
La parabola del ricco e del povero, ovvero Lazzaro, penso sia tra quelle che piรน ricordiamo in assoluto. Il ricco non ha nome, per lui la ricchezza รจ diventata lโidentitร , mentre il povero, Lazzaro, ci fa capire quanto sia profondo lโamore di Gesรน per lui.
Sรฌ, perchรฉ nelle parabole quasi nessuno mai possiede nomeโฆLazzaro รจ unโeccezione. Ma analizziamo lโepisodio. Lazzaro muore e viene portato nel seno di Abramo, muore il ricco e viene portato all’inferno. Perchรฉ il ricco รจ condannato? La sua colpa รจ la ricchezza? No, la sua colpa รจ lโindifferenza.
Il suo peccato รจ non aver mai dato nulla, nรฉ una briciola, nรฉ una parola, nรฉ un gesto. Per lui Lazzaro nemmeno esiste. Non lo vede, ma non intendo con gli occhi, intendo con il cuore. Dunque, dopo la morte, Lazzaro รจ portato in alto, il ricco in basso. Dopo la morte la prospettiva รจ capovolta. Ma in realtร il ricco lโinferno se lo era creato giร in vita, perchรฉ lโeternitร si costruisce nel tempo.
Se non si รจ preoccupato di Dio e dei fratelli in Terra, perchรฉ preoccuparsene adesso? Lโinferno รจ stato nutrito proprio dalla sua indifferenzaโฆ allora, finchรฉ siamo in tempo, se qualcuno ha bisogno di noi, corriamo da lui!
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