Commento al Vangelo del 10 Marzo 2019 – Don Luciano Condina – Lc 4, 1-13

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La prova aiuta a scoprire la Veritร 

Nel vangelo di questa prima domenica di Quaresima si narra di Gesรน tentato nel deserto. Perchรฉ mai Gesรน devโ€™essere tentato? Perchรฉ lโ€™uomo devโ€™esserlo?

Santโ€™Agostino risponde che sappiamo di essere liberi solo dopo essere stati tentati. โ€œProvareโ€ significa nello stesso tempo โ€œmettere in difficoltร โ€ e โ€œavere certezzaโ€. Di fatto, le uniche certezze che possiamo avere nella nostra esistenza sono quelle messe alla prova sotto il peso di qualcosa. Nelle amicizie, quando si verifica lโ€™autenticitร  di una relazione? Nella situazione di conflitto, di fatica, di difficoltร . In questi momenti lโ€™essere umano trova la sua veritร  e cosรฌ anche nella condizione di fame: in quel contesto tirerร  fuori il suo vero luogo di veritร , cioรจ la cosa a cui aggrapparsi e da non mollare; quello sarร  il punto vero di esistenza, la sua sorgente. Perciรฒ non dobbiamo mai sorprenderci che le relazioni, le situazioni lavorative, le relazioni familiari di ogni genere arrivino a momenti di crisi. Arriverร  sempre il momento della veritร .

Nella tentazione ritroviamo la condizione in cui una persona mostra se รจ infantile o matura: nel primo caso deve assimilare, prendere, dipendere da qualche cosa, nel secondo รจ libera da tutto questo. Ed รจ la tentazione il luogo in cui il diabolos (colui che separa) puรฒ compiere il suo mestiere: dividere una persona, spaccarla in se stessa, separarla dalla sua sorgente di integritร . Attraverso quella condizione limite il male vuole spaccare lโ€™essere dellโ€™uomo, rendendolo incompiuto.

ยซSe sei figlio di Dio, diโ€™ a questa pietra che diventi paneยป (Lc 4,3). La tentazione consiste nel fatto di trovare luoghi di sussistenza dove non ci sono. Trasformare le pietre in pane significa trovare compensazioni anche dalle pietre, cioรจ andare a cercare qualcosa dove non ci dovrebbe essere. Trasformare cose o persone in pane รจ una condizione dellโ€™uomo che assolutizza i propri bisogni e li attacca a tutte le situazioni: ad esempio lโ€™amico che diventa remunerazione; il lavoro inteso esclusivamente come mezzo di remunerazione, perdendo totalmente la dimensione di servizio, mediocre e di basso profilo. Analogamente non si puรฒ fare un figlio per essere appagati: un figlio non รจ un diritto, ma un dono che porta con sรฉ la chiamata a farsi dono per lui. Lo stesso vale per il matrimonio; insomma, non si possono trasformare le pietre in pane.

Gesรน, perรฒ, non risponde ยซio non mangioยป, bensรฌ replica: ยซSta scritto, non di solo pane vivrร  lโ€™uomoยป (Lc 4,3), lasciando intendere che ha da mangiare un altro cibo ignoto allโ€™uomo (Gv 4,32). Gesรน non digiuna soltanto: ha unโ€˜altra fonte di sostentamento, ha un altro pane. Il problema dellโ€™uomo, che identifica la situazione di tentazione come โ€œo mi soddisfo o non mi soddisfoโ€, รจ il fatto di vivere nella frustrazione perenne dellโ€™esercizio di continui sforzi di volontร . Non รจ il modo corretto per affrontare la tentazione: ogni rinuncia nel cristianesimo corrisponde a unโ€™accettazione piรน alta, piรน bella, piรน seria, piรน felice, piรน appagante. Gesรน conosce molto di piรน che non quel pane strappato alle cose da noi conosciute: รจ lโ€™opera di Dio, la sua Provvidenza. Infatti in un altro testo, il passo si conclude con gli angeli che si avvicinano e lo servono (Mt 4,11).

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Nella tentazione si rinuncia a una cosa per abbracciare un possesso autentico, inalienabile: il possesso del rapporto con Dio. Il digiuno quaresimale punta a contemplare la fonte di ogni sazietร : passare dai doni di Dio al Dio dei doni.

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