Commento al Vangelo del 10 Giugno 2018 – p. Roberto Mela scj

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La โ€œcasaโ€ di Gesรน

Non mangerai

Nella sua riflessione sapienziale sulla natura dellโ€™uomo, sulla sua origine, sul perchรฉ della presenza del male nel mondo โ€“ uguale alla situazione che lโ€™autore vive al tempo dellโ€™esilio babilonese โ€“, il racconto mette in scena il serpente.

Esso รจ presentato come intelligente-nudo/โ€˜ฤrรปm piรน di tutte le bestie della campagna che YHWH il Signore aveva fatto/โ€˜ฤล›ฤh. Presente misteriosamente fin dalla creazione del mondo, esso tuttavia รจ una creatura che sottostร  a YHWH, senza essere una potenza di pari grandezza, che giustifichi un dualismo originario, ontologico, con due esseri divini responsabili uno del bene nel mondo e lโ€™altro di ogni male.

Esso opera una catechesi negativa sulle parole rivolte da YHWH allโ€™umano dopo che gli aveva donato tutto il bene presente nel giardino, tranne il possesso/mangiare dellโ€™albero del bene e del male.

Il serpente รจ simbolo della bramosia, che stravolge in divieto irragionevole di un Dio malvagio e invidioso quello che YHWH aveva inteso porre come limite buono allโ€™essere umano perchรฉ si aprisse allโ€™alteritร , senza voler possedere e mangiare tutto, diventando un essere che tutto conosce/divora, che tutto possiede/conosce, senza un limite al delirio narcisistico di onnipotenza.

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La colpa รจ sua!

YHWH Dio passeggia/mithallฤ“k nel giardino (come passeggerร  per quarantโ€™anni in mezzo a Israele nel deserto, senza chiedere una dimora fissa, una ยซcasa di cedroยป: Lv 26,12; Dt 23,15; 2Sam 7,7) e lโ€™essere umano, lโ€™umanitร  sente la โ€œvoce/rumore/qรดlโ€ del passeggiante e si nasconde.

La coda di paglia per aver infranto il divieto/limite postogli da YHWH stravolge in visita ispettiva il passeggio mattutino del Dio creatore e amico, che aveva donato un ambiente lussureggiante alla sua creatura e aveva costituito lโ€™umanitร  in dualitร  sessuata connotata da alteritร  paritaria e complementare nella reciprocitร .

La coscienza della colpa tramuta in voce ispettiva del giudice la ricerca che YHWH compie dellโ€™umano per prolungare un dialogo che fa esistere nel bene.

La nuditร  esposta dapprima senza vergogna, nella costatazione felice della comune mancanza che apre allโ€™alteritร  integrativa sul piano di pari dignitร , รจ avvertita come una realtร  da coprire, in quanto toccata dalla comune trasgressione del limite.

Lโ€™umano maschile risponde/wayyลโ€™mer, giustificando la paura che lo ha spinto a nascondersi dal Dio amico. Da visita amicale, la passeggiata di YHWH diventa una seduta giudiziaria del giudice che vuole appurare la veritร  per vincere la falsitร , curare il male inflitto dal menzognero, facendo emergere la veritร  e anche le conseguenze infelici del limite trasgredito.

Lโ€™essere umano terragno/terricolo/hฤโ€™ฤdฤm (ma non โ€œhฤโ€™รฎลก/il maschio/lโ€™essere maschileโ€) si deresponsabilizza, infrange lโ€™alleanza con la donna con la quale pensava di aver costruito una salda unitร  e scarica su di lei la responsabilitร  di avergli porto il frutto dellโ€™albero proibito. Cita il suo consenso acritico alla proposta della donna, espresso senza parola alcuna. Dโ€™altronde, egli aveva pensato fin dallโ€™inizio che lei fosse uscita da lui, e che gli appartenesse come proprietร  indiscussa (ยซquesta volta รจ osso dalle mie ossa, carne dalla mia carneยป, Gen 2,23).

Il serpente โ€œnudoโ€

YHWH interroga la donna, che ammette la veritร  di essere stata ingannata dal serpente.

Il serpente รจ simbolo della bramosia, che le aveva fatto balenare lโ€™immortalitร , la divinitร , lโ€™onniscienza come traguardi possibili ancorchรฉ vietati da un Dio geloso e nemico dellโ€™umano. Scoprire la veritร  e ammetterla รจ il primo passo di un percorso che fa giungere alla libertร . Il giudice che appare inquisitorio e pronto alla condanna, in veritร  รจ unโ€™istanza veritativa che smaschera il male della menzogna.

Quello che appare essere la sentenza di un giudice โ€œnemicoโ€ inizia dalla posizione processuale del serpente menzognero e ingannatore. Non cโ€™รจ nessuna sentenza da parte di YHWH, nessuna maledizione. Il verbo essere non compare, men che meno allโ€™imperativo (โ€œsii tu maledettoโ€). Il giudice constata le conseguenze infelici di quel comportamento che non aveva rispettato il limite alla bramosia imposto da YHWH come legge di bene, di vita, di felicitร  e di accoglienza dellโ€™alteritร  posto allโ€™umano.

YHWH constata che il serpente รจ maledetto: โ€œโ€™ฤrรปr โ€˜attฤh/maledetto tu (sei)โ€. Il serpente non si trova nella condizione di fruizione dellโ€™abbondanza della vita e del bene (โ€œbenedizioneโ€) ma nella condizione opposta.

Il serpente ingannatore/la bramosia/il male striscia (e striscerร  sempre in quanto sede permanente della bramosia) sul proprio ventre, senza la dignitร  e la bellezza regale dei piedi e delle gambe; si ciberร  dellโ€™assenza di cibo, la polvere di morte (cf. 3,19), fonte di sete inestinguibile e di fame perennemente insoddisfatta.

Amara constatazione

YHWH preevangelizza una battaglia impari, proclama il protovangelo di una vittoria certa, pur con strascichi minori di infelicitร  e di ferite dolorose. YHWH pone una inimicizia fra il serpente e la sua discendenza โ€“ la bramosia e la sua propagazione menzognera fagocitante โ€“, e la donna e la sua discendenza.

La bramosia onnivora ferirร  in modo limitato (il โ€œcalcagnoโ€) lโ€™umano, ma โ€œla discendenza/il discendente/zeraโ€˜โ€ (sostantivo maschile) della donna ferirร  mortalmente (โ€œla testa/rลโ€™ลกโ€) il propagarsi del male che, con la pretesa di illuminare la donna, lโ€™ha accecata e ingannata con la sua anticatechesi su YHWH.

Come ammoniranno i sapienti, ยซognuno รจ punito per mezzo della cosa con cui peccaยป (Sap 11,16).

YHWH constata che il residuo della bramosia nella donna la terrร  unita in modo fusionale al figlio, da cui stenterร  a staccarsi recidendo il cordone ombelicale. Per vincere la sua resistenza YHWH moltiplicherร  le gravidanze e i distacchi. รˆ una costatazione. Quando Eva concepirร  Caino/Qayin dirร : โ€œHo comprato/qฤnรฎtรฎ un uomo/maschio da/con/โ€™et YHWHโ€. Delirio di onnipotenza โ€“ che prescinde dal concorso dellโ€™uomo maschio โ€“ e possessivitร  fusionale, semina del serpente/bramosia.

Lโ€™alleanza uomo-donna รจ infranta. YHWH costata che il desiderio sessuale femminile di comunione intima si rovescerร  in dominio possessivo del maschio sulla donna, che in tal modo prolunga le sue parole iniziali sulla donna: ยซโ€ฆ รจ ossa delle mie ossa, carne della mia carneยป (Gen 2,23).

La costatazione di YHWH sulla condizione dellโ€™uomo รจ quella di un rapporto faticoso con โ€œla terra/il suolo/hฤโ€™ฤƒdฤmฤhโ€ che le era stata data da coltivare e da custodire come giardiniere operoso (cf. Gen 2,15 YHWH Dio prende lโ€™umano e lo pone nel โ€œgiardinoโ€ [gan, sost. masch.] di Eden perchรฉ lo lavorasse e lo custodisse [i suffissi verbali del testo ebraico sono invece femminili e quindi si riferiscono alla terra/hฤโ€™ฤƒdฤmฤh: perchรฉ โ€œlaโ€ lavorasse e โ€œlaโ€ custodisse]).

Il terreno/suolo non รจ maledetto neppure in Gen 3,17, dove si constata solamente la sua โ€œmaledizioneโ€, cioรจ la โ€œchiusura della sua boccaโ€, la sua avarizia nel donare i propri frutti, cioรจ la benedizione/abbondanza di vita buona e felice. Si costata, invece, che esso produrrร  spine e cardi immangiabili e pungenti.

Lโ€™uomo deve strappare a forza i frutti dalla terra, con la fatica e il sudore della fronte. Con i residui della bramosia onnivora in corpo, lโ€™uomo avrร  un rapporto faticoso con la terra.

Aver ceduto alla bramosia ingannatrice, fa rompere i rapporti dellโ€™umano con YHWH, fra uomo e donna allโ€™interno della coppia e perfino fra lโ€™uomo e la terra.

Non รจ difficile oggi costatare come la terra e la natura violate dalla bramosia onnivora dellโ€™uomo si ritorcano ferite contro di esso, con dissesti idrogeologici prevedibilissimi, col surriscaldamento globale della terra, lโ€™inquinamento progressivo dellโ€™aria, lโ€™onnipresenza della plastica negli oceani dove, ridotta in particelle infinitesimali, viene inghiottita dai pesci che lโ€™uomo mangia, entrando cosรฌ mortalmente nel ciclo alimentare umano. I femminicidi, la sottomissione forzata delle donne e le mutilazioni genitali femminili sono lรฌ a testimoniare lโ€™irriducibilitร  del desiderio possessivo del maschio.

Genesi non รจ racconto di fiabe per bambini. รˆ lo specchio rivelatore della condizione umana.

Il protovangelo

La bramosia del serpente non avrร  lโ€™ultima parola. Il protovangelo di Gen 3,15 sta lรฌ a dimostrarlo.

Nelle prime pagine della Bibbia รจ giร  piantata saldamente la promessa del Discendente, che sconfiggerร  definitivamente la bramosia delirante e narcisistica con un amore oblativo che la schiaccerร  con i piedi di Colui che annuncia il vangelo e con quelli dei suoi discepoli.

Un nuovo rapporto fra lโ€™umano e Dio, fra uomo e donna, fra lโ€™umano e la terra รจ possibile in Gesรน.

Un sandwich marciano

Dopo aver descritto lโ€™inizio del ministero di Gesรน in Galilea (Mc 1,14โ€“3,6) e il suo culmine in Galilea e dintorni (3,7โ€“6,6a), nella terza sezione del suo vangelo, detta talvolta โ€œsezione dei paniโ€ (6,6bโ€“8,30), Marco incentra la sua narrazione dei fatti e dei detti di Gesรน attorno alla duplice moltiplicazione dei pani (6,6bโ€“7,37; 8,1-26).

Le ostilitร  contro Gesรน crescono, cosรฌ pure viene ricordata lโ€™incredulitร  โ€“ totale secondo lโ€™evangelista Marco โ€“ dei Dodici e dei discepoli, proprio mentre il pastore di Israele allaccia i primi contatti col mondo pagano.

ยซAllโ€™interno della sezione dei pani gli elementi che compongono i due cicli si corrispondono simmetricamente: moltiplicazione dei pani (6,30-44; 8,1-10); incomprensione dei discepoli (6,52; 8,14-21); discussione con i farisei (7,1-23; 8,11-13); miracoli conclusivi (7,31-37; 8,22-26)ยป (A. Poppi).

In Mc 3,20-35 siamo in presenza di un tipico โ€œtrittico marcianoโ€ o โ€œracconto intercalareโ€ (da altri denominato, a mio avviso con terminologia efficace ma non โ€œfineโ€, โ€œracconto sandwichโ€). Una โ€œstoria esternaโ€ (in questo caso, Mc 3,20-21.31-35) circonda e ingloba una โ€œstoria internaโ€ (qui Mc 3,22-30).

Numerosi elementi delle due storie si richiamano, illuminando reciprocamente โ€“ per contrasto o per rafforzamento โ€“ i rispettivi significati piรน profondi. Si veda, ad es., il racconto โ€œinternoโ€ dellโ€™emorroissa (Mc 5,25-34), inglobato dal racconto โ€œesternoโ€ incentrato sulla rivivificazione della figlia di Giaรฌro (Mc 5,21-24.35-43). Le due donne appartenenti al popolo ebraico โ€“ una anziana e lโ€™altra alle soglie del matrimonio e della generazione della vita โ€“ perdono โ€œinutilmenteโ€ il sangue e addirittura la vita fino a che non incontrano Gesรน sulla loro strada.

I parenti di Gesรน

La famiglia, probabilmente il clan a cui Gesรน apparteneva, โ€œi parenti/quelli attorno a lui/hoi parโ€™autouโ€ vanno a cercarlo per riportarlo a casa. Egli predica continuamente, compie azioni miracolose, รจ assediato da folle di gente entusiasta, che gli derubano perfino il tempo per mangiare. Secondo loro, Gesรน โ€œรจ uscito fuori di sรฉ/exestฤ“โ€.

I parenti di Gesรน lo vogliono โ€œafferrare con forza/kratฤ“saiโ€, mentre lui รจ โ€œin casa/eis oikianโ€, cioรจ รจ allโ€™interno del popolo nuovo di Israele, il popolo messianico che egli sta istruendo e sanando.

Lo vogliono โ€œprendere/afferrare/catturare/arrestareโ€ come farร  Erode Antipa con Giovanni Battista (Mc 6,17) e come cercheranno di fare i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani con Gesรน dopo aver ascoltato la parabola dei vignaioli omicidi e aver capito che era stata detta contro di loro (cf. Mc 12,12).

I capi dei sacerdoti e gli scribi torneranno alla carica due giorni prima della Pasqua e degli Azzimi, cercando di catturare Gesรน con lโ€™inganno per farlo morire (Mc 14,1). Il bacio che Giuda darร  a Gesรน sarร  il segno di identificazione dato ai capi dei sacerdoti, agli anziani e agli scribi per arrestare Gesรน nel podere del Getsemani (Mc 14,44). In effetti, lo arrestano (Mc 14,46), con la domanda meravigliata di Gesรน sulla loro tempistica, dal momento che egli predicava nel loro tempio ogni giorno, ยซin mezzo a voiยป (Mc 14,49).

Gesรน, perรฒ, risorgerร , sfuggirร  dalle loro mani, e lโ€™unica cosa che gli avversari riusciranno ad afferrare sarร  il โ€œlenzuolo/syndonaโ€ che ricopriva il corpo nudo del giovane discepolo di Gesรน (cf. Mc 14,51-52). La sua fuga (e la presenza del suo โ€œdoppioโ€ simbolico nel sepolcro vuoto, il โ€œgiovane/neaniskosโ€ di Mc 16,5) รจ anticipo di risurrezione pasquale.

La โ€œcasaโ€ divisa

Nel โ€œracconto internoโ€ (Mc 3,22-30) Marco narra della disputa accesa scoppiata tra Gesรน e un gruppo di scribi discesi da Gerusalemme in Galilea. Questi lo accusano di essere un posseduto da Beelzebรนl โ€“ capo dei demoni โ€“ e di scacciare i demoni per mezzo di esso. Gesรน ricorda a loro che un regno e una casa โ€“ quei โ€œfamigliariโ€ presenti nel racconto esterno โ€“ divisi in se stessi non possono stare in piedi.

Non si puรฒ scacciare i demoni ed essere contemporaneamente a servizio di Beelzebรนl, loro capo. Qualcuno puรฒ penetrare nella โ€œcasaโ€ di un uomo forte, legarlo e saccheggiarne la โ€œcasaโ€ solo se รจ piรน forte di lui.

Gesรน รจ piรน forte dellโ€™uomo forte che รจ Beelzebรนl. Si puรฒ parlare male di Dio, peccare e venir perdonati. Attribuire perรฒ alle opere di bene compiute da Gesรน, nella potenza dello Spirito Santo appartenente al mondo divino, unโ€™origine demoniaca, equivale a peccare contro lo Spirito. Si attribuisce allo Spirito qualcosa di natura malefica allโ€™eccesso. Un peccato imperdonabile, perchรฉ distorce la veritร  alla radice.

La vera famiglia/casa di Gesรน

Il racconto โ€œinternoโ€ del trittico marciano (o โ€œracconto intercalareโ€) illumina per contrasto quello โ€œesternoโ€. La casa/famiglia di Gesรน non รจ demoniaca. รˆ la casa del โ€œpiรน forteโ€ del โ€œforteโ€. รˆ una casa/famiglia unita, non divisa in se stessa. I parenti di Gesรน pensano che lui โ€œsia fuori di sรฉ/exestฤ“ <histฤ“miโ€ e โ€œse ne stanno in piedi fuori/exล stฤ“kontes <part. perf. di stekล <histฤ“mi)โ€ (v. 31) della โ€œcasaโ€ dove รจ Gesรน.

Ma chi รจ fuori e chi รจ dentro?

A chi sta โ€œfuoriโ€, a chi non compie il passo iniziale della fede in Gesรน, tutto il suo parlare e agire risulterร  enigmatico, incomprensibile. Le parabole e i miracoli compiuti per illuminare e sostenere la fede dei discepoli, inaugurando cosรฌ il Regno, per quelli โ€œdi fuoriโ€ resteranno puramente enigmatiche e non โ€œparabolicheโ€, con lโ€™effetto ermeneutico โ€œparabolaโ€ loro proprio, che resterร  a loro inaccessibile. ยซEd egli diceva loro: โ€œA voi รจ stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori (ekeinois de tois exล), invece, tutto avviene in parabole/en parabolais ta panta ginetai), affinchรฉ guardino, sรฌ, ma non vedano, ascoltino, sรฌ, ma non comprendano, perchรฉ non si convertano e venga loro perdonatoโ€ยป (Mc 4,11-12).

Gesรน getta uno sguardo attorno a sรฉ, sulla โ€œfolla/ochlosโ€ che sta seduta attorno a lui (v. 32) in cerchio (v. 34) โ€“ nella casa (!) โ€“ e dichiara che quelle persone sono sua madre, suoi fratelli, sue sorelle. Sono la sua nuova e vera famiglia. Sono coloro che fanno la volontร  di Dio.

Non sono persone demoniache, che operano il male e che sono divise al loro interno. Sono una casa/una famiglia/un regno dove impera sovrana lโ€™unitร . Una realtร  divina e unita, non demoniaca e divisa. La sorgente delle parole che ascolta รจ divina, scaturisce dallo Spirito Santo. Egli rivela la volontร  di bene di Dio, e dona anche la forza di โ€œfarlaโ€.

La famiglia di Gesรน ascolta e fa la volontร  di Dio, rivelata da Gesรน.

Al suo interno non cโ€™รจ divisione e bramosia di possesso.

Al serpente onnivoro e narcisista รจ stata schiacciata la testa.

Nella famiglia di Gesรน il limite dellโ€™alteritร  complementare imposto da YHWH/Il Padre รจ rispettato come un dono che fa crescere.

Gesรน illumina, non acceca.
Rivela, non inganna.
Siete giร  figli di Dio.
Nudi fiduciosi.
Figli, famiglia, casa di Dio.
Famiglia mia, famiglia di Gesรน.

Commento a cura di padre Roberto Mela scj – Fonte del commento: Settimana News

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Domenica della Santissima Trinitร ย โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 27 Maggio 2018 anche qui.

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono.
Gesรน si avvicinรฒ e disse loro: ยซA me รจ stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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