Giovanni riunisce in un unico discorso (Gv 13,31-17,26) tanti insegnamenti di Gesรน, secondo il genere letterario dei โtestamentiโ o โdiscorsi di addioโ (Gn 47,29-49,33; Dt; Gs 22-24; 1 Cr 28-29; Tb 14,3-11; At 20,17-38…). Lโunitร รจ data dalla drammatica atmosfera psicologica. ร un discorso escatologico, relativo cioรจ agli ultimi tempi, ma la Chiesa che lo proclama sa che lโescaton si รจ giร compiuto nel mistero pasquale.
Analizziamo brevemente il brano che ci presenta la Liturgia odierna (Gv 14,1-12).
Testo:
v. 1: Fede: la parola ebraica, dalla radice โmnโ (da cui โamenโ!) indica adesione, fermezza; la Fede deve essere rivolta sia al Padre che al Figlio.
v. 2: dimore: nellโApocalittica giudaica la casa celeste di Dio era immaginata come un grande palazzo pieno di stanze; ma qui cโรจ il richiamo a un tema tanto caro a Giovanni: il menรจin en, lo stare, il rimanere con Gesรน e con il Padre.
v. 3: si parla della seconda venuta di Gesรน, che per noi sarร il momento della nostra morte, in cui lo incontreremo Gesรน glorioso.
v. 5: Tommaso รจ il tipo del discepolo fedele ma che pone sempre obiezioni, domande.
v 7: da ora: รจ lโโoraโ della suprema rivelazione.
v. 10: le parole di Gesรน sono opere (Agostino e Crisostomo). Ma cโรจ qui un โparallelismo progressivoโ: le opere confermano la Parola.
Esegesi:
Gesรน torna al Padre per prepararci un posto
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La glorificazione del Padre e del Figlio si compie nel ritorno al Padre. Il Figlio, che era presso Dio (Gv 1,1-2), รจ uscito dal Padre e si fa carne (1,14) venendo ad abitare in mezzo a noi. Ma lo scopo della sua incarnazione era di sussumere su di sรฉ la natura umana, la sua caducitร , la sua mortalitร , il suo peccato, per superarne il limite portandola nella sfera di Dio. Cristo vive fino in fondo, fino alla morte, lโesperienza umana, per trascenderla, per divinizzarle. Egli, con la sua incarnazione, morte, resurrezione e ascensione, ci fa partecipi della sua vita divina, ci ricongiunge al Padre. Ormai, per mezzo suo, รจ eliminato il limite tra il finito e lโinfinito, tra il mortale e lโEterno, tra lโuomo e Dio. Ormai possiamo rimanere sempre con Dio: รจ questo il senso simbolico del discorso sul โpostoโ e sulla โdimoraโ: โIn quei giorni saprete che io sono nel Padre e voi me ed io in voiโ (Gv 14,20).
Si realizza il nostro sogno di infinito, il nostro bisogno di eternitร , si appaga la nostra fame e sete di Dio (Sl 42,2-3).
Questa divinizzazione รจ giร attuata ora nella Fede, ma la vedremo realizzata solo dopo la morte: รจ il senso del โMi seguirai piรน tardiโ del v. 36. 2 Cor 5,1 dirร : โSappiamo infatti che quando verrร disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo unโabitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieliโ.
Gesรน รจ la Via
Il v. 6 (โIo sono la via, la veritร e la vitaโ) ha avuto molteplici interpretazioni. De la Potterie le ha cosรฌ sintetizzate:
a) Gesรน รจ la via (odรฒs) diretta verso una meta che รจ la veritร e/o la vita:
– i Padri greci affermano che la via e la veritร portano alla vita.
– i Padri latini dicono che Gesรน รจ la via che porta alla veritร e alla vita:
– altri, secondo il dualismo gnostico, affermano che lโanima ascende lungo la via verso la sfera della veritร e della vita.
b) Gesรน รจ la via, di cui la veritร e la vita sono esplicazione.
Gesรน รจ la via perchรฉ รจ la veritร e la vita. Gesรน precisa: โNessuno viene al Padre se non per mezzo di meโ (v. 6). Egli รจ via perchรฉ รจ la veritร , la rivelazione del Padre (vv. 7 e 8). Egli รจ via perchรฉ รจ la vita (vv.10-11).
Giร Dt 30,15-20 poneva lโuomo di fronte alla via della vita e alla via della morte. La comunitร di Qumram designava se stessa semplicemente con โla viaโ. Anche la prima Chiesa si definisce spesso semplicemente โla viaโ (At 9,2; 18,25; 19,9.23; 22,4; 24,14.22).
Questa โviaโ a Dio รจ solo Gesรน Cristo. Giร il Battista era giunto โper preparare la via del Signoreโ (Mc 1,3).
E in Gv 10,9 Gesรน ribadisce di essere lโunica via di salvezza: โIo sono la porta. Chi entra attraverso di me sarร salvoโ.
Gesรน รจ la Veritร
Ma in Gv 14,6 Gesรน non ci dice solo cosa fa, qual รจ il suo il suo ruolo verso i discepoli, ma anche chi รจ; egli รจ la veritร (alethรจia): Gesรน รจ โlโunigenito del Padre, pieno di grazia e di veritร โ (Gv 1,14); โLa grazia e la veritร vennero per Gesรน Cristoโ (Gv 1,17); โSe rimarrete fedeli alla mia parola conoscerete la veritร e la veritร vi farร liberiโ (Gv 8,31-32); โPer questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla veritร โ (Gv 18,37).
Ma la veritร รจ Dio stesso che si rivela in Gesรน Cristo, mentre Satana e il principe della menzogna (8,44). La veritร รจ il piano salvifico divino, non solo da conoscere in senso gnostico, ma da accogliere e da amare. A questa veritร non si arriva con lo sforzo razionale, ma รจ dono di Dio da accettare con Fede.
Gesรน รจ la vita
Gesรน รจ la vita (zoรจ): โTutto รจ stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente รจ stato fatto di tutto ciรฒ che esisteโ (1,3). Gesรน รจ โil Verbo della vita, perchรฉ la vita si รจ fatta visibile, noi lโabbiamo veduta e di ciรฒ rendiamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna che era presso il Padre e si รจ resa visibile a noiโ (1 Gv 1,1); โEgli รจ il vero Dio e la vita eternaโ (1 Gv 5,20).
Questa vita il Padre lโha data al Figlio (Gv 5,26), e solo il Figlio puรฒ darla a chi crede in lui (Gv 5,21; 5,28). Egli รจ venuto โperchรฉ abbiano la vita e lโabbiano in abbondanzaโ (Gv 10,10); โIo sono il pane della vitaโฆ: se uno mangia di questo pane vivrร in eternoโ (Gv 6,48-51); โIo sono la risurrezione e la vita: chiunque vive e crede in me non morirร in eternoโ (Gv 11,25-26).
Attacchiamoci a lui, aderiamo a lui. Egli solo ci porta alla veritร e alla vita. Le altre strade sono tutte vie di menzogne e di morte. Eppure quanto tempo perdiamo cercando altri percorsi, o tergiversando nel cammino. Solo Gesรน conta: solo la Fede tenace e piena in lui. Tutto il resto รจ secondario. Egli solo รจ il Mediatore (la via), il Rivelatore (la veritร ), il Salvatore (la vita).
Gesรน รจ nel Padre ed il Padre in lui
Questo brano racchiude una profonda teologia di carattere trinitario sulle relazioni tra il Padre e il Figlio. In una splendida progressione, al v. 7 si dice che conoscere Gesรน รจ conoscere il Padre, e al v. 10 che il Padre e il Figlio inabitano reciprocamente. Gesรน lo aveva giร proclamato in Gv 10,30 e 10,38, affermazioni che i Giudei giudicano blasfeme, e perciรฒ tentano di lapidarlo.
In Giovanni siamo al sommo della rivelazione sulla natura stessa di Dio, che si presenta a noi Unico, ma in tre Persone distinte. In Giovanni lโAmante rivela la sua dinamica interna piรน intima allโamato, a noi peccatori.
Carlo Miglietta
Il commento alle letture di domenica 7 maggio 2023 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.