 1QIsaiaa, Vulgata, CEI, e non alla terza, come lโoriginale Testo ebraico Masoretico/TM). Il profeta รจ chiamato imperiosamente a rivolgersi a Gerusalemme messaggera, perchรฉ annunzi alle cittร sorelle satelliti la venuta liberante di YHWH.
Consolate
Il grido giunge appassionato e urgente dal cielo: โConsolate, consolate il mio popolo/naแธฅฤmรป naแธฅฤmรป โammรฎโ. Parlate al cuore della sua capitale, il loro cuore, lโorgoglio dei loro occhi, lโombelico del mondo. Parlate al loro cuore facendo riaccendere in essa il fuoco dellโinnamoramento. Seducetela (cf. Os 3,16) con annunci amorosi. Il Signore YHWH non ha โpietร โ di lei, ma ha una parola di consolazione forte e solidale. Egli abbassa il suo cuore a quello esiliato della sua sposa/alleata. Prende nelle sue mani e nel suo cuore il cuore spezzato, inaridito, rassegnato dellโesiliata. Lo porta a sรฉ e lo riscalda con poche parole, e con molti baci e carezze.
Soffiatele nel cuore il grido dโamore: โร finito il suo servizio militare, il suo servizio liturgico svolto nellโesilioโ. (A trentโanni i leviti entravano โin servizioโ, come i militari, Nm 4,3). โร stato gradito/soddisfatto/accettato come valido/nirแนฃฤhโ (da YHWH) il sacrifico della sua โcolpa/punizione/โฤwรดnฤhโ.
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Ditele che per i suoi peccati ha ricevuto โil doppioโ. Non doppio castigo, come dirร in altra prospettiva Ger 16,18: ยซRipagherรฒ due volte la loro iniquitร ยป. Il grande commentatore ebreo Rashi scrive: ยซโLโaccoglienza del calice delle consolazioni da parte del Signore รจ come prendere due contro uno per tutti i debitiโ. Quando Dio consola, dร il doppio di quanto ha chiesto prima, castigandoยป (cit. da A. Mello). Doppia consolazione, non doppio castigo (cosรฌ va interpretato anche Is 61,7). Due calici di consolazione, contro uno solo di amarezza.
Preparate la strada
Si torna a casa! Dio visita il suo popolo esiliato da se stesso. Scarnificato nella profonditร della sua fede, riceve il balsamo dellโannuncio del ritorno. Non รจ lโannuncio di ricchezza, di sconti spropositati. Non si annuncia alcun black Friday/black week. Non si proclama alcuna idolatria che prosciuga il cuore e perverte lโanima e la mente. Non si compra niente per spalmare balsamo su ferite, desolazioni, sconforti e incertezze di prospettive. Si sollecita il movimento della costruzione, non la passivitร dellโacquisto, tranfert di falsa compensazione. Nel deserto dellโesilio e del ritorno preparate la strada di YHWH.
Preparate la via a YHWH, ma anche preparate la via di YHWH. Raddrizzate la pista per lui, preparate la sua pista. Nella steppa, togliete via ogni ostacolo dallโโautostrada dei reโ. Ancor oggi essa attraversa, da regina, da sud a nord la Giordania, facendo ripercorrere sul limitare del deserto da Aqaba ad Amman, fino a Damasco e oltre, le carovaniere di conquiste, di esili, di schiavi, di commercio delle merci piรน svariate e preziose. Preparate la โstrada/derekโ e la โpista/mesillฤhโ perchรฉ il deserto sia praticabile e non impervio.
Non ci sono gallerie nel deserto ondulato del Medio Oriente. I camion procedono ancor oggi lentissimi sulle salite delle autostrade che superano lentamente le colline rocciose. La pista di YHWH, la strada per YHWH sarร invece diritta, appianata, pareggiata. Il tempo verbale dellโebraico, lโyiqtol, esprime lโidea non finita, e puรฒ essere tradotto con un futuro o con uno iussivo. La colonna degli esiliati che rientrano si aprirร il passo nel deserto, appianando tutto ciรฒ che puรฒ fare difficoltร al cammino dei piรน deboli. Ma sarร anche YHWH che appronterร nel deserto della vita del suo popolo la strada per essere accolto, per tornare a casa insieme al suo popolo.
Umiltร , lavorio spirituale, sgrossamento delle asperitร dellโegoismo e del narcisismo, certamente. La venuta di Dio nella vita di schiavitรน offre senza dubbio una preziosa opportunitร di lavorio spirituale, ma soprattutto ascolto di consolazione, accettazione della ricompensa di vita che egli vuol portare al suo popolo esiliato, sconcertato, impaurito.
Tutti vedranno la gloria di YHWH
Il popolo fa del suo meglio per eliminare gli ostacoli piรน grossi che impediscono la marcia. Ma non รจ il suo affaticarsi a far comparire la Gloria. La Gloria torna a casa perchรฉ cosรฌ ha deciso la sua grazia. Babilonia รจ stata per un poโ di tempo il santuario provvisorio di YHWH: ยซโฆ nelle terre dove sono andati sarรฒ per loro per poco tempo un santuarioยป (Ez 11,16). โMiqdฤลก meโaแนญ/santuario un poโ(?)โ, una specie di santuario minore, lontano da Gerusalemme.
Nudi/svelati (glh) erano partiti gli schiavi esiliati a Babilonia. Ora โsi snuderร /si svelerร /si rivelerร (nigleh, passivo di glh) la Gloria di YHWH. Quello che YHWH รจ come fuoco di fedeltร amorosa che gli โpesa/kฤbรดdโ dentro, lo rivelerร al di fuori come salvezza liberante.
La Gloria torna a casa. Dalla via orientale essa giunge con un rumore simile a quello di grandi acque (cf. Ez 43,4: ยซLa gloria del Signore entrรฒ nel tempio per la porta che guarda a orienteยป). Si chiude il cerchio aperto con la sua partenza โingloriosaโ per lโesilio, quando essa si era posata prima sulla soglia orientale del tempio (cf. Ez 10,18) e poi ยซsul monte che รจ a oriente della cittร ยป (Ez 11,23), il monte degli Ulivi.
Tutti gli uomini vedranno la Gloria โnuda/svelataโ di YHWH. La sua gloria si rivela nel popolo che torna a casa, liberato. In quel momento YHWH รจ veramente glorioso, santo. ยซโฆ Eccomi contro di te, Sidone [unโaltra โpotenzaโ], e mostrerรฒ la mia gloria in mezzo a te. Si saprร che io sono il Signore quando di essa farรฒ giustizia e manifesterรฒ in essa la mia santitร ยป (Ez 28,22).
ยซSantificherรฒ il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loroยป (Ez 36,23a), annuncia YHWH. In cosa consisterร la โsantificazione del suo nomeโ? Nel riportare a casa il popolo e ponendo il proprio spirito dentro di esso: ยซAllora le nazioni sapranno che io sono il Signore โ oracolo del Signore Dio โ, quando mostrerรฒ la mia santitร in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderรฒ dalle nazioni, vi radunerรฒ da ogni terra e vi condurrรฒ sul vostro suolo. Vi aspergerรฒ con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherรฒ da tutte le vostre impuritร e da tutti i vostri idoli, vi darรฒ un cuore nuovo, metterรฒ dentro di voi uno spirito nuovo, toglierรฒ da voi il cuore di pietra e vi darรฒ un cuore di carne. Porrรฒ il mio spirito dentro di voi e vi farรฒ vivere secondo le mie leggi e vi farรฒ osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarรฒ il vostro Dioยป (Ez 36,23-28).
Sion evangelizzatrice
ยซLa gente รจ come lโerbaยป, certamente, e ยซsecca lโerbaยป (Is 40,7-8). ร cosa risaputa, ricorda il profeta. Ma ยซla parola del nostro Dio โsi realizza/yฤqรปmโ sempreยป (Is 40,8). ร la constatazione realista ma piena di fede del Secondo Isaia che risponde alle interpellazioni di โuna voceโ (v. 6) che lo invita a โgridareโ. E il profeta, incerto sul contenuto, la modalitร dellโannuncio e la reazione dellโinterpellato, grida: โSali sul monte, Sion messaggera/mebaลลeret แบiyyรดnโฆโ.
Sion deve farsi evangelizzatrice della buona notizia alle cittร sorelle, satelliti, che la circondano nel territorio di Giuda (il participio ebraico รจ femminile, cosรฌ come femminili sono gli imperativi che seguono!). Mebaลลeret แบiyyรดn รจ tuttโoggi un enorme e brutto agglomerato di case di pietra accecante che preannuncia Gerusalemme per chi proviene da Tel Aviv sulla statale n. 1โฆ).
Il pastore forte e dolce
Gerusalemme deve annunciare ad alta voce, senza paura, che YHWH, il Dio del popolo e delle cittร โverrร /viene (sempre)/sta venendo/yฤbรดโโ. Il suo braccio รจ quello potente di un pastore che ha liberato Israele dalla schiavitรน in Egitto (cf. At 13,17). Ha in mano il suo โsalario/ลeqerโ (come i numerosi beni e greggi che Giacobbe si รจ guadagnato come compenso del suo lavoro, Gen 32โ33).
Lo precede la sua โpaga/guadagno/peโullฤhโ, come il bottino che un capitano vittorioso si porta a casa, e che nessun โforteโ gli potrร strappare: ยซSi puรฒ forse strappare la preda al forte? Oppure puรฒ un prigioniero sfuggire al tiranno? Eppure, dice il Signore: โAnche il prigioniero sarร strappato al forte, la preda sfuggirร al tiranno. Io avverserรฒ i tuoi avversari, io salverรฒ i tuoi figliโยป (Is 49,24-25).
Il suo braccio รจ potentemente dolce: โraduna/qibbฤแนฃโ il gregge (cf. Ez 34,12.13), sostiene al seno gli agnelli, porta al riposo fresco e irriguo le pecore madri che allattano ancora.
Questo รจ il bottino di YHWH, questo il suo guadagno: la vita fragile dellโesule che ritorna a casa, le migranti โ che casa cercano e partoriscono sui barconi โ, i minori non accompagnati (a volte molto piccoli) che sbarcano smarriti in terre sconosciute.
La Gloria รจ nuda, ma svela la sua onnipotente debolezza.
Il Liberatore arriva carico dei suoi beni: i figli e i fratelli che sโรจ guadagnato col riscatto.
Mai YHWH รจ cosรฌ santo come quando torna a casa cosรฌ.
Preparategli sgombra la sua strada. Il Liberatore ha fretta.
Non si puรฒ morire per strada o in mare.
I porti di YHWH sono sempre aperti.
Il suo porto sicuro (place of safety) รจ sempre lรฌ ad aspettarci tutti.
Io battezzo con acqua
โLe folle/hoi ochloiโ (Lc 3,7.10) indistinte e massificate che andavano a farsi battezzare da Giovanni Battista nel deserto diventano ora โil โpopolo/laosโ (3,15.18), il popolo santo di Israele, proprietร particolare di YHWH. Tutto il popolo sta in attesa che Giovanni termini il battesimo dei pubblicani e dei soldati che sono accorsi a lui e finisca di rispondere alle domande che gli hanno posto. Sta in attesa, e nel cuore di tutti โ cioรจ in quello che per noi oggi รจ la mente, la sede della valutazione intellettiva e delle decisioni volitive โ si scontrano i โpensieri/dialogismoi โ spesso falsi โ sulla valutazione da dare circa quella figura profetica veramente alternativa al loro ambiente, un leader spirituale indiscusso del momento.
Che sia lui il Cristo/il Messia?, si domanda tutto il popolo. Il suo fare รจ deciso, il suo giudizio รจ aspro e tranciante, lโappello alla conversione deciso, al limite della violenza verbale e della maleducazione. Che sia lui colui che deve venire a portare il giudizio di Dio, la liberazione dal male, lโinstaurazione del suo Regno? Certo, finora non ha compiuto miracoli o segni eclatanti del nuovo che deve venire e i figli delle tenebre non sono stati ancora affrontati e vinti come atteso nella comunitร di Qumran da dove dicono si sia allontanatoโฆ
Giovanni รจ presentato dallโevangelista come capace di leggere i pensieri del popolo. Egli risponde loro con sinceritร e onestร . Il suo รจ un battesimo con acqua, un elemento semplice, naturale, di purificazione del corpo come segno esteriore di una volontร di cambiamento interiore. ร un battesimo di umiltร , in occasione del quale ognuno รจ invitato a confessare pubblicamente i suoi peccati implorando da YHWH il perdono e la riconciliazione. Un battesimo/immersione penitenziale incapace di cambiare definitivamente la coscienza delle persone e renderle totalmente nuove, incapace di acconsentire dallโinterno alla vita filiale divina a cui voleva far giungere โ senza riuscirci โ la Torah donata da YHWH al Sinai.
I sandali dello sposo
Viene/Verrร (grammaticalmente รจ un presente pro futuro) โil forte/il piรน forte/ho ischyroterosโ, afferma Giovanni. Probabilmente la terminologia usata esprime un vero e proprio titolo con il quale si definiva un personaggio atteso dalle caratteristiche messianiche. ยซIl pensiero di fondo va al โforteโ [โฆ] che รจ unto con lo โSpirito di fortezzaโ (Is 11,21)ยป (H. Schรผrmann, che in nota afferma: ยซqui ci si riferisce chiaramente al messiaยป).
Colui che viene รจ il piรน forte perchรฉ รจ lo Sposo e battezza nello Spirito. Giovanni riconosce infatti, con correttezza esemplare, di โnon avere la capacitร giuridica/ouk eimi hikanosโ di slegare il laccio dei sandali di colui che solo ha diritto alla sposa.
Si allude qui allโistituto veterotestamentario del levirato (cf. Nm Dt 25,5-10; cf. Rt 4,1-10). Allโinterno del clan, un fratello (levir in latino) era tenuto a sposare la cognata rimasta vedova senza figli. Doveva essere il suo โriscattatore/gลโฤlโ. Il figlio che fosse nato avrebbe portato il nome del defunto, avrebbe perpetuato in tal modo il nome del fratello morto โ ne avrebbe โcostruito la casaโ, dice letteralmente Dt 25,9 โ, ne ereditava le proprietร . Il fatto costituiva un grande peso e un incomodo per il fratello tenuto al compito. Questi vi poteva rinunciare a favore di un congiunto prossimo in un grado di parentela immediatamente inferiore al suo. In questo caso, in una situazione concreta come quella descritta tra Booz e il parente piรน prossimo di Noemi-Rut (Rt 4,1-10), avveniva che il legittimo โriscattatore/gรดโฤlโ si levava un sandalo e lo dava tranquillamente a colui che si era reso disponibile a compiere questo dovere.
La cosa poteva assumere anche toni piรน violenti e aspetti oltraggiosi, secondo il testo giuridico di Dt 25,5-10 che descrive lโistituto del levirato. Esso prevedeva che la donna-vedova, offesa nel suo onore dal parente che aveva rinunciato al suo diritto-dovere di sposarla in quanto โriscattatore/gรดโฤlโ, alla presenza degli anziani si avvicinasse al rinunciatario, gli โtogliesse il sandalo dal suo piede/weแธฅฤleแนฃฤh naโalรด mฤโal raglรด/LXX gr. hypolysei to hypodema autou hen apo tou podos autouโ e gli sputasse in faccia, proclamando che in questo modo si farร allโuomo che โnon vuole ricostruire la famiglia del fratello/lลโโyibneh โet-bรชt โฤแธฅรฎwโ (cf. Dt 25,9). ยซLa sua casa sarร chiamata in Israele la famiglia dello scalzatoยป (Dt 25,10).
Giovanni non afferma solo con umiltร il fatto di non avere la capacitร giuridica di โsciogliere/apolysaiโ il legaccio dei sandali del piรน forte di lui. A livello giuridico non era in grado (hikanos) di compiere neanche un infimo servizio domestico al proprio padrone, al piรน forte che viene/verrร . Era un servizio al quale non era tenuto nemmeno uno schiavo che fosse stato ebreo.
Giovanni non afferma solo di trovarsi giuridicamente a un livello ancora piรน basso di quello ricoperto da uno schiavo pagano. Egli dichiara che โColui che viene/che verrร โ, โIl piรน forte/ho hyschyroterosโ, รจ lo Sposo che solo ha diritto a godere della sposa. Egli รจ il suo unico โriscattatoreโ, colui che la amerร con tutto se stesso, e le donerร la gioia di una discendenza numerosa. Giovanni afferma che non potrebbe mai permettersi โ non lo potrebbe giuridicamente โ di scalzare dal suo posto colui che solo ha diritto alla sposa e che non intende per nulla rinunciare a questo suo diritto-dovere.
Giovanni introduce in tal modo nelle sue autovalutazioni, con le quali aiuta il popolo a fare discernimento sulla sua persona, un codice nuziale ben chiaro agli astanti che conoscevano le leggi, gli usi e i costumi in vigore in Israele.
Il battesimo del Figlio/Sposo
Il Vangelo di Giovanni esporrร in termini estremamente chiari la profonditร della posta in gioco nelle circostanze del battesimo di Gesรน (che lui non menziona neppure). Il Battista afferma espressamente di non essere il Cristo, di non essere lo sposo ma solamente lโamico dello sposo, il suo paraninfo, che gioisce alla voce di colui al quale solo appartiene la sposa (cf. Gv 3,25-30). La superioritร de โIl piรน forteโ e del suo battesimo non poteva essere meglio espressa se non rafforzata dallโidea dello sposo โsuperioreโ al suo paraninfo.
Giovanni afferma che โil Venienteโ, โIl piรน forteโ, battezzerร anchโegli, ma non servendosi dellโacqua (hydati รจ grammaticalmente un dativo strumentale), un elemento naturale che resta esterno alla persona e che funge solo da segno della sua volontร penitenziale di conversione. โIl piรน forteโ immergerร le persone nellโambiente) salvifico dello Spirito Santo infuocato (en + dat. pneumati esprime il contesto situazionale). Non sarร un fuoco di giudizio, ma rinnovatore. Uno Spirito proveniente dal mondo divino che permeerร della sua vita quella del battezzato.
Il battesimo di Gesรน รจ molto relativizzato dallโevangelista Luca, che lo menziona solo di sfuggita con un participio aoristo passivo (lโevangelista Giovanni non ne farร addirittura alcuna menzione). Gesรน รจ presentato come facente corpo unico col suo popolo, in un gesto di profonda umiltร e solidarietร . Un gesto con cui, in una dinamica profondamente battesimale, egli si separava di netto dalla sua vita privata condotta fino ad allora (โno aโ), per affrontare da lรฌ in poi la vita pubblica di annuncio del vangelo (โsรฌ aโ).
Dopo che tutto il popolo รจ stato battezzato, e con esso anche Gesรน, egli se ne sta in โpreghiera/proseuchฤโ, un tema vitale nel Vangelo di Luca. Esso lo presenta โorante/proseuchomaiโ nei momenti decisivi della sua vita: per sfuggire la pressione di coloro che volevano essere guariti dai loro mali (Lc 5,16); prima di scegliere i Dodici (6,12); prima di insegnare ai suoi discepoli la preghiera del Padre nostro (11,1); nella โlotta/agลniaโ decisiva al Getzemani (22,41.44); cf. anche la preghiera in croce per i suoi uccisori ignari (Lc 2,34) e quella di โaffidamento/paratithฤmiโ del suo spirito al Padre nellโora suprema della morte (Lc 23,46).
Il cielo si aprรฌ
Presentato quasi come effetto della preghiera di Gesรน, il ยซcielo (= Dio) si aprรฌยป. Sembra essere lโesaudimento della preghiera di Is 63,19: ยซโฆ Se tu squarciassi i cieli e scendessi!ยป.
In una scena dipinta con il genere della visione rivelativa con elementi uditivi e visivi, lโevangelista mostra la profonda comunione che si viene a creare fra il Padre, Gesรน e lo Spirito Santo nel contesto generale del battesimo al Giordano.
Il Padre (= il cielo) si apre alla comunicazione rivelativa di chi รจ Gesรน nella sua profonditร . Lo Spirito Santo discende su di lui come una colomba che si dirige velocemente sui suoi piccoli, oltre che essere simbolo di gentilezza e del popolo di Israele. In un momento che richiama la nuova ripartenza della creazione dopo il diluvio, che aveva tentato di portare la purificazione del cuore dellโuomo (cf. il diluvio e la colomba in Gen 6,58; 8,8-12), tutto il mondo divino si raccoglie in un solo luogo per dichiarare solennemente lโidentitร di Gesรน e per equipaggiarlo della potenza messianica che, come Figlio del Padre, avrebbe impiegato nella sua missione di evangelizzazione e di instaurazione del Regno sulla terra.
Una voce del cielo (che richiama la โbat qรดl = la figlia della voceโ del giudaismo rabbinico) proclama, rivolgendosi direttamente a Gesรน, la sua identitร profonda. Non si menziona il fatto se il popolo la sentisse o no. Gesรน รจ il pieno compimento della figura regale che, nellโintronizzazione, veniva dichiarata con proclama del banditore essere figlio adottivo di Dio (cf. Sal 2,7). Gesรน รจ la personificazione della figliolanza divina collettiva che segna lโidentitร di Israele (cf. Es 4,22). Gesรน รจ โfiglio di Dioโ in modo unico, sottolineato dalla presenza dellโarticolo determinativo: ยซTu sei il mio Figlioยป.
Il Figlio mio, lโAmato
Gesรน รจ in pienezza quel figlio โunico/amato/yฤแธฅรฎdโ (cf. Gen 22,2.16), โIsacco/il Sorriso di Dioโ, il figlio della promessa donato da YHWH ad Abramo, che arriverร fino allโestremo limite di offrirlo in olocausto al suo Donatore. Gesรน incorpora in sรฉ, infine, la figura del misterioso โServo di YHWHโ che vive totalmente a disposizione di YHWH e del suo popolo, fino a offrire la propria vita innocente per quella malvagia dei suoi avversari (cf. Is 42,1).
Il momento topico dellโumile immersione nellโacqua battesimale del Giordano, per un segno penitenziale di volontร di conversione voluto da Giovanni e scelto da Gesรน come alto momento di condivisione con i poveri e i peccatori del suo popolo, รจ relativizzato. Lโimportante รจ quello che succede dopo il suo battesimo, mentre Gesรน รจ in preghiera. Viene rivelata dal cielo la sua profonda identitร e lo Spirito Santo lo dota della potenza necessaria per la sua missione di Messia e con la quale egli battezzerร in futuro con Spirito Santo infuocato i suoi discepoli nel battesimo celebrato dalla Chiesa.
Altro รจ il vero battesimo di Gesรน. Il battesimo in Spirito Santo e fuoco avverrร come espansione e partecipazione di quel battesimo a cui Gesรน anela con angoscia finchรฉ non sia compiuto: ยซSono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse giร acceso! Ho un battesimo nel quale sarรฒ battezzato, e come sono angosciato finchรฉ non sia compiuto!ยป (Lc 12,49-50).
Lโimmersione nel proprio sangue (= vita donata) sul talamo nuziale della croce rifluirร salvifica su coloro che ne vorranno essere partecipi, diventando suoi, battezzati โnel suo nomeโ.
Dopo essere stato manifestato alla sua famiglia e ai poveri e, in seguito, a tutti i popoli, al Giordano la Chiesa celebra il momento della manifestazione di Gesรน al suo popolo, Israele.
Battesimo di acqua, battesimo in Spirito Santo e fuoco.
Umiltร e conversione. Vita piena e filiale.
Battesimo di comunione trinitaria.
Inizia una missione che coinvolgerร tutta la Trinitร , โla famiglia di Gesรนโ.
Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
BATTESIMO DEL SIGNORE โ ANNO C
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 13 Gennaio 2019 anche qui.
Lc 3, 15-16. 21-22 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: ยซIo vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuocoยป. Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesรน, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprรฌ e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimentoยป. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: LaSacraBibbia.net
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