Carlo Miglietta – Commento alle letture di domenica 26 Maggio 2024

Domenica 26 Maggio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mt 28, 16-20

Data:

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SANTISSIMA TRINITA’

Letture: Dt 4,32-34.39-40; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20

In qualche misura, quando Dio aveva rivelato nella Genesi che รจ l'”adam” in quanto coppia ad essere a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26-27), aveva giร  preannunciato qualcosa circa la sua realtร  piรน intima, riguardo cioรจ al suo essere comunione di persone nell’unitร  della natura. Dio aveva giร  adombrato nell’icona nuziale il suo essere Trinitร . Su questa fondamentale rivelazione, che Gesรน esplicita nel Nuovo Testamento, troppe volte non ci siamo sufficientemente soffermati, impoverendo e talora distorcendo la nostra vita di fede. Dio non รจ un Dio solitario: รจ comunitร , anzi “la migliore comunitร ” (Boff).ย 

Dobbiamo passare dalla concezione di un Dio solitario a quella di un Dio unico, ma in tre persone in perenne e reciproco dialogo d’amore. Il nostro Dio non รจ l’essere isolato dei filosofi: secondo la rivelazione di Gesรน Cristo, come disse Giovanni Paolo II a Puebla, “Dio รจ famiglia”. Questa presa di coscienza รจ per noi piena di risvolti pratici. Per troppi anni la contemplazione di un Dio solitario ci ha spesso portati, in campo politico, al totalitarismo: uno solo comanda, come Dio รจ l’unico Signore.

In campo religioso, spesso ci ha suggerito forme di autoritarismo, che non danno valore al dialogo, all’ascolto, alla collaborazione, alla ricerca comune, che non sottolineano a sufficienza la dimensione comunitaria della fede, esasperando invece quella individuale. In campo sociale, spesso ci ha indotti al paternalismo: come c’รจ una sola Provvidenza per tutti, cosรฌ nel mondo ci si limita a modelli di assistenzialismo, che sottovalutano la partecipazione di tutti, la collaborazione. Nella vita familiare, spesso questa concezione ha prodotto il maschilismo, facendoci subordinare la donna all’uomo, cui spettano le decisioni e il comando.ย 

Al principio di tutto non c’รจ perรฒ la solitudine: c’รจ la comunione, il dialogo. Non possiamo pensare il Padre senza il Figlio e lo Spirito santo. Tra i tre c’รจ una meravigliosa e continua dinamica d’amore: i teologi parlano, per esprimere questo mistero di comunione, di “pericoresi”, che significa, in senso statico, che ogni Persona contiene le altre, le inabita, perchรฉ ogni Persona divina esiste solo nelle altre, con le altre, dalle altre e per le altre (circuminsessione); in senso dinamico, significa che ogni Persona interpenetra attivamente le altre, in un dono ed un interscambio vicendevole  continuo (circumincessione). Ma nella Trinitร  non c’รจ solo un dono reciproco (missio ad intra), ma l’amore trabocca all’esterno, nella creazione e nella salvezza del mondo (missio ad extra). 

La contemplazione di Dio come mistero di comunione d’Amore che si espande sull’universo e sugli uomini sta alla radice della nostra vita cristiana: chiamati ad essere a immagine e somiglianza di Dio, il singolo credente, la famiglia, la Chiesa devono quindi modellarsi sul mistero trinitario. La presa di coscienza che l’intima natura di Dio รจ solo Amore deve portarci a fare delle nostre vite solo dialogo, comunione, dono, oblazione, servizio gratuito. Inoltre “il fine ultimo dell’intera economia divina รจ che tutte le creature entrino nell’unitร  perfetta della Beata Trinitร ” (Catechismo, n. 260). 

Ma fin d’ora siamo inabitati dalla Santissima Trinitร , Padre, Figlio (Gv 14,23) e Spirito Santo (Gv 14,16-17). Il credente รจ quindi tempio della Trinitร !!! Ciรฒ deve comportare per noi una gioia immensa in ogni momento, perchรฉ Dio non รจ piรน lontano da noi ma รจ veramente il “Dio con noi”, anzi il “Dio in noi”. Da ciรฒ scaturisce anche l’immenso valore di ogni persona e la sacralitร  di ogni corpo (1 Cor 6,15-20; 2 Cor 6,14-18), dimora dell’Altissimo.

Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

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