Noi cristiani diciamo una delle nostre piรน grosse bugie addirittura recitando il โCredoโ: โCredo nello Spirito Santo…, che con il Padre ed il Figlio รจ adorato e glorificatoโ: chi di noi adora e glorifica lo Spirito Santo quanto prega e loda il Padre e il Figlio? Certamente nelle nostre chiese si prega molto di piรน… la Madonna, S. Rita o S. Pio da Petralcina che lo Spirito Santo! La maggioranza dei cristiani non sa nemmeno bene chi sia questo Spirito Santo, e questa รจ una storia vecchia: giร nella Chiesa primitiva, a Efeso, alcuni discepoli dicevano a Paolo: โNon abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo!โ (At 19,2): e molti che si dicono cristiani, oggi, potrebbero rispondere alla stessa maniera. Non per niente lo Spirito Santo รจ stato definito โil Grande Dimenticatoโ. Eppure nel โCredoโ sempre ribadiamo: โCredo nello Spirito Santo, che รจ Signore e dร la vitaโ, e nella IV Preghiera Eucaristica lo definiamo โPrimo dono ai credentiโ!
Lo Spirito Santo รจ lโAmore tra il Padre e il Figlio e che da loro si espande: non รจ solo la loro relazione, ma ne รจ anche il Frutto distinto: รจ una Persona, รจ lo Spirito dโAmore. โDio รจ Amoreโ (1 Gv 4,8), e Amore รจ lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non รจ perรฒ solo lโAmore che unisce le Persone Divine; รจ anche lโAmore di Dio per noi: โFino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto inabitare in noiโ (Gc 4,5); โLโamore di Dio รจ stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci รจ stato datoโ (Rm 5,5).
Sul modello della Santissima Trinitร , dobbiamo fare delle nostre vite solo dialogo, comunione, dono, oblazione, servizio gratuito, amore. La vita secondo lo Spirito รจ pertanto la condizione del cristiano (Rm 7,6; 8,14; Gal 5,25).
I teologi, sulla base del testo di Is 11,2-3 (secondo i LXX e la Vulgata), parlano di sette doni dello Spirito Santo, infusi in maniera speciale nel cristiano: la sapienza (dal latino โsร pereโ, gustare), che ci dร il sapore delle cose di Dio; lโintelletto (dal latino โinter-legereโ, leggere dentro), che ci scorgere il passaggio di Dio e la sua volontร nella storia nostra e del mondo; il consiglio, la capacitร di prendere e di suggerire le scelte migliori per la nostra santificazione; la scienza, che ci fa comprendere i misteri di Dio e del creato; la fortezza, che ci rende capaci di fedeltร e di testimonianza; la pietร (in latino โpietasโ), cioรจ la capacitร dโamare; il timor di Dio, cioรจ il saper sempre riconoscerci come creature al cospetto del Creatore. Sapienza, intelletto, consiglio, scienza sono doni dello Spirito in quanto egli รจ il Maestro interiore dei discepoli, la loro luce; la fortezza รจ dallo Spirito perchรฉ egli รจ potenza che ci trasforma; la pietร e il timor di Dio sono da lui in quanto Spirito dโamore.
โLo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il popolo di Dio e lo guida e lo adorna di virtรน, ma ยซdistribuendo a ciascuno i propri doni come piace a luiยป (1 Cor 12,11), dispensa tra i fedeli di ogni ordine anche grazie speciali… E questi carismi, straordinari o anche piรน semplici e piรน comuni, siccome sono soprattutto adatti e utili alle necessitร della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazioneโ (Dei Verbum, n. 12). La parola โcarismaโ รจ un neologismo del Nuovo Testamento: deriva dal verbo โcharizomaiโ, che significa mostrarsi generoso, regalare qualcosa. Induce a pensare al termine โcharisโ, โgraziaโ. I carismi presentano alcune caratteristiche: non fanno parte delle grazie fondamentali, ma sono doni particolari distribuiti da Dio in modo diverso (1 Cor 12,4; Rm 12,6); sono da distinguersi dai โtalentiโ, che invece appartengono allโordine naturale (1 Pt 4,10; 1 Cor 12,7.11); sono dati per la โcostruzione della comunitร โ (โoikodomรจโ: 1 Cor 12; Rm 12); devono essere riconosciuti e normati da chi esercita il ministero gerarchico (1 Cor 14; Rm 12; 1 Pt 4,10-11); infine, tutti i carismi sono nulla se manca la caritร , che ne dร il senso e li vivifica (1 Cor 13). In piรน passi Paolo ce ne offre un elenco (Rm 12,6-8; 1 Cor 12,8-10.28; Ef 4,11-13); cโe il dono di essere apostoli; cโรจ quello della profezia, probabilmente la predicazione del ravvedimento e del giudizio (1 Cor 14,24), lโesortare e il confortare (1 Cor 14,3), forse anche annunciando il futuro (At 11,28; 21,11); cโรจ il magistero, lโessere pastori e evangelisti; la sapienza, il gusto di Dio; la scienza, la conoscenza dei suoi misteri; la fede, intesa come quella che sposta le montagne e compie i miracoli (1 Cor 13,2; Mc 9,23; 11,23; Mt 17,20); il dono di fare guarigioni; quello di compiere miracoli; il discernimento degli spiriti, cioรจ la capacitร di distinguere lo Spirito divino da quello demoniaco quando parlano gli estatici; allโultimo posto la il dono delle lingue e lโinterpretazione delle lingue: il termine โglossaโ significa โlinguaโ (parlare senza il controllo della ragione? Improbabile…), โlinguaggioโ (parlare in lingue straniere ignote? Cfr At 2,1-11; ma 1 Cor 14,10 non sembrerebbe dโaccordo…), o โespressione antica e incomprensibileโ (forse il linguaggio celeste: 2 Cor 12,4; 1 Cor 13,1; Ap 14,3), manifestazione estatica nel cristianesimo di forme esistenti anche presso i pagani, sempre opera dello Spirito ma carisma subordinato (1 Cor 14).
Guai a meritarci il rimprovero di Stefano ai Giudei: โO gente testarda e pagana nel cuore, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo!โ (At 7,51). ร perciรฒ necessario: โvivere e nutrirsi dello Spirito…, camminare nello Spirito…, lasciarsi guidare dallo Spirito, essere strumenti docili nelle mani dello Spirito, arpe sonore di preghiera, frutti dello Spirito… Solo cosรฌ il cristiano si costituisce come โlettera scritta non con lโinchiostro, ma con lo Spirito del Dio viventeโ (2 Cor 3,3)โ (Pedrini).
Carlo Miglietta
Il commento alle letture di domenica 28 maggio 2023 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.



