Colpisce la narrazione โ testimonianza della guarigione del lebbroso da parte di Gesรน fatta dallโevangelista Marco – per la sobrietร di parole, per la capacitร di focalizzare lโattenzione sulla sostanza dellโevento straordinario, evitando allโascoltatore o al lettore di perdersi nel sottobosco di dettagli o di sfumature narrative magari fuorvianti.
Giร questo potrebbe insegnare ai noi, testimoni di oggi del vangelo, una maggiore sobrietร espositiva degli eventi da testimoniare, al riparo dal rischio di enfatizzazioni logorroiche o di catechesi snervantiโฆ o di omelie troppo decorate.
Ma cโรจ qualcosa ancora da ricavare, come insegnamento, da questo breve brano di Marco: la immediatezza della risposta di Gesรน alla domanda del lebbroso.
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Bellissimo questo โping pongโ tra domanda e risposta.
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Stupenda la modalitร della domanda, rivolta in ginocchio, a Gesรน: โSe vuoi, puoi mondarmiโ, e sorprendentemente subitanea la risposta concreta, precisa, limitata al qui ed ora del domandare supplichevole del lebbroso.
Cosa manca alla nostra orazione, oggi?
Forse una fede forte, adulta, sicura di sรฉ, capace di scatenare la immediatezza della risposta?
Ma quandโanche vi fosse tale fede forte, adulta, sostanziosa, come mai questa non suscita la immediatezza della risposta di Dio?
Puรฒ essere che questa fede, pur forte, abbia dei punti deboliโฆ (che soltanto Dio conosce) e li puรฒ fortificare, riguardo a tali punti deboli, ricordare che:
โLa preghiera funziona sempre, anche se non ci รจ dato di sapere nรฉ come nรฉ quandoโ. Siamo immersi, quindi, nel pieno del misteroโฆ per fortuna!
Eโ lโinsegnamento della pazienza, la medesima pazienza di Dio nei riguardi della nostra lentezza o pigrizia nel convertirciโฆ nel convergere cioรจ, giorno dopo giorno, senza distrazioni o deviazioni o scorciatoie immaginarie, verso il traguardo della salvezza.
La conversione non va vista, infatti, come momento statico, di partenza o di arrivo che sia, ma come modo di camminare sulla strada della salvezzaโฆ magari con maggior determinazione, sicuri che il futuro รจ al sicuro.
Una considerazione conclusiva sulla descrizione delle emozioni di Gesรน riportata da Marco.
Gesรน si โcommuoveโ davanti alla domanda del lebbrosoโฆ perรฒ poi lo redarguisce โduramenteโ intimandogli di non raccontare nulla di quanto gli รจ miracolosamente accaduto.
Come vanno dโaccordo โcommozioneโ e โdurezzaโ?
Mi viene in mente il proverbio antico: โIl medico pietoso fa la piaga puzzolenteโ, ma ci manda fuori luogo.
Forse Gesรน era a conoscenza di quello che scrive la letteratura scientifica psicologica circa gli โordini negativiโ e cioรจ che gli โordini negativiโ non impressionano la nostra mente (considerata come una sorta di pellicola negativa fotografica che soltanto la positivitร della luce puรฒ impressionare).
Se infatti se si dice ad una persona di โnon pensare ad un orso biancoโ, succede proprio che nella mente di quella persona si affaccia la figura dellโorso bianco!
Ma quandโanche Gesรน non fosse stato a conoscenza di questo (si fa per dire), la preoccupazione sua principale era quella di non venire frainteso.
Non tollerava che potesse circolare una interpretazione riduttiva della sua messianicitร , non poteva sopportare lโidea che di lui si facessero soltanto lโidea di un mago guaritore dotato di poteri speciali e che lo richiedessero soltanto per le sue โspeciali prestazioniโ.
Ben altro e ben di piรน era venuto a portare; non una pur sorprendente guarigione da un malanno provvisorio, ma la sorprendente e definitiva guarigione (salvezza) dal malanno atavico della morteโฆ della morte dellโanima, ereditato dai progenitori del genere umano.
Questo potrebbe insegnare ai testimoni di oggi di non cedere alla tentazione di essere โseduttoriโ nei confronti di coloro ai quali si va a portare la testimonianza del vangelo, ma, umilmente, semplicemente e magari anche invisibilmente (come succede ai monaci, alle claustrali e cosรฌ via), โconduttoriโ a Gesรน .
Da qui la sua ritirata strategica in solitudine e preghieraโฆ che diventa a questo punto indicazione operativa anche per noi, oggi, nei momenti in cui siamo tentati di protagonismo o di autoreferenzialitร o, al contrario, di scoraggiamento e delusione per la invisibilitร dei risultati della nostra testimonianza (che il diavolo ci fa credere, subdolamente, inefficacia) della nostra testimonianza.
Ritirarsi in solitudine orante ci tiene lontani dalle tentazioni del protagonismo, dellโautoreferenzialitร , dello scoraggiamento, della delusione.
In una parolaโฆ ci libera dal maligno eโฆ dai suoi derivati.
Laureato in Teologia, abilitato all’insegnamento delle Lettere
A lungo insegnante di religione nei Licei
Consulente familiare Autore di una ventina di pubblicazioni edite dalle Paoline.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della VI Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Lv 13,1-2.45-46;
- Sal.31;
- 1 Cor 10,31 – 11,1;
- Mc 1, 40-45.
Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ยซSe vuoi, puoi purificarmi!ยป. 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, sii purificato!ยป. 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciรฒ via subito 44e gli disse: ยซGuarda di non dire niente a nessuno; vaโ, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรฉ ha prescritto, come testimonianza per loroยป. 45Ma quello si allontanรฒ e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesรน non poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 11- 17 Febbraio 2018 2018
- Tempo Ordinario VI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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