Commento al Vangelo del 11 Novembre 2018 – Monastero Matris Domini

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Gesรน รจ ormai entrato in Gerusalemme e vive la sua ultima settimana. In questa sezione del vangelo di Marco vi sono alcuni dibattiti con i capi dei sacerdoti, gli scribi, i farisei e i sadducei. Tutti cercano un modo di trarre in inganno Gesรน e utilizzare le sue parole come capo dโ€™accusa. Per domenica scorsa (31a del tempo ordinario) era previsto il brano riguardante il comandamento piรน importante (Mc 12,28-34). Saltato il brano in cui Gesรน ragionava sul Cristo figlio e Signore di Davide (Mc 12,35-37), la liturgia domenicale ci propone le parole di biasimo Gesรน nei confronti degli scribi e lโ€™esempio della povera vedova che getta due monete nel tesoro del tempio. Domenica prossima leggeremo un brano del discorso escatologico del capitolo 13, un argomento intonato alla fine dellโ€™anno liturgico.

Lectio

38Diceva loro nel suo insegnamento: “Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.

Gesรน continua il suo insegnamento allโ€™interno del tempio di Gerusalemme. In questo brano egli mette in guardia i suoi ascoltatori dagli scribi. Costoro erano incaricati di leggere e interpretare la Legge di Mosรจ, venivano chiamati infatti anche dottori della legge, e diversi di loro facevano parte del Sinedrio, cioรจ lโ€™organo amministrativo piรน importante del popolo di Gerusalemme, che nonostante la dominazione romana aveva ancora grande autoritร . Sappiamo che fu appunto il Sinedrio a condannare Gesรน, e che quindi gli scribi, insieme agli anziani, furono i principali responsabili della sua morte. Alcuni scribi poi, ma non tutti, facevano parte della setta dei farisei, i quali cercavano di osservare in modo preciso la Legge di Mosรจ. Ecco perchรฉ gli scribi e i farisei sono spesso associati nei Vangeli.

Gli scribi dunque avevano lโ€™incarico di guidare il popolo nella ricerca della volontร  di Dio e nellโ€™applicazione della Legge. Gesรน perรฒ li critica aspramente accusandoli di non cercare altro che il riconoscimento degli uomini. Egli li raffigura con poche pennellate efficaci. Passeggiano in lunghe vesti: la veste lunga caratterizzava le persone benestanti o comunque coloro che non facevano lavori manuali. La lunghezza della veste puรฒ anche far ricordare le frange, delle decorazioni che proprio gli scribi applicavano ai loro mantelli come segno distintivo della loro dignitร  (cf. Mt 23,4). Gli scribi amavano poi essere riconosciuti, salutati e riveriti nelle piazze, sedere nei posti di onore in sinagoga, ma anche negli inviti a pranzo. In tutto egli li indica come uomini piuttosto mondani e superficiali. Non si sa se tutti gli scribi si comportassero in questo modo, sembra perรฒ si tratti di uno stile comune, legato alla posizione che gli scribi avevano allโ€™interno del popolo di Israele.

40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severa”.

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Gesรน non risparmia gli scribi ricordando anche le loro malefatte. Le vedove erano tra le persone piรน vulnerabili allโ€™interno del popolo di Israele. Probabilmente con il pretesto di sostenere la causa delle vedove, gli scribi ne approfittavano chiedendo lauti onorari. Ancora Gesรน li accusa di farsi vedere impegnati in lunghe preghiere, non per amore di Dio, ma ancora per avere la lode della gente. Il suo giudizio รจ senza pietร : riceveranno una condanna piรน severa, perchรฉ hanno fatto della religione uno strumento per arricchirsi e per avere riconoscimenti umani. Invece di essere a servizio dei loro fratelli, indicando loro la via dellโ€™ascolto di Dio, si sono serviti della loro posizione per avere vantaggi materiali. Forse sotto questeย  parole ci sono delle critiche anche ai cristiani della comunitร  di Marco. La cura delle vedove era una delle attivitร  principali della comunitร  primitiva. Puรฒ darsi che qualcuno ne approfittasse.

41 Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte.

Il brano di Vangelo continua con un’altra scena che perรฒ ha alcuni elementi in comune con il testo precedente. Gesรน si trova davanti alle casse in cui si raccoglievano le offerte obbligatorie e libere per la manutenzione del tempio. Vi era un rituale preciso per compiere queste offerte: il donatore consegnava il suo dono al sacerdote incaricato. Costui contava lโ€™ammontare dellโ€™importo, controllava la validitร  del denaro utilizzato e lo proclamava ad alta voce. Questo dava adito a gesti di grande ostentazione (come quella degli scribi del brano precedente).

42Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo.

La povera vedova in Israele e nel NT รจ il simbolo per eccellenza della derelizione e della completa mancanza di mezzi. Poichรฉ ella stessa ha diritto ad essere aiutata, il suo dono anche se scarso รจ sorprendente. Le due monetine sembrano testimoniare la totalitร  del dono, non ha tenuto per sรฉ nemmeno una moneta! Il fatto che Marco debba dire che due monetine fanno un soldo, significa che i suoi interlocutori non conoscevano piรน la monetazione del tempio di Israele.

43Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: “In veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri.

Gesรน fa di questo gesto della vedova unโ€™occasione di insegnamento per i suoi discepoli. Egli li chiama a sรฉ e introduce con Amen (in veritร ) il suo insegnamento. Il momento รจ solenne. La vedova ha gettato piรน di tutti gli altri. Il riferimento al brano precedente รจ forte. La vedova, rappresentante delle vedove che gli scribi avevano depredato, diventa modello di gratuitร  e di dono. Diviene lโ€™esempio del vero discepolo, della vera persona religiosa, il perfetto contrario degli scribi.

44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.

Gesรน dunque critica anche coloro che per finta virtรน di religione davano i soldi al tempio. Infatti la loro era solo ostentazione e non una condivisione dei propri beni. La povera vedova invece viene lodata poichรฉ rinuncia a quel poco che aveva per vivere a vantaggio del tempio, del culto al Signore, con piena fiducia nella Sua provvidenza. Ella dona tutta la sua vita per il Signore.

Meditatio

  • In quali situazioni io mi sono ritrovato simile agli scribi criticati da Gesรน?
  • Quale dovrebbe essere lโ€™atteggiamento dei maestri della Parola di Dio?
  • Come posso imitare lโ€™esempio della povera vedova?

Preghiamo

(Orazione della 32a domenica del Tempo Ordinario)

O Dio, Padre degli orfani e delle vedove, rifugio agli stranieri, giustizia agli oppressi, sostieni la speranza del povero che confida nel tuo amore, perchรฉ mai venga a mancare la libertร  e il pane che tu provvedi, e tutti impariamo a donare sull’esempio di colui che ha donato se stesso, Gesรน Cristo nostro Signore. Egli รจ Dio…

A cura delle Monache dell’Ordine dei Predicatori (domenicane) del Monastero Matris Domini

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Novembre 2018 anche qui.

Questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri.

Mc 12, 38-44

In quel tempo, Gesรน [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: ยซGuardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severaยป.
ย 
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo.
ย 
Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: ยซIn veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXXII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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