Commento al Vangelo del 11 febbraio 2018 – p. Silvano Fausti

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oglio, sii mondato!

Il lebbroso รจ escluso dalla casa, dalla comunitร  e dalla societร : รจ un morto vivente. Per legge deve stare lontano da tutti. La lebbra รจ come il peccato: ci pone lontani dai fratelli, in solitudine di morte. Chi, come la suocera di Pietro, si mette a servire, รจ guarito dalla lebbra: passa dalla morte alla vita perchรฉ ama i fratelli.

Siamo alla fine del capitolo primo del Vangelo di Marco.

Allโ€™inizio si presenta il Battista con la sete di giustizia, di libertร  che รจ la porta per entrare nel Vangelo e lโ€™attesa di quello che avverrร , lโ€™apertura al futuro. Si presenta subito Gesรน nella sua scelta fondamentale: si mette in fila con i peccatori e si battezza, sโ€™immerge nella nostra realtร . E attraversa anche Lui come noi il deserto con tutte le tentazioni e dopo questo inizia il suo annuncio che il tempo รจ finito, il Regno di Dio รจ qui, basta convertirsi e credere al Vangelo.

Che cosโ€™รจ il Vangelo? Allora inizia il Vangelo. Non รจ unโ€™idea. รˆ Gesรน che chiama delle persone a seguirlo. Il Vangelo รจ Lui. E seguendo Gesรน capita che, se ascolti la Parola, sei liberato dallo spirito del male (esorcismo) e come la suocera di Pietro, tu risorgi dalla morte, dallโ€™egoismo, dalla febbre che ti schiavizza e ti fa schiavizzare gli altri, e cominci a servire cioรจ ad amare. Ed รจ il programma di tutta la vita di Gesรน: liberarci dal male per renderci liberi per il bene che รจ amare e servire.

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Dopo la sera, finito il primo giorno, Gesรน fa tanti miracoli. Tutti li cercano e Gesรน scompare e dice โ€œPer questo io sono uscitoโ€, per andare altrove e oggi vediamo dove arriva Gesรน andando altrove.

Il testo di questa sera, chiude il capitolo primo e subito dopo inizia la serie di cinque dispute, di cinque polemiche che Gesรน ha contro la Legge e il Vangelo finirร  con cinque polemiche contro il potere.

Dico qualcosa sulla Legge e poi entriamo nel testo. La legge, se รจ sbagliata approva chi fa il male, ma se รจ giusta condanna chi fa il male. Paolo addirittura aggiunge che la Legge non solo condanna, ma serve per trasgredire, perchรฉ il male vorremmo farlo e se non cโ€™รจ la Legge non so come farlo: una volta fatta la legge trovato lโ€™inganno, so come trasgredire finalmente.

Paolo dice che la Legge non solo ti accusa del male, ma ti mette in prigione, ti punisce, รจ il carcere. E dice anche che รจ il pedagogo, cioรจ quello che bastonava lโ€™alunno che non imparava e lo portava dal maestro. La legge non ti insegna, ti bastona.

Il Vangelo รจ unโ€™altra cosa, รจ la liberazione dalla legge e vediamo come. Ci sono 5 polemiche e qui comincia la prima con lโ€™immagine del lebbroso.

40 E viene a lui un lebbroso invocandolo e cadendo in ginocchio e dicendogli: Se vuoi, puoi mondarmi! 41 E, commosso, tendendo la mano lo toccรฒ e gli dice: Voglio! Sii mondato! 42 E subito se ne andรฒ da lui la lebbra e fu mondato. 43 E, sbuffando con lui, lo mandรฒ subito via, 44 e gli dice: Guarda di non dir nulla a nessuno; ma vaโ€™, mostrati al sacerdote e offri per la tua purificazione ciรฒ che Mosรจ prescrisse in testimonianza per loro. 45 Ma egli, uscito, cominciรฒ a proclamare molto e a diffondere la Parola, cosรฌ che lui non poteva piรน entrare in cittร  apertamente; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

Questa scena del lebbroso mondato รจ il punto di arrivo di tutto il primo capitolo del Vangelo di Marco. Se noi ascoltiamo la Parola di Gesรน e guariamo dallo spirito del male e abbiamo la capacitร  di servire, finalmente la nostra vita รจ libera dalla lebbra.

La lebbra รจ la morte visibile, e la morte รจ il nostro egoismo, il nostro non sapere amare che dร  morte agli altri. Il lebbroso era il morto civile, escluso da tutti, perchรฉ era โ€œmortoโ€ e la legge esclude ciรฒ che รจ morto.

Questo testo รจ pieno di trasgressioni:

  • il lebbroso va dal Signore: il lebbroso non puรฒ andare da nessuno, lโ€™unica legge che deve osservare รจ separarsi, essere escluso, quindi deve autoescludersi.
  • Gesรน trasgredisce la legge: lo tocca, non si puรฒ toccare il lebbroso, perchรฉ ti contamina
  • Gesรน gli dice di non dire a nessuno e il lebbroso si mette ad annunciare.
  • un testo pieno di trasgressioni. Tenete presente che lโ€™uomo
  • un animale che necessariamente trasgredisce perchรฉ siamo limitati, perรฒ coscienti del limite; posso allora gestire il mio limite come voglio.

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Io posso trasgredire facendo del mio limite il luogo di contatto con lโ€™altro, di comunione e allora il mio limite รจ il luogo divino oppure faccio del mio limite il luogo di difesa e di aggressione e allora diventa il luogo diabolico e di esclusione.

La legge in qualche modo รจ diabolica perchรฉ separa giusti e peccatori, il mio dal tuo. Invece il Vangelo non separa, non giudica, non condanna, ma mette in comunione e questa รจ la vita perchรฉ se separi la testa dalle spalle il risultato di questa mancanza di comunione รจ che sei morto, se invece resta unita sei vivo. Cosรฌ il Vangelo che รจ vivere il limite come comunione, รจ vita.

40 E viene a lui un lebbroso invocandolo e cadendo in ginocchio e dicendogli: Se vuoi, puoi mondarmi!

Il primo aspetto รจ lโ€™iniziativa che prende questo lebbroso, ma se ricordiamo comโ€™era finito il brano precedente, con Gesรน che non si lascia trattenere da Simone e dagli altri, e dice di andare anche altrove โ€œperchรฉ per questo รจ stato mandatoโ€, si riesce ad intuire che quello che avviene, il fatto che questo lebbroso possa prendere lโ€™iniziativa, รจ grazie a Gesรน che si รจ mosso, come se lโ€™avvicinarsi da parte del lebbroso sia una risposta a questo Gesรน che sta andando incontro ad ogni persona.

Cโ€™รจ unโ€™iniziativa del Signore, a cui risponde questa iniziativa del lebbroso, che va a Lui, contraddicendo quella che รจ la Legge, perchรฉ avrebbe dovuto evitare ogni contatto, anzi doveva mettere in allarme coloro che magari inavvertitamente si avvicinavano, il lebbroso, infatti, doveva gridare โ€œimmondo, immondoโ€, proprio per evitare ogni contatto.

Invece quello che avviene qui รจ il contrario.

Va da Gesรน: รจ un modo per dirci che da solo non ce la fa ad uscire da quella situazione. Lโ€™immagine di questo lebbroso indica che anche per quella persona vale quello che il libro della Genesi dice:

โ€œNon รจ bene che lโ€™uomo sia soloโ€.

Cโ€™รจ un desiderio di comunione molto forte. Se prima si diceva che contraddice la Legge per questo, cโ€™รจ allora qualcosa che รจ ancora piรน forte della Legge, vuol dire che la Legge non รจ la sola.

Pensavo a questo lebbroso che va da Gesรน e non potrebbe.

Noi pensiamo che raggiungo Dio perchรฉ sono bravo, vado a Messa, faccio tutto regolare, vado alla Lectio, e mi sento il diritto di accostarmi a Lui. Gli unici che si avvicinano a Gesรน, invece, sono il lebbroso, che non puรฒ, la donna, che non puรฒ (ricordate lโ€™emorroissa al cap.5 e non potrebbe toccarla altrimenti resta immondo), il nostro diritto per toccarlo รจ il nostro bisogno, non la nostra bravura, come il diritto della cura della madre ce lโ€™ha il bisogno del figlio, non il suo star bene ed essere autosufficiente. Cโ€™รจ una falsa immagine di un Dio che possa entrare in comunione proprio nella sommitร  del mio spirito, della mia anima dove raggiungo lโ€™apice della mia perfezione. No, non รจ lรฌ che tocchi Dio, ma รจ nellโ€™abisso della mia miseria, nel mio essere peccatore che sperimento la grazia, il perdono, la salvezza.

Come se questa immagine del lebbroso rappresenti tutte quelle forme con cui noi non ci riteniamo degni di essere incontrati. Nel secondo Libro dei Re troviamo la storia di Naaman il Siro, un capo dellโ€™esercito, molto famoso perchรฉ aveva fatto molte conquiste perรฒ finisce โ€œma era lebbrosoโ€, come dire io posso essere un grande davanti a tutte le persone ma cโ€™รจ un aspetto, dentro di me, che io conosco bene e che quasi allontana me da me stesso, prima ancora di separarmi dagli altri mi separa da me.

La lebbra puรฒ diventare anche qualcosa che rappresenta questa fatica che facciamo ad accettare delle parti di noi, รจ quasi un dire โ€œio non posso essere avvicinatoโ€, non merito di essere avvicinato, in un certo modo sono un fallito.

Quello che sembra allontanarci dagli altri qui diventa ciรฒ che rende possibile lโ€™incontro con Gesรน. Questa persona sa che per avvicinarsi a Gesรน non ha bisogno di nientโ€™altro che di conoscere la propria veritร , non ne ha paura. Il primo contatto, la prima comunione avviene con se stesso, accettando la propria condizione.

La particolaritร  di questo lebbroso, che trasgredisce la Legge, รจ che non si riconcilia con la sua lebbra, non la vuole. Il nostro male invece noi lo coccoliamo e lo usiamo come strumento per autoescluderci e quindi per metterci al centro come autoesclusi. Mentre il lebbroso ha il desiderio di vita.

Questi racconti di miracoli nel Vangelo, sono fatti perchรฉ interessa guarire quelle lebbre che sono le esclusioni e ogni cosa che escludi รจ morta, ti cadono i pezzi, cioรจ quella morte interiore dovuta alla separazione, allโ€™esclusione che noi abbiamo oltre che con gli altri addirittura con noi stessi. Serve per liberare tutti quei desideri positivi sui quali si imbastisce la vita perchรฉ nella vita o noi realizziamo le nostre paure o realizziamo i nostri desideri. Le paure sono il male e le realizziamo per paura, i desideri sono il bene e quasi non ci crediamo e il Vangelo invece ci dice โ€œNo, รจ possibile anche guarire dalla lebbraโ€, รจ possibile guarire anche dallโ€™egoismo, anche dalla morte che ci portiamo dentro.

E questa possibilitร , per questa persona, si avvera nellโ€™incontro con Gesรน, giร  questa comunione diventa il principio della guarigione dove la solitudine di questa persona viene vinta in radice e questa persona, nella preghiera, dร  voce al proprio desiderio di vita, piรน forte di ogni rispetto della Legge. Si va da Gesรน con quello che si รจ, ma anche col proprio desiderio di vita. Allora โ€œSe vuoi puoi mondarmiโ€ dice dalla parte del lebbroso il desiderio di essere guarito, il desiderio di uscire da questa condizione, il desiderio di creare comunione.

A volte i desideri rimangono lontani da noi? Bene, ci avviciniamo a Gesรน con questo. Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 5 Gesรน chiede a una persona che si lamentava della propria condizione โ€œVuoi guarire?โ€. Questa รจ la domanda decisiva che mette a contatto la persona col proprio desiderio.

  • come se questa persona dicesse subito che vuole guarire e chiedesse a Gesรน di far proprio questo desiderio e riconosce in Gesรน la possibilitร  di vincere la sua lebbra.

Tra lโ€™altro questa domanda โ€œSe vuoi puoi guarirmi dalla lebbraโ€ รจ la stessa che Naam il siro fa al re dโ€™Israele dicendo โ€œCโ€™รจ tra di voi uno che guarisce dalla lebbra?โ€ e il re risponde โ€œTu stai cercando un pretesto per attaccarmi e uccidermi, perchรฉ solo Dio puรฒ guarire dalla lebbraโ€, per dire che รจ un desiderio impossibile ed

รจ proprio quel desiderio impossibile di una vita bella su cui si fonda il Vangelo, perchรฉ Dio ci ha fatti per quello, altrimenti perchรฉ lo desideri? Il sasso non desidera mangiare la pastasciutta, non gli serve! I nostri desideri piรน profondi sono la nostra veritร  piรน profonda di una vita libera da questa lebbra โ€œSe vuoi puoiโ€.

Noi vogliamo tante cose ma non possiamo, quando possiamo non le vogliamo.

E Gesรน vuole e puรฒ, il problema รจ se noi vogliamo, perchรฉ Lui non puรฒ far nulla se noi non lo vogliamo.

Diventa la richiesta di un dono, non la pretesa di qualcosa, ma insieme diventa anche il modo con cui il Vangelo ci dice che questa persona sa ciรฒ che vuole, รจ in grado di esprimere il proprio desiderio di vita e di esprimerlo davanti a Gesรน.

Sapere ciรฒ che si vuole รจ la prima cosa. Nessuno รจ tanto perduto quanto colui che non sa dove si trova e dove andare.

41 E, commosso, tendendo la mano lo toccรฒ e gli dice: Voglio! Sii mondato!

Questa รจ la risposta di Gesรน allโ€™invocazione da parte di questo uomo e il primo aspetto che viene messo in evidenza di Gesรน รจ la sua reazione, prima di far vedere che cosa fa.

Viene detto che Gesรน รจ commosso, qualcosa delle viscere, come si leggeva anche nel Cantico di Isaia, ma questo fatto dice della cura di Gesรน nei riguardi dellโ€™altra persona.

La prima cosa che Gesรน fa non รจ tanto il guarire immediatamente, invece, lโ€™attenzione di Gesรน si porta verso la situazione di quella persona. E questo accadrร  anche in altri brani del Vangelo: Gesรน non รจ indifferente rispetto alla situazione delle persone, si lascia colpire dalla situazione delle persone, dalla fatica di vivere e dal desiderio di vita delle persone. Queste sono le cose che vengono descritte e colpiscono di Gesรน.

Gesรน sente il male dellโ€™altro e per questo lo puรฒ guarire. Il principio dellโ€™azione รจ la compassione, cioรจ senti il suo male come tuo, allora non lo vuoi. Non รจ lโ€™onnipotenza che ci salva ma la compassione, il fatto che Lui sente lo stesso male e ci guarirร  con la compassione della croce e la parola compassione, in greco, รจ il muoversi delle viscere materne ed รจ importante che non dice โ€œcommossoโ€ ma โ€œarrabbiatosiโ€, perchรฉ Dio col male si arrabbia e quando Dio si arrabbia va bene a noi! Si arrabbia davanti allโ€™esclusione di questa persona, che รจ il vero male e probabilmente il testo originale รจ che โ€œsi arrabbiaโ€, ma non con le persone, con il male, mentre a noi il male non da fastidio, anzi lo facciamo. Semmai ci arrabbiamo con gli altri perchรฉ anche loro fanno il male come noi.

Questa commozione che รจ insieme anche ira contro il male, non รจ la rassegnazione โ€œNon cโ€™รจ nulla da fareโ€, no, lo colpisce a fondo e reagisce e poi tende la mano.

Questa mano che Gesรน tende, come se dalla commozione, cioรจ da quello che Gesรน sente, cominciasse ad uscire, ad andare incontro a questa persona con il gesto col quale si dice che il Signore ha liberato Israele dallโ€™Egitto, col gesto dellโ€™Esodo: รจ il Signore che tende la mano, che non ha paura di andare incontro a questa persona e va fino in fondo perchรฉ si dice โ€œtendendo la mano, lo toccรฒโ€.

Questa รจ unโ€™altra delle trasgressioni ed รจ qualcosa di inaspettato, perchรฉ qui siamo in presenza di unโ€™altra persona, non solo del lebbroso che si avvicina trasgredendo la Legge, ma di Gesรน che toccando il lebbroso contrae la lebbra. Davvero la malattia di questa persona diventa il luogo di incontro, addirittura lรฌ, dove in un certo senso neanche noi siamo riconciliati con noi stessi, avviene questa accoglienza da parte del Signore, senza nessuna paura.

Potremmo dire che quello che a Gesรน interessa primariamente non รจ il rispetto della Legge, รจ il fatto che la persona viva. Allora o la Legge รจ a servizio della vita della persona o non ha significato.

Tuttโ€™al piรน la Legge ha il significato per la diagnosiโ€stai proprio maleโ€, il tocco รจ invece la terapia, la cura.

La mano รจ il segno del potere, il vero potere nasce da questa compassione e da questa compassione nasce la mano che si tende, che รจ il potere di Dio.

E tocca! E il toccare, fra lโ€™altro, รจ la prima azione del bambino.

Il toccare รจ comunione, รจ la prima forma di conoscenza, la fondamentale e a differenza di tutti gli altri sensi, dove io vedo senza esser visto, ascolto, odoro, gusto senza necessitร  di contatto. Il tatto รจ lโ€™unico senso reciproco, solo il toccare perchรฉ il calpestare non รจ reciproco, se mi calpesta io sento il male e lโ€™altro no.

Il toccare รจ proprio uno scambio, รจ la comunione.

In Marco la parola toccare รจ la fede, proprio questa comunione reale. Non รจ unโ€™idea il toccare e cโ€™รจ quel tocco interiore: e noi agiamo in base a quello che ci tocca dentro, che muove la nostra compassione.

รˆ come se attraverso questo toccare ciรฒ che era il luogo principe della separazione come la lebbra, diventa la possibilitร  della comunione. Questo fatto dovrebbe forse chiarirci sulle nostre condizioni di possibilitร  della comunione.

Per noi quali sono le condizioni di possibilitร  della comunione?

A volte abbiamo dentro di noi la richiesta che le persone siano in un certo modo per fondare la possibilitร  della comunione. Qui cโ€™รจ la possibilitร  della comunione che nasce dal limite della persona, non dalle qualitร  della persona, anzi a volte nella Bibbia addirittura quando le persone hanno troppe ricchezze, troppe qualitร  si separano (Abramo e Lot, per esempio). Ma quando si comincia a costruire una comunione a partire da quella che รจ una realtร  anche di fragilitร , allora forse si puรฒ costruire qualcosa, perchรฉ se viene accolta la mia fragilitร , perchรฉ non posso accogliere la fragilitร  dellโ€™altro? Cโ€™รจ un modo di costruire delle relazioni che sembra essere fragile, ma in realtร  รจ molto forte e si capisce che, avendo questa pietra angolare da cui si puรฒ andare, allora รจ possibile la costruzione. In un modo perรฒ, che viene ribaltato.

Quello che Gesรน dice, in risposta al lebbroso โ€œSe vuoi puoi mondarmiโ€, รจ decisivo: โ€œVoglioโ€. Dovremmo tenere presente questa affermazione di Gesรน, quando pensiamo al Signore, il Signore รจ un interessato, รจ uno che desidera che io viva, che io guarisca. Questo รจ il primo desiderio del Signore, che io viva, non che io rispetti o no il comando che mi dice di stare a distanza.

Lโ€™immagine che esce da questa parola โ€œVoglioโ€, non รจ quella del Dio giudice, che mi dice stai a distanza, non avvicinarti, non sei degno, hai la lebbra. No, โ€œVoglio!โ€ Tu hai chiesto โ€œse vuoiโ€, io ti dico

โ€œVoglio, voglio che tu vivaโ€.

Da qui inizieranno le polemiche perchรฉ va con i peccatori e dice โ€œSono venuto apposta per questo! I sani non hanno bisogno del medico ma i malatiโ€.

Ancora un passo indietro, quando parlavi della comunione nel limite, cosa diciamo noi prima di fare la comunione normalmente

โ€œSignore non sono degnoโ€ e se non sei degno perchรฉ vai? Appunto perchรฉ non sei degno! Se fossi degno non รจ comunione col Signore, รจ comunione col mio IO che รจ bravo e perfetto e va a ricevere il suo salario, non lโ€™amore del Signore, paghi lโ€™amore. Capite perchรฉ il Signore viene per i peccatori e non per i giusti. I giusti lo meritano, cioรจ lo trattano da prostituta, pagano il suo amore, il peccatore dice โ€œne ho proprio bisogno e non ho da pagarti neanche se volessiโ€. Gesรน non vuole essere pagato!

E questo โ€œLo voglioโ€, รจ una volontร  chiara e serve a liberare i nostri desideri perchรฉ peggio che guarire dalla lebbra non si puรฒ! Chi guarda qualche volta se stesso o gli altri con occhio giudicante, vede che di lebbra cโ€™รจ nรฉ tanta in giro, di esclusioni, di parti non accettate o rimosse e di persone, di nazioni intere.

โ€œVoglioโ€, e il mezzo per uscire รจ il desiderio nostro, che si incontra perรฒ anche con questa compassione che diventa mano e tocco e comunione.

42 E subito se ne andรฒ da lui la lebbra e fu mondato. 43 E, sbuffando con lui, lo mandรฒ subito via, 44 e gli dice: Guarda di non dir nulla a nessuno; ma vaโ€™, mostrati al sacerdote e offri per la tua purificazione ciรฒ che Mosรจ prescrisse in testimonianza per loro.

Cโ€™รจ un โ€œsubitoโ€ tra la parola di Gesรน e la lebbra che se ne va, si realizza il desiderio.

Il desiderio di vita di questa persona viene raccolto dal Signore, si compie giร  il miracolo: la lebbra se ne va. Quello che questa persona ha messo in moto, visto il risultato, era qualcosa di vero, di autentico, addirittura secondo la volontร  del Signore.

โ€œSubitoโ€. Cโ€™รจ una sintonia immediata, si incontrano questi due desideri da parte del lebbroso e da parte di Gesรน.

Daย  parteย  diย  Gesรน,ย  poi,ย  ilย  mandarย  viaย  questaย  persona, โ€œsbuffando con luiโ€, lo allontana. La guarigione che viene operata non significa una dipendenza.

Questa persona che si allontana indica che รจ stata davvero guarita, come non cโ€™era nessun โ€œinteresse del Signoreโ€, il desiderio che lโ€™altro viva porta a lasciare andare via quella persona, a non trattenerla, come leggevamo anche nel Cantico di Isaia quel comando pasquale dellโ€™Esodo, uscite, venite fuori, รจ lโ€™immagine della nascita o della rinascita. Coloro che desiderano che noi viviamo ci lasciano andare altrimenti non possiamo mai nascere.

Tornerei su questo โ€œsbuffareโ€ (proprio come quello del cavallo), Gesรน supponeva che lui fosse cosรฌ grato che si sarebbe appiccicato addosso e non avrebbe piรน vissuto, perchรฉ la dipendenza รจ una lebbra ancora peggiore. Gesรน dice โ€œVai e non dirlo a nessunoโ€, frase che costantemente tornerร  perchรฉ Gesรน non cerca propaganda.

Unโ€™altra dimensione del โ€œnon dirlo a nessunoโ€ รจ che immancabilmente chi ha sperimentato il miracolo trasgredisce lโ€™ordine.

E allora perchรฉ Gesรน sempre lo dice e lโ€™evangelista sempre lo nota? Lo dice per il lettore, non per noi, โ€œnon dirlo a nessuno”, non ha ancora capito ma tu vuoi essere guarito! Quando sarai guarito vedrai che testimonierai qualcosโ€™altro.

Il fatto che dica โ€œnon dire nulla a nessuno ma va mostrati al sacerdoteโ€, sta a dire che non cโ€™รจ bisogno di dire chissร  quali cose, ma basta che vai. Non solo, andando cosรฌ obbedisce alla Legge, โ€œquello che Mosรจ ha prescritto in testimonianza per loroโ€, quasi che anche loro, che tutti ci possiamo rendere conto che รจ avvenuto qualcosa di impossibile a prima vista. Allora รจ possibile vedendo questo, capire che รจ possibile anche per noi guarire dalla lebbra.

โ€œIn testimonianza per loroโ€ significa offrire questa possibilitร  a tutti nella misura in cui ci riconosciamo, ci identifichiamo con questo lebbroso, se ci rendiamo conto che quel lebbroso rappresenta la nostra lebbra, le nostre malattie, ciรฒ che ci separa continuamente, altrimenti rimane lui da solo.

Credo che riusciamo a identificarci col lebbroso, in quelle divisioni interne e le esclusioni, ma dobbiamo farlo anche con il lebbroso che dice โ€œSe vuoi puoi guarirmi. Io voglioโ€, cโ€™รจ quel desiderio di vita, perchรฉ Gesรน dice โ€œlo voglioโ€.

45 Ma egli, uscito, cominciรฒ a proclamare molto e a diffondere la Parola, cosรฌ che lui non poteva piรน entrare in cittร  apertamente; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

Anche il lebbroso esce e disobbedisce a quello che Gesรน aveva detto โ€œNon dire nullaโ€, ma โ€œcomincia proclamare molto e a diffondere la Parolaโ€.

E chi proclamava finora? Gesรน.

Qui il lebbroso diventa lโ€™annunciatore, colui che annuncia la Parola, termine che Marco userร  anche altrove per indicare il centro dellโ€™annuncio dellโ€™Evangelo, il mistero pasquale di Gesรน. Questo lebbroso diventa colui che annuncia come prima proclamava Gesรน, diventa Gesรน. E Gesรน diventa questo lebbroso.

Lui รจ un morto risorto.

Mentre Gesรน non puรฒ piรน entrare in cittร  ma se ne sta fuori, in luoghi deserti, cioรจ nella condizione del lebbroso, di colui che non puรฒ entrare in cittร , che deve abitare in luoghi deserti, lontano. Cโ€™รจ unโ€™inversione.

Questo brano iniziava โ€œVenne a Lui un lebbrosoโ€ e termina dicendo โ€œvenivano a lui da ogni parteโ€, รจ questo lebbroso, che รจ Gesรน che diventa il centro.

Prima il lebbroso era colui da cui tutti si allontanavano e dovevano essere tenuti a distanza, adesso รจ Gesรน che toccando il lebbroso รจ diventato egli stesso lebbroso, diventa un centro di attrazione. โ€œVengono da ogni parteโ€, come diceva il Cantico di Isaia.

Allora la possibilitร  di creare comunione, di unificare la persona e le persone deriva da questo Gesรน.

Non รจ piรน una condizione vissuta nel lamento su se stessi, ma nella possibilitร  di creare relazione, non si scappa da questo lebbroso, anzi un lebbroso cosรฌ attrae, perchรฉ assume su di sรฉ la nostra lebbra e ci guarisce.

Di questo testo:

  • il primo scopo รจ quello di mostrarci cosa capita se siamo liberi dal male, liberi per il bene: scompare la lebbra, cioรจ la morte. Sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perchรฉ amiamo i fratelli.
  • Il secondo scopo รจ di suscitare questo desiderio di impossibile per cui siamo fatti, siamo fatti per i desideri buoni e piรน รจ grande, piรน รจ vero.
  • E ancora di piรน il desiderio รจ qualcosa che non fa nulla eppure accoglie tutto, quindi รจ piรน forte: con ogni mia azione potrร  far qualcosa, ma una persona io non la posso fare o la accolgo o non la accolgo, Dio non lo posso fare: o lo accolgo o non lo accolgo.

Le cose fondamentali sono da accogliere non da fare!

Qui รจ importante il desiderio. Noi in genere abbiamo desideri bassi, desideriamo le cosucce che possiamo comprare o fare.

Penso sia un modo per dirci che Gesรน รจ colui che educa il nostro desiderio, nel senso che proprio vuole che lo esprimiamo, che tiriamo fuori questo desiderio, che ci lasciamo guidare da questo desiderio senza averne paura. La nuova cittร  diventa il deserto, โ€œin luoghi deserti vengono da ogni parteโ€, come dire che la nuova cittร  viene fondata solamente sulla relazione tra le persone e non sulle cose. Nel deserto non cโ€™รจ niente, ma ci puรฒ essere lโ€™essenziale.

Il testo ha suggestioni infinite ed apre alle polemiche tra Legge e Vangelo ed รจ una polemica interna a noi perchรฉ sentiamo il nostro male che ci blocca e ci condanna eppure il desiderio di vita vuole il contrario.

Spunti di riflessione

  • Perchรฉ, trasgredendo la legge, il lebbroso va da Gesรน e Gesรน lo tocca?
  • Cosa significa toccare ed essere toccati da Gesรน proprio nel nostro male, che ci chiude in solitudine?

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